L'ordine del giorno di Mussolini all'Esercito

L'ordine del giorno di Mussolini all'EsercitoL'ordine del giorno di Mussoliniall'Esercito Ammonimenti pei sintomatici fatti di Faenza Roma, 9, notte. Stamane, alle 11, l'on. Mussolini si è recato al Ministero della Guerra per prendere possesso delle sue funzioni di ministro ad interim del Ministero stesso. Erano a riceverlo il generale Di Giorgio, il sottosegretario di Stato generale Clerici. L'on. Mussolini, accompagnato dal generale Di Giorgio, dal generale Clerici, dal .segretario di Stato alla presidenza on. Suardo e dal marchese Paolucci de' CaJboli Barone, è entrato nel salone principale del Ministero, ove si trovavano riuniti tutti i direttori generali e i capi dei servizi autonomi. Il generale Di Giorgio ha subito preso la parola pronunziando il seguente discorso : L'insediamento di Mussolini alla (itacrra « Eccellenza. Ho l'onore di presentare ì direttori generali e. i capi dei servizi autonomi. Essi sanno quale posto l'esercito occupi nell'animo e nel pensiero di V. E. Sono quindi lieti, con me, di salutare nell'avvenimento di oggi un avvenimento fortunato per l'esercito, perchè il contatto diretto che il capo del Governo prenderà in questa occasione con il Ministero della guerra sarà sicuramente un pegno e un auspicio della maggiore fortuna dell'esercito. I funzionari del Ministero della Guerra sono indubbiamente i più disciplinati dell'amministrazione dello Stato; essi collaboreranno con Vostra Eccellenza, con devozione e disciplina, come hanno collaborato con me e con tutti i miei predecessori. Essi sanno poi molto bene che debbono al fascismo e al Governo nazionale se oggi possono lavorare serenamente, e possono ottenere tutta la collaborazione dei loro dipendenti con il massimo senso di disciplina. E' con questi sentimenti che a loro nome porgo il saluto a V. E., quale nuovo Ministro della Guerra, formulando il mio più fervido augurio per l'esercito e per il Governo nazionale ». L'on. Mussolini ha, stretto la mano al generalo Di Giorgio, quindi ha pronunziato le seguenti parole: « Signori. Il posto che l'Esercito tiene nel mio cuore é grandissimo, predominante. Le tradizioni dell'Esercito italiano sono queste: senso del dovere, silenziosa disciplina, dal grado più alto della gerarchia al grado più umile. Questo deve essere la regola immutabile. Sono certo che la vostra collaborazione non mi mancherà, n mio compito sarà reso cosi meno arduo. A questo compito dedicherò tutte lo mie energie e tutta la mia volontà ». •All'oli. Mussolini sono poi sfati presentati tutti i direttori generali ed i funzionari presenti. Quindi l'on. Di Giorgio e l'on, Mussolini si sono ritirati nell'ufficio del ministro, ove hanno avuto un lungo e cordiale collocpiio, terminato il quale sono stati presentati all'on. Mussolini gli ufficiali dell'Ufficio di Stato Maggiore centrale e gli ufficiali generali, a disposizione per le varie Anni. Appena assunto il Dicastero della Guerra, l'on. Mussolini ha diramato all'Esercito il seguente ordine del giorno : c Chiamalo dalla fiducia di S. M, il Re. assumo da oggi, per interim, il Ministero della Guerra, e mando il mio primo, commosso saluto agli Ufficiali, ai sottufficiali, ni soldati. « Il mio campito è definito, intendo dedicare all'Esercito le mie più .assidue, energia, per fame uno strumento sempre ptù decisivo della potenza italiana. Esilio, per questo, che l'Esercito sia fedele alla sua incorruttibile tradizione, che ha i seguenti capisaldi; rigorosa astensione da ogni, attività, politica, palese od occulta, alto senso del dovere e ferrea disciplina, cordialità, di rapporti con le altre forze armate dello Stalo, e, soprattutto, dedizione assoluta al He ed alla Patria. ' Ho là certezza che l'Esercito di Vittorio Veneto, munito senza indugio del mezzi necessari ed. affidato alla virtù guerriera'dei suoi capi, sarà domani più di ieri il sicuro presidw e la vigilante difesa della dazione. F.to: Mussolini ». Il "prò., e il "contro,, dei "giri di vite,, I fatti di Bologna e di Faenza sono stasera commentati da quasi tutti j giornali. Gli organi fascisti, nel tentativo di rivèrsa™laMwl',a ,sulle opposizioni, per l'azione che esse svolgono per la libertà di stampa, incitano il Governo ad un nuovo giro di vite .Infatti non diversamente dal Popolo dItalia, Vldfp NasionaU stasera scrive: « Frattanto provvedimenti energici si impongono, se si vuole, come noi fermamente voghamo, che il Partito continui il "u^ opera, di serena propaganda ideale che ha disciplinatamente intrapreso. Però, d'altro canto sarebbe gravo colpa per noi di consentire che in pieno regime fascista i nostri compagni di fede cadano sotto i colpi dei sovversivi, senza che vi sia l'esatta sensazione di un energica ed esemplare stretta di freni. Ciò o. compito del Governo, e noi sul Governo tacciamo pieno e totale assegnamento perche tronchi sul nascere questi torbidi propositi di rivolta e di sovvertimento, che attentano al tranquillo ed intenso lavoro della Nazione «. - Anche il segretario politico del Fascio romano ha emanato il seguente comunicato, che vi rileviamo per debito di cronaca « Mentre il martirologio fascista si accie sce di nuovi ed eroici caduti e mentre si ma nifesia in tutta l'Italia una ripresa della cri ininulità sovversiva, il Comitato delle opposizioni ha diramato un comunicato alla stampa a proposito dogli incidenti di domenica scorsa, culminati nella vile aggressióne di un ufficiale della M. V. S. N. Gli avversari mostrano cosi di seguire la loro tattica tradizionale -t armare, cioè, la mano alla teppa contro fascisti isolati, specie se giovanissimi e, nello stesso tempo, proclamarsi vittime di intollerabili sopraffazioni. Il metodo non è nuovo e la social-democrazia lo seguì anche prima della marcia su Roma, attraverso l'organizzazione brigantesca dei cosidetti arditi del popolo, senonchc i tempi sono mutati e le illusioni non sono più possibili. Il fascio romano di combattimento quindi, nei denunziare alla cittadinanza come menzogne re*e codarde le affermazioni contenute nel comunicato degli opposhoii e mentre riaf ferma che non tollererà sopraffazioni e prò vocazioni di alcun genere, ammonisce tutti i gregari a non prestarsi al turpe giuoco di vittimisti degli avversari, 1 quali, evidentemente,- vanno alla ricerca di martiri a buon mercato ». Come è noto i comunicati delle opposizioni nonostante che consistessero in risposte a quelli avversari sono stali ieri sequestrati, ed oggi la 2.a edizione del Mondo, che rispondeva all'articolo del Popolo d'Italia è stata sequestrata. La stampa ufficiosa continua quindi il suo dialogo che è invece un monologo. La Tribuna però, malgrado Isuoi molti iati di ufficiosità, giudica dannosa una politica governativa ancor più repressiva delle libertà, osservando che se questi delitti nascono da risentimenti politici essi prendono pretesto dal fatto delle molteplici limitazioni attuali della libertà, sopratutto di quella della stampa. Gli animi a lungo compressi esplodono in violenze isolate di cui si rendono autori uomini irresponsabilL e Se veramente dunque i delitti che deploriamo prendono motivo da ragioni politiche non ci sembra savio raccomandare una esasperazione del regime attualo. Si dovrebbe piuttosto consigliare un rallentamento. Tutto quello che sarà fatto per attenuare la violenza dei contrasti e per togliere ragione alla ribellione sarà fatto per la pacificazione e di conseguenza contro il delitto politico ». il Giornale d'Italia, che dedica anch'esso ai fatti di Faenza il proprio editoriale, dopo aver messo in evidenza elio il partito liberale non ha mai taciuto di fronte ad episodi di violenza, insiste nulla necessità dell'ossequio di tutti alla legge, secondo i principi dello State liberale e nota che proprio in questi giorni qualcuno ha ammonito tutto un partito di non .allontanarsi dagli atti violenti perchè dall'i?)astone (cioè dalla osservanza dei principi di civiltà e di umanità) quel partito sarebbe fatalmente condotto alla decadenza, e alla rovina; ed a tal proposito il giornale si chiede se un simile programma pubblicamente esposto non è da biasimarsi come gli atti che sembrano esserne logica sanguinosa applicazione. La storia del resto, conclude, il giornale, ci ammonisce che quanto 6 soltanto frutto della violenza non dura e non è stato mai duraturo. VInformatore della stampa assicura intanto che il ministro dell'Interna on. Federzoni, ha richiamato l'attenzione dei prefetti sulla necessità di spiegare la loro opera preventiva intervenendo con provvedimenti di polizia, se ed ogni qualvolta ciò fosse richiesto dalle speciali condizioni dell'ordine pubblico di ciascuna provincia. L'azione preventiva dei prefetti consisterebbe nel proibire riunioni anche private. J mutilati e l'opposizione Il capitano Dell'Ara, in una lettera pubblicata dal Mondo in una edizione non sequestrata, risponde ad un comunicato della sezione romana dell'Associazione dei mutilati, spiegando la sua partecipazione alla riunione di domenica delle opposizioni per la libertà di stampa. Il capitano Dell'Ara scrive : « Dì ritorno a Roma dopo una brevissima assenza, mi viene mostrato un comunicato della sezione romana dell'Associazione nazionale, mutilati ed invalidi, coi quale mi si contesta di aver potuto parlare in nome dei mutilati di Roma noi comizio tenuto domenica scoisa alla Casa del Popolo o mi si diffida di parlare ulteriormente in loro nome. Tale, comunicai»ò nssolutamcnio inopportuno e fuor di fWgo. Quella diffida deve essere da me recisamente respinta per il semplicissimo fatto elio io nel comizio di domenica scorsa non dichiarai affatto di parlare in nome della sezione dei mutilati romani, bensì in nome dei numerosi mutilati romani presenti al comizio e di tutti quei mutilati appartenenti all'Associazione nazionale elio condividono il pensiero ed i sentimenti dell'opposizione. Una più precisa notizia dei fatti avrebbe dunque risparmiato ai dirigenti dell'Associazione romana una manifestazione di cui non era alcun bisogno e della quale è mio dovere mettere in luce tutta la sua inopportunità «

Luoghi citati: Bologna, Faenza, Italia, Roma