L'America sarà ammessa alla Conferenza di parigi L'America sarà ammessa a fruire del piano Dawes

L'America sarà ammessa alla Conferenza di parigi L'America sarà ammessa a fruire del piano Dawes (Servizio ■poetale della « Stampa ■) • Parigi, e, notte. Oggi la stamperia nazionale ha licenziato il rapporto finanziario corni) ila lo nei mesi di novembre e dicembre dai tecnici ' interalleati che dovevano preparare l'attuai e Conferenza, Meglio tardi clic mai. Prima di riassidersi questa sera intorno al grande tavolo del salone dell'orologio, 1 ministri avranno dlingue potuto, dopo colazione, gettare in fretta un'occhiata sul voluminoso incartamento destinato a fare ' là luce nel loro spirito. Rivolgiamo un reverente omaggio all'i prontezza di assimilazione di cui questi uomini debbono essere dotati per orientars. cosi rapidamente in un dedalo cosi intricato e pigliamo nota dèi fatto che anche oggi, come ieri sera preconizzavamo, la vera Conferenza si 6 svòlta non intorno al tappeto verde dove la discussione non è durata più di un quarto-'d'ora, ma nei colloqui privati dei rappresentanti delle grandi Potenze. I plinti saldi di questa seconda giornata sembrano essere i seguenti: 1° Churchill avrebbe accordato, in linea, di principio, all'America, il diritto di partecipare "alle riparazioni, ossia di percepire, indipendentemente dal rimborso delle spose di occupazione, una congrua percentuale sui cinque miliardi di marchi-oro che la Germania,, in forza dell'accordo Dawes, dovrebbe versare agli Alleai: durante il quadriennio 19244)28. Il Gabinetto di Londra avrebbe quindi, su questo punto, adottato la tesi dei,Gabinetti di Parigi, di Roma e di Bru.xclles, ricevendone in compenso, da Washington, la promessa elio l'anticipo di valuta aurea necessaria alla Banca d'Inghilterra per condurre a termino la bonifica della sterlina, c per negoziare il quale il 'direttóre Montagli-Norman si è recato in Aplèrica, non verrebbe ostacolato da quella tesoreria. Senonchè, eliminata la questione di principio, rimane sempre in sospeso la questione delle cifre. L'America chiederebbe, a. titolo di riparazioni, circa un miliardo e mezzo di marchi-oro. Per méttere ' la cassa dell'agente generale in condizioni di soddisfare- ad una esigenza di. questo calibro, senza aggravare la misura delle quote annue dovute dalla Germania, l'Inghilterra e gli Alleati soster- IJjprebbe'ro la necessità di diluire il risareimento all'America su un numero di annualità supcriore a quello stabilito dal noto; accordo Wadsworth, e cioè 25 o SO invece di 12. E' qui che, per il momento, si "*H8bentua la divergenza, poiché l'America continua ad insistere affinchè le annualità rimangano dodici. Ma è fuori di dubbio che,'anche su questo punto, una soluzione transazionale non si farà attendere, trattandosi, alla fin dei conti, di somme relativamente modesta, che non possono rappresentare uè un ostacolo insormontabile per chi deve pagarle, nò un interèsse vitale per chi dove riscuoterle. 2" In quanto ai debiti interalleati la situazione avrebbe fatto minori progrossi : anzi dimostrerebbe una marcata tendenza alla stazionarietà. Il delegato americano Logan ha declinato con tale energia l'offerta nnglofrancesc di una discussione generale in proposito, che nè Churchill né Clemente! crédono sia più il cnso di insìstere. Richiamo al progetto Bonar Law II Gabinetto di Washington, sempre animato dalla più tenace diffidenza verso ie astuzie ed i raggiri della diplomazia curo- . pea, ha giurato di non prestarsi a nessun tentativo capace di gettare della confusione in una .contabilità che, a suo giudizio, è là più semplice che esista: quattro miliardi di dollari da riscuotere dalla Francia,'aspettando il momento opportuno per riscuoterne altri due dall'Italia, a saldo di quelli già cominciati a versare dall'Inghilterra Di fronte a tanta irremovibilità, la tattica della Francia consiste, soprattutto, nel moltiplicare i tentativi per un'intesa amichevole con l'Inghilterra. 'Clébaentel, che ha nvulo stamattina un ' nuòvo colloquio con Churchill, aspirerebbe alla 'esumazione del progetto Bonar Law del gennaio 1923. emendato da T-ord Curzo*n nell'agosto successivo. Come ricorderei*, Bonnr Law accettava allora l'idea dell'annullamento integrale dei debiti francesi e italiani verso l'Inghilterra, a patto che l'Inghilterra potesse trattenere definitivamente i depositi hi vallila aurea, mercè i quali i prestili all'Italia e alla Francia erano stati garantiti. Il deposito francese ammonlova a circa mi miliardo drogdaloLtetecèdiqnttczbrtsCntctprachncrhrstsssnCgarttcnmddcdddi franchi oro, il deposito italiano a me/- ; 7.0 miliardo di Jire oro. 11.guaio òche, dal- , l'epoca della proposta Bonar Law, respinta da Poincaré per lanciarsi nell'avventura della Ruhr, molta acqua è passata sotto i ponti, o l'Inghilterra ha firmato quell'accordo Baldwin-Mellon che induce il .govèrno di Londra ad affermare la imprescindibile necessità di ricevere dui pròpri debitori i tre miliardi c mezzo di dollari dovuti nj credito americano. Svanita ormai questa soluzione ideale, jipn si potrebbe trovare un ripiego nel pagare' all'Inghilterra soltanto la differenza fra'la somma da essa dovuta all'America c -quella dovuta all'Inghilterra dalla Germania?. La delegazione francese caldeggia, in sordina, questa proposta, patrocinando la formazione di lina specie di stanza di compensazione interalleata, che aggiusti almeno le partite aperte fra le tesorerie europee, lasciando soli i singoli governi di fronte alla tesoreria americana. Ma, sino fi, questo momento, non pare che Churchill abbia accettato di rispondere in modo esplicito ai sondaggi prudenti e in(tuietì del collega francese, come non pare nemmeno che a quest'ultimo sia riuscito di far entrare nel proprio ordine di Idee l>t delibazione italiana, finora trincerata ili un discreto agnosticismo. Verso una rapida fin* ,}n complesso, ia tendenza a limitare, anziché ad estendere, l'orbita della conferenza, sembra fin oggi prevalere, e nou et sarebbe da stupire se queste solermi assise, finanziarie si riducessero effettivamente al disbrigo delle poche questioni di contabilità già elencata nel programma ufficiale, rimandando a più tardi, e ad altra sede, gli argomenti scottanti che l'.V snerica intende trattare a quattr'occhi con Sii interessati, e su cui l'Inghilterra, proabilmente, non vuole compromettersi, fir'imà che l'America abbia detto la sua. Appunto in ragiono di ciò, le previsioni che stasera avevano corso nei circoli prossimi: alla Conferenza si accordano nel ritenere estremamente probabile che per mercoledì venturo tutto sia già finito e ciie i convenati possano riprendere il treno. Una fretta oltremodo sintomatica si è impadronita dei delegati principali o il progètto di Clémentel di affidare il lavoro alle Commissioni è stato buttato a mare, per sostituirvi un sistema di colloqui parziali fra i delegati interessati alle tesi e ai punti di vista attualmente più diverrrriuT, in modo da operare rapidamente, fra costoro, le transazioni necessarie si preparare per lunedi la.maleria'di una -e L'America sarà ammessa alla Conferenza di parigi L'America sarà ammessa a fruire del piano Dawes duta plenaria, nella quale l'accordo generale possa già essere proclamato urbi et orbe come sostanzialmente raggiunto. I*e giornate di venerdì, sabato e forse anche domenica, saranno pertanto dedicato, solo a riunioni particolari e a conciliaboli fra lo quinte. C P.