Finzi avrà l'inchiesta invocata

Finzi avrà l'inchiesta invocata Finzi avrà l'inchiesta invocata Quasi tutti i giornali d'opposizione sequestrati a Roma - I commenti discorso Federzoni - "Le elezioni il più tardi possibile: c'è altro da fare! Roma, 13, notte. Oggi sono sequestrati: Il Risorgimenlo, nuovo quotidiano del mattino, Il Sereno, Il Mondo, Il Popolo, La Voce Repubblicana. Il Popolo e 11 Mondo sono poi usciti in altra edizione. Si hanno alcune ripercussioni della giornata parlamentare di ieri. Anzitutto, l'on. Finzi ha inviato al presidente della Camera, on. Casertano, una lettera con cui chiede la nomina di una Commissione incaricata di accertare il fondamento dei fatti addebitatigli nella seduta di ieri dall'on. Maffl, fatti che furono già oggetto di vivaci polemiche nei giorni successivi al delitto Matteotti. Il contenuto della lettera è del seguente tenore: «Eccellenza! In 6«guito alle accuse pronunciate nei miei riguardi nella seduta di ieri alla Camera, dal deputato on. Maffl, ohiedo die, ai termini dell'art, 80 bis del regolamento della Camera, sia nominata la Commissiona prevista dal dotto articolo, perchè accerti il fondamento delle accuse mossemi ». Come si ricorderà, anche un'altra volta l'on. Finzi ebbe a formulare all'altera presidente della Camera, on. Rocco, una analoga richiesta. Ciò fu dopo l'affare Matteotti, quando l'on, Finzi lasciò il potere in seguito — secondo quanto si disse — alle insistenze che il comitato della maggioranza avrebbe fatto presso l'on. Mussolini. Ma l'on. Rocco, anche in seguito al rifiuto dell'on. Turati di partecipare ad Comitato inquirente, non credè di applicare l'art. 80 bis, non riscontrando l'esistenza di accuse rivolte all'on. Finzi in sede d! discussione parlamentare. Questa volta però si crede che il presidente della Camera, essendosi verificate le condizioni volute dal regolamento, procederà nlla nomina del comitato, che sarà composto di tre o cinque persone. L'on. Casertano inviterebbe a parteciparvi anche uno o due deputati dell'opposizione liberale nell'aula. Tesi antiliberale e antistatutaria Quasi tutti i giornali romani, che hanno potuto pubblicarsi, si occupano dello dichiarazioni del ministro Federzoni. Anche oggi, però l'opinione dei giornali dell'opposizione aventiniana non è giunta al pubblico, poiché — come abbiamo detto sopra — tanto II Mondo quanto II Popolo e La Voce Repubblicana sono stati subito sequestrati. Il Giornale d'Italia rileva che la sostanza della politica governativa è antiliberale, mentre il Governo si preoccupa di salvare le forme costituzionali; ciò significa — afferma l'organo liberale — l'implicita confessione della impossibilità morale di negare la bontà e la giustizia della tesi liberale. Il giornale aggiunge: « Tutto questo è abbastanza abile, anche se l'artificio sia trasparente, ma non riesce a fare trangugiare il principio generale a cui l'on. Federzoni ha voluto giungere, e che rappresenta la traduzione più temperata della tesi sostenuta dall'on. Mussolini il 3 gennaio. L'on. Mussolini e l'on. Federzoni pretendono, in sostanza, che ogni compressione delle libertà statutarie compiuta dal Governo, sia pure in base a considerazioni di straordinarie e imperiose circostanze, e automaticamonte sanata dal fatto della conservazione della maggioranza parlamentare: purché la Camera approvi la politica del Governo, questo può, quando lo ritenga necessario, limitare od annullare le libertà statutarie. Tesi evidentemente antiliberale e tesi controlla, non solo allo spirito dello statuto — che pone le libertà fondamentali come modi di esistenza civile superiori alle vicende dei partiti e che le garentisce con un patto solenne destinato a sopravvivere al mutare dello leggi o dei governi — ma anche alla lettera dello Statuto, che in nessun luogo prescrive e sancisce che un voto di maggioranza alla Camera possa autorizzare il Governo a violare i principi statutari ». le Ironie di Feder/oni rilevate da un foglio ministeriale Premesso che quella di ieri è stata una buona giornata per il Governo, La Tribuna osserva che il discorso dell'on. Federzoni, sotto l'apparknza dolla bonaria ironia, ò stato duro. Venendo quindi ad esaminare la differenza fatte dal ministro tra limitazione e soppressione della libertà di stampa, il giornale scrive: « Tutte le limitazioni sono sopportabili, quando 60no determinate. Ma l'articolo 3 della leggo comunale e provinciale — graziosa trovata di un giornalista contro i giornali — è una latitudine sconfinata concessa alla reazione ed all'arbitrio politico. Cosi, l'on. Federzoni si prendeva amabilmente giuoco dei suoi ascoltatori quando assicurava che la libertà di voto esiste sin da oggi. Esagerava, per lo meno, com'è concepibile la libertà di voto senza la libertà di propaganda e di stampa? Ma aveva ragione, in principio, il ministro degli interni quando, di fronte alla pretesa del fascismo che vuole informare di sé gli organismi dello Staio, dichiarava che II programma è del partito, ma l'autorità deve essere e sarà unicamente dello Stato. Aveva ragione in principio, in pratica non è cosi. Il paese avverte un prepotere del partito sullo Stato e 6ul!n sua espressione, che il Governo potrebbe tollerare se fosse volto sempre a fini di bene e non si torcesse invece, spesso, contro il bpne generale e compromettesse quella pacificazione di cui nessuno porla iihì, ma elio non b mono l'aspirazione suprema del paese ». Neppure La Tribuna approva la giustificazione addotta dal miristro degli In¬ i , a i o i a terni circa i provvedimenti contro l'Associazione Nazionale dei Combattenti: a Come può l'on. Federzoni dire ora, così recisamente, che l'Associazione non doveva fare della politica, se I suoi dirigenti sono stati portati alla Camera proprio dal suo go. verno, e come può deplorare che qualcuno di essi si sia servilo dell'Associazione come di arma contro il Governo, se, imponendo un triumvirato politico contro la maggioranza della Federazione dimostra di volere adoperare l'Assocazione ai propri fini? crediamo anche noi che i reduci devono tenersi al di fuori e al di sopra della lotta politica quotidiana. Se gli errori di questi ultimi •texupi servissero allo scopo, saremmo i primi ad esserne lieti ed il paese, forse, indifferente com'è, ma desideroso soprattutto di pace, avrebbe comproso l'intervento del governo attraverso dei commissari die, per essere dei funzionari o degli estranei ai partiti, avessero avuto almeno l'apparenza dell'apoliticità. In questo caso soltanto l'on. Federzoni sarebbe stato autorizzato a richiamarsi, senza malizia, agili scopi dell'Associazion*. dia sono veramente quelli di riunire 1 combattenti per conservarli all'ammirazione ed alla riverenza della Patria »•. I fascisti confessano che non c'è comunismo^ La stampa fascista ©salta, naturalmtate, il «i successo del Governo ». Tra le fru» stereotipate conviene tuttavia prender» ^ > di qualche ammissione. Si ricorderà, j 10 stesso on. Federzoni ebbe a dire ier suo tono scherzoso, che egli stesso eia a non credere più al pericolo boi vico in Italia. E stasera, poi, lo et, Popolo d'Italia dichiara: « La seduta di ieri alla Camera italiani! provato ohe in Italia non esiste un oo.i nismo >. E dopo una colonna di violenti attaai parlamentari comunisti, l'articolo r elude: « E questa era la genite che avrebbe vuto terrorizzare il Paese per rovesci; millenni della nostra storia; questi gli '] stoli della maiuscola rivoluzione so Adesso si capisce perchè non sono potudare oltre la fucilata tirata di dietro la i,7 o la sevizia al giovinetto agguantato l'ombra ». II clcrico-fascista Corriere d'Italia esa,! anch'esso il voto fascista della Camera' e tutta la politica governativa, compreso il decreto contro la Combattenti: « Del combattentismo politico, dunque, nonjl si parla più. I pretendenti al trono dovrai»no scogliere; o rientrare nella disciplina co» mime, o perdersi nell'oziosa fazione di da" 11 un nome pomposo ad una Sezione del P. | tito liberale. Ma anche l'opposizione liberai»; democratica vede nel voto di ieri sospesa e rinviata a tempi migliori la sua funziono specifica ». La parola d'ordine dell'organo di Federzoni Per L'Idea Nazionale, poi, la discussione sulla pregiudiziale della libertà è ormai chiusa e le opposizioni ancora una volta sbaragliate : • Accantonati tutti I Partiti ed i gruppi del passato regime, approvati i bilanci nno al 30 giugno 1920, il fascismo deve guardare alla sua opera, che è di governo in tutta la politica di ricostruzione, politica soprattutto economica ed internazionale; che è di regimo nella preparazione e definizione delle leggi necessarie a rinforzare lo Stato nazionale; che è di partito e di organizzazioni dirette a costituire gli elementi di quella società nazionale di cui lo Stato nazionale è l'espressione. E' chiaro che per quest'opera, approvati i bilanci, è utile un limitato lavoro parlamentare; é necessario un largo e meditato sviluppo dell'opera di Governo lasciato al suo compito e non distratto da discussioni; ò indispensabile un'attività di Partito e di organizzazione, elio dovrà essere definita nel suoi clementi essenziali al prossimo Congrosso, e che però non devo essere distratto da preparazioni elettorali. Ora che si possono fare le elezioni secondo tutte te regole, la parola d'ordine deve essere per il fascismo: le elezioni il più tardi possibile, le più lontane possibili I C'è altro da fare », Verità storica ristabilita L'on. Casertano nominerà domattina il Comitato che, a norma dell'articolo 80 bis de' regolamento, dovrà indagare sulla cousisten. za specifica delle accuso formulate a carico dell'on. Finzi dall'on. Malli. Erano commentate a Montecitorio due allusioni dell'on. Federzoni nel discorso di ier* all'on. Giolitti. II ministro degli Interni, per difondere la sua politica, affermò che, mentre ora anche un consigliere di Stato può tenore una conferenza cont.ro la politica del Governo, essendo presidento del Consiglio lori. Giolitti, invece, lo stesso Ruggero Bon. gin fu deferito al Consiglio di Stato por un articolo e l'on. Tedesco venne sosueso da membro del Consiglio dei LL. PP. in seguito a critiche mosse al bilancio del detto Mi. nistei'o. La verità è un'altra. Infatti Buggero Bcmcrhi fu deferito al Consiglio di Stato per. che nell'articolo da lui scritto non attaccava 11 Governo bensì la Corona. Il provvedimento contro l'on. Tedesco non fu preso dal. l'on. Giolitti, ma dal ministro dei LL PP coi. Giusso, de! quale l'on. Giolitti ora semi plicemente collega coinè ministro degli Interni nel Gabinetto Zanairdelli. in quote considerazione l'on Giolitti tenesse l'on Tedesco lo dimostrò poco tempo dopo allorché in occasione del passaggio delle Ferrovie all'è, sercizto di Stato, data la competenza del l'on. Tedesco in materia ferroviaria, lo chìa. mò al Governo come ministro dei LL. PP. DA CASALE MONFERRATO Per controvcrs:o circa delimitazione di nroori». t:'i cair-pestro il confidino naselli Francesca ili nllrabello Slonferrato, veniva ferito alla testa con due colpi di roncola tei compaesano Ferrando Evaslo che si dava poscia alla fusa.

Luoghi citati: Casale Monferrato, Italia, Roma