Vivaci ripercussioni all'estero dei discorsi di Herriot

Vivaci ripercussioni all'estero dei discorsi di Herriot Vivaci ripercussioni all'estero dei discorsi di Herriot i i ù r l aee a mnle ea a a prri i o a onlail 9, Luther replicherà La delusione dei democratici tedeschi (Servizio speciale delia « Stampa •) Carlino, UJ, notte. Il discorso di Herriot alla Camera francese ha suscitato, secondo informazioni ufficiose, grande delusione o costernazione presso il Governo tedesco. Luther intendo rispondere immediatamente alle principali accuse del Presidente del Consiglio francese, e poiché il Reichstag non si aprirà prima di martedì prossimo, il Cancelliere parlerà domani sera in un ricevimento cho egli offrirà ai rappresentanti della stampa straniera a Berlino. Si annunzia già che le dichiarazioni di Luther di domani 6en. saranno in forma tranquilla e obbiettiva, per quanto il discorso di Herriot sia oltremodo offensivo e amaro per il popolo tedesco. Intanto qualche punto del discorso di Herriot viene commentato da quest'informazione ufficiosa: • Herriot ha dichiarato che la questione dello sgombero della zona del Reno è, in ultima analisi," una stessa cesa con la questione della sicurezza della Francia: ora il Governo tedesco non solo vede con simpatia una tale questione, che è in fondo la questione del mantenimento della pace europea, ma, anzi, tutta la politica attiva di Luther ha per iscopo la soluzione di tutti i problemi della pace. Per quano riguarda l'accenno di Herriot alla questione della colpa della guerra, l'informazione ufficiosa dice che fi Governo tedesco, 'riaffermando là validità di' tutti j trattati esistenti, vuole respingere lontano da sè l'accusa che la Germania sia la sola colpevole della guerra, poiché tale accusa significa una patente ingiustizia verso il popolo tedesco. Sembra strano infine al Governo tedesco che Herriot si serva cosi apertamente, in un discorso pubblico, di materiale riguardante la questione dello sgombero, che finora non è conosciuto dalla Germania, nonostante cho questa abbia più di una volta chiesto la pubblicazione dol rapporto della Commissione di controllo, per potere iniziare una discussione pubblica sulla questione 6tes6a. Purtroppo nel discorso di Herriot non vi è più quello spirito amichevole e leale che aveva aleggiato a Londra. I fogli francesi ed inglesi hanno definito il discorso di Herriot un discorso ultrapoincarista: ebbene, il Cancelliere Luther, che ha conosciuto personalmente Herriot alla Conferenza di Londra, sa che il Presidente del Consiglio dei ministri francese non ha nulla di comune con Poincaré ». Nell'attesa delle dichiarazioni di domani sera di Luther, questo primo commento ufficioso immediatamente diffuso, sulla ba6e del testo del discorso riportato dai giornali, e prima ancora che il Governo sia in possesso del testo ufficiale del discorso di Herriot, dimostra il gran colpo che all'ottimismo germanico hanno portato le parole del Presidente dei ministri francese. La Vosslsche Zeitung ne temo una grave ripercussione nella politica interna, si sa con quale entusiasmo, nei circoli democratici tedeschi, e specialmente dalla Vossischc ZeU tung, fu accolto l'avvento di Herriot al potere e la vittoria del blocco delle sinistre. Herriot fu celebrato, a suo tempo, dal direttore della Vossische Zcitvng, in un articolo cosi laudativo quale nessun uomo politico tedesco non ebbe mai. Ora il giornale teme che la svampa di destra possa avere buon gioco nel dimostrare come sia 6tata delusa l'illusione demo crutica su Herriot. Per quanto riguarda il discorso yero e proprio, i giornali riaffermano quello che dieserò alla vigilia dell'ultima Nota dell'Intesa. Anche questo documento fa vedere che la situazione della Germania, in tema di politica estera, è sensibilmente peggiorata. I giornali democratici mostrano di credere ira le righe che la colpa di tutto ciò è della destra e della soluzione reazionaria data alla crisi tedesca In generale l'altra stampa sd astiene da commenti ed anche la stampa di destra si limita ad esprimere il 6iio risentimento con titoli ironici. P. M. Trendelenburg ha lasciato Parigi Parigi, 29 notte Trendelenburg — delegato tedesco per le trattative commerciali con la Francia — ha informato U ministro del Commercio che egli partiva per Berlino per rendere conto al suo Lrii » auficreaPfr23rerecSEmlaaqs(arrilbdtrs«lsdsvvcHSsaScPcmsfcafcHsagpsmspOaHvrr, Governo dello stato dei negoziati. Egli farà pervenire una risposta al Governo francese al principio della "prossima settimana. i ■ Accenni alla Camera giapponese all'alleanza con la Cina e la Russia (Servizio spedale della • Stampa •) Tokio, 29 notte. L'alleanza fra Russia, Giappone e Cina, destinata a formare un triangolo a protezione degli interessi comuni contro l'influenza delle razze anglo-sassoni e di cui si è parlato nei giorni scorsi, è stata preconizzata oggi alla Camera giapponese durante un dibattito sulla politica estera del Giappone. Disposizioni ferroYiarle Internazionali pei pellegrini dell'Anno Santo iSemno speciale delle • Stampa •) Basilea. 29 notte A Berna sono cominciate oggi le prime conferenze internazionali delle linee ferroviarie interessate ai viaggi dei pellegrini verso Roma, in occasione dell'Anno santo. Cento treni speciali sono annunziati dalla Germania, 15 dal Belgio, 12 dalla Danimarca, 6 dall'Austria e 20 dalla Francia. La conferenza ha discusso lo ripartizioni delle vetture che ogni amministrazione dovrà fornire. a i e a n e a i o La politica di Benedetto XV rievocata dall' 'Osservatore Romano,, Roma, 29. notte. L'Osservatore Romano di questa sera, In un articolo di fondo ette ha l'intonazione ufficiosa delle grandi occasioni, risponde alla requisitoria giorni fa pronunciata da Herriot alila Camera frafhcese contro l'opera di due Papi, durante la guerra e dopo: « Il 6lgnor Herriot, Presidente del Consiglio francese, nel discorso pronunciato il giorno 23 del corrente mese allo scopo di persuade* re la Camera della convenienza di sopprimere l'Ambasciata presso ti Vaticano, ha rievocato vecchie accuse di germanofilla contro la Santa Sede durante il conflitto mondiale. Egli ha attinto le sue informazioni al volume • Le Saint Siège, l'Eglise Cathollque et la politlque mondiale » dato recentemente alle stampe dal signor Maurice Pernot, .il quale, a sua volta, nel capitolo primo riassume ciò che era stato detto nei due articoli (anonimi) pubblicati nella « Revue de Paris » sotto ±a titolo • La politlque de Béri o it XV » nei numeri ' del 15 ottobre e del, l.o novembre 1918. Il signor Herriot probàbilmente ignora che agli articoli della Revue de Paris (e perciò al capitolo primo del citato volume del signor Pernot) rispose esaurientemente il padre Le Floch, superiore del seminario francese In Roma, con l'opùscolo « La Politlque de Bénoit XV », approvato dalla Segreteria di Stato, che aveva somministrato 1 documenti pubblicati nel Corrèepondant del 10 marzo 1919. Siccome dunque il signor Herriot nel suo discorso ha ripetuto vecchie accuse, non sarà discaro che yOsservalore Romano ripeta lo esaurienti giustificazioni già date, ma forse ignorate. Il signor Herriot ha detto anche altre cose contro la Santa Sede, ma in questo articolo non possiamo che limitarci a rilevare le principali accuse formulate contro la politica della Santa Sode durante la guerra mondiale. « La Santa Sede varie volte, ma più particolarmente nella nota del l.o agosto 1917 alle Potenze belligeranti, spiegò l'atteggiamento che si era proposto di tenere nella guerra mondiale, cioè una perfetta imparzialità verso tutti i belligeranti, uno sforzo continuo di faro a tutti il maggiore bene possibile, una cura assidua di nulla omettere che giovasse ad affrettare la fine della guerra: Fu sempre fedele la Santa Sede a questo programma cosi conforme alla sua natura? 11 signor Herriot, sulla traccia del signor Pernot, rispondo negando; vediamo quale fondamento abbiano le sue negazioni. « Sulla traccia dello storico, affermò il signor Herriot che il Papa sarebbe intervenuto presso gli Stali Uniti perchè essi sospendessero i rifornimenti in viveri, in armi e in munizioni. Accuse queste gravissime, che uno storico coscienzioso non doveva lanciare in pubblico senza impegnarsi a prove adeguate. Ora il signor Pernot. non ne dà alcuna, nè adeguata nè inadeguata, il che il signor Herriot avrebbe almeno potuto rilevare. Invece, l'anonimo scrittore della /lentie de Paris formulava la stessa accusa e come prova riferiva alcuni indizi, talmente spregevoli, che il padre Le Roch non ha durato fatica a polverizzarli nel suo opuscolo (Capitolo 4.0 N. 1). La Santa Sede, a tale accusa completamente gratuita e calunniosa, oppone la più categorica smentita. « Il sig. Herriot si sofferma più lungamente sopra un,altro- capo di accusa contro la Santa Sede. il modo inumano con cui i tedeschi conducevano la guerra noi Belgio e scende a dettagli veramente crudeli, che non 6i leggono nel volume del sig. Pernot.. Ora, soggiunge il sig. Herriot, In Santa Sede, so fosse rimasta fedele « à sa grande vocation historique » avrebbe dovuto faro « entendro au dessus de la mélée la protesuition de la justice contro ces atroeités ». Ma, invece n cette fois la grande- voix historique s'est tue ». Noi ammettiamo ben volentieri che la Santa Sode doveva protestare, ma, aggiungiamo subito che, di fatto, ha protestato. « La grande voix historique s'est fait entendre » ed in vari modi, a favore del Belgio. In primo luogo la Santa Sede ha protestato contro l'invasione del Belgio nel Concistoro del 22 gennaio 1015 (il primo Concistoro dopo lo scoppio della guerra), « proclamando che a nessuno ù lecito, per qualsiasi motivo, ledere la giustizia e riprovando altamente ogni ingiustizia da qualunque parte possa essere stata commessa ». La condanna è generica, perchè le violazioni della giustìzia furono , parecchie ed il programma di imparz.aiit* à non permetteva di restringere la condanna e ad uno solo. Ma, dopo la confessione, allora i recente, di Bethmann Hollweg, cancelliere» ■ dell'Impero tedesco, cioè che la Germania, con l'invasione del Helgio, aveva violato I* sua neutralità contro tutte le leggi intemazionali, cercando inutilmente di scusare tale invasione per una ragione di nw;-:;iit» E l'allusione alla Germania era cosi evidente, che il ministro di Prussia presso ia Santa Sede protestò. Non tenendo c^nto di questa protesta, il cardinale segretario di Stato,' in una lettera al ministro belga, dichiarò apertamente che la condanni del Pontefice «1 riferiva direttamente ,- più specialmente, all'invasione del Belgio. Il ministro si dichiarò soddisfatto ed il suo Governo lo incaricò di ringraziare ;a santa Sede. , « Inoltre, la Santa Sede ha protestato contro il modo :numano di condurre la guerra, sia nel Belgio che altrove, nell'allocuzione concistoriale del 4 dicembre 1916. « In questa grande guerra — dichiarava il Sommo Pontefice Benedetto XV — noi vediamo le rose sacre profanate ed ì • sacri ministri, anfho investiti di alte dignità, indogivinente ol traggiati, a dispetto del diritto divino od umano; molti pacifici cittadini strappati dalle loro dimore e deportati in lontane regioni, nonostante le lagrime delle' spose c dei figli; città aperte e moltitudini indifeso orpcsie a bombardamenti aerei e spesso tali delirtl commessi in terra ed in mare, elio riempiono l'animo di orrore e di tristezza ». Anche qui la condanna è chiara, pur senza «ssere e , a a ili e ornra, eu.