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(siili idi li [ili (siili idi li [ili L'ambiente e la situazione (Dal nostro tnv arasela. 0 'i.-tte f,e notizie sui fascisti rimasti feriti nel tra-f.'i.-o conflitto di Capriolo sono oggi migliori che non ieri sera. Le condizioni di Pietro Lanzinl non sono più allarmanti. Un prolèt-tilc. lo ha colpito al venire, ma solo superficialmente .Non co*ì Lmilio Ixida: te condizióni del Loda si mantengono preoccupanti; non è minacciata la catastrofe, ma si teme elio soprriggiungn per complicazioni alla vofciea. Gli altri tre feriti, pure medicati d-ai sanitari dell'ospedale di Chiari, sono stati trovali in tali condizioni da poter consentire loro di curarsi in casa. Il bilancio del luttuoso episodio, pure essendo gravissimo, ha minoro vastità; due morti. Angelo Gottardi e Giuseppe Bianchetti; uno il ferito grave. Loda; quattro i feriti leggeri, Pietro Lanciani, Angelo I.ochis, Pietro Armandi e il fascista dissidente Corrado Ciocia, protagonista della tragedia, puri1 esso ricoverato e piantonato nell'ospedale di Chiari. 50 colpi di rivoltella Il giudice istruttore, incaricato di fare delle indagini sul fatto, ricostruire l'episodio e accertare !e responsabilità, non 6i è allontanalo in tutta la giornata da Capriolo ed ha speso tulio il sub tempo ad interrogare te persone che furono presenti al conflitto. Non risulta siasi roenlo all'ospedale di Chiari ad interrogare i feriti, ma quanti in qualche modo .parteciparono o presenziarono al luttuoso episodio sono stali da lui sentiti. Slillà scorta della narrazione fatta dai carabinieri presenti alla tragedia non sarà molto difficile allo zelante magistrato di scernere, tra le varie versioni che vengono date del fatto, nuegli clementi che trovino rhntrgiore concordanza e si presentino come logicamente evidenti. i« Indagini sono particolarmente delicate nei riguardi del Ciocia, dovendosi stabilire se egli, come ebbe a dichiarare nella versione che già vi è nota, sparò soltanto quando era già stato colpito da una bastonata e si vide accerchiato, oppure 6e fu lo sparo a sollevare la folla contro di lui. E vi sono anche altri elementi gravi da accertare ; se l'allarme, e cioè il suono delle campane a stormo che fece convergere sulla piazza molta parte, della popolazione abbia preceduto la mischia, come dichiarano i fascisti dissidenti, e se a fare uso della rivoltella il Ciocia sia stato 6olo. I presenti alla scena narrano che, rintronati i primi colpi di rivoltella, la confusione fu enorme. Nel fuggi fuggi che segui al parapiglia e che consenti al Coccia di dileguarsi per cercare un rifugio, i colpi di rivoltella che si udirono furono parecchi ; una cinquantina. L'autopsia delle vittime potrà dare a questo proposito indicazioni interessanti. In verità in tutta la zona di Franciacorta, zona collinosa, ricca di vegetazione, che si stende da Roveto a Iseo e da Sarnico a Paderno e ebe ha come centri Adro, Erbusco e Capriolo, assai pili che del modo con cui 6i giunse al tragico conflitto, molto si parla dei precedenti che ne costituiscono le ragioni lontane. Per l'episodio, se pure con qualche variante che tende ad aggravare la posizione dell'ex-capo fascista della zona, si constata che la narrazione fatta dal Ciocia non deve essere' lontana dalla verità e, 6e 6i può discutere sui motivi che possono avere determinato il Ciocia ed i suoi compagni a portarsi da Sarnico a Capriolo, poco vi è da aggiungere sul modo con cui scoppiò il conflitto. Il fatto che a decidere il Ciocia a portarsi a Capriolo sia stato il proposito di accertarsi che te voci che gli erano giunte sull'aggressione di due suoi compagni fossero vere, o non piuttosto il semplice desiderio di fare una incursione nel centro, che sapeva essergli ostile, ha poca importanza. E' il precisare quanto avvenne sulla piazza di Capriolo che direttamente interessa la giustizia. Lo indagini 6ul motivo della gita hanno pure interesse cronistico. La resistenza al fascismo Che molto 6i chiacchieri sulle cause lontane che determinarono lo stato di tensione, di cui l'episodio tragico rappresentò la evo- Iuzlone clamorosa e dolorosa, è più che na- turale. La situazione presenta in verità de gli aspetti interessanti e curiosi, e se di mezzo non ci fosse il lutto di due famiglie e la angoscia di un intero paese, vi sarebbe ila trascurare il fatto per illuminare il caso. Lo sciopero di Brescia Un comizio di fiosso ni — Le trattative nuo. vamonto a Roma — Gli Impiegati non solidarizzano. Brescia, 10 notte. Questa mattina in piazzale Broletto l'on Rossoni ha tenuto un comizio. L'oratore ha discusso le ragioni economiche dell'agitazione ed ha annunziato che il movimento si 6 esteso a tutta la zona metallurgica lombarda. A Roma, ha detto l'on. Rossoni, le prò poste presentate dalle corporazioni sindacali non furono esaminate,' perchè gli industriali vollero anzitutto che la discussione venisse esclusivamente sull'agitazione bresciana e non 6i interessi dell'intero movimento degli operai lombardi. Questa clausola fu accettata e, in compenso, gli industriali hanno dato una risposta assolutamente negativa. L'on. Rossoni avverto poi che, se le proposte che verranno presentate non troveranno accoglimento e su lo situazione non presenterà una vja di uscita, egli prowederà a denunziare per tuta la Lombardia il contratto di lavoro concluso nel settembre e a rivendicare agli operai ampia libertà di azione. Nel pomeriggio, allo 14, il comizio Indetto nella sala della Federazione sindacale per gli impiegati e 1 capi-tecnici fu deserto. L'adunanza si è ripetuta con t«!to non migliore alte 18,30. Presenti un centinaio d'impiegali, l'oli. Turati ha esposto la situazione. U segretario del Sindacato metallurgico ha posto quindi il dilemma: solidarizzare con gli operai o rinunziare aJ godimento di prossime migliorie. Gli impiegati hanno risposto negativamente e questa mattina riprenderanno in grande numero il lavoro. Dal canto suo la Federazione fascista fa sapere che la resistenza delle maestranze metallurgiche continua salda e compatta. L'on. Rossoni è partito per Roma, per riferire sulla situazione e proporre la ripresa dello trattative, dopo aver riconfermato che tei metallurgici bresciani ha il la battagli:. completò con^on^o delle Corporazioni nazio-na]i Un comunicato della "Fiom„ sullo sciopero di Brescia Milano. 10. notte n Comitato centrale della Fiora dirama questa sera, sullo sciopero dei metallurgici bresciani, un comunicalo polemico, nel quale, dopo aver ricotdato l'ordine del giorno che la itessa l'ioni voto una ventina di giorni fa per rivendicare, di fronte al costo crescente della vita, le nuove esigenze della massa operaia, prosegue dicendo-. a Da allora la Fiom ha continuato silon- ziosamente la 6ua opera di preparazione, la quale, se non ha proceduto coli/alacrità de- siderabile. le causo vanno ricercate nella li- innata libertà di azione cui devono soggia- cere le organizzazioni aaerenti alla corife-clorazione generale del lavoro c nello scioglimento delle organizzazioni conferlciali di • i ; i>a rioin esprime qutuui iu uiuiu-o ». I ripià ai metallurgici bresciani »i quali non hanno certo dimenticato la loro vecchia or • gali zzazióne che li guidò a tante battaglie i 3 ■' "nt? vittori".f^chi perchè lì loro sciopero d.'i pienamente ragione alla sua condotta La Fiom ripete ancora che i metallurgici di Brescia e di tutta la Lombardia hanno diritto a migliori paghe, quale minimo, i i'l ii tiuelle umditifhe regolamentari che i t.'-wui hanno dimostrato necessarie e che Ja | j.-iWn ba chi^to salari devono essere periodicamente riveduti in relazione alle fluttuazioni dei costo dolla vita. Epperò le richieste salariali, cìie hanno provocato lo sciopero di Brescia, sono più che legittime, in quanto i ealari risultanti dall'accordo del 29 settembre 1924 ri-maiigono ancora insufficienti elle più mode- sto esigenze della vita ». La Fioro esprime quindi la propriaeolidii- tato speciale) c.nso che, se non e del tutto nuovo, non per 1 questo A meno interessante La regione di Kraiiciacòrta non è una regione industriale, non ci sono nei vaiii paesi che la co nipoti- hrno degli editici imperlanti. Là popolazione, ,000 abitatiti o poco più, trae I mezzi di est stanza dai poderi agricoli e le sue .maggiori risorse dall'emigrazione. Le donane, colla coopcrazione dei vecchi e dei ragazzi, lavorano i campi e gli uomini emigrano, minatori in gran parte. Taluno. varca anche l'Qcenno, ma i più si accontentano di andare In Francia, per non staccarsi troppo dal proprio pae^e e per potervi tornare con facilità, ina popolazione in cui abbondano gli emigranti e per natura unn popolazione vivace, accesa, aperta alle correnti nuove, facile alle Intemperanze, poco tenuta alla disciplina. Date queste condizioni non è difficile immaglnarc l'opposizione che il fascismo, anche dopo la marcia su Roma, ha incontrato in questa zona. Le Amministrazioni comunali, compresa quella di Adro, che faceva capo al .signor Vittorio Codiarti — l'altra figura che emersa dal conflitto, per quanto 11 Cor-hard vi si sia mantenuto estraneo e, col suo intervento, abbia impedito il succedersi di fatti più gravi — vennero spodestate e i siadici sostituiti da Commissari governativi; ma la popolazione si mantenne ugualmonie raggnippata intorno a quelle persone per te quali sentiva uno speciale attaccamento. Predominava tra queste persone, il Cochard, un combattente, capo dei combattenti locali, non legato ari alcun partito, ma dalla mag. gioranza della popolazione ritenuto non simpatizzante coi fascisti ed anzi in pieno, contrasto con l'altera capo lei fascisti loca-1 li, il comandante della zona, Corrado Cioc a. Improvvisamente la situazione radicalmen. te mutava c, per lo meno, si mutava la posizione del duo capi, il Cochard ed il Ciocia, e si aveva un nuovo orientamento di tutta la situazione del paese, orientamento puramente esteriore, perche» sostanzialmente la situazione rimase identica. Un semplice scambio di bandiere. 11 Cochard diventò il comandante fascista della zona ed il Ciocia, costretto ad abbandonare la posizione che aveva sostenuto con molto impegno, molto battagliando e non poco facendo pensare i suoi avversarli, diventava il capo dei fascisti dissidenti 1 inolivi che determinarono la creazione della nuova situazione si possono illustrare brevemente. Il capo del fascismo bresciano, r:.'.nstntaio che la Franciacorta era come un lindo del Cochard, e coi mezzi violenti non era possibile lo spodestamento di questi e che, d'altra parte, non lo si poteva combattere coni? un qualunque sovversivo, perchè era il caoo dei combattenti, decideva di venire a patti con lui. Da incomodo avversario ne fecero un amico. Un arto, questo, di valore politico indiscutibile, ma che non poteva non ferire quel fascisti della zona, che si eTano prodigati per cbmbattere il Cochard o che, d'improvviso, non solo non se lo trovavano di fronte come avversario, ma lo dovevano tenere come compagno e come cupo. Da questo fatlo tutte te conseguenze clic potete pensare, di cui l'ultima è il fattaccio di Ci'pr'olo, fattaccio in cui c'è di tutto un po': delusione, rancore, scoppio di risentimento lungamente covato. La tesi della legittima di esa Ho parlate con l'on. Augusto Turati, che j 6 a capo del fascismo bresciamo. Il tragico fatto è stato ormai cosi diffusamente dlustraio che mi limito a chiedere a lui, che fu tra i pi Imi ad accorrere sul posto, qualche Impressione. I fascisti dissidenti prospettano la tesi della legittima difesa, ma il deputato fascista, basandosi su elementi di fatto, ridono che la tesi abbia diversi punti deboli. Al fatto erano presenti cinque carabinieri: so anche i dissidenti si trovavano in numero esiguo di fronte agli avversari, bastava la presenza del carabinieri per evitare il conflitto Ad un semplice 'nvito dei oilliti la folta agglomerata si sarebbe dispersa. Chiedo do! all'on. Turati se il fatto potrà avere delle ripercussioni Pure mostrandosi vivamente preoccupato per il fatto che fu. r°o° co'nvolti nell'episndio fascisti della Pro- vincia di itergamo e della Provincia di Brescia, il "apo del fascismo bresciano mi esprime la fiducia che gli animi si acquietino e l'atmosfera si rassereni. GIQI MICHELOTTI. NOTIZIARIO ITALIANO DA ALESSANDRI A Un furituo incendio si è sviluppato In nn essiccatoio 'li egnanii di proprietà ilei nego7lante Domenico Amclottl li pronto Intervento del pompieri civici valse a diminuire I danni già Incoriti. Il Jire'tor.o dell- Federazione provlnolale dell'Unione minima, oombattentl fascista) è stato cosi costituì i: av Ettore Kranclieo, il dott. Vittorio Nicola, il cav. Luigi Marchi, l'nrv. Luigi M (Riletta di Casal ed il signor Pietro Tose! Il L'Unione comunica che sono stato costituite le sezioni di Casale ttfonferrato: Valenza, Tonengo, Caronttno. Pecette Po Castelnuovo d'Asti, ecc. DA DIELLA. Ricorrendo II 25.o anno di regno del nostro Sovrano ' Giunta h. deliberato di assumere l'Iniziativa per la costruzione d'un padiglione per le malattie infettlv 100 mila lira di danni ha prodotto un Incendio nella tllatnr blellese dì Oapllanlco. Andarono bruciati uno stock di « mista» e un motore elettrico ,K DA UASALE MONFERRATO. Per la caduta di un travicello dall'alto 11 muratore .utonlo Sandlar.o, di Morano, ha dovuto farsi curare una vasta ferita al capo Da un calcio di cavallo 6 stata ridotta in (travi condizioni la settantenne Giovanna Dcfranclscl, da Vahnacca DA iv.IEA. Uno giovane commossa torinese, Giuseppina Muratori d'anni 27 impiegata uol locale negozio • Citta di Torino ha tentato di uccidersi segandosi lo veno del polsi e Inferendosi colpi di coltello allo tempie Fu rtcoveiatn al nostro ospedale. Il suo stato è grave, ma non disperato L'atto è stalo motivato da dlsplncrii famigliari. Sotto il tra/ii ivrea-Santhiu ha tentato di gettarsi Il contadino Plcti Dtllla, d'anni 70, di immiti Canavesc. Ma il macchinista con prontezza di spi rito ìoo comune r'uscì art evitare l'investimento. 11 contadino si allontanò offendendo I suol salva tori. Poco dopo uccideva segandosi 1 polsi. DA PORNO a I VARA I mutilali ed invalidi di l'orno Rivara e paesi li mitrotl addivennero alla costituzione dell'Assolazlone mutilati. L ispettore di zona signor Soldini, dopo aver trattat ampiamente irli scopi pruirliiait del Sodallzl< « i vantaggi da esso ottenuti, dichiara, tra ttll applausi, costituita la sottose 1 zione venne nominato un tlducinrio nella persona del mutilai' Jbert Bernardo. DA NOVAtU. Di 120 azioni am portafoglio contenente lino liro 6 rtato horsegplato allo sportello della Banta Popolare 11 cav Eusebio Marinoni. I A 1 unn. e nits di reclusione, oltre alle spese ! è stuto condanna: dal Tribunale per tentato flirto certo Francesco Marco, d'anni 11 Marco deve Il suo arresto ad ur. pala di scarpe rosso che abbandono, riftla fretta della fusa, nella casa c^o doveva svaligiare DA 'INCHOLO La «ria .era . piante da vivaio è stata solennemente inaugurati, presenti le autorità, a Panca neri. DA SuLZANb Mentre stava svolgendo un rotolo di alo di rame , e a e a - I e rimasto fulminati l'elettrotecnico Hans Finis, dì a j Casteirotto - La «acoinatioi. antlrabblca dal cani e ttata or - à'mi^casf^l mrofóbia n*i TBK&M*rS32£ - &S%riM'a~&.1$ sono -1 carii del distretto i DA MERANO i ! l0'n,eu7oipeda'le"r°"V',0r' 80110 ««"e'«montate : Un autocarro è -tato assalito nei pressi di siIgo da tre Ifrnoti malviventi. Lo chauBeur e il proprietario reagirono riuscendo, dono aocanltls sima lotta, a mettere in tutra gli assalitori Il più rati il anele del Mcraneae ò stato abhat mto l'alno ciorno sul Narderberi; presso Naturno Misura\a alla ba-i metri u^o di circonferenza; la n re o r, i a o , niS0 aa tre Ignoti malviventi. Lo chautreur e il e i-, ., - j ( ima lotfn al quarantunesimo metro, misurava j i'"le 'u rispetlablle circonferenza dt metri 5,3;. -; 0ft trlntg. Per averi- minacciato cou una rivoltella la signorina Mari» Cattaui, elle si eia rifiutata di tug> uno con lui. stato denunziato ti 'capo squadra della milizia nazionale Alberto Curò, maestro a Cavedine. SO mila Uro materiale bollico sono state so questrato dai carabinieri nelle otBcine Obrellt di I.avls Per appropriazioni indebita di SO mila lire e fai sita in atti II conlabile U. l>. Cappelletti, della ditta limarmele Segata, c sitato condannato ad un anuo 0 3 mesi di carcere. n jii-; 0ft trlntg.