La mozione dei Combattenti

La mozione dei Combattenti La mozione dei Combattenti 11 PRESIDENTE scampanella e riesce dopo cinque minuti a rincodurre una relativa calma nell'aula. I deputati fascisti riprendono il loro posto. A questo punto si passa allo svolgimento deg'i ordini del giorno, sebbene non sia stata votata la chiusura della viscussionn generale. MOLINELLI (comunista) vuole svolgere il suo ordine del giorno, presentato, com'è noto, sul decreto governativo contro l'Associazione nazionale dei combattenti. L'on. Casertano vorrebbe che l'on. Molinelli ritirasse il suo ordine del giorno e gli dice-. — Ma si renda conto durui'iie della situazione della Camera! — L'on. Molinelli insiste replicando vivacemente all'on. Casertano. Intanto, mentre avviene questo dialogo, i eonJDattenti dell'opposizione escono dall'aula. Poco dopo avvengono, per cause che non si comprendono, scambi di ingiurio tra l'on. Molinelli e Fon. Do Cicco fascista. Si odono parole di «vigliacco! buffone! mascalzone!». Un analogo scambio di ingiurie avviene quasi subito topo tra gli on. Molinelli e Felicioni. MOLINELLI comincia col dire elio il provvedimento del Governo contro l'Associazione nazionale dei combattenti .rappresenta uè più nè meno che una politica di soppressione della libertà di pensiero, di riunione e di associazione. Non bisogna dimenticare che l'Associazione è composta di piccali borghesi, i quali hanno fascistizzato l'Associazione stessa e sono stati amici del Governo, perché volevano da esso aiuti è soccorsi, contro ciò si 6ono ribellati i proletari, operai e contadini, cho hanno fatto la guerra. Appena l'oratore comunista ha finito di parlare, i deputati combattenti di opposizione rientrano nell'aula. Ha quindi la parola l'on. Pellanda, per svolgerò l'ordine del giorno dei combattenti dell'Associazione, nel quale è stata trasformata la nota mozione sulla sospensione del Comitato' centrale della Combattenti. L'ordine del giorno è del seguente tenore : « La Camera invita il Governo a riconsegnare, previ! i controlli amministrativi che saranno ritenuti opportuni, gli organi direttivi supremi dell'Associazione nazionale dei combattenti ai legittimi rappresentanti eletti dal libero voto degli associati ». « Un nuovo trionfo di Farinacci » PELLANDA : — Il provvedimento del Governo è arbitrario, perchè, dato e non concesso che i motivi addotti dai Governo per la sospensione sussistessero, essi non erano tali da giustificare un cosi grave provvedimento. Le motivazioni politiche addotte non possono lasciare dubbi sugli scopi del provvedimento. In realtà, la sospensione fu un provvedimento politico che rientra nella politica del Governo, politica che è stata appunto la causa che ha determinato il nostro dissenso. E' un nuovo trionfo di Farinacci, che vuole fascistizzare l'Associazione dei combattenti. Lo spirito di libertà fu appunto quello che nella guerra affratellò nell'idea della Patria uomini e partiti diversi. L'oratore ricorda l'opera svolta dall'Associazione contro l'esasperazione della lotta di classe nel 1919 e 1920. STARACE : — Riserve anche 6u questo! PELLANDA: — Non possiamo a nettare limitazioni alla nostra Associar* e e subire imposizioni. STARACE : — Ora seguite uiolàtti! PELLANDA: — L'Associazione deve essere apolitica, e su questo potremmo anche essere d'accordo, ma par affermare quest'apoliticità il Governo vi ha messo a capo dei fascisti? Ma se non può essere un partito, la Associazione deve pure avere una premessa, che stabilisca un vincolo di fraternità tra i combattenti. L'Associazione dei combattenti resterà fedele ad Assisi e 6i ricostituirà per mantenero fede al 6U0 ideale di libertà. L'on. Lanzillo ha accusato l'A660clazione di avere abbandonato il fascismo, impedendo cosi ohe si formasse una nuova classe politica uscita dalla guerra. A questo riguardo ricordo quanto facemmo un anno fa per le elezioni, entrando nel listone e partecipando alla lotta elettorale. Era quella l'occasione migliore per formare la classe politica. Mt ad elezioni finite è accaduto che quelli che avevano fatto delle affermazioni di carattere politico non completamente rispondenti alle vedute del partito dominante furono me66i fuori. Voi non ci avete chiamati che per servirvi. Con questo metodo non si formano classi politiche, ma oligarchie, di cui l'Italia non ha bisogno. L'on. Bottai ha fatto una distinzione che non possiamo accettare. Egli ha detto che i combattenti sono soltanto quelli che la guerra ha portato ad una nuova concezione politica, gli altri non sono ohe reduci. Questa distinzione non possiamo accettare, perchè la grande maggioranza dei combattenti italiani è fedele a quelle concezioni liberali e democratiche del Risorgimento, che siamo disposti a difendere a qualunque costo. Fummo contro gli uomini che queste istituzioni non ditesero, appunto perchè volevamo che fossero rispettate. Voci: — Non è vero. PELLANDA: — Noi siamo con chiunque difenderà lo Stato liberale democratieo («pprovaztani sui «attori liberati-)- Non so in che coi» icn» FftOiucci può accusare, da partigia¬ neria l'Associazione. I valori della guerra furono affermati da Cesare Battisti, da D'Annunzio, da Bissolati e da Mussolini. PALA: — Da Enrico Corradinil PELLANDA (continuando): — Con quelli che difenderanno la libertà e le istituzioni democratiche ci troveremo sempre, perchè l'Italia marcia sempre sul sentiero della libertà. (Approvazioni e congratulazioni dei combattenti di opposizione). Voci: — Massoneria! Massoneria! Si dà quindi lettura dell'ordine del giorno dell'on. Paolucci, firmato da moltissimi combattenti fascisti. L'oratore fascista PAOLUCCI. Comincia dicendo di non avere Inteso mai che l'Associazione avesse-degli scopi solamente assistenziali. Abbiamo pensato invece, egli dice, che dovesse restare un' salilo prestigio dello spirito di guerra. Tutti i combattenti avrebbero dovuto essere insieme, per tenere alti i valori della guerra, ma il disciolto Comitato afferma la solidarietà con quelli che svalutarono e rinnegarono la guerra. Voi, dice l'oratore rivolto ai combattenti di opposizione, vi richiamate all'ordine del giorno di Assi6i; ma quando una parte della Camera resta fuori della Costituzione, certe affermazioni non hanno valore. Voi dovevate fare opera pacificatrice, mentre vi siete schierati con una parte 60la contro l'altra. C'è stato un momento in cui avete creduto cho avreste potuto raccogliere l'eredita del fascismo (applausi della maggioranza). Oggi siete degli alleati dei nostri avversari ! L'Associazione dei volontari di guerra è composta dei più disparati elementi, ma essa si è comportata ben diversamente da voi. Voi avete fatto alleanza con uomini riòpettabilissimi; ma la vostra alleanza è andata al di là ed ha abbracciato altri uomini corichi di ben ponderose responsabilità. Ad essi avete cerchio dare quello di cui avevano bisogno: un manto di purità, un lembo della gloriosa bandiera di Vittorio Veneto. VIOLA: — Ma la guerra l'abbiamo fatta anche per gli altri. PAOLUCCI : — La vostra opera è stata pregiudizievole alla unità dei reduci. Avete dimenticato di rappresentare la totalità della massa del reduci; avete gettato nella nostra Ja 11 semo della discordia. „ii ft *ND£:, r Se fossimo stati sempre s d5SS del Governo non direste questo. ha rtiriiV^ ,ìi: -~iF tit0,1P di combattente non dà. diritto alla vita politica. Se siete ancora Uì.JS^P0'- ee, Slete convmti dell'errore commU ™?i Flvo,g0. ,ma Preghiera: non dividiamo questa nostra grande e bella famiglia. £?,n6vnV.ianio!a, ]ntatta ed unita, perchè la sua voce suon ammonitrice nell'ora e parli scisti? n° applausi nei settori fa- Voci: — Chiusura! Chiusura! h».1*^,!1' chiusura è approvata. Il rerinT/i^n?-31',1,' riminola a parlare rinviandeputatI alla sua relazione. Ha cosi sen. ?. altro la parola il Ministro degli Interni. Le dichiarazioni del Ministro dell'interno FEDERZONI. Premette che accetta l'ordine del giorno dell'on. Sanno, che esprime oJ?„lanÌ?ra- caleS°rica l'approvazione alla po1 tica del Governo. Prega perciò l'on. March! (.orrado di rinunciare al suo per associaci a quest'ordine del giorno. Chiede che siaSì rinvia in sede di discussione dei camtoli gli ordini del giorno degli on Arnoni e Fr»™ cesco d'Alessio, che riguardane™amJt5£ specifiche. Non accetta gli ordini del So™i degli on. Maffi, Damen? Molinelli ì r™?L° de?. L'ordine del giorno deS'orT BavaìSfife irebbe quasi essere accettato dai Governo fosso possibile introdurvi qualche Ime^rt-, OD- DUÒDen^T ti re6t0 nessuno poteva e può pensare che vi possa mai essere un dis- SSSfcVi Cimnb1tenli 6 11 Presene GoTernor SSETo 71 Tì° 6 a C"P<> il bersagliere del Si,n&Iarmc parte il Duca del Mare, la ramaglia doro Costanzo Ciano e il comanoante di quel corpo d'armata che arginò la invasione nemica (applausi vivissimi). Smentisce in modo reciso che il provvedimento di scioglimento dell'Associazione ai-Lia avuto carattere politico; esso è stato preso contro la partigianeria del ComiMto centrale dei combattenti. Da questa accusa l'on. Pellanda non ha peritato di scagionare il Comitato cen» trale, ma molteplici sono gli atti dei Comitato che dimostrano l'azione politica partigUv na del detto Comitato. Quindi il provvedi, manto fu perfettamente legale c normale e risponde a disposizioni precise delia legga;

Luoghi citati: Assisi, Italia, Vittorio Veneto