La situazione

La situazione La situazione ROMA, 8. notte. Il fatto politico del giorno ò.il manifesto dolio Opposizioni dell'Aventino. Dopo il discorso dell'on. Mussolini, all'indomani del comunicato del Consiglio dei ministri e nell'eventualità delie elezioni prospettata dai giornali ministeriali, il manifesto delle opposizioni era atteso con particolare interesse negli ambienti politici. In quelli non fascisti il documento era favorevolmente commentato I giornali dell'opposizione si limitano a pubblicarlo astenendosi da qualsiasi commento. A Montecitorio, la riunione plenaria dello Opposizioni ha1 prodotto una notevole animazione. La legge elettorale e le. stesse discussioni sullo varie ipotesi di un possibile appello ài paese, sono passate in seconda linea. Ma tralasciamo i commenti e le provisioni intórno alla manifestazione odierna dello opposizioni dell'Aventino e agli sviluppi che il loro atteggiamento può avere : astenendoci, per ragióni ovvio, dal commentare il manifesto e le partì.di esso che più significativamente lumeggiano la tattica fin. qui seguita dalle Opposizioni, ci limitiamo a riferire per la cronaca che, negli ambienti non fascisti, del documento odierno si rilevava particolarmente la concretezza e la chiarezza colla quale le opposizioni hanno tuttavia apiegato il carattere della loro azione comune e compatta. Taluni osservavano che il manifesto non oltrepassa sostanzialmente 1 termini di una precisa e categorica risposta alle affermazioni presidenziali. L'eventualità del ritorno nell'ani» Questa Impressione suscita invece l'ipotesi che le Opposizioni abbiano voluto lasciare impregiudicate il' loro futuro atteggiamento. Con ciò sì spiega la possibilità che, nella prossima riunione, abbia a prevalere una qualsiasi delle tendenze, non esclusa quella di una revisione della tattica astensionistica. Vi sono probabUitià in questo senso? II Giornale d'Italia scrive in proposito :. « L'on. Di Cesarò, sciogliendo la riunione plenaria delle Opposizioni, ha avvertito i presenti di non allontanarsi da Roma fino a lunedi prossimo. Riunendosi lunedi la Camera, questo avvertimento può essere inteso anche nel senso che non sia esclusa l'eventualità di un ritorno in massa nell'aula ». E il giornale soggiunge: t Certo, nella giornata di sabato, — quando la Camera si apri e si chiuse in una atmosfera di tensione e di drammatica aspettazione — ad oggi, -l'idea di abbandonare il calle simbolico e dì riprendere posto nel settore sinistro ha fatto molta strada. La maggioranza del gruppo popolare, ed una parte notevole del democratici e degli unitari, sono ormai persuasi che l'Aventino abbia già compiuto la 6ua funzione e che la stessa alleanza dei gruppi possa ripeterei più utilmente nell'aula ove si chiarirebbero tutti 1 punti della situazione in una battaglia politica che avrebbe immediate e profonde ripercussioni nel paese. 1 massimalisti, invece, i repubblicani ed alcuni democratici ed unitari, sono ancora contrari ad una discesa dall'Aventino, sia perchè temono ohe la nuova tattica possa diminuire l'efficienza del blocco delle Opposizioni, dando al Governo l'apparenza del successo e la possibilità di svolgere manovre disgregatrici, sia perchè ritengono che la presenza delle Opposizioni nell'aula, anziché riuscire vantaggiosa, tornerebbe di grave danno ai firn che essi si propongono ». A questo riguardo, da taluni oppositori si ritiene che il ritorno nell'aula possa essere considerato come una vittoria dell'on. Mussolini, donde la ragione della persistenza nell'atteggiamento attuale. Ma, d'altra parte si opponeva che tale considerazione prescinde da qualsiasi valutazione politica, in quanto le opposizioni devono, prima di tutto, prò porsi come meglio svolgere la propria azione, salvo che non abbiano praticamente impedito il loro esercizio da singolari condizioni parlamentari. Questo l'insieme delle impressioni romane. Anche come dato di eronaca, si può aggiungere che eminenti parlamentari ritengono opportuna una revisiono di tattica. "Incompatibilità sentita anche • dai non aventiniani,, /( Mondo ed 11 Popolo, che stasera sono tornati ad uscire, pubblicano il manifesto delle Opposizioni al posto dell'editoriale, astenendosi da qualsiasi commento su questo come su ogni altro argomento. Oltre al Giornale d'Italia, anche i giornali ministeriali, come II Corriere d'Italia e La Tribuna, riproducono testualmente il manifesto al quale l'organo presidenziale dedica il suo editoriale chiamando • u agnostico suicidio » l'atteggiamento delle Oppo. sizioni.' La notu dell'/dea Nazionale definisce il manifesto una « limusticaluru ilei saliti luoghi comuni », ed interpreta il ducu-1 mento come una conferma della tattica astensionista che le Opposizioni seguirebbero anche per le elezioni. Come si vede, i commenti fascisti non contengono alcuna confutazione del manifesto, insistendo in particolar modo sul motivo astensionista. ' Il Giornale d'Italia rileva che il manifesto risponde al presidente del Consiglio e fissa il pensiero politico degli oppositori, i quali protestano contro la soppressione della libertà di stampa e negano vi sia stata alcuna cospirazione dì sorte, mentre afferma che senza libertà di stampa non si possono fare le elezioni e si rischia di faro del paese un grande Aventino, e conclude: « Questa allusione alla possibilità che tutti i partiti non fascisti non si presentino sulle «lezioni, se non viene restaurata la normalità, è molto commentata nei circoli politici, tanto più che il concetto tn genere dell'incompatibilità, tra misure repressivo e canvo. eazione dei comizi è sentita anche dai partiti non avon¥»ianl. L'efficacia dell'appello a3 paese 6t» nel fatto che ir paese si trovi tn condizioni da potere rispondere all'appello; ma quando tali condizioni non vi sono, che può valere l'appello? Questo si diceva oggi nelle conversazioni di Montecitorio a proposito del manifesto delle opposizioni al paese». "Lo sciogli mento non è imminente,. Oltre al manifesto delle Opposizioni, altro argomento oggi di primo piano, nella cronaca politica, è il comunicato del Consiglio dei ministri di ieri sera. Rilevammo già ier' sera che, dopo la prima impressione inevitabilmente esagerata, per lo stesso nervosismo degli ambienti politici, il comunicato governativo parve meno perentorio circa le elezioni, l'accenno alle quali veniva anche interpretato come il tentativo di esercitare una pressione sulle Opposizioni dell'Aventino per indurle a desistere dall'astensione dalla Camera. Stasera anche i giornali ministeriali credono che le elezioni non siano vicine, ma fanno intendere che l'on. Mussolini ha il decreto dello scioglimento della Camera. La Tribuna, infatti, scrive: t Abbiamo però ragione di credere che, per quanto annunziato Io scioglimento della Camera non è imminente come potrebbe credersi. U presidente del Consiglio avrebbe infatti in animo di fare discut re alla Camera, dopo il progetto elettorale, anche i bilanci, dimodoché 11 periodo del lavori dell'assemblea potrebbe protrarsi per un limite di tempo che non è possibile fin da oggi stabilire ». • L'Epoca, dal canto suo, scrive; < fi. presidente ha la facoltà, subito dopo l'approvazione della riforma elettorale, di procedere alla chiusura della sessione e quindi di convocare i comizi II procedimento è normale, e fu usato in ogni tempo dai più diversi uomini politici. Si chiude la sessione, secondo stabilisce Io Statuto del Regno; in seguito, si promulga il decreto di scioglimento della Camera dei deputati e si convocano i comizi. Ed ecco in quale modo le elezioni, che alcuni danno come probabili per primavera, potranno farsi comodamente in autunno; ma nom è detto che si debbano fare in que6t'anno. La sessione potrà essere chiusa, dice il comunicato; potrebbe dunque la Camera continuare 11 tranquillo svolgimento dei suoi lavori: soltanto si avverte (e l'avvertenza è esplicitamente costituzionale), che il capo del Governo potrà, se vuole, procedere subito agli atti preliminari alla convoca,zi one dei comizi. L'on. Mussolini ne ha fi potere, e se ne vorrà quando lo creda più opportuno all'interesse pubblico. Cadono co6ì le voci di dissensi che 'i gaglioffi dell'opposizione andavano propalando. Il Governo si presenta alla Camera ed al paese nella pienezza delle sue forze; il Governo è arbitro della situazione politica, e sta risolvendola coi mezzi che a volta a volta giudica più opportuni ». - V Idea Nazionale esamina l'azione dell'on. Mussolini in questi ultimi giorni ed a proposito del comunicato di ieri del Consiglio dei ministri scrive: « Il comunicato ba detto f potrà •. Ebbene, ciò significa che il capo del Governo ha tutta la possibilità di risolver* la situazione entro 1 limiti e le tradizioni della Costituzione, secondo quei fini di restaurazione della pace nazionale che sono stati implicitamente enunziatl già nel comunicato del Consiglio dei ministri, che definisce la manovra avversarla, approvando le misure necessarie per fronteggiarla, mteure approvate anche dai ministri Casati e Sarrocchi, che hanno coslituito la massima conclusione dal discorso del presidente del Consiglio alla camera del deputati, che hanno dato, ragione della imposta disciplina del partito, che hanno istantaneamente determinato la fiducia del paese. Noi ci rifiuteremo di fare i soliti calcoli preventivi sulla chiusura della sessione e sulla possibile data di convocazione dei comizi elettorali. A noi preme fissare il valore politico, tutt'altro che contingente, di onesta azione fascista guidala fermamente da Mussolini ». Le libertà reclamate . da un organo ministeriale Tn Tribuna si dichiara favorevole alla soluzioni! dell'appello al paese -,. quindi scrive ; « Ora tre problemi incombono sul paese, e di tutti tre è necessario avere una pronta decisione: mutamento della legge elettorale e ritonno al collegio uninominale; rottura, di necessità, della situazione creata dalle apposizioni aventìniane; processo Matteotti. Il urtino problema è in corso di risoluzione: la legge elettorale sarà discussa nella prossima" settimana dalla Camera e subito dopo dal Senato e, certamente, per la fine del mese diventerà legge per lo Stato. - Scendano o non scendano le opposizioni dall'Aventino, con lo scioglimento della Camera il loro atteggiamento è superato. Non rimane che vedere se parteciperanno o no «Uè elezioni ». Dopo avere affermato che il paese sta ?er uscire dal periodo di incertezze. La ribuna conclude: • Non abbiamo bisogno di soggiungere, perchè lo abbiamo già detto ieri, che di fronte alle elezioni ci vuole lealtà, tanto da una parte come dall'altra. Polche il Governo è responsabile, soggiungiamo che l'esempio deve venire dall'alto. Esso deve dare l'impressione precisa che le Wfcwilnni si- faranno ih' piena' libertà di stampa, di associazione e di voto. Quanto alle opposizioni, ecco venuto IT momento di uscire decentemente dall'azione negativa ; e poiché la partecipazione alla lotta elettorale ha i suoi benefici anche per l'opposizione, se veramente persegue una opera di pacificazione, tratterà col Governo la libertà della discussione e del voto nella prossima lotta elettorale. Uomini in buona fede, di fronte alla decisione dell'on. Mussolini, non possono negare che essa è una nuova dimostrazione dello scopo cui mira, sia puro attraverso errori e gravi deviazioni: la normalità, cioè, nella pacificazione. Con la fiducia della Corona, manifesta se non altro attraverso l'autorizzazione di sciogliere la Camera, con una maggioranza di comandati alla Camera tenuti in severa disciplina da un partito, con le alte gerarchie, fuor dì dubbio, bene disciplinate, l'on. Mussolini avrebbe potuto governare chissà per quanto tempo. Ecco, invece, che egli, rinunzia a questi benefici politici positivi, per affrontare il rischio di un appello al pif*e. Ecco che egli dimostra di voler colla nvk ;a legse restituire all'elettore la dignità di \*K tedino libero e la facoltà di scelta dei «Sor rappresentanti ». La differenza tra costituzionalismo e fascismo Come sapete, i fiancheggiatori sono stati categoricamente invitati dall'organo presidenziale a rendersi conto della differenza che passa tra il loro costituzionalismo di conservatori e quello del fascismo. Stasera, commentando la nota dell'organo presidenziale, II Giornali d'Italia rileva come, appunto, questa fondamentale divergenza spieghi il dissenso dei costituzionali dal fascismo e scrive: • Ed «eoo dunque mosca in chiaro una ragione tondamentalle del dissenso politico tra 11 fascismo e i partiti costituzionali, dai liberali e democratici di sinistra ai liberali e moderati di destra. I partiti costituzionali credono nelle istituzioni, cosi come sono state fondate e come hanno funzionato dal '48 al '23, e cioè credono nel Governo libero, che è rappresentato in Italia dalla Monarchia parlamentare; Governo libero che presuppone l'eguaglianza dei partiti, la libertà di stampa, la sovranità popolare, il controllo delie Camere, la vicenda dei partiti al potere, la pacifica trasmissione del Governo, il rispetto assoluto delle leggi, la tranquilla convivenza civile, il pacifico esercizio delle libertà statutarie, ecc. IH fascismo, Invece, secondo teorizza ili Popolo d'Italia, è più che una dottrina, una pratica di Governo per la quale un partito armato, che si è impadronito del Governo, non lo abbandona più. ed anzi vuole convincere e costringere Ut Nazione a seguirlo. Perciò gli uomini di Stato, che hanno dato tutta la loro energia politica e speso tutta la loro vita per l'esercizio del Governo libero — come gli onorevoli Salandra, Giolito, Orlando — non possono consentire nei criteri assoluti del Governo foi-te, ed ecco anche spiegato perchè il Governo fascista si è modificato, mettendo al posto dei collaboratori libérali del fascisti puri, eri eliminando un fascista temperato come l'on. Ovlglaó ». La Commissione per la riforma elettorale da Mussolini. La Commissione parlamentare incaricata dell'esame della legge elettorale ha oggi tenuto la sua quinta seduta. Erano presenti gli on. Casertano (presidente) Sandrini, Caradonna, Bianchi Panato Assenti giustificati: PetrUlo, PedrazzlVBottai. L'on. D'Alessio ha letto la ««rie dei quesiti motivati da porre al Governo La Commissione li ha approvati. L» Commìa- h^Ì8J t ??1 &&Wm<4» « dal presidente del Consiglio per prendere accordi circa le variazioni da apportare al disegno di legge. • L'on. Mussolini ha illustrato brevemente le decisioni del Consiglio dei ministri circa il voto plurimo il voto obbligatorio, l'età per l'eleggibilità, ecc. Circa il voto plurimo ha raccomandato le più rigorose limitazioni. La CumniKsicuie. d'accordo colll'on. Mussolini, ha deciso di povtarc da. l.'iOO a 500 il numero dello lirmo necessarie per Io candidature, ed ha deciso pure di stabilire la più assoluta e rigorosa ineleggibilità per gli impiegati delle pubbliche amministrazioni, anche locali, e per gli uf. ficiali dell'esercito in sei-vizio attivo permanente. La Commissione si riunisce domani alle ore 10,30 per approvare il nuovo, testo del disegno di legge e la relaziono D'Alessio, che sarà licenziata alle stampe.. Circa il numero delle firme per la presentazione delle candidature, la ministeriale Tribuna afferma, invece, che si deva, diminuire il numeio delle firmo da 500 a 300, perchè venga facilitata la presentazione delle candidature degli oppositori: < Trecento firme sono già un numero importante. Bisogna tenere conto delle situa-, zioni locali, per riconoscere che, quando si tratti di mettere innanzi candidature di uoiiiiui uotoriamente invisi al fascismo, oi vorrà, sopratirfcto nelle regioni fasciste, un po' di coraggio. Bisogna premiare questo col-aggio». Riguardo alle elezioni vi sono molte an- ; ticipazioni. Si vuole da alcuni fissare la data per il 19 o il 26 aprile. II Corriere d'Italia scrive: ' La nuova Camera si riaprirebbe, quindi verso la fine di maggio per la discussione sull'indirizzo di risposta al discorso della Co-' rona e per approvare l'esercizio finanziario provvisorio. Qualcuno rilevava l'impossibilità pratica dell'applicazione per le prossime elezioni del voto plurimo. Avranno diritto al voto plurimo, oltre alle categorie di cittadini decorati al valore, I professori, i capi di Industrie, gli operai, e per ciascuna delle categorie sarà precisato il valore numerico del votosi dovrà dunque compilare le nuove liste elettorale. Questa operazione si osservava, im- ■ porta un periodo di tempo non. breve. Como si concilia l'introduzione della riforma elettorale col desiderio dell'appello ;al paese a breve scadenza? E' possibile fare/le elezioni a line aprile 6enza compilare le 'nuove liste elettorali ì Si dice che, forse, si introdurrebbe.nella legge una disposizione transitoria nel senso che per le imminenti elezSoni non vi sareb- be il voto plurimo ». ' Le modifiche " fondamentali „ al regolamento della Camera Quanto alla riforma del regolamento della Camera L'Idea Nazionale scrive: « Si osserva da molti, in proposito, che ima Camera prossima al suo scioglimento farebbe ooll'approvazione di teli modifiche, mia fatica superflua se non inutile, giacché la Camera che sarà chiamata a succedere potrebbe modificare a sua volto, giacche o$ni Camera ha il diritto di darsi quel regolamento' Interno che più le sembra opportuno. -Una tale obbiezione ha un suo valore, ma non ci sembra che essa aia di ordine assoluto, e tanto - più poi quando si consideri lo spirito, delle modifiche che erano stote proposte dall'onorevole Grandi.Qui «i.tratta di. raodiftche in sen60 fondamentale, e quelle ohe possono ap- parire puramente di ordine 'funzionale sono invece senz'altro di principio e tenoonó api punto, oltreché a completare l'essenza-della nuova riforma -elettorale, a ridare all'assem» blea la necessaria dignità e la sua necessaria vesto di competenza e di preparazione specifica ».

Luoghi citati: Como, Italia, Roma