Torre, Boido e Rebora dichiarati fuori dal partito

Torre, Boido e Rebora dichiarati fuori dal partito J^Q orisi fascista alessandrina Torre, Boido e Rebora dichiarati fuori dal partito , U , n , . n ì o , i Roma, 4, none. Oggi come avevamo annunciato, si è riunita nella sede della Direzione del Partito la Commissione esecutiva del partito fascista presenti gli on. Barnaba, Ciarlantini, Farinacci e Igliori, e i cornili, Forges Davanzali, Masi e Melchiorri. La Commissione esecutiva, in ottemperanza al deliberato ultimo del Gran Consiglio, lia dichiarato di considerare come atto di indisciplina passibile di severe sanzioni, qualsiasi attività, singola e collegiale, da parte di iscritti al partilo che costituiscono un tentativo di anticipazione della campagna elettorale. Per questi motivi, oggi stesso la Commissione ha confermato l'espulsione, già deliberata da un organo provinciale del partito, di un Iscritto che ricopriva una carica politica e si era attribuita una investitura per una eventuale lotta elettorale: si tratta del segretario dei Sindacati fascisti della provincia di Sondrio, Zucchelli. La Commissione esecutiva ha poi esaminata In. situazione del fascismo nella, provincia di Alessandria sulla base della relazione inviata dal commissario straordinario del partito on. Gianferrari. Dopo avere riaffermato a quest'ultimo il mandato di fiducia affidatogli, la Commissione esecutiva ha dichiarato che gli on. Torre, Boido e Rebora debbono essere considerati fuori dal partito. Quanto all'on. Gemelli, non e stata adottata alcuna, decisione perche, si dice ufficiosamente, non ò pervenuta alla direzione alcuna lettera di dimissioni da parte della « medaglia d'oro » torinese. Una circolare di Gianferrari sulla situazione Alexandria. 4 notte. Il delegato del Direttorio nazionale, onorevole Gianferrari, ha diramato stasera a tutti i Fasci della provincia la seguente circolare : « Mi pervengono giornalmente, con attestazioni di fede e di disciplina agli ordini del Direttorio nazionale, dai mignoli Direttorio delle Sezioni della provincia, lettere richiedenti informazioni e ragioni sull'attuale dissidio, che determinò l'uscita dal partito degli onorevoli Torre, Boido e Rebora. E' facilmente comprensibile come do, oggi, non possa rendere dettagliatamente note a tutte le Sezioni della provincia le constataz'oni da me fatte nell'inchiesta, che determinò il anio atteggiamento, incondizionatamente approvato dal Dirottoruo nazionale. Mi rendo perfettamente conto dello stato d'animo di molti fascisti, i quali, tra l'amore per i capi locali che un tempo li guidarono, ed il profondo affetto per l'iuiico capo insostituibile, Benito Mussolini, al trovano dolorosamente colpiti e disorientati. Questa crisi dfvc essere superata, immediatamente. Oggi, in cui il nostro amato duce inflessdbilmente prosegue nella sua continua battaglia per lo maggiori fortune della Patria, non è ilecito per nessun motivo abbandonarlo e con lui abbandonare il fascismo per seguire, uomini ingiustamente scontenti per loro personali apprezzamenti e rislrette valutazioni locali. Situazione intricata e beghe partigiane o Inviato dal Direttorio nazionale per chiarire ogni cosa nel fascismo della provincia di Alessandria, trovai la 6ituaalone intricatissima, creata da uomini Indegni di chiamarsi fascisti. Venuto ad Alessandria assolutamente estraneo ad ogni boga partigiana, col semplice e cluiaro mandato di epurare e riorganizzare le file fasciste, serenamente Iniziai il mio lavoro, che tutt'oggi prosegue alacremente, con piena fiducia del successo. E' assolutamente falso ed inesatto che il Direttorio nazionale mi abbia inviato ad Alessandria coll'incarico di aiutare una particolare corrente, come da taluni artatamente si vorrebbe far credere. Il Direttorio nazionale, che è completamente solidale col duce, mi disse semplicemente: «Va e lavora, per le maggiori fortune del fascismo alessandrino ». Ho la coscienza di non avere, fino ad oggi, errato nel mandato conferitori, e mi auguro proseguire cosi fino ari opera compiuta. Per i suesposti motivi fui impossibilitato a indire il Congresso provinciale per il l.o febbraio, come avrebbe voluto, l'on. Torre, E' questa forse una sufficiente ragione per abbandonare le file un partito nel qucle da tanto tempo si e militato e il cui vincolo di purissimo sangue ci vorrebbe eternamente legati ? Trovai uomini eliminali dalle file del fascismo, chi giustamente e chi ingiustamente, per 11 benessere del nostro movimento. Potevo io indire il Congresso provinciale se prima non avessi riveduto e sistemato tutte le irregolari posizioni? Trovai invece una inspiegabile e palese ostilità per la esplicazione serena del mio mandato negli uomini che volontariamente oggi abbandonano il Partito fascista. o Nel telegramma da me inviato chiedevo la riconferma di disciplina al duce ed al Direttorio nazionale, telegramma al quale rispose affermativamente la stragrande maggioranza dei Fasci provinciali. Venuto a conoscenza di una circolare dell'oli. Torre, in cui invitava i fascisti a costituirsi ancora in Fasci italiani di combattimento, ho diramato olla stampa il nolo comunicato. Tutti i fascisti si rendono consci dell'importanza capitalo del comunicato. I Pasci di oombattimonto « Nella circolare inviata dall'on. Torre por la costituzione dei Fa6Ci di combattimento fi affermato che questi ultimi sorgono per combattere il Direttorio nazionale del fascismo, non il duce. SI lenta sorprendere, in questo modo, la buona fede dei- fascisti, giuocando sull'equivoco. Si sappia che non si può combattere il Direttorio nazionale del 'fascismo e nello stesso tempo non essere avverei a Renilo Mussolini, perchè quest'ultimo è informato chiaramente della situazione ed è completamente solidale col nostro massimo organo dirigente. Al punto in cui oggi sono giunte le cose, più nessuna esitazione deve far breccia nell'animo del fascisti affezionati alla buona causa ed a Benito Mussolini. « Io confido sopratutto nella onestà e nella chiarezza dei singoli responsabili locali del nostro partito; e, siccome oggi mi è dato comprendere quanto sia grande e generoso l'onesto cuore •dei fascisti alessandrini, siccome comprendo il loro stesso dolore per quanto sta avvenendo nelle nostro file, io sono certo che nessuno, dico nessuno, al disopra di tutti 1 rapporti personali, vorrà se guire un movimento secessionista che è con trarlo, nella 6ua realtà, al capo del fascismo ed al governo di Benito Mussolini. Rimangano tutti i fascisti disciplinati, in attesa di ordini, e la chiarificazione non tarderà a ve nirc. Nel prossimo Congresso provinciale clic ho in animo di indire nel più breve tempo possibile, a tutti coloro che crederanno opportuno chiedere spiegazioni e delucidazioni nulla avrò loro da nascondere e nulla da mascherare. Inviando a tutti il mio fervido saluto, confortato dalla speranza della loro ferina disciplina, termino Invitando a gridare con me: « Viva Mussolini! Viva il .fascismo! Viva l'Italia!». •\ tutt'oggi sono pervenute alla sede del I Gianferrari 851 risposte di sezioni fasciste (jìfcprovincia, riaffermanti la loro discipli- In!l iM voleri supremi. Undici sezioni dèlia ! i;"'v"i>;.i si sono dichiarate nettamente fa-1 ™*cvoii nll'òti. Torre, dodici si sono manto- i ..,MW*oll. si attende ancora la risposta -1, - ' e a i i , i '•■i provincia vi sono 318 so¬ li La dolorosa ombra ogi.to pensarlo, o Oggi egli colla fondazione dei battimento si è messo conno il baititA „ tro Mussolini. Sarà trattato comt"in nemico' e al disopra di tulti gii affetti personali. Il fascismo della provincia è forte, disciplinato e compatto ed obbedisce unicamente agli ordini dell'on. Gianferrari e dei suoi fiduciari. Presto l'on. Torre conoscerà la dolorosa umana ombra del definitivo Oblio». Nel cafnpo opposto, si lavora attivamente per la preparazione dell'adunata dei Fasci di combattimento, di intonazione integralista, fissata per domenica prossima. Vivissima è l'attesa per questa riunione, se l'autorità, pur essendo la manifestazione di carattere privato, ne permetterà il libero svolgimento. Comunque i seguaci dell'ex commissario delle ferrovie assicurano che nessuna avversità potrà feumarc le loro direttivo e continueranno, con animo fidente, nel compito prefisso. Scissioni ed espulsioni a Novi Ligure Novi Ligure, i notte. In seguito al movimento secessionista degli on. 'forre, Rebora e Boido dal Partito nazionale fascista por le note divergenze alessandrine, anche nel nostro Circondario si è determinata ima gravissima crisi. L'onorevole Giannetto Rebora ed i suoi sognaci, fra cui il segretario politico della Sezione locale Pippo Conte, avevano indetta un'adunanza plenaria dei fascisti della Sezione di Novi Ligure per ieri sera; ma, avendola l'on. Gianferrari, fiduciario del Direttorio del Partito, vietata, l'adunanza stessa fu tenuta dai soli aderenti al movimento secessionista, alla quale intervennero i rappresentanti di alcune Sezioni del Circondario, rimaste fedeli all'on Rebora, e qualche membro del Direttorio della. Seziono di Novi Ligure. Alla seduta l'on. Rebora fece una completa esposizione, dei fatti che determinarono il distacco di lui e degli on. Torre c Boido. Fu votato quindi un telegramma di adesione all'on Torre e, all'unanimità, venne approvato il seguente ordine del giorno: « I fascisti di Novi Ligure, preso atto del gesto compiuto dagli on. Torre, Rebora e Boido che, in segno di protesta fiera contro l'opera svolta dal Direttorio nazionale in Provincia di Alessandria, hanno restituito la lesserà del Partito, mantengono la più assoluta fiducia in tali capi che li hanno sempre guidati alle fortune del fascismo, dichiarando sciolta la Sezione di Novi Ligure del P. N. F., si rendono solidali con essi e restituiscono le tessere, impegnandosi a seguirli nell'opera che essi svolgeranno In avvenire, a. difesa dei principii informatori del fascismo, dando mandato all'apposito comitato di ricostituire il vecchio o glorioso Fascio di combattimento ». In seguilo a questa levata di scudi il Direttorio della Sezione di Novi Ligure, escluso il segretario politico elio segui l'on. Rebora, si è adunato ;ersera stessa e, dopo di aver lanciato un vibrato manifesto di sconfessione verso I dissidenti e di fedeltà al duce ed allo supreme gerarchie del Partito, ha deliberato il seguente comunicato all'onorevole Glanfeirari: « Direttorio Fascio di Novi iLgure, privo soltanto suo segretario politico espulso, avuta solo oggi comunicazione vostra signoria, affrettasi protestare incondizionato ed incrollabile ossequio decisioni Direzione Partito e attende con formo animo alla ricostruzione e consolidamento Fasci ». L'on. Gianferrari. ha telegrafati oggi al seniore Facchini della nostra città di ritenere espulso il segretario politico della Sezione di Novi, Pippo Conte, per ìibellione e tradimento, e di ritenere disciolto le Sezioni Serravano Scrivia, Vigno] e Borbera, Silvano d'Orta e Basaltirzo, uniche che hanno seguito gli on. Rebo-a, Torre e Boido, delle 49 Sezioni del nostro Circondario. 1 segretari sezionali di detto sezioni, Mancini geom. Carlo (SerravaUe), Barbieri geometra cav. Carlo fvignole), Grillo dott. Giuseppe (Silvano) e Tavella Oreste (Basaluzzo) debbono, pertanto, ritenersi dimissionati. Risulta che i numerosi ferrovieri organizzati nel sindacato, col segretario sezionale assessore Lorenzo Bertoncelll, non hanno aderito al movimento secessionista. Gli Astigiani solidali coi secessionisti Asti, 4 notte. Si 6 riunita ieri sera, nei locali della Sezione del t'ascio, l'assembleu straordinaria dei fascisti di Asti. L'assemblea, alla quale partecipò qualche centinaio di fascisti, venfcne convocata dal Direttorio astigiano « per comunicazioni urgenti circa lo disposizioni emanate dal fiduciario provinciale on. Gianferrari, in seguito agli avvenimenti politici alessandrini degli ultimi giorni. Sono stati invitati a parteciparvi — diceva il manifesto pubblicato — l'on. Boido, rag. Battista, e il sig. Gandìnl Francesco, ex-membro della Federazione provinciale, per le necessarie dichiarazioni e spiegazioni sull'atteggiamento assunto solidariamente coll'on. Torre ». La discussione durata a lungo, e nella quale presero la parola vari oratori, fra cui l'on. Boido e il signor Gandlnl, portava alla presentazione, da parte del mutilato fascista Rocchetti Felice, a nome del Direttorio del Fascio di Asti, del seguente ordine del giorno : « L'assemblea straordinaria dei soci del Fascio di Asti, udite le dichiarazioni dell'onorevole Boido ad illustrazione e giustificazione del suo atto di dimissioni dal Parllto, deplorando che dal suo seno sia 6orto chi, coll'acida e pervicace polemica personalistica, fu causa non secondaria della situazione clie pone in contrasto col potere centrale le figuro migliori della rivoluzione fascista del vecchio Piemonte; consci del disagio morale nel quale si trovano 1 Fasci della Provincia per il boicottaggio dell'idea e dell'azione fascista da parte delle autorità prefettizie, che evidentemente favoriscono un movimento contrario ai postulati dei fascisti, alla politica del Governo od alla coscienza nazionale; convinti che il Comitato centrale del Partito fascista ha proceduto allo scioglimento della Federazione provinciale di Alessandria non per motivi disciplinari, nè in difesa di un principio di equità e di giustizia, ma unicamente in danno morale di uomini benemeriti della Nazione e di indiscussa fede fascista; per la stima e la fiducia nei suol capi e animatori diretti, manifesta la sua piena solidarietà con 1 dimissionari on. Torre, Boido e Rebora, auspicando che una migliore valutazione della situazione della Provincia da parte delle alto gerarchie del Partito possa evitare una eventuale scissione » L'ordino del giorno presentato venne approvato alla unanimità. Fermento a Tortona Tortona, i notte. La situazione in città, dopo lo espulsioni del deputato provinciale ingegnere Celestino Stella e del sig. Ugo Vigni, segretario politico del disciolto fascio, permane gravissima ed estremamente delicata. Le posizioni si sono invertito. 1 fascisti dissidenti, di ieri, sono, oggi, gli ufficiati e viceversa. L'odio ti a le due parli è accaniti,, simo. Pattuglio di carabinieri percorrono le vie eiftadiUie e perquisiscono i sospetti di cnfrainbi le fazioni in urto. Nella serata di ieri e stanotte sono stati operati tre arresti. Uno degli arrestati appartiene al gruppo Carbono ed era in possesso di duo rivoltelle senza porto d'armi, duo sono del gruppo Stella-Vfgni. Vennero passati alle carceri locali. In piazza del Duomo i carabiuieri hanno sequestrato 1 bastoni a numerosi fascisti, dopo di averli perquisiti. La cittadinanza assisto un po' indignata e un po' indifferente a questa guerriglia che dura da circa tre anni. Intanto il fiduciario del P. N. F.. on. Gianterrari, dopo lo scioglimento della Sezione del fascio, ha nominato un quadrum\órato, per la sua ricostruzione, nelle persone del slgff.: colonnello cav. uff. Scacchetti Paride, doti, capitano Lelio Bruna, tenente Guazzone Emilio e Bell ingerì Massimo, tulli ex-combatniiti fascisti; I-i locale Sezione dell'Associaziono nazio. nuuc combattenti, presieduta dal capitano fio. nrsno SovcTa, per ora si mantiene neutrale.