Il Partito socialista unitario si dichiara per la libertà e la democrazia contro la violenza

Il Partito socialista unitario si dichiara per la libertà e la democrazia contro la violenza Il Partito socialista unitario si dichiara per la libertà e la democrazia contro la violenza L'Aventino nel discorso Turati - La mozione approvata ali'unanimità: l'uso più cauto del diritto di sciopero - La solidarietà con le Opposizioni Roma, 30, notte. Abbiamo pubblicato nello «dizioni di Ieri un ampio resoconto dello sedute eli domenica del Consiglio nazionale dei socialisti unitari, culminato nel discorso di Filippo /Turati, al quale ti Congresso teca una 'grandiosa manifestazione. ì\"o riferiamo I passi principali, per l lettori lontani cui 'non possono giungere le edizioni del I lunedi: Turati L'on. 'Turati ha detto : , « Tutti i socialisti devono essere degni di Matteotti. E' un imperativo categorico questa resistenza, come diceva bene l'on. Labriola nel discorso di ieri. Niente perplessità: l'ideale ci deve guidare all'infuori di calcoli utilitari, all'infuori delle previsioni contabili degli eventuali guadagni momentanei. E' la forza idealo che ci devo sospingere e che produrrà fsuoi frutti, perchè un'epoca di civiltà non si! sopprime; oi rifiutiamo di crederò che l'Italia sia caduta nel medioevo e oscilli tra l'Europa occidentale e la Balcania. come diceva ieri l'on. Labriola. La mostra relazione politica al Consiglio nazionale ha un fondo ottimisti*»,:' non quell'ottimismo facilone, che non ha c'upito niente della profondità del fenomeno fascista, e che ha ritenuto di poterne uscire dono una ventata di entusiasmo, senza cono6cere'>j0 sue profonde radici, data l'atmosfera di 05rtuirbamento del dopo-guerra ; ma, come di| to, un fondo ottimistico che è dato dall'esar ' della situazione. Il fascismo è un fenomento ;he, 6e non è possibile eliminare con un sii lo, è un assurdo tale, che non può durare p>] lungo periodo storico in un paese di civiltà , >me l'Italia; che deve sparire non appena c>. sino le cause transeunti che lo hanno ere to e suscitato. L'ottimismo della nostra rei zione ù fondato 6Ull'esame dei fatti eco:ion,uci, su cui è basato il fascismo. Migliorata la situazione ■ economica, attenuata o quasi scomparsa la disoccupazione ripresa la produzione, conseguito il riattamento naturale, il fascismo dovrà necessariamente scomparire tanto più presto, quanto noi sapremo meglio di questi eventi approfittare. « Noi potremo pensare a revisioni program, hiatiehc solo quando il proletariato abbia raggiunto un possibile assetto sodane. Noi clamo sempre stati socialisti e democratici, oserei dire democratici perchè socialisti e socialisti perchè democratici, fino all'estrema conseguenza, non soltanto nella forma politica, ma anche nella vita reale. La concordia in questa opera di liberali non è una rinuncia, è una necessità assoluta di v'ita, non per distruggere le nostre masse, ma per conservarle e conservare noi ad esse ». Dopo aver pairlato della questione dei ceti medi — dicendo che t non dobbiamo dire elio tra i ceti medi e noi vi 6ia la trincea » — Turati dichiara che « lo sci*j»ero in materia idi servizi pubblici non può essere libero, ma deve essere circondato da certe cautele, da una certa revisione; noi siamo democratici sodateti non sindaca'iisti ; 6iamo per tutti i diritti dei sindacati, che non feriscano Jtrofoiidamente gli interessi della collettività ». Venendo a parlare della, situazione del partito nella coalizione delle ©©posizioni, l'oratore ha detto: i « lo dico che nella coalizione .dei partiti bisogna essere tutti nell'ambito del nostro partito, dobbwim. essere noi. Questa formato mi sembra abbastanza precisa. Labriola si presentò come un dissenziente dalla deliberazione dell'Aventino, disse che si doveva fare qualcosa d'altro ; dopo il 3 gennaio io non ho capito che cosa egli proponesse di fare. Egli ha criticato la questione morale, 3 a quale a me sembra 6ia ancora non solo un punto di partenza, ma una grande forza, òlio dobbiamo guardarci bene di inutilizzare, che non dobbiamo svalutare. Labriola ha ragione quando dico ohe il fascismo è, oltre a tutto il resto, un fenomeno militare. Ma kniando egli ha detto che non basta una forza morale contro una fortezza armata, io Uri aspettavo che dicesse qualcosa di più, venendo ad una conclusione. Labriola dice che uno sfogo potrebbe essere costituito dalla (soluzione elettorale:' la scheda contro il moschetto non ha valore. Io credo elio la questione elettorale possa essere uno sbocco di questa situazione, perchè, se l'opposizione avrà un minimo di libertà, sarà senza dubbio vittoriosa: se il Governo fascista questo minimo di libertà non vorrà roneedere, allora l'opinione pubblica con? .era a anale mezzo deve ricorrere il Governo per mantenersi al potere. Se l'Aventino non ha vinto la guerra, ha vinto però tutte le battaglie: ha squalificato la Camera, tanto che è crollata moralmente ; ha squalificato la leggo elettorale, tanto che il Governo l'ha cambiata; ha fatto franare la maggioranza fascista fedele al fascismo. « Io vedo la lotta snodarsi in tre momenti successivi, che ci dovrebbero dare la soluzione della crisi. « l.o momento delitto Matteotti, secessione aventiniana, questione morale: questo primo momento è stato molto sentito dall'opinione pubblica ; '2.0 nomento. ripresa sindo.cale: il vostro applauso a linoni ha voluto salutare il primo segno del proletariato che comincia a reagire: l'avvenimento avrà i suoi sviluppi indubbiamente, come un malato olle comincio a si are in piedi: «3.0) momento; lotta elettorale. Alcuni sono per l'astensione, ma io non credo che possa attuarsi, per ragioni pratiche. Ad ogni modo, se il partito deciderà di intervenire, bisognerà affrontare la lotta insieme allo opposizioni La lotta elettorale potrà dare la soluzione della presume situazione. Bisognerà intensificare la questione politico-sindacale, intensificare'la propaganda minuta da per tutto; propaganda spicciola nell'interno delle officine,." per le strade, da per tutto; propa'.mndn che darà ottimi risultati, per quanto il partito dominante si mostri spavalda Imre ha molta paura, tanto che ha dovuto sopprimerò la libertà di stampa. Io di o :he non bisogna più avere paura. Cirenei ha di-ito che non c'è niente da rivedere nel nostro programma. Dobbiamo ricordarvi clic- questo programma risale al 1892. Crudo di averlo scritto io stesso. Bisognava allo-a convogliare il partito operaio, mezzo anarchico, asilo file del nostro partito, persuadendolo della necessità di conquistare il potere. Ora peni le condizioni sono diverse ed una eerta previsione potrei pur fare. u Concludo con.un concetto espresso nella nostra relazione, che è anche una previsione. Nrn vi è nulla di più difficile, specie per noi vecchi, di valutare quello che nella vita -.uè nupneie o giovare. Molte volte, una disgrazia può rappreseniare una fortuna. Chi sa forse so noi non dovremo un giorno confessare che il fascismo è stato un po' la nostra fortuna, perchè ci ha tolto delle illusioni ci ha insegnato che la libertà non.basta <, ch° vi è bisogno, una volta conquistata, di ìiresidiiirla I Eravamo prima della guerra nell'età dell'oro per il socialismo. Nell'ultimo ventennio del secolo passato abbiamo avuto numerose persecuzioni, mai nessuna cosi terribile ed odiosa come quella di oggi.. Oggi è la persecuzione sistematica, perciò pm grande è il sacrificio di essere socialisti. Molti giovani erano venuti a noi, al socialismo, in ira periodo relativamente comodo, ogg., invece, il socialismo significa rischio e sofferenza. Siamo discesi all'età, del piombo e del ferro, come voi volete, ma siamo «guaimente sicuri che tutto rifiorirà, per la ragione che vi no detto. No siamo profondamente convìnti, perchè la democrazia realizzatrice, ma soprattutto ti socialismo -- di rronte elle enormi contraddizioni ed all'enorme vergogna cui fummo testimoni negli ultimi anni e che ci fanno sentire la fierezza di essere 6tati prima della guerra e dopo la guerra, facili pro?eti dal capovolgimento in. senso * tatto le promesse ed a tutte le idealità cui aderirono sinceramente, anche numerosi compagni nostri nel periodo della guerra — sarà il divenire sicuro, perchè sappiamo che il domani è del socialismo, sappiamo che il socialismo è la sola salvezza del mondo, è la sola salute della nostra civiltà ». La mozione i svoltasi noi due giuri Nell'ultima giornata, oggi lunedi, il Convegno degli Unitari ha discusso la riforma dello Statuto, del Partito, su relazione di Mara-bolli. Una discussione animata si accendo intorno al limito minimo di età per l'appartenenza al partito. Si decide di ripristinare il limite di 18 anni. Sull'articolo relativo alla appartenenza o meno a società segrete, "i svolge poi una misurata e .ponderata discussione, o quindi il Convegno discute animatamente se la nomina del Direttorio del giornale quotidiano del partito e del segretau-io del partito, debbano essere affidate alla Direzione del partito, ovvero al Congresso. Mentre si .procede alla preparazione della relaziono pei" appello nominale su questo problema, il presidente dà la parola all'on. Turati perchè legga al Convegno la mozione c«incordata dulia commissione nominata ieri per la fornaulazione dello conclusioni da Marre dalla discussione del Convegno. L'ou. Turati, accolto alla tribuna da insistenti applausi, illustra brevemente lo spirito della mozione e ne dà lettura. La mozione è questa: « Il spcondo convegno nazionale del partili 1o socialista unitari* constata con intimo « compiacimento lo sviluppo magnifico della « nostra organizzar/ione politica, ricostituita « e ravvivata da Giacomo Matteotti, a prezzo « de/Ila sua vita. Solfo la raffica din non soli sta mal, il nostro partito aumenta ogni « giorno le sue reclute in tutte le Provincie, « anche in quelle più tormentate : seno gio« vani lavoratori, sono giovani intrllettualii « che, affascinati dall'altezza dell'ideale e « daMa luce del Martire, obbedendo all'impeli rativ» categorico delia coscienza, vengono «a m*i mentre più aspra è la pugna e la via « cosparsa più di triboli che di irose. « Il Partito Ila compiuto le promesse, fls. «fiate nel primo convegno, di una irriducibir « le opposizione al fascismo e di una indoli fessa azione per la conquista-delle pubbii« clic libertà. Colpito per la morte del più « forte dei nostri condottieri, il Partito di« ventò come il centro di richiamo di tutte « le opposizioni, che secessionarono da una « Camera condannata, per ritirarsi sull'Aven« tina. li convegno approva e plaude a tutta. « l'oajera aventiniana, che isolò il fascismo. « Questa azione, die li a raggiunto tutti gli ■i effetti parlamentari clic comportava, deve « essere portata direttamente nel paese e conti .rimiate, come postulato e come organizzati zione nelle file del popolo, attrezzata a tut« ti i compiti politici che 6i profilano, non « escluso quello della organizzazione elettoli rate, sia che 1 partiti coallzzati debbano fieri cidersi per l'astensione, sia che debbano «decidersi per la partecipazione. In ogni cali so, dovrà essere energica difesa individuali le e collettiva del'diritto; nulla si dovrà « trascurare perchè tale fiamma in tutti i cuo« ri susciti correnti entusiastiche. Tutte le II« berta si conquistano meritandole. Il convoli gno plaude alla riscossa del proletariato « metalluTgico italiano, e addita con amore « e gratitudine l'esempio dell'eroica Molili nella. « Quest'opera di solidale collaborazione « con tutti i partiti di libertà e di domoera« zia non può, non deve diminuire la figura « del nostro Partito. Esso, irreducrbilmente « socialista, 6a di essere l'espressione politili ca dei lavoratori oppressi e sfruttati, del «lavoratori del braccio e della mente, econo« micamente dipendenti, salariati o stipena diati. Esso vive nella grande tradizione « marxista; il suo statuto è quello del primo « Congresso dei lavoratori italiani, tenuto a « Genova nel 1892. Marxisticamento, esso sa « che l'ufficio suo dottrinale e pratico è quelli fio di rintracciare sempre il vero interesse « del proletariato nel mutevole atteggiarsi di « tutte le ctassi sociali. Esso non rivede ma « interpreta le sue dottrine, applicandolo allo « configurazioni politiche nuove, che secon« dano le rapido trasformazioni economiche. « Oggi la lotta è essenzialmente contro i coti it plutocratici formatisi dalla guerra., che tlo. « minano la produzione coi trusts, con la conti centrazione finanziaria e con la speculazio« ne borsistica; onde non solo la posizione dei « lavoratori è fatta sempre più lucerla, ma « la stessa mercede, pagata in moneta svalutata, perde ogni giorno pili della sua cn« pacità di acquisto. E' chiaro che, in tali « condizioni, l'opera propria del Partito è di « assistere i lavoratori, prima per. il raggiun« gimento della unità sindacale e per la conti quista delle libertà sindacali (queste debbo« ino essere complete, rimettendosi non a « provvedimenti coercitivi, ma alla saviezza « delle organizzazioni dei lavoratori per l'u« so più cauto della libertà dello sciopero, « specie nei servizi che rispondono ai bisogni « più urgenti e generali); eppoi di spingere « tutto le azioni che, nel complesso groviglio « dei fattori economici, possono influire conti tro l'ascesa vertiginosa dei prezzi. Il Parti tito e l'Organizzazione economica — auto« nomi nella loro costituzione, ma intima. « mente affratellati dallo scopo comune: roti mancipazione del proletariato — dovranno i- prestarsi il più cordiale appoggio recipro« co ppr gli obbiettivi più prossimi della loti ro lotta comune, che sono : il pane e la « libertà. « Né il Partito riè la Confederazione del « Lavoro sono isolati nella loro missione. Là « causa del proletariato, so. ha da per tult i « aspetti particolari secondo la civiltà del « paese, (ben fu detto che il fascismo, pur « affiorando come aspirazione reazionaria in « tutti i paesi capitalistici, risente peraltro in « Italia, c.ime Terza concreta, di non invidili. « te peculiarità etni-che), è causa in sé uni« versale, il socialismo fu e sarà ìnternazio« naie. 11 nostro Partito riafferma con cntn« stasino la sua affìgllaziono all'Internazio■■ naie socialista, di cui condivide interamen«toi metodi, insieme classista e democratici, « per la Irasformr.ztono socialista graduale « degli Stati. Questi metodi rispettano il «principio delle maggioranze, ripudiano le « violenze di tutte le minoranze; ma ciò alla « stretta condizione della garanzia di mia « eguale libertà politica per tutti i cittadini. « L'Internazionale socialista grandeggia ogni « giorno più come una necessità dello stesso « internazionalizzarsi di tutte lo questioni, « per la leggo di dipendenza tra economia e « politica. Con l'attiva, antiveggente coopera. « zione dei socialisti italiani, essa ha proco« ni zzato la restaurazione internazionale in «rapporto alle questioni delle riparazioni e «dell'annullamento dei debiti con gli Allea« ti; essa sarà il più valido appoggio alla So« cictà delle Nazioni da rinnovarsi e inte« grarai per dare espressione storica alla irati tellanza delle nazioni, per impedire la. guor« ra die il socialismo italiano ha sempre deli precato; per effettuare, attraverso il clisur«mp materiale e spirituale e gli arbitrati una « pace sicura e non menzognera. 11 Partito « prevedo e auspica che, su questi concetti « fondamentali, si attuerà fatalmente i'':nità « proletaria, condiziono essenziale della raion« dialo trasformazione socialista ». Dn ordine del giorno sn!!ìi polìtica estoni La lettura dell'Oli. Turali è coronala la un unanime applauso del congresso dio vede interpretato esattamente il pensiero die anima,: cengresiisti e riassunta la dismissione ili. cessati gli applausi, prendo la parola l'on. Modigliani per illustrare un ordine del giorno relativo alla politica estera del Governo fascista, ordino del giorno che porta la firma insieme 'all'on. Modigliani, riell'on. Treves, dì Aerato ed altri. Viene approvato anch'esso alla unanimi!;':.. .Si passa quindi alla votazione per appello nominale sulla questiona della nomina del direttore del giornale e del segretario politico della Direzione, il risultato della votazione dà: 10.144 ascritti favorevoli a che il direttore del giornale ed il segretario politico siano nominati dalla Direzione del partilo; 13.021 favorevoli a clic la nomina venga fatta dal congresso. Non hanno preso parto alla votazione die i rappresentanti di 3000 iscritti. Il oongiesso ha poi approvato le linee generali dello statuto e dà - incarico alla Direzione di compilarne la dizione definitiva. Il presidente propone la seguente commissione che provveda alila assegnazione dei candidati alla Direziono del Partito: Morgari, Prampolini, Basso, Raineri, Uccini. La lotta per la libertà di stampa ■ Si passa inoltre a discutere del problema della stampa socialista. Prendo la parola il relatore Greppi, il quale, «nominando l'opera compiuta dalla Giustizia nei tempi e noHe -condizioni difficili in cui viviamo, ed apprezzandone l'alto valore, fa alcuni rilievi nel senso che La Giustizia debba il più possibile e sempre più avvicinarsi alla vita, .'i.U'anima eel agli interessi del proletariato. Gaetani, amnrinivt.ratore del giornale, dà al Congresso delle cifre statistiche, che dimostrano lo sviluppo sempre crescente della Giustizia, nonostante i se<niestri. Gessati gli applausi, Treves — che è riconfermato per aeelaniazione direttore del giornale — ringrazia i compagni di avergli affidato ancora una vokta l'onore di dirigere La. Giustizia. Egli dichiara che porterà alta la bandiera del giornale, con fede sicura. Espone poi lo difficili condizioni in cui si compio il quotidiano lavoro di redazione, tra le mortificazioni e le torture inteBeKmalli, continue e costanti, che ognuno subisce, perchè sa che il giornale deve uscire ad ogni costo, e che in questa lotta contìnua del giornale contro la censura deve vincere in definitiva, immianeabilmenle, il giornale. E Trovés ringraztia i suoi compagni di lavoro della redazione e dell'amministrazione, che si prodi-giano nell'opera quotidiana, inspira ti dadla fedo che li anima ed alla ferma volontà di servire degnamente il Partito. ATenn poi apjcrovato per acclamazione SI seguente ordina del giorno: « II Conwigito nnzienale del Partito socialista unitario, udite, la relazione eulla stampa del partito, plaude all'opera da essa evolta per aver saputo, pur attraverso (iifftoeutà e vessazioni tendenti alla soppressione di fatto, portare la voce inoitati-ice in mezzo a tutti i compagni. Un particolare plamso rivolse alla Giustizia, la quale, sotto l'fHuminata guida del compagno on. Claudio Treves, ha in ogni momento interpretato le idealità fondamentali del Partito e l'anima de! lavoratori; manda il proprio solidale saluto ,a quei fogli, che costretti a subire la reazione, non sono per questo morti; incita tutti gli organi -.Idia, stampa del Partito a continuare la strenua campagna per la riconquista della libertà di 6tampa e di tratte le libertà conculcate, ed a dare nel contempo il massimo impulso alla trattazione dei problemi che maggiormente e più intimamente interessano le classi lavoratrici; fa voti perchè, vinta alfine l'aspra battaglia, possa la stampa del Partito, tutta risorta ed unita, salutare in piena libertà la vittoria definiti, va del socialismo ». Per onorare Matteotti Turati, riflevamdo che dalla relazione dell'ani ininistratore della Giustizia risulta che la sottoscrizione aperta per le onoranze a Giacomo Matteotti ha fruttato fin ria ora circa mezzo milione, che trovasi regolarmente accantonato, ritiene che la sottoscrizione stessa debba in questo momento chiudersi, salvo a riaprirla in mutate condizioni per completare le onoranze. Accenna allo proposte che sono state l'atte per l'azione pratica delle onoranze stesse, cioè : erigere un monumento a Giacomo Matteotti in Roma nel luogo stesso del martirio; fondare un istituto di coltura di carattere proletario. Ritiene che tutte e duo le proposte debbano trovare a suo tempo attuazione, ed accenna ai criteri che si dovranno seguire e alle funzioni che dovrà compiere l'Istituto progettato. Viene poi alla tribuna l'on. Trevos direttore della. Giustizia, accolto dal Congresso con un applauso nutrito. Nella sala echeggiamo .grida di : « Viva la Giustizia ' Evviva Treves!». Il Congresso applaudo anche al1 on. Canopa, direttore del Lavoro, ed a Prampolini, che rappresenta il decano della stampa socialista, colla sua <t Giustizietta » di Rpggio. Todcschini annuncia che proporrà alla direzione del Partito che per commemorare il prossimo anniversario del martirio di Giacomo Matteotti sia aperta una apposite, sottoscrizione a lievissima quota accessibile a ognuno, sicuro che essa costituirà un monito preciso a chi di ragione. La nuova Direzione BaJdcsi ricorda che ieri hanno avuto luogo io eiezioni per la presidenza della RepuL-blicj germanica, i cui risultati dimostrano al1 evidenza come quella sociale democrazia, non perdendo alcunché delle sue posizioni, abbia saputo ancora una volta difendere la liberta della Germania rinnovata: « Ouo milioni di voti ha ottenuti il compagno Bràun, die entra in ballottaggio; nientre i rappresentanti delle classi delle frazioni estreme di ci «tra e. di sinistra iianno perduto parte delle posizioni loro. Auguriamoci che alla socia Kiemocrazia tedesca arrida la vittoria definitiva, Propongo che la Direzione, che sarà nominata, si ronda interpreto di questo augurio presso ì compagni' tedeschi ». Morgari, a nome della Commissione incaricata di designare j nomi dei componenti la nuova Direzione propone che il Congresso approvi la seguente Usta: limotti Clodoaldo, Camponasso Antonino, Faraboii Giovanni, Frola Francesco, Fiorentino Giosuè, Greppi Antório, Levi Nino, Musatti Elda, Pozzi Raffaele, fargetti Ferdinando furati Filippo, Zani tu ini Emilio. Il Congresso approva por acclamazione la lista proposta. L'appello di Turati Il presidente dà infine la parola all'on. Turati perchè « nessuno meglio di lui può chiudere questa solenne manifestazione del socialismo italiano ». Turali: — E' venuta l'ora di separarci, ora tristo ed ora lieta al tempo stesso. Triste, perchè finisce questo periodo di respiro, di gioia, che abbiamo avuto; lieta, perché quest'ora di respiro c di gioia ci ha dato la prova che noi siamo vivi e che di fronte al nemico non siamo disposti nè a morire uè ad arretrare! (applausi). Quando un Partilo, nelle tremendo condizioni in cui siamo, giovane ancora di forze, ha potuto dare, come m questi giorni, prova di tanta nobiltà, di . tanta serietà e disciplina, di tanto entusiasino, i suoi destini sono segnati, indubbial niente ! Noi non vogliamo disperare dell'avvenire; debbiamo augurarci, lasciandoci, di ritrovarci in un momento migliore, onesto dipenderà dall'opera nostra, dall'opera vostra. Risogli;, clic i concetti che qui furono espressi e lapidariamente incisi nella cristallina mozione che avete votato, non ,-i esauriscano nel ludo cartaceo di una mozione; ma vengano poi, da ciascuno di noi, nelle 1 Sezioni, presso tutti i nostri amici, sui quali abbiamo nelle nostro zone di influenza una facoltà di suggestione, vengano ad uno ad uno scrupolosamente attuati; bisogna che quell'incitamento al coraggio che abbiamo dato noi, si esplichi nel nostro quotidiano; bisogna che la propaganda si faccia viva, che i nostri giornali, soprattutto La Giustizia, vengano non soltanto applauditi nei loro redattori, ma sostenuti con tutte le forze di cui possiamo essere capaci. Dobbiamo esecro disposti a tutti i sacrifici. Vi sono quelli clic sono morti immolandosi per il nostro Partito; possiamo ben noi vivere immolando almeno una parte del nostro egoismo, una pian parte delle nostre comodità, esercitando nelle nostre azioni quel coraggio che è suggestivo e fecondo e anche di quei sacrifici di persona, che sono un po' il rllnamomet.ro del vero socialismo. Questo tutti noi f.-iremo: noi vecchi, con quel poco di forza ultima che ci rimane, e voi giovani, che cosi vivo apporto, così consolante e promettente attività, dimostraste di vciere spiegar© a prò' dd nostro Partito. Auguriamo che, quando tra un anno, forse prima, noi ci ritroveremo ancora, abbiamo, se non segnata la definitiva vittoria sulla vergogna che oggi ci disonora, almeno compiuto un gran passo verso quell'avvenire ohe per noi ha un nome solo: n socialismo! ». Il Convegno applaude lungamente l'onorevole Turati ed intona l'« Inno dei lavoratori ». Il Congresso è dichiarato chiuso.

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