La risposta di Croce a Gentile Pel liberalismo e per la scuola
La risposta di Croce a Gentile Pel liberalismo e per la scuola La risposta di Croce a Gentile Pel liberalismo e per la scuola Armi Roma, 23 mattino. Benedetto Croce ha inviato al Giornale d'Italia. — da Torino — questa lettera, che 6 una fiera risposta all'" Anti-Risorgimento » del sen. Gentile, e in quanto alla riforma scolastica rivendica a sè e al Governo liberale deli'on. Giolitti — nel quale egli tenne il Ministero dell'Istruzione — l'iniziativa dell'esame di Stato: « Signor Direttore, « Mi viene mostrato, nei giornale i'Kpoca, uno scritto del Gentile, che concerna il mio articolo sul liberalismo, pubblicato nel Giornale d'Italia. « L'ho letto, e, in verità, non vi ho trovato nulla che non appartenga a quello sorto d'ibridismo filosofico-politico, al quale u Gentile ci ha ormai adusati, e nulla che inle chiare dimostrazioni che io altre volte ho date (e clic verro dando ancora via via che me se ne offra l'occasione) degli ingiustificati passaggi logici e delle poco esatto affermazioni storiche e de'le assurde compagnie politiche, a cui quell'ibridismo conduce. " « E, quanto alla lesi che il Risorgimento italiano non fu liberale, sono costretto a dire, nur non avendo alcuna voglia di mancare di riguardo al Gentile, che essa non lucrila confutazione, perche urla contro quel. In comune e viva coscienza storica di tutti gli uomini colti, che vale più di ogni storia scritta. E' una tesi così stravagante, che io confesso d'averlo incentrata la prima volta solo a mezzo del 1923, quando al Gentile, per più mesi ministro non fascista, piacque di enunciarla per giustificare, verso gli altri o verso sè sfosso. In sua inaspettata ascrizione ni partito fascista. « Del resto, non snrebbe tempo di parlare un po' meno che ora non si usi della cedevolezza del periodo democratico o demagogico agli interessi individuali, e della fermezza del nuovo regime, che asserisce e mantiene solo quelli della Nazione e dello Sfato? Non sarebbe il caso di parlare, invece, un po' più di uomini e del loro cervello e della loro coerenza e della forza del loro carattere? il Gentile ha pur teste deplorato le concessioni che il ministro on. Fedele ha fatto alle Insistenze dei irepidi pa-dri e delle addolorate madri dei ragazzi bocciati e al patrocinio che di essi ha assunto l'on. Farinacci. Plus ca cìtange ci plus c'csi la marne chose! « Al qual proposito voglio aggiungere che, avendo il Gentile parlato, nella sua protesta, dì « tradimento » che con quelle concessioni si sarebbe usato al fascismo, e d'insidia portata fin nella culla della nuova Italia fascista, che In scuola da lui riformata avrebbe per compito di allevare, metto in imbarazzo chi, come me, deplora anch'esso quelle concessioni, e pur non vorrebbe che gli accadesse come altra volta, quando, accorso ad impedire la rovina di una riforma scolastica, della quale 11 fascismo sfera disinteressato, o riuscito a salvarla, vide poco dopo, con suo grande stupore, la riforma slessa decorata col nome della « più .fascistica delle riforme ». Ma valga il vero 'e. valga il bene della scuola e della patria: valgano sopra ogni considerazione di persone e di partito 1 « L'esame di Stato fu una necessità sentila da quanti presero a cuore le sorti della scuola italiana, e accettata e propugnata in tempi nei quali il fascismo non era apparso neppure di lontano. Ed II primo presidente di Consiglio che lo incluse in un programma di Governo tu l'on. Giolitti; ed il primo ministro dell'Istruzione che lo concretò in un disegno di legge fu il ministro di quel Gabinetto; ed il primo partito politico che 10 mi6e' tra le sue richieste, fu il partito popolare Mi sembra, dunque, che i legami tra quella riforma ed il fascismo non 6leao troppo Intrinseci. « Comunque, ee essi sieno intrinseci o estrinseci, stretti o larghi, essenziali o accidentali, è cosa di cui lasceremo discutere 11 Gentile coi suoi nuovi amici e sbrigarsela tra loro. A me, come ad altri, spetta ora per ' coscienza : il dovere, di formulare Ila richiestale di esprimere la speranza: che l'onor,fc"vole Fedele non ■ dia.;attuazione al própositOj-; da—tòt maniféstjuto.;alla,'Camera, di permettere una terza sessione di esaìni : cosa veramente scandalosa e di pessimo effetto. Posto il principio animatore dell'esame di Stato, ti sarebbe da dubitare perfino se sia consentanea la seconda sessione: figurarsi una terza I La concessione, alla quale l'onorevole Fedele è disposto, segnerebbe l'inizio della fine ed il più o meno lento ritorno all'antico. Su ciò non conviene farsi illusioni. E questo, fascisti e non fascisti, dovrebbero deprecare ed impedire. « Mi abbia con molti saluti, aff.mo suo BENEDETTO CROCE. I Sovrani d'Inghilterra visitano i luouuuieuti di Pisa Pise, 23,'notte. Oggi alle ore 12,10 col treno ordinarlo sono giunti a Livorno il Re e la Regina d'Inghilterra e la sorella del Sovrano, principessa Vittoria. 1 Sovrani in automobile si sono subito recati al Grand Hotel Nettuno, ove el sono trattenuti a colazione. Essi si sono trattenuti a conversazione col gr. ufi. Pietro Feroci, il quale ha offerto un mazzo di fiori alla Regina. Alle ore 13,30 1 Sovrani si sono recali in piazza del Duomo per visitarvi il monumento. All'ingresso della Cattedrale 1 Sovrani sono stati ricevuti dal cardinale Muffi.,' dall'arciprete Zucchelli, dai monsignori Calandra e Moderna, nonché dal comm. FascUetti presidente dell'opera della primaziale e dal presidente del Comitato per la riedificazione dei pulpito di Nicola Pisano, comm. Puntoni. I Sovrani hanno visitato lungamente l'interno del Duomo, soffermandosi in ispecie ai quadri di grande va,ore e quindi hanno ammirato la grande cupola della chiesa, che è stata istantaneamente illuminata da oltre mille lampadine elettriche. Sono poi'passati a visitare il Battistèro, e quindi si sono recati al camposanto monumentale, trattenendosi oltre mezz'ora ed osservando i celebri affreschi, nonché le varie iwirti dei, pulpito di Nicola Pisano che si trovano ivi giacenti. Il presidente del comitato, per, riedificazione del pulpito stesso dava 4* rimonti ai Sovrani ed offriva.loro i&a sua pubblicazione. Funzionava da Integrate un giovane inglese, tale Kungher, s>fidente all'Università di Pisa. I Sovrani, ivaOTómpagnati sempre dal card. Maffl e <y*&lf altri personaggi, hanno poi vishV> la base della torre pendente ed osserve,^.uoja a lungo dall'esterno P Re ha dov'andato al cardinale Mam notizie sulla • 'yoflltà della torre ed il cardinale ha rispósi che la torre non cade Gli augusti ospiti hanno poi proseguito iti automobile peir- il Lungo Arno Gambacorti, ove hanno Visitata la piccola, ma monumentale chiesa della Spina I*e disgrazie automobilistiche
Persone citate: Arno Gambacorti, Benedetto Croce, Farinacci, Gentile Pel, Giolitti, Nicola Pisano, Puntoni, Zucchelli
Luoghi citati: Inghilterra, Italia, Livorno, Roma, Torino
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