La riforma elettorale discussa dagli uffici del Senato

La riforma elettorale discussa dagli uffici del SenatoLa riforma elettorale discussa dagli uffici del Senato Le disposizioni circa la presentazione delle candidature (7 giorni e 400 firme autentiche) combattute dalla maggioranza - Le Opposizioni dell'Aventino si riaffermano solidali Roma, 28 notte. Le questioni che oggi si trovano innanzi al Senato sono per se stesse tali da interessare vivamente gli ambienti politici. Tali questioni sono: l'istruttoria presso l'Alta Corte, la riforma elettorale ed il riordinamento dell'Esercito. La prima, coll'avocazione degli atti del processo Matteotti, entra in una fase nuova di più vasto ed intenso lavoro, al quale presiede da ieri 11 senatore Zupelli. Oggi, poi, il Senato ha reintegrato la sua Commissione dell'Alta Corte, eleggendo un membro della Commissione di istruttoria, in sostituzione del senatore Persico defunto ed un altro della Commissione di accusa, in sostituzione del senatore De Biasio, dimissionario. • L'esito delle votazioni sarà comunicato aomani. Successore del senatore Persico alla Commissione istruttoria sarebbe i> senatore Gaetano Mo* sca, alla cui candidatura, proposta dal gruppo degli indipendenti, hanno aderito anche gli oppositori. Il nome dell'on. Me* sca è stato così adottato dagli uni e dagli' altri. Successore del senatore De Biasio sarebbe il senatore Sinibaldi. Circa la riforma Di Giorgio, e particolarmente i progetti di ordinamento e di reclutamento, si può rilevare che, se è noto il pensiero della quasi unanimità della Commissione avverso ai due progetti, tuttavia molta incertezza regna sugli intendimenti dei Governo e sul carattere che la discussione può avere al Senato. Infatti, è dubbio ancora se il Governo intenda considerare la riforma sotto l'aspetto politico, eventualità che implicherebbe la responsabilità dell'intero Gabinetto o per lo meno dei principali esponenti, oppure ' dal lato tecnico. I sette Offici Oggi, intanto, il Senato si è per la prima volta pronunziato sulla riforma elettorale nella riunione' degli Uffici. La discussione, per quanto ampia ed animata, non ha toccato il principio della legge, se non per riconoscerne l'opportunità. Il ritorno al collegio uninominale non ha sol levato dissensi ; anzi, non è mancato il consenso degli stessi proporzionalisti. Su questo punto, dunque, la discussione ha confermato il generale favore dell'assemblea vitalizia. Ma ia discussione ha inve stito talune disposizioni della riforma che vengono considerate come innovazioni as sai discutibili. Queste disposizioni, criti cate e combattute con particolare vigore riguardano il termine di 7 giorni per la presentazione delle candidature, il numero di 400 firme di elettori autenticate da notaio per la dichiarazione delle candidature, l'abolizione del ballottaggio, il termine entro il quale dovrebbero essere delimitate le nuove circoscrizioni. La necessità di emendare la legge su questi punti è stata ampiamente lumeggiata e non potrà non essere considerata attentamente dalla Commissione La pregiudiziale proposta da qualche ufficio, di approvare o respingere senz'altro la legge — pregiudiziale che nel caso attuale voleva dire accettarla com'è — non ha avuto fortuna. La maggioranza degli Uffici, se è stata concorde nel ripristino del collegio uninominale, si è pronunziata invece contro a quelle innovazioni che possono costituire una grande disparità di trattamento tra gli uscenti ed i nuovi candidati, nonché portare gravi inconvenienti nello svolgimento delle operazioni elettorali. Ecco la cronaca della discussione ai 7 Uffici del Senato: Le critiche da Albortini a Sohanzer UFFICIO 1.0. — Presidente Berenlni, vice presidente Rossi G., segretario Mayer. Senza discussione generale, si procede alla lettura degli articoli che vengono ampiamente discussi. MALAGODI 6i sofferma a lungo sugli art. 5:2 e 53. Osserva che l'esame tecnico della legge c stato In gran parte assorbito nell'altro ramo del Pai-lamento dalla questione politica. Ciò spiega come alcune disposizioni non abbiano formato oggetto di un adeguato esame tecnico. Cosi 6i dica essenzialmente dal numero eccessivo di elettori richiesto per la presentazloue della candidatura : ciò non solo Kirà di difficilissima attuazione pratica, ma finirà per vulnerare 11 principio della segretezza del voto. Cita l'esempio della legge Inglese, che richiede il deposito di una somma di denaro. Il termine di 7 giorni è poi assolutamente inadeguato. D1ENA si associa a Malagodi. TASSONI propone che l'Ufficio concreti gli emendamenti. GAROFALO si oppone osservando che il compito dell'Ufficio è di nominare 11 commissario il quale terrà tonto della discussione. Il pensiero della maggioranza risulterà dalla scelta del commissario. ALBERTINI si sofferma anch'egli sul numero eccessivo degli elettori presentatarl della candidatura e sulla brevità del termine; ed inoltro parla della questione del ballottaggio, rilevando che nel nostro paese, data la molteplicità dei partiti, la soppressione dei ballottaggio importerà ibrido coalizioni di partiti diversi. Replica, dissentendo, DORIGO. Si procede alla votazione. Viene eletto commissario il sen. DIENA. 1 UFFICIO 2.0. — Presidente Frola, vice-presL dente Venosta, segretario Libertini. LIBERTINI approva In massima la riforma, quantunque preferisca la proporzionale. Approva 11 metodo della proclamazione e la sop-pressione del ballottaggio. Circa il numero di 560 deputati osserva che se si deve avere un deputato ogni 70 mila votanti, vi saranno Provincie con residui esigui e aliee con residui considerevoli che aumenteranno i loro deputati. Si occupa dei certificati elettorali: vorrebbe il certificato permanente ad evitare confusioni ed Imbrogli al momento della distribuzione. Ritiene troppo breve 11 termine di 7 giorni dalla data dello scioglimento della Camera : crede che questo termine debba protrarsi a dieci giorni. Giudica eccessivo il numero degli elettori per la candidatura: propone sia di 300 anziché di M0. TOMMASI chiede se l'Ufficio creda in massima di dovere apportare modificazioni. I convenuti rispondono di si; mentre l'oratore sostiene che si debba approvare o non approvare in massima; Se si approva, è inu'tile ogni discussione; se no si respinge. MAZZIOTTI non crede che si debba approvare tutto o respingere tutto. ' L'Ufficio ha diritto di fare delle modificazioni tanto agli articoli del disegno di legge attuale quanto a quelli dell'antica legge, non compresi nella uforma attuale. Si occupa dell'età del candidati e crede che a 25 anni non si possa avere l'esperienza necessaria Propone che l'età sia fissata a 30 anni. Per l combattenti che non abbiano 30 anni, si dovrebbe fare una disposizione transitoria. Capirebbe una eccezione per questa categoria, ma non una disposizione generale contraria alla pratica della vita ed alla nostra legislazione. Rileva che ogni variazione nel riparto dei deputati porta turbamenti all'organizzazione del Collegio uninominale. Qualche volta bisogna sconvolgere due o tre collegi. Potrebbe darsi, ad, esempio che, che alla Sardegna si dovessero aggregare parti del continente, e cosi via via. CREDARO rileva che il disegno di legge interessa in modo speciale l'altro ramo del Parlamento. L'Ufficio centrale sarà probaoilmentt invitato ad approvarlo 6enza modificazioni. Conviene quindi puntarsi sopra codeste-.modifiche? Egli non lo crede. Crede invece che bisogna dare mandato di fiducia al commissario di approvare la legge, salvo tener conto, nella sua relazione, delle osservazioni fatte dall'ufficio. PEANO è favorevole al ritorno al Collegio uninominale. Le questioni tecniche hanno importanza secondaria, ma ò utile emendare la legge ove è difettosa. Parla del « quorum » e dice che è bene stabilirlo. Può accadere che gli elettori non possano andare a votare per nevicate, inondazioni od altro: sia minimo il « quorum », ma occorre. E' contrario alle 400 firme; la legge del 1913 ne richiedeva 200; nell'ultima 300. La cifra elevata ciea difficoltà che bisogna eliminare. I 7 giorni si debbono portare a 10. Le disposizioni per gli ufficiali medaglie d'oro si estendano agli impiegati medaglie d'oro. G. FERRI osserva che le modificazioni che il Senato introduce si possono fare approvare dalla Camera in quat-'' o giorni. Migliorando il progetto non si danneggia il criterio di rapidità per la «preparazione*della legge stessa. SCHANZER è favorevole al Collegio uninominale. Non ha fiducia che si potranno ottenere emendamenti. Il commissario 6i regolerà Comunque, è favorevole all'emendamento del « quorum », purché non si abbiano eiezioni fatto con numero irrisorio di elettori. Quattrocento firme sono ostacolo alla libera volontà degli elettori, date le presenti condizioni anormali. E' difficile raccogliere 400 firme col notaio in 7 giorni. Raccomanda di tornare al sistema del 1913 e di aumentare il termine di 7 giorni. Non consente suU'op. portunità che si torni a 30 anni: a 25 anni molti uomini hanno la maturità politica. LAG Arsi dico che il Governo non avrà aV cuna difficoltà di fare approvare eventuali modificazioni del Senato. In breve periodo la riforma diventerà lo stesso legge dello Stato. L'art. 52 crea una specie di privilegio al deputati uscenti che hanno facoltà di presentare la candidatura senza le 400 firme, che occorrono per gli altri. Ciò è ingiusto. In 7 giorni è gran fatica raccogliere 400 firme vidimate dal notalo, specialmente nei col regi di montagna Non solo bisogna ridirne 11 numero delle firme, ma occorre studiare una più pratica procedura sostituendo l segretari del Comuni al notaio. E' contrario alla soppressione del ballottaggio. La pregiudiziale CREDARO-TOMMASI di non toccare in alcun modo la legge, è ri tirata. Si "procede alla votazione per la nomina del commissario con mandato di fiducia. Nella prima votazione hanno avuto: Schanzer 8 voti, Mazziotti 8 voti, Peano 7 voti, Credaro 5 voti, Chimienti 3 voti. Procedutosi al ballottaggio viene eletto Schanzer, con voti 16, contro Mazziotti con voti 15. 'Saltarelli per il ballottaggio UFFICIO 3.o. — Presidente Torrigiani; vice, presidente Bergamasco; segretario Treccani. INDR1 fu favorevole alla proporzionale, ma ora é favorevole interamente al collegio uninominale. Perciò approva la riforma. Desidererebbe che il tempo accordato per il conseguimento dello 400 firme fosso maggiore di una settimana. VENZI rileva il danno gravissimo che deriva dal l'obbligo delle 100 firme: con ciò si 11. mita la libertà degli elettori che non potranno scegliere candidati sia puro all'ultima ora, BERGAiLVSCO è favorevole fondamentale del nrnMttn Ài' iS-J^^1^? I roncamentaio dei progetto di legge, ma rH leva anch'egli gli inconvenienti gravissimi delle 400 firme: è una frode agli elettori; una disposizione piena di pericoli. Il Governo sa quando si fanno le elezioni, quindi può predisporre le cose in modo di favorire gli amici. Propone che si diminuisca il numero delle 400 firme. SANARELLI dichiara che fu sempre contrarlo alla proporzionale e perciò è favorevole al collegio uninominale; ma è contrarlo anche lui alle 100 firme, specialmente nel termine molto ristretto concesso agli elettori per raccoglierle. Rileva molti incon. venienti a cui darebbero luogo tali disposizioni, e si associa alle osservazioni del senatore Bergamasco. E' poi contrarlo all'abolizione del ballottaggio: questa abolizione fa. vorisce 1 candidati governativi e può favoTire il pullulare artificioso delle candidature, che • avranno il solo compito di avere del voti tutti a favore del candidato governativo e del deputato uscente. Propone il ripristino del ballottaggio. PIRONTI è favorevole al progetto e trova che le difficoltà prospettate sono Illusorie. Fa alcuni rilievi di dettaglio In materia procedurale. VENZI ribatte le osservazioni del senatore 'Pirofili; méntre 1NDR1- si associa a quanto ha detto costui a favore del progetto governativo. - . BERGAMASCO ribatte le osservazioni di coloro che svalutano i gravi Inconvenienti delle 400 firme e della soppressione del bailottagglo. TORRIGIANI è favorevole alla abo. lizione del ballottaggio. • Si procede quindi alla votazione, che dà questi risultati: Venzi 9, Pironti 8, Indri 8, Bergamasco 5. Nella votazione di ballottaggio è eletto commissario Indrl con voti 15, •contro Venzi che ha avuto 12 voti. ufficio 4.o. — Presidente Paterno; vicepresidente Bonin Longare; segret. Cirmeni. XIRMEN1 dichiara che è favorevole al collegio uninominale. LUSIGNOLI fa analoga dichiarazione osser. vando che se 11 Senato non crede di fare una questione politica può esaminare la legge dal punto di vista tecnico e apportarvi quelle modificazioni che siano dirette sopratutto ad evitare, por quanto è possibile, data la grave eccitazione degli animi, turbamenti nell'ordine pubblico. Sotto questo aspetto egli chiede che. ove occorra, la legge possa essere ri. mandata alla Camera.- Quanto alla delega dei poteri per la determinazione delle circoscrizioni elettorali osserva che, avendo la Camera abolito il rapporto da uno a 70.000. che si trovava nel progstto ministeriale, viene meno li principale elemento, quello demografico, per delimitare i poteri del Governo. Ritiene.che si debba in massima mantenore la circoscrizione del 1892, salvo le modificazioni per l'annessione delie nuove Provincie e per le variazioni apportate alle vecchie per l'incremento della popolazione. Relativamente alla dichiarazione della candidatura e delle 400 firme, osserva che se tale dichiarazione era richiesta da altri sistemi elettorali, nei quali resistenza dei partiti è collegata al metodo elettorale, non ha più ragione di essere col collegio uninominale. Non è alieno dal 'riconoscer l'opportunità della dichiarazione della candidatura, data l'abolizione del ballottaggio, al quale si dichiara favorevole; ma trova eccessivo il numero di 400 firme tanto più perchè si viene a creare una disparità di trattamento tra il deputato uscente e il nuovo candidato. Crede perciò che sarebbe opportuna- una disposizione tran, sitoria per la quale le 400 firme fossero portate a 100. Quanto al termine dei 7 giorni per la presentazione delle candidature, ritiene essere- troppo breve perchè nessun limite stabilisce il disegno di legge per l'emanazione del decreto sulle circoscrizioni. Infine osserva che l'eleggibilità accordata agli ufficiali inferiori che siano medaglie d'oro deve estendersi, per non creare odiose disparità di trattamento, ai funzionari che siano medaglie d'oro. SANTUCCI ritiene giuste le osservazioni dell'on. Lusignoli, ma osserva che bisogna procurare che la legge, la quale ha lo scopo di condurre la pace nel Paese, non ritardi. CAiPALDI si trattiene anch'egli sulla questione delle 400 firme e sul termine dei 7 giorni, dimostrando 1 danni, specialmente per il Partito liberale, derivanti da disposizioni che possono essere in contrasto con la libertà del voto. CAMERINI prospetta l'opportunità di mantenere il più possibile le antiche circoscrizioni circondariali; e ritiene preferibile l'ade zìonc della sceda di Stato. BONIN LONGARE si associa. . RAINERI dice non essere conveniente dare mandato imperativo -al commissario, il quale dovrà pur portare nell'Ufficio centrale l'espressione delle osservazioni che sono state fatte da tutti gli oratori. GARRONI osserva che per evitare quelle disparità dì trattamento tra i candidati alle quali ha accennato l'on. Lusignoli, meglio è disporre che tutti siano indistintamente obbligati alla dichiarazione della candidatura. Procedutosi alla votazione, risultano In ballottaggio ■ RAINERI e CIRMENI. Nella votazione di ballottaggio risulta eletto commissario l'on. RAINERI. Rilievo politico dot tati. Pavia UFFICIO 5.O. — Presidente Boselll; vicepresidente Pantano; segretario Montresor. FRACASSI osserva che le circoscrizioni non dovrebbero essere basate esclusivamente sui criteri della popolazione, ma si dovrebbe anche tenere conto di altri fattori (dati storici, emigrazione, ecc.). Rileva l'eccessività delle 400 firmo per- i nuovi candidati o la sperequazione tra questi od i deputati uscenti. CANNAV1NA ribadisce questi conce ili, fa c?£a ,HP'»"«" cìlé In "tal modo anche Troppi elettori farebbero In anticipo conoscere il loro o o o ò , i i o voto, ed osserva che 1 termini della dichiarazione, piuttosto di farli decorrere dal giorno della convocazione dei comizi, sarebbe oppportuno calcolarli tenendo conto del giorno fissato per le elezioni, come era per la .legge Bertolini. Osserva che è necessario prescrivere un termino congruo per la pubblicazione del decreto, che delimita le circoscrizioni, perchè i candidati conoscano in tempo i collegi in cui intendono presentare!. DI STEFANO si associa ai precedenti oratori ed afferma l'opportunità di tornare al. l'età di 30 anni per l'eleggibilità. Viene nominato commissario l'on. Boselll. UFFICIO 6.0. — Presidente Dall'Olio AJber. to; vice-presidente Podestà; segretario Supino. SUPINO è favorevole al collegio uninominale, ma ritiene che la legge debba essera modificata, specie per ciò che si riferisce alle dichiarazioni di candidatura, ai numero delle firme ed al termine di 7 giorni. PODESTÀ' e STOPPATO si associano allo critiche del precedente oratore. Parlano anche FAELLI. GRASSI, DA COMO, approvando il ritorno al collegio uninominale e prò. ponendo modificazioni alla legge. PAVIA dico cl*e una legge elettorale è,asm, pre uno strumento imperfetto e ciò Spiega le ragioni delle sue molteplici modificpztonl. Ora, poiché le leggi elettorali sono Catte In base a ragioni politicbo, la critica tecnica tì più abbondante. Ritiene quindi che» l'Ufficio debba pregiudizialmente decidere se/ crede — non come diritto, che è indiscutibile, ma come opportunità, — di entrare nei merito della legge, o rimettersi ad osservazioni anche di carattere politico circa il - momento della sua applicazione. Osserva che la legge è stata compilata In modo da non modiflcaro troppo la Camera attuale, facilitando la lot. ta elettorale futura. Infatti essa ammette come candidati 1 deputati uscenti senza biso. gno della dichiarazione di 400 elettori, ed ac corda loro la denunzia dell'incompatibilità 10 giorni dopo la convocazione dei- comizi. Osserva che il diritto costituzionale raccomanda di non porre in conflitto i due rami del Parlamento per leggi che riguardano la loro ecstituzione e quindi potrebbe anche essere opportuno non contrastarla, anche se. la legge non piace. Ciò potrebbe anche rap« presentare un omaggio verso l'altro ramo del Parlamento. Ma una legge elettorale non è una legge Interna per uno dei dne rami del Parlamento, e se si pensa che da leggo attuale è stata votata dalla Camera' nell'assenza di una parte degli eletti, si comprende la tesi di coloro che ritengono ohn 11 Senato debba esaminare la legge e modificarla. L'oratore fa varie osservazioni circa le 400 firme e circa il termine di sette giorni, ecc. Rileva che molti inconvenienti si eviterebbero con la cabina per la distribuziono delle schede, ciò che renderebbe ■ senza dub. bio più libero il voto e fornirebbe una seria garanzia. Si dichiara contrario alle duplici candidature, e non reputa utile l'ammissione delle candidature degli ambasciatori, del ministri plenipotenziari, ecc. Se l'Ufficio non crede di soffermarsi su speciali modifiche, almeno rinnovi al Governo il voto, che fu fatto in occasione della legge del 1913. di non convocare i comizi mentre permangono leggi eccezionali e si attenda un periodo di calma per la convocazione dei comizi stessi viene nominato relatore, con mandato di fiducia, l'on. Stoppato. _*,FflcJP *•* -, Presidente Perla, vtee-pre. sireP,H ,S,reppi; ¥*fret- Valvassori Peroni. GALLINI, pur facendo delle riserve circa Il termine troppo breve per" la presentazione delle candidature, e circa il numero dello firme per 1 nuovi candidati, dichiara in massima di approvare il progetto. SODERINI sì •aSSOCl&t MOSCA Gaetano ribadisce ed illustra le os. seriazioni del senatore Gallinl e di più fa i&^i&liSùX 81 riferisce a"'ab0- Procedutosi alla votazione per fi corami*, sano si proclama il ballottaggio SS lini e Mosca. Viene eletto Moica ._aL.r°™??1sslone dei _sette Uffici, risulta dunque così composta: Diena, Schanzer, rn. tano 1 ' Si0^&t6 e Mose"Ga* Le spiegazioni del rappresentante dei Popolari La, preannunciata riunione del Comitato delle Opposizioni si è tenuta alla Camera oggj alle ore 1S Sono intervenuti: Amendola e Mole per gli unionisti; Gronchi e {upini per i popolari; Baldesi, Treves e Modigliani per gli unitari; vèlia e Oronobih per ì massimalisti; Di Cesare, Guarino Amelia e Persivo per la demo^ crazia sociale; Facchinetti, Bergamo e Morea per i repubbl cani. La seduta, presieduta dall'on. Baldesi. si è anzitutto' richiamata alle conclusioni della precedente seduta della segreteria che prese atto delle spiegazioni dell'ori Tapini e riaffermò l'unità del Comitato, iniziatasi la discussione, l'on. Velia e l'on Oronobili hanno dichiarato che, dono i chiarimenti dell'on. TAini olla segreteria, chiarimenti che riguardano soltanto U manifesto del Consiglio nazionale del "•,**.. essi avrebbero gradito più precise spiegazioni in merito all'ordine del giorno votato dallo stesso Consiglio nazionale sulla situazione politica e nel quale è contenuta la frase che ha dato luogo a tante e così controverse interpretazioni sull'orientamento dei partili costituzionali Lon. Gronchi, popolare, ha dichiarato Tan 0 deliberazioni del suo partito — delle quali fu impedita la pubblicazione — sono state erroneamente interpretate: in realtà non si tratta di un mutamento di tattica o ai orientamento, ri Consiglio nazionale del Partito popolare ha voluto semplicemi>ntc rispondere ad una domanda, che oggi molli pongono ai partiti che combattono il fascismo: che cosa volete voi sostituire - si chiede - al fascismo? I popolari hanno detto che essi non hanno difficoltà ad accedere alla formazione di un blocco di forze costituzionali, che assuma eventualmente il potere con un programma di restaurazione legale e costituzionale. Si sono fatti, anzi, in un certo senso, promotori di questa formazione. .Ma ciò riguarda evidentemente il futuro, cioè una situazione nuova ben diversa dall'attuaie. In questa situazione, invece, cioè nella lotta per la riconquista delle condizioni necessarie al libero svolgimento dell'attività dei partiti, i popolari intendono restart disciplinati in seno al Comitato, e il Consiglio nazionale ha approvato senza riserve questa linea di condotta del gruppo parlamentare corno risulta dall'ordine del giorno votato in proposito. Resta comunelle inteso - da soggiunto l'on. Gronchi — che i popolari non ritengono menomamente incompatti mie la permanenza dei partili massimausta e repubblicano nell'attuale comitato dì opposizione il quale, come fu detto fino dall inizio, non ha alcun carattere successorio. L'ordine del giorno approvato I rappresentanti dei repubblicani é dei massimalisti si sono dichiarati soddisfatti da queste spiegazioni dell'on. Gronchi e hanno quindi dichiarato di votare per l'ordine del giorno proposto e che è stato così approvato all'unanimità. L'ordine del giorno dice: » ri Comitato parlamentare delle Oppo» sizioni, riunitosi a Montecitorio il :>» « gennaio ; dopo aver constatato che le « recenti manifestazioni e decisioni dui « Consiglio nazionale popolare — tuttora « ignorate dal paese e delle quali e=si .-.iti. « no avuto completa ? precisa comunica* « zione — sono slate artificiosamente traci visate dalla polemica avvei-sario ; ricon-