Dalla Borsa al Fisco

Dalla Borsa al Fisco Dalla Borsa al Fisco Una denuncia al Ministero: ciò che di scandaloso sarebbe avvenuto in una Borsa - Richiesta di annullamento dei contratti fine marzo? - II Comitato agrario dei 70 senatori, la sperequazione tributarla, l'imposta complementare. -Rama, 20, notte. La Tribuna riferisce che è.stata presentata al Ministro delle Finanze una. domanda nella quale si chiede di annullare tutte le compere e vendite fatte in Borsa per fine marzo. Sebbene la domanda abbia poche probabilità di essere accolta, La Tribuna crede interessante far conoscere le circostanze'di fatto su cui si appoggia. La domanda, che ha, in un certo senso, anche il carattere di denunzia, si riferisce a quello che è avvenuto in una Borsa italianaj ma — soggiunge il giornale — quello che 11 si è verificato, è storia di tutta l'Italia. Scrivono i presentatori della domanda: « Per aumentare la domanda di titoli era necessario far affluire alle Borse i risparmiatori, determinandoli ad abbandonare i più cauti investimenti con l'allettaT mento d'insperati guadagni, molto più che la clientela ' ordina, ia, por essere esperta, era messa in sospetto dal vertiginoso rialzo e si asteneva dalle contrattazioni. E per avvicinare alle Borse i risparmiatori, si 6ono messe in opera tutte le arti più sottili e subdole, screditando i titoli dello Stato, preannunziando inevitabili e gravi evalutazioni della lira, diffondendo notìzie politiche allarmanti. Tutti coloro che vivono ai margini delle Borse si sono improvvisati consiglieri, anche se non richiesti, di amici e conoscenti, ili quanti, insomma, potevano avvicinare. St annunziavano inesistenti e colossali affari conclusi oda concludere da società industriali, il valore delle pui azioni, per conseguenza, non poteva più considerarsi in rapporto all'aumentata ricchezza. Si sono visti agenti di cambio, privi di scrùpolo, aprire riunioni di Borsa col domandare titoli a prezzi notevolmente più alti del giorno innanzi, mentre i satelliti degli stessi agenti completavano l'opera di adescamento dei risparmiatori, annunziando che quei medesimi titoli sarebbero saliti a prezzi iperbolici: A riunione finita, il giuoco continuava negli uffici degli agenti di cambio, giuoco di alto e basso, così sapientemente ordito, che a un esame sereno non può non tradire una delittuosa preordinazione. E se difettavano i clienti si cercavano col telefono. Si creavano Cosi lautissimi guadagni, si demolivano fortune in modo scandaloso ed indegno, trasformando un mercato — che ha guarentigie legali e che presuppone nell'agente ad esso preposto consapevolezza della sua delicata responsabilità — in una grande bisca, in cui tutti i mezzi siano leciti e buon-, e la truffa elevata ad onore di sistema. Così e non altriménti fu organizzata la campagna al rialzo, che ebbe inizio dopo là liquidazione di febbraio. Gli organi di polizia potranno attestare a V. È. —-' conclùde la domanda — la verità dì queste dichiarazioni». De Stefani parler*! n Comitato agrario del Senato — il quale ha per presidente il senatore Cassia e d,l cui fanno parte 70 senatori — intende ' richiamare l'attenzione del Governo eulla situazione della proprietà rurale in rapporto alla politica fiscale, allo scopo di prevenire ulteriori aggravi. Oggi, alle 17, il comitato 6i è-riunito in una sala del Senato. Sono intervenuti, oltre il senatore Ca6sls, i senatori Calisse, Melodia, Mazziotti, Malaspina, Panea, Salvago Raggd, Raineri, Rota, Faina, Amero d'Aste, Scaduto, De Novellis, Rossi, Fratellini. Campf'lo. Rolandi-Rioci, Boncompagni, Francica Nava. .Essendo presenti solo pochi senntorl degli iscritti. Il Comitato nella riunione odierna si è limitato ad un esame preliminare della questione. Vari! senatori hanno accennato a particolari problemi, agrari regionali. I convenuti hanno Intanto rilevato l'opportunità di conferire eoi minir 6tri delle Finanze e dell'Economia nazionale. Nella riunione di stasera non è stata formulata alcuna proposta concreta, nò 6ono state prese decisioni. • Il Comitato si riunirà di nuovo nei primi giorni della prossima ripresa dei lavori del Senato, quando, essendo pre-senti molti senatori, la questione potrà essere più ampiamente discussa. L'Informatore della Stampa pubblica: '■ Negli ambienti ministeriali competenti, a proposito della convo:azione odierna di numerosi senatori per l'esame della situazione finanziarla donneatasi in seguito ai criteri di massima adottati dal ministro on. De Ste¬ fani, si desume che, in occasione del bilancio dello Finanze, il mmlsltro farà chiare e precise dichiarazioni 6u quella che ritiene sia la linea di condotta da tenere dal Governo in rapporto alla situazione economica e finanziaria del Paese. Con queste dichiarazioni il ministro pensa di potar tranquillizzare il Paese, allarmato , soprattutto dalle voci, spesso contraddittorie, che si diffondono e che tendono in sostanza ad inficiare la importanza dei provvedimenti finanziari' adottati e da adottarsi ». I contadini e 11 fisco: un articolo in un'interrogazione . n Popolo pubblica poi la seguente interrogazione presentata dall'on. Merizzi: « Ai ministro degli Interni, 6e reputi leucite ai prefetti di impedire, mediante 11 se- • questro, la pubblicazione su di un glor- • naie di un critica obbiettiva su decreti« legge fatta da un rappresentante della Nazione, quale quella contenuta nel seguente < articolo: « Nuove ingiustizie e nuove disposizioni procedurali a danno dei piccoli proprietari » « l.o II Governo del Re, col decreto 16 ottobre 1924, ha stabilito che i rèdditi di ricchezza mobile inferiore a 2000 lire saranno per il futuro, a cominciare dal l.o gennaio 1925, esenti da imposta; invece per i redditi agrari ha conservato l'e6onero solo per i red. diti inferiori a 53-i lire. Cosi, il negoziante e l'.awocato. ote gcadagnano L. 1999, e esonerato dall'imposta, ed il contadino, che col suo lavoro ha realizzato SU lire di.guadagno, deve pagare l'imposta. E' giusto? « 2.0 Col decreto 12 ottobre 1924 il Governo del Re ha ridotto l'aliquota dell'imposta sui redditi agrari dei canoni — cioè di quelli che lavorano a mezzadria i fondi altrui — dai 10 % al 5 %. Per i piccoli proprietari che lavorano i loro fondi ha mantenuto l'aliquota del 10 %, come per 1 grossi proprietari che fanno lavorare i fondi ad economia od a mezzadria Cosi, un mezzadro della plaga dell'Emilia, che lavora un bel podere di 100 o 200 pertiche, e raccoglie ogni ben di Dio, paga il 5 % ; il piccolo proprietario valtellinese, che lavora 20 o 30 pertiche di terra magra, sparsa tra il monte ed il pia no, deve pagare il 10 %, come il ricco proprietario di centinaia di pertiche in Lombardia, nell'Emilia e nella Toscana, che riscuote 6oMo forma di mezzatico centinaia di ettolitri di vino, centinaia di chilogrammi di bozzoli, ricavandone migliaia di lire. ' E' giusto ? «3.0 Ma non è tutto. Il Governo del Re, con decreto 12 marzo 1923, art 27, aveva stabilito che l'agente dovesse notificare personalmente l'accertamento del reddito agrario al contribuente, così come fa per l'imposta di ricchezza mobile. Poi ha cambiato parere. Con decreto 12 ottobre 1924, N. 1576, ha sta bilito die l'agente può omettere l'avviso personale, ed accertato il reddito, tare la notifica solo pubblicando la tabella nell'albo comunale. Il contribuente ha tempo 20 giorni dalVnJttmo della pubblicazione per ricor? re-re. Trascorsi 20 giorni senza ricoreo, l'aricertamente diventa deflnit'v0- Le scopo di questa disposizione è'evidente. Il Governo sa che 1 contadini, i quali non conoscono le leggi, nulla sanno di tabelle e di pubblicazioni, e che perciò quando le tabelle sono pubblicate nessuno se ne cura. Cosi il Governo, sospendendo l'avviso personale, raggiunge lo 6copo: i contribuenti non hanno notizia dell'accertamento e non ricorrono, e l'accertamento diventa definitivo. Ora, con tro questo tentativo del Governo è necessa rio che i contribuenti si difendano, e la difesa è facile. Ogni sindaco, appena riceve la tabella per farla pubblicare, faccia notificare, a mezzo del messo, l'avviso ad ogni con tribuon-te iscritto nella tabella. Così ogni con. tribuente avvertito potrà difendersi. Ogni parroco, appena ha notizia che la tabella è pubblicate, avverta il popolo dal pulpito Ogni contribuente, poi, si ricordi che le tabelle devono essere pubblicate nell'albo prima del 10 ottobre e devono rimanere pubblicate venti giorni. Qitinui prima della ven demmia i contribuenti vadano all'albo per esaminare se 6òno iscritti, e se sono iscritti Ingiustamente, ricorrano ». Critiche all' Imposta coniplomentare L'Agenzia Italiana pubblica, a proposito della prossima attuazione della nuova imposta complementare: « Ci si riferisce che nei competenti circoli si osserva che essa viene a gravare le condizioni del mercato finanziario, in quanto sembra che anche i titoli di Stato verrebbero colpiti, sottoponendosi n tassazione l'in, teresse che lo Stato paga' sui medesimi, nonostante la chiara promessa fatta anche in fine di febbraio, in occasione dell'ultima emissione dei Buoni del Tesoro novennali. Se Te nostre informazioni sono esatte è evidente che 6U tale argomento non potrà mancare la vigile attenzione della competente Amministrazione ».

Luoghi citati: Emilia, Italia, Lombardia, Toscana