La collana d'una sorella di Napoleone l

La collana d'una sorella di Napoleone l Il furto di gioielli alla contessa Di Robilant La collana d'una sorella di Napoleone l interiori notizie da New York ci notificano n-kuni interessanti particolari sul fiuto di gioielli di cui rimase vittima la contessa Dat•y ili Robilant, consorte del generale Nicolis 'li Itobilnnt. Il modo col quale il furto iì svolse c l'entità di esso sono quelli da noi Ria riferiti. Occorre aggiungere però che i ladri avrebbero potuto fare un bottino anche maggiora Infatti non tutti i gioielli della conlessa erano contenuti nella borsetta involata dai ladri. La gentildonna recava al i-olio una collana di perle, valutata 7.500 dollari, cioè oltre 170.000 lire. I ladri non la videro o non ebbero la possibilità di strapparla di dosso alla contessa; il fatto-si è che alla derubata fu risparmiato questo maggioro danno. Oltre ad avere un grande vaJore materiale — 50.000 dollari, corno già dicemmo — i gioi-lli rubati no rivestono uno artistico ed anclio storico. Fra essi va infatti annoverata ima collana che l'imperatore Napoleone I resalò ad una sua sorella, e che, attraverso una serie di trapassi ili proprietà, era venuti in possesso della famiglia di Robiilant. Onesta collana è valutata a ben 25.000 dollari, cioè a quasi GOO.OOO lire. Altro particolare notevole è che, a quanto si-mbra, la contessa di Robiilant aveva poco prima ritirati i preziosi dal gioielliere presso cui li aveva depositati in custodia. Ciò fa supporre elio i malandrini abbiano pedinata la signora, forse, dalla sua uscita dal sioielJiere. Corto si e che essi condussero a tonnine la delittuosa impresa con astuzia ed abilità. La coppia dei ladri — all'apparenza americani —.fermò l'automobile a polli! passi dalla signora, che tranquillamente faceva la sua strada, o attraversò 11 marciapiede, come gente olio ha molta fretta. Fu iiuesto il pretesto per mascherare la manovra. Uno dei ladri urtò la signora, facendola cadere .lungo alcuni gradini che scendono verso un « busemont ■>. Entrambi poi premurosamente si chinarono su di lei e l'aiutarono u rinlznrsi. Il resto è noto. Le nuovo notizie pervenuteci al riguardo, affermano però che nè la contessa di Bobilant, nè la figlia contessina Irene ricevettero minaccio di morte. I ladri, soddisfatti del colpo cosi bene riuscito, non perseguitarono nè disturbarono in seguito lo loro vittime. La contessa ad ogni modo, formulò il desiderio di lasciare al più presto l'America, e falò proposito tradusse in atto. Risulta infitti elio essa è partita già da alcuni giorni per l'Europa col piroscafo Olimpie. E' invoco rimasta a New York la figlia, contessina Irene. Questa ha fondato con ile solo sue forzo, circa quadro anni or sono, a New York, l'Itnly-Amorican-Society, che ha principalmente per isoopo lo scambio delle relazioni intellettuali fra gli Stati Uniti e il nostro paese. Sono membri di questa Società le più cospicue personalità americane nelle nrli e nulla scienze e molti italiani Illustri.- Ultima, monte l'Itn.ly-American-Pnciety promosse le rappresentazioni pirandelliane in un teatro di New York con lo scopo di far conoscerò ed apprezzare dagli americani il singolare r.ommediograifo. La contessina Irene," che durante la guerra fu infermiera della Croco Rossa negli ospedaletti da campo più avanzati, ha circa trent'anni e integra sovente la sua attività ita.loamericanu con giri di propngonda negli stati Uniti e nel Canada. Fu quest'autunno a San Francisco di California che il" nostro inviato Arnaldo Cipolla la incontrò mentre svolgeva all'Università di Barkley rrequent:ila da ben 17.000 studenti un corso di conferenze sullo attuali condizioni economiche dell'Italia. Le conferenze erano tenute in linfuia inglese che la contessima Irene di Robilant parla alla perfezione.

Persone citate: Arnaldo Cipolla, Di Robilant, Napoleone I, Robilant

Luoghi citati: America, California, Canada, Europa, Italia, New York, San Francisco, Stati Uniti