La riforma elettorale

La riforma elettorale La riforma elettorale I quesiti della Commissiono al Governo Rama, 6, sera. La Commissione parlamentare incaricata dell'esame del disegno di legge della riforma elettorale ha esaurito l'esame del progetto ministeriale ed ha dato incarico al relatore D'Alessio di formulare i quesiti da sottoporre al Governo prima rii redigere gli eventuali emendamenti. Il relatore ha avuto due giorni di tempo per formulare i quesiti, dopo di che essi verranno approvati dalla Commissione. 1 quesiti riguardano: 1) voto obbligatorio: La Commissione, in linea di massima, é contrarla; 2) voto plurimo: La Commissione è' favorevole al voto plurimo; ma si è riservata ogni decisione a dopo la risposta del Goverqio; , 3) voto per lettera: La Commissiono non è favorevole; 4) voto agli emigrati: La Commissione ha rilevato l'impossibilita tecnica di concedere il voto agli emigrati, ed ha formulato voti che nelle prossimo infornate senatoriali, siano più frequentemente che per l'addietro inclusi 1 cittadini italiani residenti all'osterò, come si è fatto recentemente con il senatore Guelpa; •5) elettorato politico femminile: La Commissione chiede al Governo se ritenga opportuna la concessione dell'elettorato politico aule donne, come ò stato proposto per quello amministrativo; 6) circoscrizione di grandi città: La Commissione ha rilevato la necessità di evitare artificiosi frazionamenti delle città superiori ai 70 mila abitanti; 7) abbreviamento dei termini previsti dall'art. 42 per la convocazione dei comizi elettorali; 8) età dei deputati: La Commissione ha ritenuto che, essendo cessate le ragioni di superiore interesse nazionale per le quali fu permesso ai cittadini che avevano fatto là guerra di entrare a far parte dell'assemblea elettiva, il termine per la eleggibilità debba essere riportato a trent'annd ; 9) elezione de iure dei candidati che non abbiano competitori nel loro collegio: La Commissione propone che, analogamente a quanto dispone la legge, gli uffici elettorali proclamino senz'altro eletti quei deputati che non abbiano nei rispettivi colJegt competitori di sorta. E' mantenuta la neceosità delle firme di quattrocento elettori per l'ammissione alla candidatura; 10) limiti di eleggibilità per gli impiegati dolile amministrazioni locali; 11) ineleggibilità da estendersi ai funzionari onorari (cancellieri e preterì onorari); 12) come debbono computarsi i tre mesi richiesti dalla legge perchè i funzionari 6i dimettano prima delle elezioni; 13) quali sono i magistrati dei gradi equiparati a Consiglieri di Cassazione; 14) perchè si è proposta l'eleggibilità del personale diplomatico di secondo e terzo grado; 15) ) quali son" gli limolali generali e superiori con uffici n trlurisdizione territoriale; 16) come pensa il Governo che sia possibile stabilire sani-ioni per i deputati assenti non giustificati. La Commissione propone che sia mantenuta intatta l'indennità parlamentare e che 6iano istituiti ì gettoni di presenza per ciascuna seduta. La Commissiono ritiene che 6i debba assegnare ad ogni provincia un numero di deputati, lasciando alla Commissione elettorale consultiva il compito di dividere ciascuna provincia e collegio.

Persone citate: D'alessio, Guelpa, Rama