La seduta

La seduta La seduta Roma. 12 notte. L'ordine del giorno Maffi E' ripresa la discussione sul bilancio dell'Interno. Dopo brevi parole del fascista CAPBICE, il comunista MAFFI svolge il seguente ordine del giorno: « La Camera accerta e testimonia che la politica interna del Governo fascista è contrarla agli interessi delle olassi lavoratrici del paese ». Premette che il gruppo comunista intende comprendere nella politica interna tutta l'attività del Governo, sia in politica estera sia nella giustizia, eia in politica militare.' Noi non vorremmo mai collaborare con voi quindi possiamo 6enza perìcolo... FERRETTI: — Il pericolo è nostro quando parla lei! MAFFI (ironicamente alludendo alia bassa statura dell'on. Ferretti) : — si metta i tacchi di gomma e faccia lucidare i pavimenti | Noi diremo la nostra verità anche se voj di'. rete che è menzogna. Come si definisce la situazione di politica "interna? Secondo noi cosi: vi è un Governo che tutto ha perduto fuorché il potere (commenti fascisti). TERUZZI: — State zitti che vi porta il menagramo (ilarità). MAFFI: — Si direbbe davvero cho vi faccio male (nuoce risa). La vostra politica insigne è un caos mostruoso. Avete denigrato il Variamento per quel tanto che vi è parso necessario per entrarvi. FARINACCI (ridendo): — Bene, si, ho capito. . MAFFI ;. — Mi rallegro. Questa volta ha ca¬ pito anche lei (ilarità). La situazione è questa; situazione di rivolta repressa, ma tesa. GIUNTA: — Le piazze sono a vostra disposizione. MAFFI : — Le curve del cnro-vlveri e dei salari insufficienti si fanno tese ogni giorno di più. Il pareggio del bilancio è sempre più ipotetico. La lira cala (proteste). L'elogio di chi mori con 75 lire in tasca viene da' coloro cui fu dura la milizia col proletariato e molto dolce quella con la borghesia (urla). Gente che fino a ieri ebbe poche calze oggi circola in pelliccia ed in automobile. PEDRAZZI: — In Russia! CAPRINO : — Cosi hanno fatto le signore del capi bolscevichi; ALDI-iMAI: — Lasciatelo dire: ci racconta la storia della Russia. MAFFI: — Vi sono stati alcuni uomini pregiudicati che hanno avuto rapporti con sottosegretari e sono stati implicati in loschi affari politici ed in violenze carnali. (A queste parole sulle prime si ride, specialmente per l'accenno alle violenze carnali, poi si comincia a protestare). « Rispondi, diffamatore* » TERUZZI grida: — Pagliaccio, vigliacco, devi fare i nomi! Tutti i deputati fascisti, battendo le mani sul banchi, gridano: — I nomi devi fare, i nomi. Se non li fai non parili GIUNTA: — Rispondi, diffamatore! Il PRESIDENTE, dopo avere a lungo scampanellato ed ottenuto il silenzio, dice: -i- On, Mani, ella comprende cho non posso consentirle di proseguire, 6e prima non avrà specificate le sue accuse (vivissimi applausi). La invito a dichiarare se le sue allusioni si riferiscono a membri di questa assemblea (applausi). MAFFI (immobile al suo posto circondato da comunisti e fascisti) : — La cosa come procedura deve essere chiarita in questo modo... Voci: — Ma che proceduraI... FARINACCI va presso l'on. Mafll e gli grida: — Devi fare i nomi! Devi dire i nomi! Verso i settori di estrema sinistra si avviano per il corridoio superiore gli on. TERUZZI e STAKACE. Il primo grida anche lui : — I nomi, i nomi I Gli animi sono molto eccitati; si ha l'impressione che debba succedere qualcosa di grave. I questori Buttafuochi, Renda e Guglielmi ed il sottosegretario Suardo e l'on. Guaccero, che sono presso l'on.- Maffi, faticano a contenere i deputati fascisti che affollano la scaletta di estrema sinistra, e fanno opera di pacificazione. L'impresa non ù facile. Soltanto dopo circa dieci minuti i pacieri riescono* a tranquillizzare gli animi. Il PRESIDENTE scampanella e dice: — On. Malti, la invito a spiegare... MAFFI: — La Camera si è adirata inutilmente, credendo che non volessi chiarire, ilforse commesso un errore di procedura. Dovevo cominciare col citare i fatti. Ricordiamo tutti il propeso Unità-Fimi. 11 fascismo ha portato in alto questo giovane modesto, i cui proventi sono di gran lunga aumentati uopo il suo arrivo al Governo. FIN ZI : — Domando la parola per fatto personale. PASSA VANTI : mìni. Noi slamo dei gentiluo- « Fard una domanda a procedere contro m« stesso» MAFFI: — Umberto Bianchi ha pubblicato che per ottenere una concessione telefonica lon. Fmzi chiese una larga sovvenzione per il Corriere Italiano. L'on. Acerbo è Indicato dalla pubblica stampa di essersi interessato quale sottosegretario di un suo amico imputato di violenza carnale. Credevo che un deputato potesse riferire qui ciò che è di dominio pubblico. Voci: — Ma che! ACERBO: — Domando la parola per fatto personale. TERUZZI (a Maffi): — Provocatore! PRESIDENTE (scampanellando)- — appena l'on. Maffi avrà finito di parlare darò la parola agii on. Finzi e Acerbo. MAFFI: — Io credo che sia lecito riferire alla Camera ciò che si stampa sui giornali. GIUNTA: — Sono dieci mesi che ci si diffama. Il fascismo vi schiaccerà una buona volta MAFFI: — Voi sapete che vi è il potere giudiziario. Io farò una domanda a procedere contro di me, perchè si accerti la mia responsabilità. (Urla; scampanellate del Presidente). ' A questo punito un ex-deputato che si trova nella tribuna degli ex-deputati grida qualcosa che è udito dall'on. Maffi, il quale protesta per l'intervento di estranei aa dibattito. PRESIDENTE: — Avverto che se le tribuno parteciperanno in qualunque modo a quanto avviene nell'aula, le farò sgombrare. Invito l'on. Maffi a proseguire. MAFFI: — Qui non è lecito ricordare fatti universalmente noti? La Camera si irrita di tutto ciò che 6i sa... FARINACCI: — Calunnie! MAFFI : — Sono tatti. Nell'alte dirigenza del fascismo alla politica sono mescolati affari. Questa frase dell'on. Maffi fa insorgere i fascisti, che urlano invettive contaro il deputato comunista. L'on. Bottai che siede al settore accanto si slancia contro di lui e lo colpisce con un pugno al ibraccio. Si interpone subito il questore Buttafuochi che riesce ad allontanare l'aggressore mentre da altri settori Farinacci, Teruzzi e Starace si tlirigono rapidamente verso l'estrema sinistra. Il comunista Ferrari va incontro a quest'ultimo; i due sono li li per accapigliarsi, ma alcuni deputati fascisti accorrono prontamente ed invitano il bollente deputato pugliese a calmarsi. Il PRESIDENTE scampanellando 11 richiama energicamente all'ordine. Poi grida: — lasciatelo parlare. Egli ha dato le spiegazioni olla Camera. Gli interessati risponderanno per loro conto. Cosi si ottiene un po' di calma. L'on. Maf. 11 può riprendere il suo discorso, MAFFI, passa a li altare dolio condizioni interne. — Come si mantiene nello attuali condizioni di fermento l'ordine pubblico l Ri¬ Alle 15 l'on. Casertano apre la seduta, presenti circa una trentina di deputati. Al banco del Governo, oltre ad alcuni sottosegretari, si nota l'on. De Stefani. Sul processo verbale prendono la parola l'on. MA.NNARESJ per smentire quanto ha affermato ieri l'ori. Damen, dichiarando ohe le tariffe in provincia di Bologna sono diverse da quelle indicate dall'on. Damen. Le paghe hanno subito un aumento del 10 % : le paghe sono percepite per tutte le giornate di lavoro, mentre prima subivano le conseguenze degli scioperi. L'ori. BAR.DUZZI prende anch'egli la parola 6ul processo verbale, per rispondere all'on. Graziadei. Egli afferma che le asserzioni del deputato comunista non rispondono a verità. Circa il fenomeno del caro-viveri, in base al conto consuntivo del Tesoro, egli dice che non esiste affatto rimpres6ioinante aumento del numero indice dei prazzi. A deferenza dt altri paesi l'Italia è riuscita a mantenere un livello pressoché costante. Anche riguardo ai salari, le statistiche citate dall'on. Graziadei non 6ono esatte. Vi è stata una grande diminuzione negli scioperi ed anche nella disoccupazione. 11 popolo italiano non si lascia ingannare. Un incidente Farinacci-combattenti FARINACCI: — L'onorevole Damen ha affermato ieri sera che la sentenza a cui io alludevo non lo colpiva. Ebbene l'on. Damen fu condannato a due anni di reclusione per aver falsificato un foglio dt via e fu assolto per insufficienza <11 prove dal reato di truffa. Ecco, — contìnua l'on. Farinacci, rivolto ai combattenti — chi sono certi vostri alleati. A queste parole dell'on. Farinacci, gli onorevoli Savelli, Viola e Pivano insorgono, gridando: — Non abbiamo niente di comune: sono falsi servizi che respingiamo! Tra i fascisti ed 1 combattenti si svolge un breve battibecco. FARINACCI: — Quando si hanno certi precedenti, non si ha diritto di diffamare un partito che serve con fede e con idealità il proprio Paese (applausi del fascisti; qualcuno grida: • l'iva Farinacci! ».) BASTIA-VINI prende anch'egli la parola per smentire i dati citati dall'on. Graziadei, ed a confronto legge quelli del bollettino della Camera di Commercio di Milano ed osserva che non è- esatto che i prezzi al minuto siano aumentati in confronto degli anni precedenti. 11 comunista on. MOLINELLI dice che, senza entrare in merito alle cifre citate, per rettificare quelle dell'on. Graziadei, non si può smentire che i profitti capitalistici sieno molto aumentati, mentre quelli della classe lavoratrice sono molto diminuiti. I fascisti insorgono contro- l'on. Molinelli. Gli on. TERUZZI, FARINACCI ed altri gridano — Bullone, buffone, mentitore I VIOLA: — Ho chiesto la parola per respingere l'accusa di accordi tra i deputati combattenti ed .i comunisti. Voci fasciste: — Non abbiamo parlato di accordi. VIOLA (con (orza) : — Tra noi e i comunisti vi è un abisso che non potrà mai essere colmato. Voci dal centro e da destra: — Di fatto è colmato. La smetta! VIÒLA: — Perchè non lasciate parlare? Soltanto in questo superate i comunisti. Essi mi lascerebbero parlare (urta, proteste). L'abisso, dicevo, che è tra noi ed l comunisti, non sarà colmato nè per ragioni pratiche nè per ragioni ideali (applausi dei deputali combattenti di opposizione). L'on. Viola si è appena seduto che l'on. Serena dice qualcosa: allora l'on. Viola si alza c attraversa il secondo settore di sinistra e va verso quello di estrema destra, ove è il deputato fascista, e gli domanda: — Che cosa ha lei da dire contro di me? Prontamente il sottosegretario on. Banelli ed il questore on. Buttafuochi salgono la scaletta dell'estrema ed impediscono all'on. Viola ed all'on. Serena di venire a contatto. SERENA grida: — I combattenti 6ono cinque milioni ! VIOLA: — Ne abbiamo tre milioni con noi (urla dei fascisti). TERUZZI grida all'on. Viola: — Sei stato console della milizia e stipendiato fino al 3 aprile 1924. Prima di parlare impara. VIOLA: — lo vi insegno a scrivere e a parlare. Con questa battuta l'incidente ha termine e il verbale è approvato. Sono concessi alcuni congedi e si passa alle commemorazioni degli ex-deputati Compagna e Odorico. Voci fasciste: — Non ha provato nulla. MAFFI: — La povera gente sa che il burro costa L 2,40. Voci fasciste: — No costa L. 1,80. MAFFI: — La speculazione taglieggia lugubremenrte il salario dell'operaio. Il Governo ha ridotto nei bilancio degli Interni le spese per gli ambulatori antitubercolari. FEDERZONI fa segni negativi col capo. MAFFI : — Intanto girano per l'Italia 200 mila tisici. FEDERZONI: — Non posso permettere questa affermazione arbitraria che svaluta lo sforzo magnifico del paese in questi ultimi anni. MAFFI: — La parola del cempetentissimo signor Federzoni.. FEDERZONI: — Tra la mia incompetenza e la sua competenza c'è questa differenza: che io non ho nessun cliente 6ulla coscienza (vivissima ilarità, applausi). MAFFI : — Non crediate che io parli cosi per fare un servizio, come taluni dicono! TERUZZI: — No, no, siete pagati dall'Aventino. GENNARI : — Questa si che è carina. MAFFI: — Ieri un simpatico gruppo di questi bambinoni, credeva che noi si fosse venuti nell'aula per fare l'amore con voi... (risa i/encrnli). Voci : — No ! no I MAFFI: — La rivoluzione russa nel suo travaglio di riassetto rende un servizio a tutti i lavoratori. A questo punto l'on. Maffi, che sta leggendo il suo discorso da più di un'ora, avendo terminato le cartelle che ha in mano, estrae da una borsa un altro fascio di cartelle. I deputati prorompono in urla comiche di terrore. A'cuni escono dall'aula. Il PRESIDENTE interviene elicendo: — On. Maffi, il regolamento non permette di leggere più di un quarto d'ora. Io sono stanco di quanto lei ha già provocato. MAFFI: — Sono stanco anch'io! FARINACCI: — Questa 6 un'offesa al Presidente. PRESIDENTE (alzandosi indignato) grida all'on. Maffi: — lo non le tolgo la parola, nè mi avvalgo del regolamenito per allontanarla dall'aula soltanto per darle la prova dell'estrema tolleranza di quest'assemblea (applausi della Camera). Un momento critico MAFFI viene quindi a parlare del delitto Matteotti e della politica che seguirono in quel momento le opposizioni secessioniste. Crede che l'Aventino abbia sbagliato nella sua condotta. L'Aventino doveva agire nei Parlamento e nel paese, appellandosi alle masse proletarie. Ma l'Aventino, d'altronde, (Probabilmente agi cosi perchè non poteva fare diversamente. L'on. Mussolini — prosegue l'oratore — il 3 gennaio invitò la Camera ad accusarlo in base all'articolo 47 dello Statuto. Queste parole dell'on. Maffi-sono sottolineate da molli commenti dell'assemblea e l'oratore viene seuuito con viva attenzione. Molti deputati fascisti si affollano attorno all'on. Mafli che è circondato anche dai suoi colleglli comunisti. PRESIDENTE, scampanellando invita i deputati a riprendere il loro posto. Tra lui e l'on. Arrivabene avviene uno scambio di parole che non gi'.inge in modo preciso alle nostre orecchie. Si oda soltanto il Presidente che dice all'on. Arrivabene: — Ma vada lei a mettere a po6to quei deputati! FERRARI (comunista) mentre i deputati fascisti urlano attorno a Maffi grida a Farinacci: — Tu puoi farci fucilare, ma non hai il diritto di torturarci! Il Presidente invila i deputati fascisti a ri, prendere il loro posto. MAFFI, riprendendo il discorso, rileva che la sfida del presidente del Consiglio 6i rivolgeva all'opposizione, che ora è soverchiata dagli eletti governativi. Mette quindi in dubbio l'esito di simile elìda. Però l'Aventino doveva ugualmente essere nell'aula, anche in quest'aula, che non è un Parlamento, ma una camera cìiaritalls. Tutti i fascisti sono responsabili dopo il discordo del 3 gennaio della politica interna del Governo. BASTIANINl: — Per dieci mesi avete dette tutte le mascalzonate possibili. Voci di fascisti: — Stai attento, MaffiI MAFFI : — So benissimo le conseguenze alle quali mi espongo, pronunziando queste parole; ma non posso non rilevare che si è cercato con provvedimenti di polizia di occultare la verità. FEDERZONI: — La polizia ha perduto e perde il suo tempo a difendervi. MAFFI continua nelle suo accuse che si perdono nel frastuono della maggioranza. FEDERZONI : — Lei è un agente provocatore (La maggioranza scatta in piedi ed applaude a lunga, al Ministro degli Interni). TERUZZI. traTe urla dei fascisti, grida replicatamente: — Viva il fascismo! ACERBO : — Qui vi sono delle persone che devono rispondere alle calunnie di Maffi! Facciamolo Unirei Basta! Ne abbiamo sentito sin iroppo 1 PRESIDENTE: — Parli brevemente, on. Maffi, e concluda ; altrimenti la mia pazienza 6e ne va. MAFFI : — Noi contrapponiamo in definitiva la concezione antiproletaria del fascismo alla nostra concezione (Le parole dellon. Maffi vengono soverchiale ancora dalle urla della maggioranza). VICINI grida: — Non date importanza ad un pagliaccio qualunque! ..MAFFI: — Molti colpevoli di esecrati delitti commessi sotto il presente regime tono noti, ma non eono punitiI (Urla assordanti) R PRESIDENTE si alza in piedi e scampanella disperatamente, invitando i deputati alla calma MAFFI : — Il solo sospetto diffuso nel pubblico che alcuni membri del Governo siano implicati in un delitto tremendo, li mette in una condizione difficile, in una situazione che in tempi normali dovrebbe essere insostenibile (La maggioranza scatta di nuovo in piedi, lanciando invettive, vituperi d'ogni genere all'indirizzo dell'on. Staffi. Si odono grida di: Vigliacco! Malfattore! Bugiardo!). PRESIDENTE: — Basta, non permetto che continui! Le tolgo la parolai MAFFI: — La Camera eletta dal Governo non può giudicare l'incriminabilità del Governo. FEDERZONI: — La Camera è stata eletta rial popolo. MAFFI conclude auspicando al bolscevismo (Applausi dei comunisti, ma nello stesso tempo la maggioranza scatta nuovamente in piedi, applaudendo replicatamente al Governo, e quindi intona il canto di « Giovinezza ». che dura qualche minuto). La dichiarazione di Finsi Il PRESIDENTE dà la parola, per fatto personale, all'on. Finzi. La Camera si fa attentissima. FINZI dichiara di sentire una repulsione, non soltanto morale ma fisica, contro l'onorevole Maffi, ma tuttavia deve ringraziarlo per averlo messo in condizione di rispondere su alcuni punti, rhe da troppo tempo orinai Attendono una risposta. La voce del deputato è assai concitata. Egli continua; correndo ai sistemi dì licenziamento, di intimidamento, boicottando, sotto tutte le forme. Il processo Tamburini-Banchelli è la riprova di quanto dico. 'u Pagati dall'Aventino! » — Domando sin d'ora scusa se con questa mia breve dichiarazione potrò forse trascendere, ma dovete ricordare le vicende di un uomo di cui si annunziarono le dimissioni nella forma che voi tutti conoscete. Appena conosciutesi quelle dimissioni, io ho pregato a suo tempo di inquisire sulla mia persona, non solo su un determinato periodo di vita, ma anche su tutto il mio passato. Una tale richiesta un un momento come quello è stata da voi rigettata. Ora la parola equivoca di un collega, riportando la questione sul tappeto, mi dà modo di diro qualche chiara parola m proposito. Non mi rivolgo soltanto al presidente della Camera, in base all'articolo 85 del regolamento, perchè nomini una Commissione parlamentare che inquisisca sulla mia persona e su tutto il mio passato, ma io mi rivolgo anche a voi, dirigenti del partito, perchè giudichiate un vostro collega. A voi, on. Farinacci, ed ai vostri colleghi del Direttorio, io pongo un quesito preciso: voi dovete occuparvi di me. .Un sospetto su di me, sull'azione che ho svolto durante il periodo in cui fui sottosegretario agli Interni, non può rimanere. Voi dovete dire 6e sono stato veramente o no un fascista; dovete esaminare tutta la situazione, sia come fascista, sia come uomo di Governo. Quando voi avrete vagliato ed esaminato tutto, potrete anche espellermi dal partito, se mi crederete meritevole di questo provvedimento; ma vi avverto die dovete agire imparzialmente. Se però nulla risulterà dalla vostra inchiesta, voi dovrete dichiarare dinanzi a tutto il Paese ben alto chi io sono. Le dichiarazioni dell'on. Finzi. che sono state ascoltate in un silenzio assoluto della Camera, vengono accolte dagli applausi di mia trentina di deputali della maggioranza. Il resto della Can era non fa alcuna manifestazione di nessun genere. L'on Casertano dà quindi la paiola all'on. Acerbo per fatto personale. Vivace incidente Acerbc-Maffi ACERBO: — In un certo punto del suo oiscorso l'on. Maffi ha dichiarato che io 6arei intervenuto come sottosegretario in favore di un amico mii imputato di violenze car¬ nali. Ora io devo dichiarare che nessun sottosegretario di Stato e tanto meno io siamo mai stati imputati di violenze carnali, nè abbiamo mai difeso nostri amici imputati di questo delitto. E' vero, invece, che un console abruzzese fu appunto accusato di violenze carnali, ma venne assolto dalla Corte d'Aippello di Aquila. l'ari /uscisti gridano a Maffi: — Hai capito, buffone! Falsario! ACERBO ripèti che nessun sottosegretario di Stato è mai 6tato imputato di violenze carnali (La ripetizione dell'on. Acerbo suscita una viva ilarità. Ridono anche vari membri del Governo e lo stesso on. Federzoni). L'on. Ace.-bo rivendica quindi, di fronte all'on. Malli éd ai suoi colleghi, la sua intemerata onestà pubblica e privata (Applausi della maggiorar.za). Io devo dichiarare all'ori. Maffi che il mio patrimonio non è certo aumentato, ma è. assai diminuito in questi ultimi anni. Io sono sempre stato abituato a pagare di persona , non ho mai partecipato ad alcun affare. Invito l'on. Maffi a precisare le sue acculi e gli darò querela per dirèttissima con ampia facoltà di prova; ma so egli non preciterà, allora avrò tutto il diritto di dichiaravo che l'on. Maffi è un vigliacco ed un miserabile. La o.aggioranza applaude fragorosamente all'on. Acerbo, urlando ancora vituperi e contumelie all'indirizzo dell'on. Maffi. Quasi tutti i deputati fascisti si affollano intorno all'on. Acerbo, stringendogli la ninno. Ha quindi nuovamente la parola l'on. MAFFI per fatto perse naie. Egli dice: — Farò una dichiarazione di una semplicità assoluta. Gli on. Finzi ed Acerbo hanno 'approfittato delle mie parole per fare delle dichiarazioni politiche. Qui le parole dell'on. Maffi sono letteralmente coperte da' clamori della maggioranza. Una cinquantina di deputati fascisti si precipitano verso l'estrema sinistra contro Fon. Maffi. Intervengono il questore on. Buttafuochi, l'on Sardi ed altri a trattenere sulla scaletta gli energumeni che vorrebbero passare a vie di fatto contro il deputato comunista- VICINI grida ai comunisti : — Siete uomini o ! VICINI grdsenza onore !

Luoghi citati: Aquila, Bologna, Italia, Milano, Roma, Russia