Dal pane allo zucchero, dalla riforma elettorale alle libertà statuarie

Dal pane allo zucchero, dalla riforma elettorale alle libertà statuarie Dal pane allo zucchero, dalla riforma elettorale alle libertà statuarie Inasprimento delle tariffe postali per l'aumento agl'impiegati? - Le discussioni in Senato e il Governo - L'Aventino e l'opposizione dell'aula: un "passo,, attribuito all'on. Soleri Roma, 10, notte. Il colloquio tra l'on. Mussolini e l'onorevole Casertano, che trovasi attualmente a Roma, è stato fissato per dopo domani giovedì. Prima di quel giorno tutte lo date di riapertura della Camera possono essere ugualmente verosimili purché comprese nella prima derade del mese di marzo. Domani l'on. Casertano conferirà col presidente della Giunta del Bilancio onorevole Andrea Torre. In uno di questi giorni la Giunta del bilancio dovrà riunirsi per l'esame di un disegno di legge per l'approvazione in blocco di tutti i consuntivi non approvati dal 1921 in poi. 11 Consiglio del Ministri Il comunicato del Consiglio dei Ministri, tenutosi oggi, non dice nulla: «Stamane, alle 10, si è riunito a Palazzo Viminale id Consiglilo dei ministri sotto la presidenza dell'on. Mussolini. Tutti i ministri erano presenti. Il Consiglio-si è occupato di affari di ordinaria amministrazione. La ee> data è stata tolta alle 13. 11 Consiglio è convocato di nuovo per domani, alle 10 ». Non si sa ancora se il Consiglio dei Ministri si sia occupato della questione degli zuccheri. Il fatto che nel comunicato non vi sia parola in argomento, induce a ritenere che il Consiglio non abbia preso ancora la sua decisione definitiva e si riservi di ritornarvi .sopra nella seduta di domani, tanto più che, secondo quanto si assicura, gli industriali richiederebbero ulteriori assicurazioni sul regimo dell'anno venturo, evidentemente allo scopo di garantirsi per i futuri raccolti di barbabietola. Comunque, ci consta che uno del ministri competenti assicurava oggi che il provvedimento è pronto. Esso ristabilirebbe in misura lieve il dazio protettivo. Per quanto riguarda il regime di vendita, il Governo obbligherebbe a non venderlo ad un prezzo superiore a lire 220 al quintale, il che, con la tassa di fabbricazione di 400 lire, porterebbe ad un prezzo di dettaglio variabile in leggera misura a seconda del dazio comunale in quei Comuni in cui vige sullo zucchero, ma in nessun caso superiore alle lire 7. A proposito del ripristino del dazio sullo zucchero l'Epoca scrive: o A tale ripristino aveva finora obiettato il ministro De Stefani, preoccupato che avesse a risolversi in un aumento di prezzo di vendita al minuto dell'Importante alimento; ma il calmiere volontario, a cui si assoggetterebbero i produttori salvaguarderebbe i consumatori da un prezzo più alto di quello che non sia rappresentato dalle 6,50 o dalle 7 lire al kg. che 11 calmiere stabilirebbe e tuttavia inferiore al prezzo ora praticato », Per quanto riguarda il pane, sembra che i provvedimenti definitivi non siano stati ancora adottati, e questo sembra confermato dal fatto che sono stati fissati per domani colloqui tra il ministro dell'Economia nazionale on. Nava ed alcuni rappresentanti degli industriali, importatori e produttori di frumento. Evidentemente il ministro Nava si riserva di richiedere ulteriori chiarimenti Buil'efiicienza delle scorte e sui quantitativi ordinati. Quanto al caro-viveri agli impiegati, il fascista Tevere pubblica che dai calcoli compiuti dalla ragioneria generale dello Stato risulta che l'ammontare degli oneri finanziari dello Stato, derivanti dalla concessione degli aumenti di stipendio, è di ottocento milioni. Il giornale aggiunge che a questo aumento di spesa si provvederti con i ritocchi delle tariffe postali che saranno leggermente aumentate. Si aumenterà, a quanto pare, l'affrancazione delle assicurate e delle raccomandate, mentre per le lettere ordinarie e le cartoline l'aumento sarebbe di 5 o 10 centesimi. Anche le tariffe dei pacchi e dei vaglia subirebbero un lieve aumento. Se gli aumenti delle tariffe postali non bastassero, si procederebbe — secondo alcuni — all'aumento del prezzo dei tabacchi. Un voto politico sulla riforma elettorale Domani gli Uffici del Senato sono convocati per l'esame di alcune leggine di secondaria importanza; ma prima degli Uffici, alle 15, vi sarà l'annunziata seduta segreta per il caso del neo-seuatore Giovali Battista Bianchi, il noto industriale bresciano compreso nell'ultima infornata senatoriale. L'istruttoria della Commissione per la verifica dei titoli è stata oltremodo laboriosa e lo stesso comm. Bianchi è stato chiamato a produrre documenti. Infine la Commissione non si è trovata unanime nel proporre la convulida, ed a termine del regolamento è stata chiesta la seduta segreta. Invece della consueta relazione a stampa sarà quindi fatta, nella seduta di domani, una semplice relazione orale. Non ò ii caso di riferire qui quali potranno essere lo conclusioni del voto, che sarà dato a scrutinio segreto; ma, ricordando la soluzione di altri casi del genere avuti recentemente, si può con alquanta approssimazione prevedero l'esito del voto di domani. La Commissione per la verifica dei titoli si è riunita anche stasera. Oltre la nomina del sen. Bianchi, sulla quale il Senato deciderà domani, non resta che da esaminare ancora la nomina del sen. Maiorana. Oggi, in principio di seduta il Presidente del Senato on. Tittoni ha infatti comunicato l'ordine dei lavori senatoriali. Essi si svolgeranno nel seguente ordine : <i Riforma elettorale: organizzazione rifila Nazione in guerra, riforma dell'esci' cito, modificazioni alle disposizioni per il reclutamento dell'esercito; bilancio di entrata ». Il dibattito sulla legge elettorale si inlzierà giovedì mattina e sarà certo non meno interessante e forse politicamente più conclusivo di quello testé chiusosi sul bilancio della P. I. e sulla riforma Gentile. Sinora si sono iscritti a parlare sette senatori, e cioè: Abbiate, Ruffini, Zoppis, Mosca Gaetano, Crispolti, Pavia e Giacomo Ferri. Il Governo vorrà insistere nel proposito, annunciato dai giornali ufficiosi, di respingere gli emendamenti e di esigere che il testo approvalo dalla Camera rimanga immutato? E in tal caso la Commissione ritirerà le sue proposte? Sarebbe prematuro rispondere a questi interrogativi, giacchè quella che oggi sembra l'intenzióne del Governo può subire modificazioni a seconda degli umori che il Senato manifesterà durante il dibattito. Quando il Governo si opponesse assolutamente al ritorno della riforma elettorale davanti alla Camera e ne facesse questione di fiducia, è certo che gli emendamenti, anche se ritirati dalla Commissione proponente, sarebbero ripresi da altri senatori e sottoposti comunque a votazione." Si avrà quindi, in ogni caso, un voto politico la cui portata e i cui risultati dipendono appunto dall'atteggiamento del Governo e dalla capacità di resistenza della Commissione. Dei primi, oratori inscritti, si sa che il sen. Abbiate e il sen. Ruffini sono proporzionalisti convinti e avversari dichiarati del Governo. Avremo dunque, come ouverture del dibattito, due discorsi di critica al principio uninominalistico e di opposizione politica. Un altro discorso di critica tecnico-politica sarà quello del sen. Mosca, che è favorevole al ritorno del-Collegio uninominale, ma è altresì sostenitore di quegli emendamenti che ha propugnato in seno alla Commissione. Il sen. Zoppi, conservatore, si prevede che parlerà secondo le intenzioni del Ministero. Il sen. Crispolti commemorerà il proporzionalismo di cui fu banditore quando era uno dei leader* del Partito popolare, e prevedibilmente si arrenderà per ragioni politiche al ritorno del Collegio uninominale. Sabato il dibattilo sarà chiuso e si avrà il voto. Le elezioni e la liberta Pertanto si hanno oggi alcuni commenti di giornali sul valore politico della relazione senatoriale alla riforma elettorale. Il Mondo vede, prima nell'atteggiamento dei tre presidenti del Consiglio e ora nella relazione senatoriale, la conferma del giudizio delle opposizione secessioniste e quindi scrive: « Questa considerazione dà la chiave dell'atteggiamento, solo in apparenza contradditono, delle Opposizioni aventiniane a questo riguardo, giacciiè è noto come esse hanno respinto l'Ipotesi delle elezioni fatte dull'on. Mussolini, dopo aver proclamato i>er l'appunto che l'appello al Paese offriva ii mezzo per risolvere l'intricata e delicatissima situazione. Nessuna contraddizione in real. tù, giacchè l'appello al Paese significa possibilità per il Paese di rispondervi. Lo Opposizioni sostengono che il Paese, nelle attuali condizioni, non avrebbe la possibilità di rispondere e che le elezioni non sarebbero elezioni e perciò non cadevano in alcuna contraddizione. La relazione della Comin iesione senatoriale ribadisce in modo amorevolissimo il concetto della necessità di elezioni libere e regolari e richiama l'opinione pubblica a considerare molto seriamente que. sto grave argomento. Il nostro popolo non ha ancora realizzata l'Importanza e la santità del diritto elettorale, solo fondamento logico del Governo degli Stati moderni. E' tempo che esso impari a rispettarlo e a difenderlo ». Il Giornale d'Italia commenta: • La riforma elettorale — la cui Commissione è presieduta da Paolo Boselli, e-x-Presidento del Consiglio e collare dell'Annunziata, nonché veterano del Parlamento e provato servitore della Corona e della nazione — ha un alto valore politico. Oltre a proporre alcuni ragionevoli emendamenti alla riforma, ai quali il Governo farebbe male ad opporsi, la Commissione emette il voto che 10 elezioni non si facciano se non quando tutte le libertà statutarie siano in pieno vigore, ondo risulti completa la libertà del cittadini di esprimere il loro voto, senza di clic le elezioni non avrebbero il loro valore effettivo o la navicella della pacificazione sarebbe respinta fra i marosi. E' evidente che la consultazione elettorale in un regimo di libertà limitate o compresse non potrebbe avvenire. L'attuale situazione, adunque, uovo trasformarsi prima che si convochino i comizi. La Commissione del Senato osserva giustamente che occorre che le libertà tornino in essere, in maniera che la preparazione elettorale abbia tempo di svilupparsi ». Cadorna e il progetto Di Giorgio Dopo la riforma elettorale avremo dunque, come stabilisce l'ordine del giorno dei lavori del Senato, la discussione del progetto di.legge Di Giorgio. Come è noto, 11 maresciallo Cadorna non si è ancora pronunciato sull'ordinamento dell'esercito, ciie ha dato luogo a cosi vivaci ed appassionalo discussioni. Secondo L'Epoca il giudizio del generale Cadorna si sarebbe rivelato ora con una tendenza centrale ed equilibratrice. Egli non approverebbe, cioè, quella tendenza che vorrebbe respinti i principi informatori del progetto di letjge, riè accetterebbe incondizionatamente il progetto così come è. La revisione, non essendo legge a sfondo politico ma essenzialmente tecnica, verrebbe proposta capitolo per capitolo. Pertanto, stasera Il Popolo d'Italia trova naturale che i critici dell'ordinamento Di Giorgio lo avversino cosi fortemente date «le coraggiose innovazioni del ministro della guerra». Cita poi brani di articoli di alcuni generali non più in servizio attivo, che si sono pronunciati a favore della riforma. Ciò che "L'impero,, scrive del Senato Intanto l'Impero si mostra indignato contro il Senato a proposito delle recenti vivaci discussioni sulla riforma fascista. E scrive: » Dal giugno scorso in pod una 6pecie di delirium, tremens ha assalito una cinquantina di candidati ai riposi eterni che, contrariamente all'antica abitudine,- hanno preso ad agitarsi febbrilmente sugli scanni di Palazzo Madama, non si sa bene perchè. Ma 6 da immaginare che essi si siano proposti, da scienziati di antico pelo, di dimostrare all'Italia la criminosa empietà della cura Woronoff, che vorrebbe ringiovanire tutti gli uomini, mentre gli uomini hanno il diritto di essere considerati e di comandare solo quando non si approssimano al termine della loro esistenza. E' dunque una vendetta contro la giovinezza die ha presunto di strappare ui consumati esperti il timone della cosa pubblica ». Il giornale quindi rileva dalla relazione del senatore Schanzer i due gravi ammonimenti che la Commissione senatoriale ha inteso fare ai Governo circa la necessità assoluta che i diritti statutari siano osservati per poter indire i comizi elettorali : « Ecco che l'on. Schanzer. questo mentore siolittia.no, ci ha dato dei consigli non chiesti, la cui sola enunciazione suona gravissima offesa al Governo, che ha fatto lo ultime elezioni e si accinge a fare, con sopportazione dei relatori di ogni età e sesso, le prossime. Chi gli ha mai detto che il Governo pensi di togliere, durante le elezioni, il libero esercizio dei diritti statutari? Chi gli ha suggerito che esso inediti di non osservare la legge durante lo svolgimento dei comizi? Non e questa una patente di illegalismo eri una insinuazione di broglio e di violenza, gratuitamente decretata all'ombra dell'Ufficio centrale senatorio, al Governo nazionaie? •. ' Un "passo.. Soleri? Riguardo all'Aventino riferiamo a titolo di cronaca quanto pubblica 11 Corriere d'Italia : « I massimalisti, nonostante l'ordine del giorno in contrario, preparano forse qualche sorpresa. Intanto essi, come già ì popolari, chiariranno domani sera la portata delle loro decisioni milanesi sovratutto nel riguardo dell'Aventino. A Moniecitorio si parla poi con insistenza di manovra in pieno svolgimento, iniziata dai giolittiani per provocare l'intesa tra oppositori dell'aula. e quelli dell'Aventino. A tale proposito l'on. Soleri, che si trova a Roma, sta facendo approcci presso i vari gruppi dell'Aventino. Un terreno favorevole l'on. Soleri lo ha trovato nei popolari. Infatti, siamo in grado di assicurare formalmente che questi, nella loro ultima riunione di gruppo, diedero mandato preciso ai loro dirigenti di intavolare trattative con i giolitfiam. Le due iniziative si sono pertanto incontrate e crediamo di non essere lontani dal vero affermando che, entro il mese, qualche cosa di concreto deve scaturire da questo tentativo, perchè il gruppo popolare tornerà a riunirsi qualche giorno prima della riapertura parlamentare e dovrà pure essere messo al corrente dèi risultali pratici del lavoro dei propri dirigenti. Del resto, anche gli unitari, nella riunione della direzione del loro partito, esamineranno la portata del passo Soleri e così pure faranno le direzioni degli altri partiti dell'Aventino». Il Comitato direttivo dell'Aventino si riunisce domani sera mercoledì e provvederà tra l'altro alla nomina definitiva delle due Commissioni decise in massima nell'ultima riunione, cioè del Comitato di azione allargato e della Commissione del giuristi. Per il primo gli unionisti hanno delegato come rappresentante l'ex-deputato on. Ruini ed i demo-sociali l'exdeputato on. Stancanelli. Secondo 11 Corriere d'Italia i popolari designerebbero l'on. De Gasperl. L'aristocrazia e l'on. Mussolini Come sapete, l'aristocratico « Circolo della Caccia », qui in Roma, offri lunedi un banchetto all'on. Mussolini. Ora l'Agenzia Stefani comunica un lungo elenco di adesioni al banchetto, elenco che è interessante riferire a titolo di cronaca; Barone Barraeo. principe Borghese Scipione, marchese Castrlot.i. conto Vittorio Declanl, don Alfonso Del Drago, don Francesco Del Drago, dura Do Rlsels, Bovino marcheso di Slttzzano, marchese Carlo Uurazzo. Andrea Geisser, Celesta Pasquale, Massimo eonte Giacomo, Negroml conte Carlo, Nlccolonl duca ijuarto. Di Uelsioioso conte Cosare, Ranuzzl Segni, colonnello Huffo, Bagnara marchese Rutto della Scaletta. Da molti soci del « Whist » di Torino e pervenuta la seguente adesione: « I soci del « Whist » si uniscono at soci del Cir■ colo della Caccia per onorare S. E. Mussolini e « plaudenti rievocano la sua benemerenza per la < patria ». Tra i firmatari di questo dispaccio la Stefani rileva i nomi di S. A: R. Emanuele Filiberto di Savoia, duca d'A06ta e di S. A. R. Vittorio Emanuele di Savoia Conte di Torino, n die si nono degnati ili dare la loro adesione a tale manifestazione ». ali altri firmatari sono: Prospero Balbo ili Vtnadio, Demetrio Asinarl di Bernczzo conto Lutei, .Uitonlcllo Dazza Ettore, Bertolè Vitale, Felice Berando. DI Pralormo Gustavo. Biscarotli Ernesio. Bianco di San Secondo, Alessandro Arborio .Niella Aleramo, Bosco di Rutilila. Callo B1I7I0 ili Caslellazza, Enrico Brizlo, Falletll gen. Barattieri, gen. Battaglia, Vittorio Bosco ili Rutilila. Ippolito Barca di Sant'Albano, Carlo Blscaretti rtt Rutila, Alberto Clvalierl. Indiziati di Maìio, Vittorio Colli di Fellzzano, Tancredi Cimassi del Villar,-Enrico Castelnuovo dell'Alan?!.'. Cimino Claretla Alessandri. Renzo Casina, Pier Luigi Casana. Annibale Colli di Fellzzano, Plorò Clvalierl Indiziati, C. Compatì? Emilio, Cinthia di Lassine, Paolo Casana, Lodovico Òro va di Valilo. Aldo Conso. Paolo Colla dì Trinità. Ludovico Compans dt Brichauleau Challant, Viriti: nio Custoza, Ing. Giacinto, Corsi di Bosnosw. Vittorio Casana. marchese Santo della Rovere, marchese Ernesto del Carretto. Demetrio di Eernezzo. Eugenio di Bernezzo, Tagliano di Cannonici conte Cenalo, Carlo di Laiuborgo, Torutua» di Boiylit110, Vittorio di Pralormo, Leopoldo di Monticene DI Baldo della Croce, Vittorio di Cinzano, Carlo di Rohilant. Casimiro di San Germano. Francesco di Bislo, Roberto di Marmorito, Emiliano di Collo1 liano e della Motta, Mario della Chiesa, Della Torre. Leone di Cornegliano, Giorgio della Croco di Lolola. Ottavio di Paniparato, Annibale di Collocano, Enrico della Chiesa, Della Torre Antonio di Pollone, C. di San Germano, conte Hector d'Etitremo. Carlo di Carpeneto. Dalla Valle. Gabriele di S. Stefano, Giuseppe di Granello Tarino, Paola della Chiesa, Eugenia di Cinzano. Carlo Piero d'Eutrcde. Augusto di Savotrowe, Carlo Umberto di Savoirowc, Ibano di Entrears, Saverio di Canzano. Cario Denina, Amedeo Este Gambaro, Alfredo d'Ostlanl, Franco Ferretti di Castelferretto, Casimiro Fai di Bruno, comandante Ettore Frigerio, Alessandro Faraglone, Alfonso Ferrerò Vontimigtla, Giuseppe Fossati Ueynerl, Manolo Fossati Reyncrl. Paolo Fallettl di villafalletto, Francescttl di Matera, Augusto Covone, Umberto Covone, Vittorio Giriodl di Monastero, Guglielmo Glrlodl di Monastero, Alessandro Gay di Quarti, Alessandro Guasco di Bislo, Alberto Gazzelll di Rossana, maggiore Alberto Gamba. Benis Grisi della Pie, Mirò Ghlslieri, Cesare Giriodl Panisscra di Monastero. Luigi «triodi di Monastero, Pio Ghtslert. Romano Gianotti, Onorato Honorati, Umberto Incisa di Camerana, gen. Ferdinando Incisa, Carlo Incisa, Di Santo Stefano, Guido Lupi di Mollano. Giacinto Lovera, Luigi Lombardo di Lombardo, Pio Lovera «li Maria, colonnello Emilio Montasi»!. Vincenzo Morelli di Popolo, Giovanni Medici del Vascello. Roberto Morra di Lavriano, Alóeito Marmiti di Muraglia, Merli Minuetti, gen. Alessandro Mallngri di Bagnolo, Tancredi Mazze de la Roche. Guido Mazza, Carlo Nasi. Antonio Nomis di Pollone, Felice Orcglla di Santo Stefano, G. Pallavicino Mazzi, Vittorio Prunas Tola, Gaetano Poule di Pino, Cesare Pios di Roslgnano. Stefano Pallavicino, Aleramo Pallavicino, conte Paolo Perrone di S. Martino, colonnello Perrone di S Martino, tenente Roberto Perrone di san Martino, Cesare Rlcclogilo, Gustavo Riccardi, Tommaso Riccardi di Netro. Federico Riccardi di Netro, Vi Rolandi Ricci, Gianni Ricci,' Cesare Radicati di Brozolo, Giuseppe Radicati di Brozolo, ing. Carlo Stanli di Borila, Carlo Sammliilatelll, gen. Enrico Sapelll, Giovanili Spinola, Stanislao Scali. Grimaldi. Emanuele Savio. Fernando Scaranvpl di Villanova. Luigi Sesia. Paolo Saint-Amour di Chanay. Emanuele Spada, Ottaviano Tbaon di Revel. Thcnleng Desiderio de Coanbharg. Augusto Villa, Camillo Vigliettl, Emilio Voli. bar. Visconti. Seguono, con lo Arme, altri disnacci di » Club ». Quello del c club del Teatro di Brescia » lja-nianifcstato.il suo «devoto sentimento di ammirazione e fiducia all'amato presidente e al restauratore della patria». Il « Circolo Unione » di Firenze, a firma Alberto della Gherardescu, ha aderito • agli amici del Circolo della Caccia per festeg. giare V. E. che cosi altamente meritò delta patria». Da Napoli hanno aderito con espressioni analoghe i seguenti Clubs: Circolo Unione. Società napoletana Caccia e cavallo, Tennis Club, Automobile Club '- al capo del Governo e al grande sportsman d'Italia»), Yacht Club, Circolo Bridge, Casino Petrocchi, Circolo nazionale diresidcnto senatore Garofalo), L'internazionale della camicia nera Negli ambienti parlamentari è stato commentato il progetto di istituzione di un'internazionale fascista, ma il giudizio che avrebbe espresso in proposito l'onorevole Salundra e riferito da un giornale ministeriale di Milano non sussiste, secondo l'esplicita dichiarazione l'atta dallo stesso on. Salandra al Giornale d'Italia. Pertanto, stasera, L'Idea Nazionale risponde ai dubbi avanzati dai giornali di opposizione circa questa famosa internazionale. L'organo nazionalfascista osserva che esistono all'estero correnti antiitaliane e che esistono inoltre delle internazionali — socialista, massonica — le quali combattono il fascismo. Di qui la necessità di un'azione internazionale fascista: • E' chiaro — conclude L'idea Nazionale — che qualsiasi compito possa spettare al fascismo, esso non può che appartenere al Partito e non ni Governo: e lo stesso partito non agisce come tale, poiché, come partito è e resta esclusivamente italia.no, ma come espressione del fascismo ,che 6 ormai un fatto Italiano di valore universale. Questo valore -universale non ha nulla di strano certamente in una nazione che ha potuto sommare se stessa in Roma ». Il Giornale d'Italia osserva: « Quali fatti politici hanno determinato il supremo Ente fascista a studiare tale questione? Le chiacchiere sono molte, e non è facile orizzontarsi in mezzo alla selva di esse. Si dice che il movimento cattolico neo-guelfo conservatore, nonché nazionalista, die si sta accentuando in Francia per la lotta contro il governo democratico nazionale e anticlericale, abbia fatto qualche passo verso il fascismo italiano. Si dice che nei nostri ambienti fascisti si voglia contrapporre qualche cosa alla tendenza degli ambienti di sinistra francesi contro il fascismo italiano. SI dicono molte altre cose ancora, ma si osserva soprattutto che le difficoltà di una intesa universale fra i movimenti di carattere autoritario, ultra conservatore e nazionalista dei vari paesi sono moltissime ». Carnazza sostituirebbe Salandra nella Società delle Nazioni? Roma, 10 sera. Alcuni giornali hanno raccolto la voce che l'on. Gabriello Carnazza sarebbe designato alia successione dell'on. Salandra quale capo della Delegazione italiana nella Società dello Nazioni. Finora però tale nomina non e stata presa in considerazione in sedo competente Il Consiglio della .Società dello Nazioni dovrà radunarsi a Ginevra nella prima quindicina di marzo, e siccome è uso che le suo tornate abbiano luogo di lunedi l'adunanza potrà aver luogo il giorno 2 o il giorno 9 del venturo mese. E' probabile che la nomina del nuovo capo della nostra Relegazione non sarà fatta die pochi giorni prima di tale data, come avvenue già altra volta. L'istruttoria air A Ita Corte Roma, 10, notte. Oggi alle ore 15, sotto la presidenza del sen. Zupelli e con l'intervento dei senatori D'Andrea, Calisse, Grosoli, Castiglioni e doppi, del P. M. comm. Santoro e deJ cancelliere comm. Fontana, si è riunita la Commissione permanente di istruzione dell'Alta Corte di giustizia ed ha proceduto allo esame del generale Cortese. {Metani).