Dichiarazioni di Mussolini al Consiglio dei Ministri

Dichiarazioni di Mussolini al Consiglio dei Ministri Dichiarazioni di Mussolini al Consiglio dei Ministri "Approvata la nuova legge elettorale, la Sessione potrà essere chiusa i comizi Pettorali,, Il Governo ritiene che "non sia il caso di fare dichiarazioni alla Camera, ma che occorra procedere sollecitamente all'approvazione della riforma,, - Favorevole al voto plurimo, ma non per censo; contrario al voto obbligatorio - Ciò che scrive la stampa ministeriale: il processo Matteotti ad Aprile e le elezioni a Maggio? - L'odierna riunione delle Opposizioni ROMA, 7 notte. Il comunicato sull'odierno Consiglio dei Ministri dice: « Sotto la presidenza dell'on. Mussolini, si è riunito oggi alle 16, a palazzo Viminale, il Consiglio dei Ministri, presenti tutti i ministri eccetto l'ori. De Stefani. Assisteva come segretario, il sottosegretario alla Presidenza, on. Suardo. « Il Consiglio dei Ministri, occupandosi della ripresa dei lavori parlamentari, conviene non sia il caso di fare dichiarazioni alla Camera e che occorra, invece, procedere sollacitammitc alla discussione ed all'approvazione della riforma elettorale ». a II presidente investe il Consiglio dei quesiti proposti al Governo dalla Commissione parlamentare circa il disegno di legge per la riforma elettorale, quesiti che sono già di pubblica ragione. Il Consiglio dei Ministri si è dichiarato favorevole al voto plurimo, escludendo però la categoria del censo, mentre ha manifestato il suo avviso contrario al voto obbligatorio, al voto per lettera e alla concessione del voto agli emigranti, per ragioni di indole pratica. Il Consiglio ha ritenuto di potersi accogliere l'elezione de iure dei candidati che non abbiano competitori al momento della dichiarazione della candidatura, e si è manifestato propenso ad accettare la proposta che la dichiarazione di candidatura debba essere sottoscritta da un maggior numero di elettori. Nessuna modificazione al disegno di legge è stata.ritenuta consigliabile per quanto riguarda la età dei candidati, la formazione dei collegi, o nessuna sanzione è parsa accettabile per i deputati assenti dalle sedule senza giustificazione. Infine il Consiglio si è occupato delle varie incompatibilità. « 71 presidente del Consiglio ha comunicato ai colleglli che, ad approvazione compiuta della nuova legge elettorale, la Sessione potrà essere chiusa e quindi convocati i nuovi comizi elettorali. « 11 Consiglio ha poscia deliberalo su affari di ordinaria amministrazione. La seduta è terminata alle 18. Impressioni e ipotesi Questo il comunicato sul Consiglio dei Ministri. Ora conviene rilevare che negli ambienti ufficiosi circolava oggi più che mai insìstente la voce di una. nuova « bomba ». Sembrava dapprima elio dovesse trattarsi di provvedimenti di polizia con carattere prevalentemente repressivo, c si accennava pure a probabili scioglimenti di Circoli e di Associazioni importanti'* Queste voci, di per sè stesse sensazionali, erano naturalmente ingigantite dalla sovraeccitazione stessa desìi ambienti «olitici. Alla vigilia poi della riunione delle Opposizioni, indetta per domani, acquistavano credilo anche le ipo- ■ lesi meno attendibili, dato anche il rigòre estremo della politica del Governo. Soltanto in sul tardi si è appreso di che si trattava e di che genere fosse la nuova « bomba ». . Diffuso il comunicato del Consiglio dei ministri dalle edizioni straordinarie dei giornali, esso non ha mancato di produrre nei circoli politici una certa impressione. Questa però è stata attenuata da una successiva considerazione più calma del comunicato stesso. L'eventualità di una nuova convocazione di comizi è implicita di solito in ogni discussione di riforma elettorale. A parte questa considerazione di ordine generale, la stessa situazione può accreditare l'ipotesi ili elezioni a scadenza più o meno breve. Scuoti che, non escludendosi questa eventualità, anzi ammettendola come una della possibilità di soluzione suggerite dalla situazione, il comunicato ministeriale era interpretato da taluni, a Montecitorio, anche come il tentativo di porre l'Opposizione di fronte ad una situazione nuova. Questa interpretazione si deducevu dall'accenno del comunicato alla probabile chiusura della Sessione e quindi alla convocazione dei comizi dopo che il Parlamento abbia approvata la legge. Si osservava inoltre che, essendo stata attribuita a uomini della Opposizione l'idea, se noni il proposito, di prospellare anche il caso di un mutamento di lattica, il Governo abbia probabilmente cercato di esercitare una pressione in questo scuso. Si rilavava, però, che l'indirizzo attuale della politica del governo, per le condizioni specialmente fatte ai giornali, non è certamente il più indicato per partecipare (a parte altre considerazioni) ad una qualsiasi discussione politica. Queste, in breve, le impressioni prevalenti stasera negli ambienti politici e parlamentari, impressioni incerte e contradditorie, clie vi riferiamo a titolo di cronaca. Qualche autorevole parlamentare osservava pure che potrebbe anch'e' risultare (e vi riferiamo anche questo a titolo di cronaca) un errore da parte delle Opposizioni aventiniano il persistere nell'atteggiamento secessionista, particolarmente nella situazione attualo ; mentre il loro ritorno nell'aula potrebbe avvenire senza ' significare un ripiegamento dalla posizione assunta per la difesa di quegli stessi principii che determinarono la loro linea di condotta, principii riconosciuti da tutte le Opposizioni costituzionali. Lii sollecitudine elettorale Comunque, appare generalmente evidente che l'Oli. Mussolini intende avere al più presto n sua disposizione la legge elettorale approvata dalle due Camere. Si era parlato, infatti, sino a ieri, della riapertura della Camera per il giorno 20 : invece, essa ò stata anticipata — com'è noto —a lunedì 12. Inoltre, è anche da rilevarsi la sollecitudine colla quale il Go¬ verno ha risposto ai quesiti della Commissione parlamentare per la riforma elettorale. Era corsa la voce che il Governo avrebbe -fatto precedere ii ciabattilo sulla riforma elettorale da dichiaraziliojvJ sui provvedimenti adottati in questi giorni .sulla situazione interna del paese e sull'indirizzo del Gabinetto, dopo l'uscita dei liberali e dell'on. Oviglio e la conseguente entrata di tre nuovi ministri. In tale caso, si era pure accennato alla possibilità della ripresentazione della mozione degli oppositori nell'aula ; mozione ohe, com'è noto, nella seduta del giorno 3 vernile ritirata dopo la dichiarazione dell'on. Lanza di Trabia. In questa notizia c'era un fondamento di verità, in quanto, con grande probabilità, giolittiani, orlandiani e combattenti avrebbero presentato un Ardilin del giorno (formulato forse dall'on. Orlando) contenente la sostanza della mozione ritirata. Senonchè, stasera il Governo ha deciso di non fare dichiarazioni alla Camera. Resterà a vedere se la discussione sulla politica governativa verrà ugualmente provocata, con un mezzo parlamentare idoneo, sul disegno di legge elettorale. Si era, infatti, accennato ad una proposta di sospensiva dell'approvazione della legge ; proposta clic, per ragioni contingenti, non potè essere fatta negli Uffici, ove solo i rappresentanti dei combattenti intervennero per fare una pregiudiziale di carattere politico. Tutta la politica, generale del Governo, specialniente nelle ultime fa'si, sarebbe così ampiamente esaminala e non mancherebbero di prendere la parola i parlamentari più autorevoli ed i maggiori esponenti dei singoli gruppi. La prima seduta della Camera sarà presieduta dall'on. Gasparotto. Martedì la Camera eleggerà il nuovo presidente già designato nella persona dell'on. Antonio Casertano. Il processo Matteotti c lo eiezioni Secondo la Tribuna la nuova legge elettorale potrà essere approvata dalla Camema e dal Senato per la fine del corrente mese, e poiché, dal giorno della pubblicazione della nuova legge sulla. Gazzetta Ufficiale al giorno della convocazione dei comizi, devono intercorrere — secondo la nuova legge elettorale — 45 giorni, le elezioni potrebbero avere luogo anche prima di maggio, cioè verso la metà di aprile, se per quell'epoca tutte 1? operazioni relative alla riunione dei comizi, alla trasformazione dei collegi ed alla preparazione delle buste, potranno essere espletate. Testualmente, il giornale minisieriale — elio il toma delle elezioni ricollega a quello del processo Matteotti — scrive : La Tribuna pubblica: « Negli ambienti ufficiosi si continua ti diro che lo elezioni saranno fatte ad ottobre; ina noi persistiamo a credere che, se fatti straordinari, nonché Imprevedibili difficoltà tecniche, non sorgeranno un'improvviso, i comizi saranno indetti per il mese di maggio. Abbiamo di questo un sintomo nuovo nella anticipata convocazione della. Camera. Essa era stata annunziata per il 19 o H) del mese corrente, e la Commissione per la riforma elettorale dichiarava che non avrebbe esaurito i suoi lavori prima del !6 correnti'. Lo .stesso on. Casertano, presidente della Commissione n preconizzato presidente della Camera, era partito ieri sera per Napoli. Eppure, lo stesso Consiglio ilei ministri ha Fissato ieri sera la riapertura a lunedì prossimo. Ciò significa che l'approvazione della legge elettorale preme sopra tutto, <■ si vuole avere prima ilei maggio tutto il tèmpo necessario per preparare il materiale reso necessario dai ritorno al vecchio sistema Uertolini. ■■ L'unica vera grossa difficoltà che si para dinnanzi a chiunque voglia prevedere il tempo delle elezioni è quella del processo Matteotti. E' evidente che il terreno deve essere sgombralo prima dei comizi, ma crediamo he si possa contare di uscire prima della ; fine di aprile da questo incubo che grava! sulla nostra .villi politica da oltre sette mesi. Il cornili. Tancredi, rappresentante del pubblico ministero noli'istruttoria del delitto Matteotti, potrà presentare le 6ue conclusioni, cioè la requisitoria scritta, alla Sezione di Accusa, non più tardi della line del corrente mese. Tra il deposito della requisitoria e la sentenza ili rinvio, di solito, intercorre un periodo di tempo variabile a seconda delle richieste, sia dei difensori degli imputati sin degli avvocati di parte rivile (richieste, ad esempio, di perizie, di nuovi accertamenti istruttori, ecc.) ma generalmente nel casi diciamo così ordinari, tale termine è breve « Circa il procedimento contro gli imputati del delitto Matteotti, bisogna avvertire che, finora, i difensori hanno potuto svolgere una attività molto scarsa, non avendo avuto il permesso di conferire coi propri clienti: dal che si deduce che gli avvocati, quando verrinino concessi loro i colloqui, attraverso la parola degli imputati e l'esame degli atti, documenti e perizie, avranno cenamente bisogno di non breve periodo di tempo, non soltanto per inquadrare le tesi difensive, ma anche per presentare memoriali.ecc., tenendo anche presente il fatto non improbabile che i rappresentanti della parte civile potranno anche richiedere qualche nuovo accertamento peritale. Cosicché, dipenderà dall'attività degli avvocati delle due parti se la Sezione di Accusa potrà essere messa In grado in breve tempo di emanare la sentenza di rinvio, la quale — noi riteniamo — si avrà ai primi di marzo, in considerazione che il termine di detenzione preventiva per gli accusati, recentemente prorogato di tre mesi, scadrà appunto ai primi di marzo. Quindi, per tale epoca, 6i avrà la sentenza della Sezione di Accusa. Tra la sentenza e il dibattimento, non semplicemente per l'entità giuridica del processo, ma per la sua importanza politica ai fini della tranquillità e normaiizzazione degli spiriti, correrà un breve intervallo. « Si può prevedere, con una certa approssimazione, che l'inizio dei dibattimenti si avrà verso la fine di marzo, o al principio di aprile. E sebbene in Italia sia molto arrischiato foie previsioni snila durala del pubblici dibattimenti, tuttavia si può prevedere che il dibattimento per il processo Matteotti non si prolungherà Oltre un mese ». Constatazioni d'un organo ministeriale La stessa Tribuna, poi, riferendosi ai provvedimenti di politica interna presi in questi giorni dal. Governo, osserva che fon; Mussolini ha indicato alla Camera, nel suo discorso di sabato, alcuni fatti singoli, ma non è stato possibile riconoscere tra essi il coordinamento necessario per porre in essere un complotto. Quindi il giornale soggiunge : « L'opposizione non ha ailro proposito che quello dii rovesciare ad ogni costo M Ministero.'il che potrà essere considerato deplorevole, anche per i mezzi di cui si vale, ma non può essere deflnilo un tentativo sediizioso se non dal Ministero e dai suoi partigiani piiù appassionati ». Venendo alla convocazione della Camera, il giornale rileva che questa pronta convocazione indica il proposito del governo di giungere al più presto possibile a quest'appello del paese, assolutamente necessario per chiarire la situazione. « Questo appello al paese deve essere fatto in modo che il paese sia veramente libero di manifestarsi ; alltniinenti, anche il nuovo sistema del collegio uninominale sarebbe praticamente frustrato, e non è chi non veda che il paese non si potrebbe diire libero di esprimere la sua opinione ed eleggerei la 6iia rappresentanza legislativa, se si aggravasse o soltanto perdurasse questa limitazione del diritto di associazione e di libertà d'i Stampa ». La Tribuna esamina quindi la condizione nella quale il Gabinetto dell'on. Mussolini si presenterebbe al giudizio del paese, rilevando come queste condizioni, anche se apparentemente siano quelle dell'aprile scorso, in sostanza sono molto differenti : « In quel tempo l'on. Mussoi'ni era libero di prendere o meno con sé quei partiti cl*e visibilmente lo fiancheggiavano egli offrivano la loro collaborazione. Lo seguivano ancora i combaticnti riI .pieno cuore, attraverso la loro granile organizzazione. Ora gli uomini maggiori della tradizione parlamentare si sono, uno alla volta, stacciti da lui. Ila cominciato l'on. Gioli-tti e 6ono venuti dopo, uno alla volta, ed evidentemente a malincuore, gli on. Orlando e Salandra. I giornali fascisii hanno un bel dire che questi uomini non rappresentano più niente. Ciascuno di essi è |>er lo meno una pagina di storia. L'on. Gioilitt.i significa l'occupazione della Libia: l'on. Salandra l'entrata In guerra; l'on. Orlando, finalmente, Vittorio Veneto e la vittoria. Anche l'Associazione dei Combattenti non è più d'accordo col Governo. Esso si isola, ripetiamo, ogni giorno dì più, solo col suo partito. Diremo — se gli piace — che l'isolamento 6 splendido, giacché il suo partito c fortissimo ancora, ma per soggiungere che questo isolamento è pericoloso a^ lui stesso. Per chi guarda a! potere ed ai suoi benefici, per 1 politicanti e per i parlamentari, è egoistico. Per l'uomo della strada, il cosi spesso nominato ma bastonato uomo che non fa della politica, è per lo meno enigmatico ». Infine, il giornale così conclude: « L'on. Mussolini non può ormai giustificare la sua permanenza al potere se non con un'azione iti governo cosi accorta, cosi prudente ,così utile negli effetti e, sopra tutto, cesi moderata, che avvicini a iui l'opinione pubblica, senza le diffidenze che gli ultimi avenijnenti hanno creato, e prepari di nuovo quel grande consenso che nelle elezioni doll'a.prile scorso gii li a dimostrato che egli poteva fare a mono della compressione e ile.ila forza. 11 paese che lo approvava, fuori di dubbio, nella sua opera di normalizzazione, !o guarda ora sorpreso e disorientato, con una perplessità che la prova dei fatti soltanto può col tempo dissipare ». Le Opposizioni Il Comitato direttivo delle Opposizioni ha tenuto oggi l'ultima e definitiva riunione preparatoria dell'assemblea plenaria dei gruppi, convocata per domani alle ore 10. La riunione di domani, che sarà presieduta dall'on. Turati, avrà uno svolgimento assai semplice. L'ex-ministro on. Di Cesare leggerà la dichiarazione del le Opposizioni al paese per chiarire la loro linea ili condotta. Negli ambienti parlamentari si conferma che nella riunione di domani le Opposizioni riaffermerebbero senz'altro l'atteggiamento astensionistico sin qui tenuto, previa illustrazione delle nuove ragioni che tale atteggiamento consiglicrebbero. Le Opposizioni renderanno pubblica la dichiarazione, che avrà l'orma di proclama al paese; ove, pero, la pubblicazione fosse impedita, un membro autorevole delle Opposizioni stesse sarebbe incaricato di partecipare alla prima seduta della Camera per formulare, dalla tribuna parlamentare, un'energica protesta contro l'azione politica del Governo. Sull'atteggiamento delle opposizioni, la Tribuna ha interrogato un deputato aventinista, che fa parte del Comitato direttivo. Egli ha dichiarato: « L'Aventino, attraverso le riunioni frequenti del Comitato, ha riconfermato la sua perfetta unità di vedute ed ha rinsaldato l'intento di non scindersi. L'assemblea di domani farà conoscere come i partiti della secessione vedono l'attuale situazione politica e riaffermeranno l'atteggiamento assunto nei riguardi dell'attuale Governo, soprattutto dopo l'adozione dei provvedimenti per la limitazione della stampa di opposizione. Tutto questo sarà espresso attraverso un documento che sarà letto all'assemblea. Nel documento sarà una precisa risposta al discorso dell'on. Mussolini, tenuto sabato alla Camera ». Oggi, intanto, si è riunita alla sede della Direzione del Partito, in via Ripetta, il gruppo parlamentare del partito popolare, presenti quasi tutti i deputati. Sull'azione del Comitato delle Opposizioni hanno riferito, rispettivamente alternandosi, gli on. Gronchi, Tupini e De Gasperi, segretario generale del Partito. I tre rappresentanti del gruppo in seno al Comitato direttivo delle Opposizioni, hanno anche riferito sulle decisioni che sono siate adottate per la seduta di domani e la linea di condòtta deliberata. Su questa relazione si è svolta una breve discussione, dopo di che gli on. Merizzi e Fantoni hanno presentato il seguente ordine del giorno: « Il gruppo parlamentare popolare, udito « le comunicazioni del proprio direttorio e « dei proprii rappresentanti nel Comitato di» rettivo delle Opposizioni, ne prende atto e « le approva ». Quest'ordine del giorno è stato approvato all'unanimità, salvo un astenuto, l'onorevole Martini, deputato toscano ed exsottosegretario al LL. PP. L'on. Martini ha motivato la sua astensione dichiarando che avrebbe voluto che lo opposizioni si fossero recate alla Camera a fare un atto di accusa. 11 Direttorio della Democrazia sociale, nella sua odierna riunione, ha preso in esame la situazione creatasi dopo la pubblicazione del memoriale Rossi e dopo le dimissioni e la sostituzione dei ministri Casati, Sarrocchi ed Oviglio, ed ha votato un ordine del giorno nel "quale conferma la propria adesione al Comitato delle Opposizioni, ribadendo la questione pregiudiziale. L'organo mussolinfano al fiancheggiatori Nelle ultime settimane la corrente fiaiicheggiatrice si è considerevolmente assottigliata col passaggio dell'on. Salandra all'opposizione e di tutti i maggiori esponenli delle frazioni parlamentari che, in un primo tempo, appoggiarono il fascismo e man mano se ne som. distaccate ed hanno preso posizione. Com'è noto, la direzione del Partito liberale ha constatato ufficialmente l'accordo dei maggiori parlamentari nei principii liberali. Sono rimasti, invece, nella maggioranza parlamentare una parte dei liberali nazionali, i quali, con pochi cattolici nazionali, costituiscono la corrente fiancheggiatrice che tuttora segue il governo fascista, il Popolo d'Italia si rivolge stasera appunto a questi ultimi fiancheggiatori chiedendo loro esplicitamente se credono che la rivoluzione sia iniziata e sia in corso di svolgimento, e se essi sono decisi a dividerne le responsabilità: « L'atteggiamento che alcuni di loro vengono prendendo è di quelli che finiscono per far nascere la supposizione che essi pensino essersi bensì iniziata una rivoluzione politica in Italia, ma che il suo svolgimento non debba andare oltre a quanto basta a instaurare una concezione moderata, personificata esclusivamente nei rappresentanti del liberalismo di destra in Parlamento. E' un errore grave., e di esso sentiamo il dovere di sbarazzare la mente di quarti nutrono ancora l'illusione che il fascismo abbia lottato ed abbia trionfato per le roi de Prussie. It fascismo è un partilo che intransigentemente, vuole convincere e costringere la nazione a consentire «1 obbedire a quelli che sono I postulati] fondamentali del suo programma. Non è con un fascismo intransigente che sarà possibile d'ora innanzi avere rapporti di transigenza. i>er là semplice ragione che gli scopi del fascismo non sono quelli che 1 partiti politici e parlamentari si propongono; ma scopi di superamento delle norme mediocri di esistenza della nazione, ma mira di 6opravalutazione ardimentosa della razza, del tono di vita e dì indefinita dilatazione degli orizzonti umani d'Italia. Per quei liberali di destra che oggi esitano e si krfampirano sulla colonna dello Stilila, il fascismo lia qualche cosa di troppo nuovo, di troppo audace. Lo intuivano e se se lo sono dissimulato per qualche tempo, oggi lo confessano apertamente. E' verissimo. 11 fascismo è il grande violatore di tutte le incertezze ed esitazioni della storia democratica e liberale italiana ». Di fronte a quanto scrive il Popolo d'Italia, abbiamo il Corriere d'Italia il quale afferma che l'on. Mussolini « ha mantenuto perfettamente la sua promessa di chiarire la situazione in 48 ore », e scrive: « Quanto ai sequestri dei giornali, essi dimostrano che il Governo voglia principalmente colpire i giornali dell'Aventino. L'Aventino, esule volontario dal Parlamento, conservava la sua piena efficienza offensiva attraverso la libertà di stampa, della quale i passati sequestri non avevano seriamente impedito l'uso sfrenato, [.'on. Mussolini, quando le condizioni interne gli sino sembrate giunte al parossismo, ha tolto, di un tratto, quesla libertà, con evidente proposito di non più restituirla sino a quando l'Aventino non si sia rimesso in regola colla Costituzione ». Dopo avere detto che, così stando le cose, l'Aventino non ha altro da fare che sciogliersi, l'organo clerico-fascista, conclude: « La soluzione è stata pensata lungamente, ma attuata di un tratto dall'on. Mussolini, nel suo discorso di sabato alla Camera. Ha tutte le caratteristiche del suo temperamento auioritario e risoluto, di combattente che proferisce l'attacco alla difesa. Certo, non é una soluzione liberale; ed è profondamente significativa, in questa eccezionale circostanza storica, l'uscita dal governo dei rappresentanti di quel partito liberale che é stato ininterrottamente al potere durante questo primo cinquantennio di libertà italiana. La convocazione della Camera per il 12 córr. dimostra che la soluzione di forza deil'onor. Mussolini è però una soluzione costituzionale ». Cile cosa vuole ancora " L'impero „ L'impero illustra stamane le richieste di altri provvedimenti eccezionali che ancora esige. Prima di tutto il giornale chiede che siano soppresse le Società segrete, e sopra tutto la Massoneria. « Questo istituto è uno dei capisaldi della resistenza al fascismo » e aggiunge che bisogna « assolutamente liberare l'Italia da questa mostruosa piovra stritolatrice di nazioni ». Il giornale si occupa poi delle Banche, e specialmente della Banca Commerciale, che definisce altro caposaldo dell'antifascismo. Quindi il giornale si occupa della burocrazia, scrivendo: « Quell'alta burocrazia che prospera e sghignazza alle nostre spalle nelle Direzioni generali, nelle Divisioni e in taluni gabinetti di Ministeri; quella burocrazia asservita da trent'anni ai varia regimi giolittiani, che non ha un'anima, o ne ha una aridissima, utilitaria, scettica e gretta: che dice che i ministri passano e i funzionari restano, che non può* capire il fascismo, perché il fascismo è alato ed essa è strisciante, che infine, tanto per intenderci, si chiama De Bellis, Cannavina, Ricci, Serena, Mòrighini. Severi e compagni ». Il giornale quindi si occupa degli arresti e scrive: « Anche in questo senso il Governo ha agito con freddezza e con decisione. Notiamo, però, che, almeno fino ad ora, non si è colpito che qualche personaggio secondario. Bisogna convincersi che lincilo i capi responsabili del disordine circoleranno liberamente impuniti, la Nazione non avrà serie garanzie di difesa. Bisogna tagliare alle radici senza pietà nò rispetto per le barbe più o meno venerande e per i colletti più o meno teosofici ». Quanto al rimpasto ministeriale, il giornale si dice lieto di vedere un Gabinetto più omogeneo dal punto di vista del partito fascista; ma crede di « non pretendere troppo chiedendo altre dimissioni e altre sostituzioni ». « Mussolini sa bene a chi illudiamo. C'è qualcuno che ha fatto il 6uo tempo che può serenamente aspettare di essere sepolto tra gli allori d'ila più gloriosa giubilazione ». Quanto alla stampa, il giornale dice che è grato ni Governo che da qualche giorno gli risparmio la nausea di leggere i giornali di Opposizione. Crede, però, elio non bisognerebbe esitare a eseguire anche qualche soppressione dei fogli « più sconci che ci disonorano al cospetto del mondo ». 11 giornale dice in ultimo che ora si vedrà se il Governo fascista •< saprà potenziare la sua stampa ». Da Ovidio a Rocco Stamane, l'on. Hocco, già presidente della Camera, ed ora, nominato ministro guardasigilli, si è congedato dal personale della segreteria delia presidenza della Camera. La cerimonia ha dato luogo ad uno scambio di discorsi, tra l'on. Rocco e il cornili, Montalcini. II personale ha offerto all'oli. Rocco una pergamena illustrata. Per quanto riguarda l'azione del nuovo ministro guardasigilli, l'on. Rocco ha annunziato a complemento delle sue dichiarazioni al Consiglio dei Ministri, che cercherà di limitare il numero dei decreti legge e di investire l'assemblea di tutti i problemi che attendono soluzione. All'on. Hocco, si attribuisce, anche il proposito di « combattere attivaunente l'infiltrazione massonica nella magistratura ». Intanto, egli ha diramato alla magistratura del Regno la seguente circolare: « Assumo oggi lo funzioni di ministro dolci la Giustizia. Il mio primo reverente saluto « è alla Magistratura italiana, che, per lun« ga consuetudine, conosco ed ammiro nel« l'alta sua sapienza, nell'ammirabile llìto» grità della vii a, nella silenziosa e dura « opera di ogni giorno. Ad essa, l'assicura« zione che avrà in ino il più tenace asserii toro dei suoi alti interessi, che sono gli « interessi stessi della giustizia e della « patria ». A proposito poi delle dimissioni del guardasigilli, Il Piccolo Giornale d'Italia scrivo: « Lo ragioni che hanno determinato tali dimissioni vanno ricercale nel fatto che l'on. Oviglio ò partigiano di un indirizzo di governo decisamente normalizzatore e che, pertanto, trovatosi di fronte all'esposizione di quello che il governo completamente fascisi izzato intende fan: — esposizione fatta l'altro giorno dall'on. .Mussolini — egli ha messo a disposizione de! presidente del Consiglio il suo portafoglio. Pur non essendo ancora nota la lettera con la quale l'on. Oviglio ha rassegnato le sue "dimissioni, crediamo sapere che i conceni esposti dal ministro uscente siano questi: che egli resta fedele al movimento fascista, quale si manifestò alle origini: si riliene lieto di aver cooperato a tutta un'opera di riordinamento giuridico e di normalizzazione politica; ma oggi, che si batte dal governo una strada diversa, egli non si ritiene l'uomo più adatto al governo. Analogamente, egli non pun accettare la presidenza della Camera e intende di ritornare all'esercizio della sua professione di avvocato ». Colloqui ili Salandra con Miccio e Sarrocchl Nella mattinata, l'on. Salandra, ha lungamente conferito a Montecitorio con l'on. Riccio, poi si è intrattenuto con altri parlamentari. Si assicura che in tali colloqui è stata esaminata l'opportunità di concertare, appena se ne presenterà l'occasione, una precisa dichiarazione esplicativa dei nuovo atteggiamento assunto, di fronte al governo ed al fascismo, da un certo numero di liberali di destra. In sostanza si vorrebbe affermare che con tale atto essi non hanno creduto e non credono d1 fare causa comune, nè con la opposizione dell'Aventino, nè con l'opposizione nell'aula. Si afferma altresì che forse domani, l'on. Salandra avrà un colloquio con l'on. Sai-rocchi, per prendere precisi accordi di massima perchè il gruppo liberale possa continuare unito e compatto a svolgere in Parlamento ed in paese quella necessaria azione moderatrice richiesta dallo situazione politica contingente. Chi succederà a Salandra nella Noeieià delle Nazioni; Vi abbiamo riferito le voci dei probabili successori dell'on. Salandra presso la Società delle Nazioni. Stasera il Giornale d'Haliti in proposito scrive: « Poiché da qualche p/irte si sono già indicati nomi, giova chiarire che la questione ha un duplice aspetto, non bisogna confondere l'incarico di partecipare al Consiglio della Società nelle, sessioni ordinarie e straordinarie che si tengono durante l'anno, con l'alto ufficio di presidente della Delegazione italiana nell'assemblea di Ginevra. Nel primo caso si tratta, per lo più, di intervenire a lavori di ordinaria amministrazione, sempre a sfondo politico, ma spesso di non grave entità e risonanza intemazionale; nel secondo caso, invece, la rappresentanza dell'Italia acquista un importante significato innanzi al sommo consesso mondiale degii Stati sovrani. La sostituzione dell'on. Calandra potrà dunque effettuarsi in due modi diversi. Assai probabilmente, per la prossima tornata del Consiglio, die cade il 10 marzo venturo, sarà incaricalo qualche diplomatico: si è già fatto 1 nome del comm. Garbasse, nostro attualo ministro a Berna. Può essere benissimo, anche per ragioni di sede e di vicinanza. La rappresentanza delle quattro grandi Potenze fondatrici in seno al Consiglio non é nominativa, ma statale; vale a diro che vi intervengono come membri l'Italia, l'Inghilterra, la .Francia, il Giappone, non questo o queilo dei loro eminenti delegati. Liberissimi sono dunque i rispettivi Governi di inviare di volta in volta i propri delegati. 11 tonò ed il carattere di queste riunioni dipende, perciò, quasi sempre, dalla personalità dei rappresentanti, ohe vi partecipano, ancor più che dai temi in discussione. Per varie considerazioni assai più verosimili sono i nomi ventilati da qualche agenzia e da qualche giornale, cioè quelli del senatore Schnnzer e del. sen. Sciatela. E' superfluo polare gli ahi titoli di benemerenza di entrambi, e non é escluso che una eventuale nomina li potrebbe riguardare Ma a titolo di cronaca va rilevato che, negli ambienti ufficiosi, si dichiara che finora non è stata presa in merito nessuna deliberazione rie almeno per ora 6i intenderebbe prenderla ».