La pregiudiziale dei tre ex-Presidenti e dei Combattenti

La pregiudiziale dei tre ex-Presidenti e dei Combattenti La pregiudiziale dei tre ex-Presidenti e dei Combattenti Le dichiarazioni di Giolitti, Salandra e Orlando alia riunione dell'Opposizione nell'aula, presieduta dall'on. Savelli : contro le elezioni, nella situazione attuale, prescindendo da valutazioni tecniche intorno alla riforma elettorale - Il gruppo comunista rientrerà nell'aula ROMA, 13 notte. L'accordo, reso anche più perfetto dalla cordialità di rapporti personali, rivelatosi ieri tra gli ex-presidenti del Consiglio — Giolitti, Salandra ed Orlando — nella valutazione della situazione politica, ha avuto oggi il suo sviluppo e la sua conferma nella riunione delle opposizioni nell'aula, la quale ha stabilito la comune linea di azione politica da svolgersi alla Camera.- La riunione Anzitutto la cronaca. La riunione ha avuto luogo alle 18 coli'intervento di 37 deputati, tra cui Giolitti, Orlando e Salandra, e l'adesione di alcuni altri. L'onorevole Savelli, che presiede la riunione delle opposizioni dell'aula, ha tenuto anche oggi la presidenza, smentendo così, nel fatto, la insussistente voce di azione separata dei combattenti, raccolta ieri anche da un giornale torinese. Ha preso per pruno la parola l'on. Orlando, il quale ha esposto la situazione, richiamandosi alle precedenti riunioni ed alle direttive seguite. Egli ha quindi esaminata la politica del Governo, criticandone l'indirizzo e sostenendo, a questo riguardo, che nella discussione della legge elettorale il punto di vista delle Opposizioni nell'aula dovesse riassumersi in una pregiudiziale di carattere politico. Ha parlato poscia l'on. Giolitti, il quale ha osservato che non era il caso di sollevare delle questioni tecniche o di dettaglio nei riguardi della legge, prevalendo su ogni altra — data la situazione — la questione ■politica: avendo il Governo soppresso la libertà di stampa, di associazione e di riunione, non . c'è più alcuna garanzia per una convocazione di comizi. In tali condizioni, non è perciò possibile assumersi la responsabilità di sostenere una tale situazione, che non consenta elezioni che rappresentino la volontà del paese. - L'on. Salandra ha manifestato l'opinione che la discussione sulla legge elettorale dovesse considerarsi in rapporto alle condizioni ambientali e alla situazione politica, e perciò conveniva nel concetto di trascurare le parti tecniche per» fermarsi invece sulla pregiudiziale questione politica. La discussione si è svolta ampia ed esauriente e vi hanno anche partecipato — facendo osservazioni in vario senso — gli on. Pasqualino Vassallo, Carboni, Ducos, Codacci-Pisanelli (il quale ha, principalmente, insistito sulla questione delle libertà soppresse), Giovannini, Lanza di Trabia, Soìeri, Rubilli, nonché gli on. Rossini e Savelli,' che, pur conservando il particolare punto di vista dei combattenti riguardo alla legge elettotale, hanno anch'essi sostenuto la necessità di anteporre il problema politico a qualunque altro. Sulla riunione è stato quindi diramato il seguente comunicato: «Nel terzo Ufficio si sono riuniti i de« putati dell'opposizione dell'aula, sotto « la presidenza dell'on. Savelli. Erano preti senti gli on. Giolitti, Salandra, Orlando, « Carboni, Pasqualino-Vassallo, Pennisi, « Giovannini, Paoletti, Ponzio di San Seti bastìano, Viola, Bavaro, Codacci-Pisail netti, Ducos, Zegretli, Rossini, Lanza « di Trabia, Vaìentini, Orefice, Rubilli, u Beneduce, Pezzullo, Palma, Solevi, Bian« chi Vincenzo, Porzio, Pellanda, Boeri, « Motta, Ponti, Paratore, Fazio,. Poggi, uMusotto, Pivano, Riccio, Fontana. 1 conu venuti, ritenendo inopportuna la presenti tazione dì una proposta di sospensiva, u si trovarono unanimi nella decisione di « presentare in sede di discussione gene« rate un ordine del giorno che, prescin« dendo da valutazioni tecniche intorno « al progetto di legge sulla riforma eletti torale, esprima il comune pensiero di « opposizione per ragioni pregiudiziali di « ordine politico ». L'ordirne dei giorno da presentarsi alla Camera sarà redatto durante la driscus* siane del disegno di legge elettorale e sarà svolto dall'on. Orlando. Parlerà anche per una dichiànazione l'on. Sakundra, ili quale esporrà alla Camera le ragioni dal suo distacco dal Governo. il significato della deliberazione Non appena conosciuto iti comunicato della riunione di stasera, l'intesa dei tre ex-presidenti e dei combattenti con una notevole corrente di libertari e di democratica, e stata appresa con vivo interesse e non ha mancato di produrre grande impressione. Grande impressione ha anche prodoto il pensiero dell'on. Giolitti, riaffermato nella riunione di stasera. Come si rileva dal comunicato, le opposizioni nell'aula si sono trovate d'accordo nel respingere la legge elettorale presentata dal Governo. Ciò può sembrare strano, se - sri considera che tutti gli uomini facenti parte delie opposizioni nell'aula — ad eccezione dei combattenti favorevoli alla proporzionale, come rappresentanti di masse — sono fautori dichiarati del collegio uninominale. La spiegazione di questa odierna decisione si ha però facilmente, quando si pensi, come abbiamo già accennato, che la questione politica soverchila in modo assoluto la questione elettorale contingente. Gli oppositori nell'aula, infatti, si sono chiesti se essi possono assumersi l'eventuale responsabilità di un naufragio della riforma proposta diiil Governo, dato che essa è da giudicarsi, in definii-iva, opportuna al paese (vaino ritorno, beniajienso, al collegio uninominale o salvo la dichiarata avversione ali voto plurimo). Affilia domanda propostasi, i convenuti hanno risposto affermativamente, in quanto che SI voto deflUa riforma elettorale ha un indubbio significato politico. Esso esprimeiriebbe, cioè, la fiducia accordata al Governo, nel senso di un implicito ricono©aiariea,i.o dell suo diritto di appellarsi al paese. La valutazione negativa di questo diritto emerge chiaramente dalla discussione e dalla conclusione della riunione. Pertanto, l'accordo intervenuto oggi tra gli oppositori nell'aula; è forse la prima ripercussione sul terreno parlari tentare della « maniero, forte » instaurata dal Governo. La comune azione che svolgeranno alla Camera gli oppositori nell'aula, capeggiati da tre ex-presidenti del Consiglio e oollari dell' Annunziata, dimostra come il partito liberale — di cui si era troppo presto preconizzata la fine dagli ufficiosi — ha ritrovato la sua fusa unità, di fronte all'urgente necessità di rivendicare i suoi prinoipii compromessi. Infatti, molti dei deputati intervenuti alla riunione odierna, e non iscritta al partito, hanno mostrato di sentire l'opportunità di una più intensa azione liberale nel paese e guidata da un organo unico direttivo. Il Governo si trova, intanto, da oggi, con una situazione parlamentare sensibilmente mutata. Le opposizioni sono diviso in due gruppi distinti: l'Aventino — che non accenna ad abbandonare sinora la tattica astenedonistica — e la opposizione nell'aula, che agisce secondo una concorde linea di condotta. Tra gli stessi deputati che facevano parte del gruppo dei « libarali-nazionali » e che sono rimasti fedeli al Governo, essendo di tendenze spiccatamente conservatrici, si osserva un senso di disagio, e ne è prova la richiesta di assicurazioni che essi hanno voluto dal Governo circa l'annunaiata riforma dei Codici e doli'ardimamento giudiziario. A patto, infatti, di non abdicare ai loro principii, essi non potrebbero disinteressarsi dell'opera della Commissione dei quindici, che -r come afferma stasera l'« Idea Nazionale » — prima di iniziare le riforme alila Carta Albertina, ha messo mano a risolvere altri problema, allo scopo di comioretare la « nuova legalità ».: Bel Croi* Alla Camera circolava la voce che alla riunione delle opposizioni nell'aula, stasera, sarebbe anche intervenuto l'on. Carlo Del Croix, reduce oggi da Firenze. Invece, l'on. Del Croix non è intervenuto ad alcuna riunione. Ha avuto però due colloquii: uno coll'on. Salandra e l'altro coll'on. Mussolini. Sui due colloquii non si è appreso nulla di preciso. Si assicura, però, circa l'atteggiamento dell'on. Del Croix, che egli avrebbe manifestato il proposito di non abbandonare il Governo, ma di astenersi, in attesa di ulteriori sviluppi della situazione, dal prendere una parte attiva alle discussioni imminenti. L'on. Del Croix avrebbe anche deplorato vivamente i recenti fatti di Firenze e della Toscana. Questa è, nelle sue linee essenziali, la situazione parlamentare, con cui si aprirà domani la discussione sulla riforma elettorale. L'on. Casertano, eletto oggi presidente della Camera, dovrà subito cimentarsi a vigilare su di un movimentato ed appassionato dibattito. Egli è chiamato ad assolvere un'altissima e complessa funzione, cui hanno presieduto in passato uomini come Zanardelli, Marcora, Orlando e De Nicola. Una votazione e un "passo,, ROMA, 13 notte. La votazione per la nomina del presidente della Camera è stata caratterizzata da una serie dJ movimentate riunioni, che si sono svolte dentro e fuori dell'aula tra i deputati della maggioranza. Si diceva che numerosi deputati fascisti della tendenza meno transigente ed accomodante, fossero riluttanti a dare il voto ad un parlamentare non fascista, nonostante le prove di fedeltà che l'on. Casertano he dato al Governo fascista e la fiducia di cui è stato ed è tuttora ricambiato. I roti di Casertano e una lettera d'amore Si è saputo, infatti, che vi sono stati tardivi tentativi di siluramenti della candidatura del parlamentare, campano, alla quale si voleva sostituire ia candidatura dell'ex sottosegretario ai LL. PP., il fascista Scialoia. Il fatto, anzi, che ad un certo momento i p_iù autorevoli ministri abbandonassero contemporaneamente l'aula, ha sembrato avvalorare l'ipotesi che il tentativo prendesse consistenza e che il Governo medesimo se ne preoccupasse, onde evitare una votazione clamorosamente discor. de. Invece, il tentato siluramento non r?a avuto alcun effetto decisivo ed il Governo, a quanto risulta, non se ne è menomamente preoccupato. E' accaduto, però, che l'on. Casertano ha avuto un numero notevole di schede bianche e la cifra complefssiva dei voti non è proprio plebiscitaria. Si è subito notato, anzi, che -?39 voli non rappresentano nemmeno ia maggioranza dell'assemblea, che consta di 535 deputati. Comunque, la voce, diffusasi in serata, che l'on. Casertano.si rifiutasse di accettare 'a carica, in considerazione della non pletorica votazione è stata subito smentita. Stasera l'on. Casertano*si è recato a Palazzo Chigi ed ha avuto un lungo colloquio coll'on. Mussolini sui lavori della Camera. L'on. Casertano ha comunicato al presidente del Consiglio il contenuto delle dichiarazioni ctit* farà domani alla Camera-. Semine a- proposito della votazione pei; refezione del presidente, rueiiu conio o'i regislraro duo episodi curiosi, che hanno fatto lo spese, por qualcun minuto, della generale ilarità. Come risulta dalla proclamazione ufficiale, si sono trovate nell'urna due schede, delle quali si 6 riconosciuta la nullità. La prima di queste schede conteneva, storpiato scherzosamente, il nome dell'on. Gasparotto. La seconda non era una scheda, ma una vera e propria lettera d'amore, scritta su carta elegante, da mano femminile, e firmata « Clara ». Evidentemente, un deputato distratto, aveva introdotto nell'urna, invece della scheda, la lettera privata Dichiarazioni del Governo ani Codici e la P. S. Abbiamo accennato ad una breve riunione dei ministri dei dicasteri politici, svoltasi a Montecitorio durante la seduta. La riunione è stata provocata da un allarme suscitato nel campo di quei « liberali » di destra che sono rimasti fedeli al Governo dalla richiesta da questi avanzata di pieni poteri per le modificazioni del Codice Penale ed alla legge di P. S. Alla riunione hanno partecipato gli on. Solmi, Caccianiga, Geremicca, .> schini, Milani Giovanni, Pavoncella De Capitani, Sarrocchi, De Martino, Mariotti, Maury, Mazzini, Tosti di Valminuta, Di Mirafiori, Alice, Marescalchi, Sandrini, Messedaglia, Broccardi, coll'adesione dei deputati Albicini, Bermi, Venino e Betti. Hanno formato argomento di discussione le impressioni destate dal comunicato dell'ultimo Consiglio dei ministri, specialmente in riguardo alla richiesta della delega di poteri per gli emendamenti alla legge di P. S., al Codice Penale, a quello di Procedura Penale ed all'ordinamento giudiziario. Al fine di conoscere il pensiero de] Governo, sono stati incaricati gli on. De Capitani, Sarrocchi, Sandrini e Foschini di conferire coi ministri della Giustizia e degli Interni. Così, nel pomeriggio, si sono trovati a Montecitorio, per uno scambio di vedute sulla questione, i ministri Mussolini, Federami e Rocco ed i deputati De Capitani, Sarrocchi, Foschini e Sandrini. Ed ecco le dichiarazioni dei ministri, come le riferisce l'Agenzia Stefani: j « n ministro della giustizia, interpellato circa i suoi intendimenti per la riforma de; Codice penale, del Codice dì Procedura penale e dell'ordinamento giudiziario, e per l'allargamento delle facoltà già deferite al Governo dalla legge 30 dicembre 1923 per la riforma del Codice civile, ha dichiarato che si tratta soltanto di completare l'organica riforma dei Codici già decisa con la legge suindicata, cogli stessi intendimenti e collo stesso procedimento, e con l'intervento del Parlamento, 6ia nella discussione ed approvazione dei punti fondamentali della riforma, sia nell'esame da parte di una apposita Commissione di senatori e deputati del testo preparato dal Governo. Il ministro 6tesso ha escluso che possa essere nei propositi del Governo qualsiasi menomazione delle garanzie fondamentali della libertà dei cittadini e della più assoluta indipendenza dell'ordine giudiziario. Il disegno di legge è di portata identica a quello già approvato dalia Camera, nella precedente legislatura, per 'a riforma dei Codici civili, di Procedura civile, di Commercio e della Marina mercantile, e non ha. alcuna finalità politica, n ministro ha aggiunto che lo ampiamente del poteri del Governo per la riforma del Codice civile fu esplicitamente richiesto dal senatore Scialoja e dal sen. D'Amelio a nome della Commissione che prepara il testo dei nuovi Codici. « Il ministro dell'Interno, interpellato dagli stessi deputati sulle modificazioni progettate alla legge di P. S., ha detto che la richiesta del Governo per la delega su questo argomento è stata determinata dalla evidente necessità di coordinare lo disposizioni della legge suddetta colle modificazioni che saranno apportate ai Codici, penale e di procedura penale, e che alla elaborazione della nuova logge il Parlamento dovrà concorrere nello stesso modo colla discussione ed approvazione dei capisaldi della riforma e colla diretta collaborazione dei deputati e dei senatori che saranno chiamati a fare parte della Commissione. E' notevole il fatto che in questi colloqui della Commissione coi ministri, si sia parlato anche esaurientemente dei fatti avvenuti in vari centri della Toscana ed a Bologna, fatti che i « liberali » deplorano vivamente. I deputati della destra « liberale » rimasti slnora accanto al Governo, hanno tenuto stasera un'altra riunione. Il passo di questi deputati è stato interpretato alla Camera come un indice di uno stato di disagio, che ormai si fa sentire anche nelle file dei più devoti U Governo, di fronte allo sviluppo della politica di quest'ultimo. Attacchi fascisti a Salandra L'accordo tra Giolitti, Salandra ed Orlando ha intanto una ripercussione significativa di commenti alla Camera, dove l'avvenimento era considerato in tutta la sua portata anche da una parte considerevole dei deputati della maggioranza. Un autorevole membro dell'opposizione dell'aula ha detto alla Tribuna che la partecipazione dell'on. Salandra alla corrente avversa al Governo assume una importanza notevole : « L'opposizione nell'aula era raggruppata al centro sinistro dell 'assemblea, ed aveva una esistenza parlamentare esclusivamente nei riguardi di una corrente che, ragsruppando combattenti, orlandiani e giolittiani, esprimeva una linea di azione democratica e liberale che la distaccava nettamente dalla destra liberale, solidale tino a ieri col Governo dell'on. Mussolini. IV oggi il leader del liberalismo di destra che riafferma i principi! generali del liberalismo al disopra di osmi tendenza par!iioIari«iica di destra e di sinistra • . Quanto ai giornali ministeriali, essi si dimosti 'ano piuttosto irritati per il passaggio ufficiale dell'on. Salandra all'opposizione. I commenti dei fogli governativi tendono a contrapporre, l'atteggiamento opposto degli on. Giolitti e Salandra durante il periodo della neutralità e della guerra, domandandosi naturalmente come possa oggi verificarsi una alleanza tra i due eminenti parlamentari. Il Popolo d Italia — per esempio — riferendosi all'on. Salandra scrive : «Noi non possiamo, in omaggio appunto alla considerazione del paàiatoTdi tufo il passato .dell'uomo, giudicare come logico Trtr£S^nc0' 11 ^passo aell'ex-presidente i™L9onsi8ho ver i due colleghi meditanti e pioparanti una vera e propria concentra zione antifascista nell'aula. Lasciamo giudicare a lui le ragioni del nostro giudizio c lo inviliamo a considurare (poiché- égli sa clic il fascismo è incrollabile e pronto ad ogni air tacco di nemici e di fiancheggiatori) se qu«> mzdlaglaql'edvpplldflltpscsdsmsllspmccmdclg0ssni■cassmcqt«p1Tvusto suo nuovo atteggiamento sia al crucili J a r a o l e e e a l r mantenere nei limiti rigorosi della Oostituzione e delle necessità urgenti della difesa dello Stato e della dignità della patria. Salandra, insomma, si dispone ad un diverso giudizio del fascismo al quale egli ha dato la sua adesione ed il suo appoggio fino a qualche settimana fa? e: così disponendosi, l'on. Salandra ha misurato le conseguenze eventuali del suo atteRgiamento nei riguardi di tutta la gamma delle opposizioniT Questo vogliamo sapere e sarà bene che lo si sappia, perche il nostro giudizio conclusivo di- • penderà dal suo » L'Epoca scrive : « Pur riconfermando il riconoscimento dei loro meriti ai tre uomini che governarono l'Italia per tanto tempo ed in duri tempi, noi diciamo che ciascuno di essi si annulla confondendosi nei caratteri dell'altro e gli italiani possono ora scegliere tra il passato o l'avvenire, che ò il fascismo ». " Doppiamente fascista „ I commenti dei giornali ministeriali vertono principalmente sul disegno di legge presentato ieri dal Governo contro la Massoneria. L'Idea Nazionale insiste sul concetto già espresso ieri, e scrive : « 11 progotto di legge che colpisce le 6ètte segrete ha un valore storico: esso fa parte di quell'insieme di leggi o di istituzioni che sono l'emanazione della coscienza fascista e mirano a creare lo Stato fascista e cioè, in sostanza-, lo Stato veramente nazionale. Come l'istituzione della milizia nazionale, la legge sulla stampa, la riforma Gentile, la nuova legge costituirà un'altra formidabile arma , nelle mani dello Stato in difesa della nazione. Tutto lo sforzo del fascismo per la ricostruzione dello Stato, anzi per la creazione di uno Stato nuovo, non deve consistere in altro se non nel mettere fuori della legalità i nemici della nazione ». L'organo ufficioso afferma quindi che per organizzare lo Stato su basi saldamente nazionali occorre assolutamente creare una nuova legalità. Dopo avere ancora esaltato il Governo che ha « rotto il malefico cerchio massonico» conclude: « Noi diciamo che il propretto di legge odierno è doppiamente fascista :' fascista per il .suo contenuto, fascista per la volontà di cui è indice, fascista come provvedimento legislativo, fascista come atto politico ». Per l'Impero, poi, la proposta di legge governativa è « uno degli atti più tipici 0 più insigni compiuti dal Governo fascista». Con esso, scrive il giornale estremista, la Massoneria, anzi le varie Massonerie, verrebbero ad avere un colpo formidabile. II giornale'si chiede: « Quando sarà discusso questo progetto di legge? Fra qualche mese? Da questa Camera o dalla nuovaf Noi ci auguriamo che la distruzione delle sètte sia subito iniziata. Il fascismo è ansioso di menare botte da orbi sul vecchio edificio dell'Hai letta glolittlana. Il fascismo, Io dichiariamo ancora, è stufo di ascoltar minacce e di non vede*-' fatti adeguati. La decisione ci piace anzi in modo speciale perchè, essendo la Massoneria una vasta organizzazione internazionale, il combatterla così radicalmente è atto di coraggio, di feriti-'zza e di originalità. Più volte la iuce è venuta da Roma. Questo può essere un alto comando mondiale ». Per l'Epoca l'errore primo ed imperdo, nabile della Massoneria è di essersi schierata contro il Governo. Molto si compiace il elenco-fascista Corriere d'Italia del provvedimento governativo antiniassonico. ricordando che questa politica fascista coincide perfettamente con quella dei cattolici. Le vi serre di organi ufficiosi sulla lotta contro la Massoneria II Messaggero, giornale ufficioso, fa alquante riserve sulla i< maniera forte » del Governo contro la Massoneria: « Un problema cosi grave e delicato conio \ questo della lotta contro la massoneria va esaminato con prudenza e non se<inu,erso come tanti altri iu quella passionalità ardente e polemica che complica invece di chiarire, molti problemi della Nazione. al isuo inizio il fascismo fu aiutato dalla massoneria, ma In seguito lo spirito dei! i ■massoneria e mutato. La massoneria è stata rovesciata iu blocco dalla parte dell'opposizione e per difendersi ha chiesto l'aiuto delle sezioni straniere, aiuto che non le è mancato. Siamo d'accordo nel ritenere che le più alte opere nazionali sì raggiungono senza bisogno dì misteri oscuri e di azioni sotterranee. Ma il mistero della massonerìa oggi non è pia che una tradisionale formalistica, che rimane senza nascondere ormai più nulla di sostanziale che non sia universalmente conosciuto. U Massoneria non ha nessun segreto di più di ouanto ne abbia ciascun partito politico che rimanga rigidamente nel quadro della legalità. Ci pare invece Derlcolosa la tendenza di identificarla in blocco in una entità antl-nazionale. creando cosi profonde scissure nella vita e nel pensiero della nazione, che ha bisogno, invece, di trovare la sua unità spirituale per resistere ai veri pericoli di compressione politica ed economica che vensono dall'estero. E tutte le offensive anti-massoniehe, come quella della distruzione dellp Lo^ue. rome quella dì un penetrante controllo della pubblica sicurezza, non raggiungono intanto il risultato che vorrebbero prefls-Rersi: l'annullamento della Massoneria. Più si combatte la massoneria più essa diverrà segreta. Più si pereetrarft, dentro i confini nazionali, e più essa si ritirerà nei suo! centri vitali ed operanti al. dì là dei confinì e sarà portata a snailonallaearsi. il rimedio àgjrrava dunque I mail supposti e si risolve allora solo In un errore e In mi pericolo nazionale. Non dubitiarr.o totcìò che i nuovi nroiwrtì di lesrtre. e Raifeaturto quello nolltico anti-masunnleo. possano #ssetc profondamente riveduti. Invéce >rhe 1» «ruerra noi vorremmo la chiarir! ci rione détìe posizioni e la pace ». 1 proTTedlm.nti eccezionali e 1 eambl Anche nn altro organo ministeriale, Lm Tribuna, ritiene che il provvedimento governativo contro la Massoneria riuscirà unicamente a renderla più segreta. Il giornale si preoccupa soprattutto detrli effetti che il provvedimento avrà all'estero e scrive : « Le reazioni attuali del Governo sono oggetto di im insolito notiziario, che non dissimula le sue intenzioni ostai, e di vasti commenti in tutta la stampa estera di opinione. Evidentemente, all'estero si crede che la sltuazion-ò interna dell'Italia sia davvero preoccupante, e i provvedimenti eccezionali in corso possono aumentare questa sensazione; che non è senza ripercussioni di ordine finanziario. II fenomeno dei cambi è un fenomeno complesso, di natura prevalent-.;mento economica ; ma .'a speculazione pu./ cogliere determinati momenti pijr esercitarsi ■;on la mancanza di scrupoli che la ca.ra.tiri/zri l'iù p-e~to s: toffliorfl o?ni pretesto esterno allo sue manovre, lanro più prostos sarà provveduto agli interassi seuerali del i-ae.-e //. Giuntale d'itali'/., udii sua ew,iam J^,S*7« lFpltàìo»rnote%iBWùo<