Il Partito liberale italiano riconfermando i suoi principidichiara I'"aperto contrasto della palifica lai tarme con le realizzazione di essi,,

Il Partito liberale italiano riconfermando i suoi principidichiara I'"aperto contrasto della palifica lai tarme con le realizzazione di essi,, Il Partito liberale italiano riconfermando i suoi principidichiara I'"aperto contrasto della palifica lai tarme con le realizzazione di essi,, Organizzazioni e deputati impegnati " alla precisa tutela e difesa delle idee liberali „ - Le Opposizioni secessioniste riaffermano "l'inalterato fronte unico di lotta verso Fattuale situazione politica,, Roma, 11, notte. Oggi si è riunita a Roma la Direzione nazionale del Partito liberale italiano, presenti; il gr. uff. Emilio Borzino, il senatore principe Giuseppe Lanza di Scalea, il gr. uff. ing. Corrado Gay, il comm. dott. Giuseppe Mascagni, il comm. prof. avv. Raffaele Riccio, il prof. Umberto Ricci, il cav. dott. Mario Stocca, il segretario generale avv. Quintino Piras ed i vice-segreari generali avv. Aldo Canepa e Renato avella, Avevano giustificata l'assenza: il omm. ing. Ettore Cardani, il cav. uff. ott. Alessandro Emiliani, l'aw. Gino Marano, il gr. uff. avv. Gennano Mastellari, l marchese Francesco Saverio Sarto. Il gr. uff. Borzino ha presentato all'esame della Direzione la proposta del comm. dott. Mascagni, già approvata dalla Giunta politica, per la znanifestazione nazionale deliberata dalla Direzione stessa in celebrazione del 25° anno di regno di Vittorio Emanuele III. La Direzione, approvando il progetto del dott. Mascagni, ha deliberalo di promuovere la pubblicazione di un'opera che ricordi lo gloriose vicende della Casa Sabauda dalle sue origini ad oggi, vicende interamente legate alla storia d'Italia, devolvendo il ricavato a favore di un'opera di beneficenza da destinarsi. L'ordine del giorno della Direzione Nazionale l L'aw. Piras ha fatto quindi un'ampia rotazione sulla situazione del Partito, soffermandosi in modo particolare all'esame dell'organizzazione milanese, per la qizale la Direzione prese opportuni provvedimenti. In seguito, il segretario generale ha il'lustrato gli ultimi avvenimenti politici, sia riguardo al Partito, sia riguardo ai rapporti del Partito stesso col Governo, ponendo in rilievo, specialmente, alcuni fatti 'che rezidono necessaria una precisa affermazione do. parte della Direzione. A conclusione, l'aw. Piras ha sottoposto all'approvazione della Direzione il seguente ordine del giorno, cne era già stato deliberato dalla Giunta politica: « La Direzione nazionale del Parlilo liti berale italiano, riaffermati i principi a fondamentali votali nel Congresso costili tutivo del Partito dell'ottobre 1922 di Boli lorjna e la mozione votata nel Congresso a di Livorno, dichiara che la politica del a Governo è ormai in aperto contrasto colli la realizzazione dei detti principi, e, nel«t la constatazione di un tuie fletto dissi/n*' « so, impegna le proprie organizzazioni e ni rappresentanti in Parlamento a seguire a una linea di condotta che valga alla pre. a cisa tutela e difesa delle idee liberali ». Questo ordine del giorno è stata approvato all'unanimità fneno un voto, E' da osservare che alla riunione odierna della Direzione liberale nozi ha partecipato la rappresentanza parlamentare, per la cui costituziozie, in seguito alle note divergenze, erano avviate trattative quando, dopo il discorso del 3 gennaio, si verilicò la scissione in seno alla stessa destra liberale che fino ad allora aveva tenacemente avversato in tutta compattezza le direttivo della direzione. Comunque, in seno alla direzione le ragioni dei destri sono state sostenute dall'avv. Raffaele Ricci, di Perugia, il quale ha rilevato che l'ordine del giorno prcsezitato dalla giunta politica ha un contenuto di opposizione, mentre egli è di parer contrario. L'oratore filofascista ha aggiunto che bisogna rendersi conto delle necessità obbiettive del Governo, la cui politica attuale deve essere considerata conligente e imposta da una situazione di eccezione; ed ha concluso dichiarando che avrebbe votato contro l'ordine del giorno. "Crescente consenso,. L'ordine del giorno è stato ampiamente illustrato dal segretario Piras, che ha ri- I levato il crescente consenso che l'atteggia- | menio della direzione del Partito ha in- j contrato ed incontra nella sua opera di rivendicazione degli ideali del liberalismo. Questo consenso" è documentato dall'aumento continuo del tesseramento e dalla graduale adesione di gruppi e di personalità politiche, che fino a ieri si erano differenziati in serfo stesso alla organizzazione per l'atteggiamento della direzione. L'aw. Piras ha soggiunto che oggi, dopo le ultime manifestazioni delia politica govei'iiiitiva, non è più consentito attardarsi sul significato e la portata dell'ordine del giorno di Livorno ed occorre dare al partito una direttiva precisa. Per questo, la giunta politica aveva proposto l'ordine del giorno che è poi stato approvato, e che dovrà servire di norma obbligatoria a tutti, soprattutto a quelli che devono essere gli interpreti dei bisogni e dei sentimenti della organizzazione. L'ordine del giorno è stalo sostenuto da tutti gli altri che hanno preso la parola sulla discussione politica. Si è avuto così un solo voto j contrario: quello del Ricci. L'aw. Mascagni, della Toscana, ha dichiarato di | votare l'ordine del giorno non attribusm- t dogli significato di opposizione, ma solo | di aspettativa. La Direzione ha-preso poi in esame una lettera, già pubblicata dai giornali, ìndi'rizzala da! prof. Ricci all'on. Sarrocchi e nella quale sono espressi concetti che la direzione ha creduto di dover disapprovare. Il prof. Ricci ha però sostenuto e riaffermato le sue idee. A proposito della organizzazione la direzione, occupandoci della sezione di Milano, ha voluto incaricare l'ayv. Mascagni di eseguire una inchiesta e lo ha invitato recarsi a Milano con poteri di commissario straordinario. II Partito e I deputati La Direzioite non ha ancora stabilito la data di convocazione della riunione in cui i parlamentari inscritti al Partito dovranno scegliere i propri rappresentanti nella direzione stessa, zna. crediamo che avrà luogo fra breve. Intanto, per quello che riguarda l'atteggiamento di questi parlamentari, essi dovranno prendere atto della votazione di oggi, e qualora non si uniformassero alle direttive odierne dovrebbero essere dichiarati fuori della organizzazione. Intanto, l'ordztze del giorno della Direzione del Partito, quale è emei-so da oltre due ore di discussione ampia ed esauriente sulla situazione politica, è tale da non consentire equivoci. Sintomatico è poi il tutto che su di esso l'affermazione della Direzione del partito è stata quasi assolutamente concorde non essendosi avuto che un voto contrario, quello del prof. Raffaele Ricci, le cui dichiarazioni, peraltro, non sono slate cosi recise come altra volta. L'ordine del giorno significa innanzitutto la revisione del voto di Livorno nel senso di una più netta opposizione, essendosi la politica del Governo manifestata in sempre più palese contrasto coi principi liberali riaffermati a Livorno. Evidentemente la Direzione intese la necessità di tracciare le direttive che i deputati inscritti al partito devono seguire nella loro ulteriore azione. Su questo punto la Direzione, persuasa che sia ormai venuto il momento sentito da tutto il Partito di stringere le file dell'organizzazione e di dare all'attività degli organi di essa una direttiva unitaria,' non è più disposta a transigere. Bisogna che quei deputati della destra liberale, i quali, pure essendo iscritti al partito, si sono finn ad oggi ostinati a perseguire una politica in contrasto con quella della Direzione del partito, si persuadano che oggi non è più questione di una interpretazione più o meno elastica e opportunistica dei deliberati di Livorno. Le ultime manifestazioni della politica governativa hanno infirmato le consuete giustificazioni dello stato di necessità momentanea e contingente. Si tratta del conflitto di due metodi assolutamente azititelici. La Direzione non intendo sollevare, nei confronti di alcuno, la questione pei-souale, ina è ferma nell'intenzione di dare al partito una rappresentanza parlaznentare organica. Sappiamo che la Direzione ha deciso di affidare a quattro deputati, cioè agli on.li Soleri, Riccio, Boeri e Mazzini il mandato di provvedere alla convocazione dei loro colleghi iscritti al partito per la nomina dei delegati dei deputati stessi nella Direzione. Tale Comitato coznpi'ende i rappresentanti di tutte le concenti ed evidentemente e stato ziominato allo scopo di poter esaminare e risolvere pieziamente la questione parlamentare. La presenza dell'on. Mazzini dimostra l'intendimento della direzione di arrivare, attraverso d contatti chiarificatori, ad una soluzione che armonizzi nel modo migliore l'azione del partito nel paese e nella Camera. Questa sua volontà, recisa e conciliante ad un tempo, si manifesta nei provvedimenti eh» la direzione ha preso nei riguardi dell \ sezione milanese e della sezione di Roma tenendo conto naturalmente della diversità delle due situazioni. Infatti, l'incàrico di compiere una inchiesta sulla sezione milancre e di eliminare gli elementi della Costituzionale (la quale è arrivata a deplorare recentemente l'on. Salandra) è stato affidato al dottor Mascagni, che è ritenuto un uomo enez-gico, ma che è della destra liberale. Il suo mandato ha un carattere disciplinare. Per la sezione di Roma la- direzione ha incaricato l'aw. Umberto Ricci (da non confondersi con Raffaele) di cercare una sistemazione della seziono romana. La questione delle elezioni amministrative, pure non essendo stata affrontata in pieno dalla direzione, è stata delibata. In linea di massima crediamo clic la direzione riconosca la possibilità di accordo con le forze affini coordinr.ndole sempre al rispetto 'Ielle libertà liberali. L'azione del partito liberale deve tendere su questo terreno ad isolare il fascismo da una parte e il comunismo dall'altra, necessità a cui il partito intende obbedire in panico-tare e, per fare un esempio, per la città di Torino. Riguardo alla possibilità di quelle manifestazioni, di cui hanno parlato i giorziali nei giorni scorsi, ci consta che la direzione, pure sfiorando la questione, non j lia adottalo alcuna decisione definitiva. E' stato proposto di convocare all'uopo il Consiglio nazionale, ma alcuni dei presenti, fra cui l'aw. Canepa o l'aw. Umberto Ricci, hanno osservato che questa questione sarà esaminata più tempestivamente quando sarò, compiuta l'opera di riordinamento delle sezioni e dopo una ulteriore riunione della direzione. Su questo complesso di direttive e di intendimenti sono, secondo quanto si assicura, pienamente concordi i più autorevoli esponenti del liberalismo. La liicliiai azione dei massimalisti ai Comitato delie Opposizioni Il Coznitato delle Opposizioni ha tenuto : l'annunciata riunione a .Montecitorio. La I seduta si e iniziala con una esposizione dell'on. Oro Nobili il quale lia comunicalo j ed illustrato l'ordine del giorno votato a Milano daila Direzione d^i partito socialista massimalista. Parlando nella discussione, che precedette la votazione, l'on. Ozo Nobili ha ricordato che nel corso di essa si inunifesfarono due .tendenze : una per lo sbloccamenlo dell'Aventino, l'altra per il proseguimenlo della collaborazione del blocco delie Opposizioni. A queste due tendenze un'altra se ne sovrappose, che ebbe la prevalenza, per il mantenimento condizionato dell'alleanza. La condizione che i massimalisti pongono alla loro permanenza al blocco è che questo sia assolutamente negativo: non importa se il terreno sia quello parlamentare o sia quello elettorale, la cosa.non ha Importanza. Insomma, in caso di lotta elettorale, se si tratta di costituire coi puntiti, che oggi aderiscono al Comitato, un blocco positivo, i massimalisti negherebbero la idfo adesione, se invece si trattasse di un blocco astensionista aderirebbero. Alle dichiarazioni dell'on. Oro Nobili si è associato l'on. Velia. A questa dichiarazione e seguita una breve discussione, alla quale hanno partecipato quasi tutti i presenti. Gli oratori si sono limitati a sollecitare ulteriori schiarimenti dei due socialista Gli schiarimenti, che sono stati richiesti, verlevaito specialznente sul significato dell'espressione « intesa ziegativa ». Si tratta di uzta tistezisione immediata, cioè che è in atto di fronte al fatto elettorale, o di una intesa positiva sul terreno elettorale, cioè parteciparlonista, ma che presupponga il tacito accordo di dividersi poi quando si tratta di assumere responsabilità ulteriori? I massimalisti escludono o non escludono la possibilità che all'intesa partecipino anche i gruppi di opposizione nell'aula? La possibilità di questo accordo è stata prospet¬ tata anche per il fatto che il collegio uninominale senza ballottaggio favorisce gli accordi su vasta scola, perchè il frazionamento delle forze delle Opposizioni favorirebbe il successo dei candidati ministeriali. Ci consta che nella riunione odierna si è anche prospettata l'opportunità di un appello al paese per invitarlo a combattere la lotta elettorale ispirandosi a principi di libertà. Il Comitato ha finito con l'incaricare la Giunta esecutiva di esaminare la portata della dichiarazione dei massimalisti e decidere in merito. La Giunta esecutiva si è riunita questa sera stessa e domani terrà una nuova riunione. Domani si riunirà nuovamente anche il comitato. Il comunicato A conclusione della seduta odierna, considerato che nulla di nuovo è avvenuto, il Comitato ha diramato il seguente comunicato : «7 rappresentanti dei vari gruppi hauti no portalo a conoscenza del Comitato i a deliberati delle Direzioni dei rispettivi a Partiti, consultati in merito alla tattica <t ed all'azione per l'avvenire. Da lati coti municazioni il Comitato ha constatalo ii che lutti ì gruppi aderenti sono decisi, a a continuare nella collaborazione, sulla bali se degli impegni pubblicamente assunti ti di fronte ai rispettivi Partiti e di fronte « al paese, attraverso i documenti appratì vati dall'assemblea plenaria delle Oppoii sizioni. sccessioììiste, le gitali mantengati no inalterato il fronte unico di lotta vern so l'attuale situazione politica. Il Corniti tato ha poi preso allo dell'avvenuta coti stituzione della Commissione extra-parti lamentare per il coordinamento e l'orgati nizzazione delle forze di opposizione nel ti paese, nonché del Comitato per la difesa ti delle libertà civili ». Ha avuto luogo ieri un'adunanza promossa dal Comitato centrale dell'Unione Nazionale per proseguire l'esame dei problemi del momento in relazione al programma del movimento unionista ed alla sua attuazione. Erano presenti e parteciparono alla discussione i senatori Fadda, Cannnvina^ Sanarelli, Sforza, Volterra ; gli on.li .JjBzendoIa, Bonomi, Manes, Mole, Buini, e Guglielmo Ferrerò, Almagià, Arena, Bracci, Cappelli, De'lara, Garboli, Lai, Meli, Mombaini, Quadrotta. Zanni e qualche altro. La discussione sarà proseguita in altra adunanza La Camera al 4 marzo Stamane il presidente della Camera ha avuto un lungo colloquio con l'on. A. Torre, presidente della Giunta del bilancio. Si è convenuto in massima, salvo l'approvazione del Governo, di fissare al -l marzo la data di riapertura. L'ozi. Torre ha comunicato che finora sono pronte le relazioni sul bilancio degli Interni (Gatti), delle Colonie (Mazzucco). della Guerra (VaccbellU, della Marina (Bellnsso^ e degli Esteri (Torre Andrea). Le altre relazioni saranno pure approntate entro il 22 corr., ed entro il mese la Giunta del bilancio terrà una nriunnuza plenaria per il licenziamento. La Camera si riaprità quindi con la disci^ione del bilancio degli Interni, sul quale non è affatto escluso che si impegni un nuovo ed apnnssionpnte dibattito. Prima di passare alla (tiseussione cIotIi nitri bilanci, si disezztera, per espresso des:-d?rio del ministro degli Interni, la legge per la modifica delle circoscrizioni elettorali amministrative provinciali. Circa la riapertura della Camera l'on. Casertano prenderà domattina col presidente del Consiglio più precisi accordi, ma si può ritenere, come abbiamo già detto, che la ripresa avverrà il -i di marzo. Il presidente della Camera avrà la "sonnette,. A proposito della Camera, la insofferenza della maggioranza fascista, che spesso rende le sedute tanto clamorose ha — a quanto pare — indotto l'on. Casertano a ricorrere ad energici mezzi di richiamo. Il presidente della Camera, infatti, ha deciso di adottare, come strumento della sua potestà presidenziale, una sorta di ozdegno già in uso alla Camera francese e che si è dimostrato di straordinaria efficacia nei momenti più critici. Si tratta della sonnellc, campanello elettrico, il cui suono potentissimo e lacerante domina qualsiasi clamore, supera tutte le voci e conseguentemente riduce al silenzio anche i più agitati. L'on. Casertano constatò il suo sicuro effetto lo scorso anno, assistendo alla discussione della riforma elettorale a Palazzo Borbone e potè accertarsi che la sonnette era quello clic ci voleva per la Camera italiana. Ma non prevedeva certo che sarebbe stato lui ad adottarla. Ora, il clamoroso meccanismo è stato ordinato ad una fabbrica di congegni elettrici a Parigi ed il nostro ambasciatore ha scritto di là assicurando che potrà essere installato prima della fine del mese. L'on. Casertano : è pure preoccupato di dare impulso ai restanti lavori di costruzione della nuova ala di Montecitorio ed alla sistemazione degli uffici. In varie adunanze, alle quali hanno partecipato gli ingegneri del Genio civile addetti ai cantieri di Montecitorio, e che l'on. Casertano ha spesso presieduto, si è constatato che per completare l'esecuzione di tutte le opere previste e per le necessarie installazioni, occorre che lo Stato concorra per una somma complessiva di cinque milioni. Senonchè, non potendosi procedere che ad un'esecuzione graduale delle opere stesse, si è deliberato di dare mano senz'altro alie più urgenti, che riguardano il compleiamento del sottopassaggio da via delle Missioni a via delle Imprese, la posa dei servizi elettrici e dei lampadari, ecc. per l'importo di un milione o poco più. L'on. Casertano si è anche occupato della sistemazione definitiva della piazza del P.irlamento e dell'eliminazione dello scenario di case semiabbattute che lo deturpa. Il progetto dell'architetto Basini prevede la costruzione di tre grandi edifici che delizziiteranno l'ampia piazza, e l'on. Casertano ritiene che nel piano terreno di uno dei grandi edifici, quello cioè che formerà angolo col palazzo di Montecitorio, potrà trovare degno posto la biblioteca della Ca1 mera, che ora è allogata al terzo piano del¬ laeptugldmsaptlcicdpfidscssfvipssnn e o à à ¬ la vecchia ala e che minaccia col suo peso la stabilità di lutilo il palazzo. Intanto, alla ripresa dei lavori parlamentari anche il secondo portone sarà finalmente aperto e vigilato, come quello opposto, da uh imponente guardaportone. La "internazionale fascista,. La cosidetta «internazionale fascista», di cui dovrà discutersi nella prossima sessione del Gran Consiglio fascista, dà motivo anche oggi ad alcuni giornali di fare qualche rilievo. A proposito della affermazione dell'Idea Nazionale, secondo la quale l'intesa tra il fascismo ed i moviznenti affini dovrebbe servire a paralizzare « l'offensiva internazionale di stampa che si scatena contro l'Italia ed il fascismo, perchè fascismo ed Italia sono termini storicamente inscindibili ». // Mondo scrive : « Dove abbiano pescato quella inscindibilità, gli ex-nazionalisti, non sappiamo. Per una quantità enorme di italiani e per i magistrati della Sezione di accusa del Tribunale gpuovese, il fascismo è appena un partito politico che non può illudersi di comprendere, niente di meno, lu nazione intera. Pro,messo ciò; ù chiaro che il fascismo pensa a servirei, attraverso l'internazionale dei suoi affini, dell'aiuto straniero per i suoi fini di parte, e poiché il fascismo degli altri paesi tenderebbe a rafforzare se medesimo con l'ausilio degli epìgoni italiani, se ne deduce che i vari partiti fascisti giungerebbero ad ingigantirsi per divorarsi fra «li loro; e poiché ancora tutti i fascismi hanno la pretesa di identificarsi coti la nazione, se ne deduce pure che i vari paesi dominati dal fascismo finirebbero col divorarsi a vicenda. Non crediamo che simile prospettiva costituisca una soluzione geniale sull'orizzonte della storia : costituisce, a! massimo un promesso paradiso per gli studiosi di psicopatia». A sua volta La Voce Repubblicana, domandandosi quale valore abbiano i rapporti già esistenti tra i fascisti dei vari paesi, scrive: «Tali rapporti hanno un valore solo: il valore ili una associazione di mutua assistenza diretta a vincere gli ostacoli e le difficoltà della politica interna. Potrà dirsi, invero, che qualche volta due o più movimenti nazionalisti si intendano tra loro anche per il perseguimento di un determinato fine di politica estera, ma il contingente e l'effimero saranno sempre i caratteri distintivi di qualsiasi accordo del genere. Il nazionalismo non può uscire mai dalla gabbia del proprio particolarismo; esso non potrà mai dare origine In conseguenza ad una salda e permanente associazione internazionale. Le democrazie, si, possono intendersi; ma i nazionalismi non possono nonostante tutte le eventuali apparenze in contrario. Il terreno della politica interna e della reciproca assistenza contro i movimenti -di libertà è pertanto R 60lo in cui i fascismi df tutti i paesi possono effettivamente intendersi. Domandare schiarimenti in proposito al principe di Mettermeli ». Dichiarazioni dell'on. E. Torre a Montecitorio Stasera nei corridoi della Camera ha fatto una breve appazizione l'on. Edoardo Torre, giunto stamane da Alessandria. Egli ci ha dichiarato che la sua presenza a Roma tton ha alcun scopo politico, essendo egli venuto qui per sue ragioni personali e private, che lo tratterranno a Roma un paio di giorni Abbiamo chiesto all'on. Torre in che consista e quale sia lo scopo pratico del suo movimento dissidente. Ci ha risposto : « Non si tratta di un vero e proprio movimento dissidente; nè è nostra intenzione dargli questo carattere. Noi siamo e vogliamo restare fascisti, sino a quando ce lo permetteranno. D'altra parte, non è vero quanto hanno pubblicato vari giornali ministeriali circa il quasi totale abbandono in cui mi avrebbero l'asciato i fascisti della mia provincia. La verità è ben diversa. Infatti, i fascisti alessandrini e dei luoghi vicini mi hanno seguito subito in buon numero e le adesioni al mio movimento continuano a pervenire numerose. Se ne accorgeranno di qui ad alcuni giorni. Può darsi, anzi, che il numero crescente delle nuove adesioni mi induca a convocare nel prossimi giorni i capi; e. gli esponenti del movimento per un riesame della situazione. Non so ancora, ad ogni morto, dove avrà luogo l'adunanza, se a Roma o ad Alessandria, lo intendo agire nell'interesse del fascismo e del partito, e l'atteggiamento mio e ilei miei amici deve essere inteso come una insurrezione, un atto di protesta contro un sistema generale assolutamente inammissibile. La questione locale non è stata che una causa determinante, ma assolutamente occasionale di un'insurrezione ohe era già in potenza contro il sistema dello gerarchie centrali. Onesto spiega il successo del nostro movimento, se cosi si può epiegare. Non è clic un grido ili allarme che ha avuto ciandc seguito rli co-nsensi, segno che il pericolo esiste. Occorre che chi deve se ne renda conto e dia, se può, un vigoroso colpo di timone per raddrizzare la situazione Protesta fascista per un sequestro La Conquista dello Slato dedica un commento ni suo sequestro e scrive: * li nostro articolo non era affatto, come dico la motivazione del sequestro, redatto zn maniera da mantenere tu agitazione gli animi con conseguente fermento dello spirito pubblico, e questa si badi non e soltanto la nostra opinione. Non abbiamo tuttavia creduto dover protestare presso il preletto di Roma, ma presso la direzione del partito, che ha preso le nostre difese in alto loco per bocca di un membro della Giunta esecutiva. Intanto si sappia che il nostro giornale, ti suo spirito, le sue tendenze, V suoi atteggiatnenti, sono stati approvati dalla Giunta esecutiva delia Direziono del Partito nazionale fascista: che il nostro giornale è perciò*organo di partito, e noi possiamo addurre a prova che gii articoli contenuti nel numero sequestrato sono stati riprodotti per intero su numerosi giornali fascisti di provincia tra 1 quale VAssalto di Bologna, che nessuno ha osato di sequestrare. Cosi stando le cose, noi seguitiamo a battere la nostra strada, che è quella stessa del più puro fa- Fitti è Ulto smontnti "il Popolo legete., Padova, 11, notte. Il « Popolo Veneto », popolare, venne anche oggi sequestrato perchè, secondo la rao-tivazione prefettizia, « continuava a pubbli-» care proteste contro il contegno degli stu-'. denti (a proposito della corsa delle carriuole di cui vi ho parlato ieri) per modo da e,--. citare gli animi e provocare turbamento «-e!0 l'ordine pubblico ». Il • Popolo V'onero », In sostanza, aveva risposto alte dimostrazloeu' che gli studenti avevano fatto ieri. Sequestro di giornali a Milano Milano, 1. mattino. Sono stati «questrali stamane, d'ordine del Prefetto, I « Unità », la « uiust-iziu » e l'u Avanti! ».