L'Inghilterra alla Conferenza di Parigi

L'Inghilterra alla Conferenza di Parigi L'Inghilterra alla Conferenza di Parigi La linea d'azione (Servizio speciale della STAMPA) Londra, 5 mattino. Conte sia sapete, la Mommo Post, serviva, sàbato, ai propri lettori un dispaccio da Washington il quale, secondo il giornale, conteneva una grande primizia. L'Inghilterra, narrava il dispaccio, aveva avvicinato l'America per dirle che il Governo americano è perfettamente libero di accordare alla Francia, relativamente ai debiti di guerra, tutte le agevolazioni che vuolePuò concedere quella moratoria di 10 annidi cui si parla da tanti mesi, e può accordarle anche un consolidamento a condizioni migliori di quelle stipulate per il rim-borso del debito inglese. Quest'ultimo dovrebbe essere estinto in 60 annualità di 30 milioni di sterline nei primi anni e poi d35 e di 40 milioni, secondo il corso dei cambi. L'America può invece estendere il periodo di ammortamento del debito francese, e si capisce anche di quello italiano (ma dedebiti italiani nessuno parla) a 00 anniridurre come le piacs il principale e fissarl'interesse anche a livello ultra basso. L'Inghilterra lascia agli Stati Uniti la piena liberta'di fare-tutto questo. Essa desidera soltanto che, quando la Francia incomincerà a rimborsare l'America, essa incominci a rimborsare di pari passo il Governo inglese; di qualunque annualità lFrancia versi a Washington, essa paihi simultaneamente all'Ii""hilterra una annualità non minore dell'altra. La Montino Poslanciava la grande notizia proclamandche nel passo ingles. le personalità dWashington travedono un gesto di una generosità senza precedenti Generosità per forza «cri sqrramtò- sTTraiiisa—aené ìrYiemizioutelefoniche, dovute al mal tempo, abbiamignorato questo monumento di vacuitpropagandistica senza costrutto. L'America ha sempTe posseduto non soltanto lvoglia, ma il diritto di consolidare tuttil suo credito di guerra come le pare piace, calcando la mano su Tizio e alleviandola su Caio, a proprio talento. Cinon deriva soltanto dalla certezza che ogndebito di guerra accesosi a Washington ftenuto separato dagli altri, sopra una pure semplice base commerciale, tanto che Governo americano ricusò esplicitament I «"t7àuamento * della ViazTone^Tùi^favòVit„,ThjH rnnvenyiórip in bas ,aU Inghilterra nella convenzione n tins' a cui venne consolidato nel 1923 il debitinglese; deriva anche dall'incontrovertibile fenomeno, diremo così psicologico, in virtù del quale l'Inghilterra ama tenersbuona a tutti i costi l'America o di tenersmille miglia lontana da ogni 0 qualsiasposa dittatoriale verso gli Stati Uniti. Dunque il Governo inglese non può avefatto a Washington il gesto attribuitogldalla Montino Post, perchè questo sarebbstato estremamente gratuito e avrebbe rizzato il pelo agli americani. La posizioninglese, in fatto di debiti di guerra, è alata chiarita da Churchill prima di Natale alla Camera dei Comuni. Egli dichiarò fin d'allora che l'Inghidtcrra « non desidera ostacolare alcuna combinazione la quale possa verificarsi a loro mutuo vantaggio » tra la Francia e gli Stati Uniti. Questo non era un gesto generosoma la promessa che sarebbe mancato ogngesto ingeneroso da parte di Londra. Era Implicito il naturale riconoscimento che l'America può combinare ciò che le talenta con la Francia, l'Italia e gli altrsuoi debitori pe rrestinzione dei relativdebiti. L'elemento churchilliano consisteva nell'assicurazione che Londra non si sarebbe abbandonata ad alcuna » chicane ». Ora la « Morning Post» ha riesumato questa dichiarazione e l'ha diluita in due colonne di particolareggiato cristianesimo finanziario, cablografato da Washington, per l'ammirazione demondo. Churchill, dal canto suo, faceva seguire la richiesta che parallelamente a qualsiasi versamento francese a. Washington abbia luogo un versamento almeno eguale a favore di Londra. In altri teniini, i debitori dell'America non dovrebbero pròvvedere ad estinguere il loro debito versogli Stati Uniti, senza prowodero and1" alla estinzione dei relativi debiti v l'Inghilterra. Quest'ultima foi"~ ' ancora accettata <■]»"" vrà venire esp" alla richiesta '■ ha pqtuto ris; rr: .un che il :. inani del C Con"- ss" i : 0 i e i , e a a t o di eui o à ea o e eò ni u a il e a e e o in i i i r i e e è n e o , i a e i i n o o l e n e in questa materia, sono abbastanza facili, lauto è vero che ci sono delle piramidi di carta. Ma ogni accordo sarà a doppio taglio e tutto dovrà esere dibattuto, digerito e, per così dire, sintetizzato, senza che alcun propagandisnio di vecchio tipo possa sortire il minimo profitto per Due problemi incombenti La riunione del Gabinetto, che avrà luogo oggi servirà a dare gli ultimi tocchi definitivi alle vedute inglesi sui vari problemi finanziari all'ordine del giorno della Conferenza di Parigi e precisare la linea di azione che sarà seguita da Winston Churchill. Gli eventi dell'ultima settimana hanno prodotto uno spostamento sensibile nell'ordine di importanza dei problemi sottoposti all'esame della Conferenza. Sembrava finora che i primi, in ordine di importanza, fossero quelli relativi alla ripartizione delle spese incorse nell'occupazione della Rhur. Dal punto di vista inglese, due problemi hanno assunto il posto d'onore; quello dei debiti d. guerra, destinato tuttavia ad essere discusso in via non ufficiale e quello dell'attribuzione agli Stati Uniti di una quota parte dei redditi, in base al piano Dawes. Per ciò che concerne quest'ultimo punto, il Governo inglese, in risposta ad una lunga nota di Washington nella quale questa formulò la sua richiesta di riparazioni, aveva dichiarato che; la domanda americana era insostenibile, tanto sul tererno giuridico quanto su quello dell'equità. Il Consiglio dei ministri di oggi sarà in pos sesso di una contro-risposta americana; essa riassffwscell pieno ed assoluto" «ritto degli Stati Uniti ad avere risarciti i suoi propri danni di guerra, mediante i redditi risultanti dall'applicazione del piano Dawes. Il Governo americano, non solo torna ad insistere sulla sua tesi, ma risponde, a quanto nuovamente si afferma alla proposta inglese di introdurre nella valutazione dei danni subiti dall'America una distinzione tra danni risultanti in seguito all'entrata in guerra dell'America ed i danni generali causati dal fatto stesso delle ostilità .Alla Conferenza, Winston Churchill sosterrà la tesi inglese della inaccettabilità delle domande americane : nel caso in cui la Conferenza si pronunciasse in favore dell'adozione della richiesta di Washington, il Cancelliere dello scacchiere inglese sarebbe istruito, in base alle ultime informazioni eh* si posseggono, di vegliare a che la quota delle riparazioni attribuite all'America non venga dedotta Ja quella attribuita all'Inghilterra, ma venga proporzionalmente ripartita tra le quote di tutte le potenze, aventi diritto in baso all'accordo di Spa a riparazioni tedesche. I debiti Si ripeteva anche che i tre delegati americani alla Conferenza di Parigi sono stati istruiti dal loro Governo di opporsi recisamente a che, in sede conferenziale, venga sotto una. forma n sotto 1 "''a sollevata la questione dei debiti Ciò nondimeno, nessuno in In/ bita che la questione dei deB' tutte le altre ed i colloqui e* zia li influiranno in modo' □! svolgimento di dibattiti de stioni nll'ordine del giorno, tiene qui a Londra che il v> l'America a ; ai debiti di guerra tac Winston Churchill. .'. collaboratore diplomatico , graph si congratula con 1' causa della decisione prer « di riservarsi il diritto nazioni debitrici deli" ni di consolidati tenuti giusti e 1 te rial terni1 alle ste*.-., potenze che il corollario r cisione di --' ne' -[d«iinehtp o |^Jle zione suscitata negli stessi ambienti dall'improvviso espandersi in Germania ùV'i una anglofobia che. a giudizio di Garvinsupera quella, esistente financo durante la guerra. Questa campagna di insulti all'Inghilterra insospettisce Garvin, il quale dice : La Germania dovrebbe sapere che #li stalisti inglesi hanno in vista una sola cosa: quella di assicurare la simultanea evacuazione di Colonia e della Ruhr entro il prossimo maggio e la campagna anglofoba compromette le buone relazioni anglo-tedesche le e non può passare inosservata e lasciare in- ve differente l'Inghilterra. Se questo tono deve continuare e gli attacchi debbono diffondersi, sarebbe molto meglio ritirare le nostre truppe da Colonia ad una data prossima e Lisciarvi andare la Francia, se essa insiste nall'occuparla. Non possiamo litigare con la Francia per il piacere di essere insultiti dalla Germania ». / Garvin teme che la campagna assuma tale una proporzione da indurre il Parlamento tedesco a respingere il trattato di commercio recentemente concluso .tra i due paesi: / ; « Se ciò accadesse vi 6arà da trarre/dall'evento una morale ben chiara: conosceremo senza possibilità di dubbi lo spirw dominante in Germania ». E più oltre Garvin precisa il /wo pen siero : « Una'Germania anglofoba non/j>uò essere indotta alla ragione 6e non in untola 'modo: con la promessa chiara e netta/l'i appoggio militare alla- Francia ed al Bwio in caso di aggressione tedesca. TI problèma risila sicurezza assume, in seguito alja anglofobia tedesca, un aspetto di inattesa urgenza. La Germania non è disarmata intjBl'e'ti'almente; pensa alla guerra, medita 1* rivincita. 1^ Germania potrà trasformarsi i/i poco tempo in una potenza combattiva gigantesca. Questa è la più grande tragedia che sovrasta sull'Europa ed 11 risultato' inevitabile del trattato di Versailles. QuaJnnque altro popolo, nella 6tesaa situazione/ farebbe, ciò che fa la Germania. Ma coloro che, cpme l'Inghilterra, favorirono sempre una politica totalmente differente da ouel'a contenuta nel trattato di 'Versailles, dall'armistizio in poi, devono far fronte ai fatti, anali sono effettivamente ». / Dunque, secondo Garvin, occorre toglierà dalla teista, dei: nazionalisti tedeschi tutti i sogni che sianno sognando: l'unico modo è di avvicinarsi agi: alleati e di mostrare loro che' l'Inghilterra si mantir ne in ogni occasione a fianco della Francia e del Belgio. ![>i'ia ansio americana u Un colloquio di Coolidge eoo 'ord Cecil Wasuinp"" 5 mattino. Un colloquio ò ay*eWo alla Casa Bianca tra il preside1* Coolidge e lord Robert Cecil, il qu/le ha fatto un breve viaggio negli StatfUniti a scopo che lu detto pur. ->fc».Personale. Il Presidente ha manifestato -ri. visitatore la propria soddisfazione »er gli amichevoli rapporti che corro - gli Stati Uniti e l'Inghilterra. Lord cil, dopo il suo abboccaci, -jlidge, non esitò ad alludervi .scorso pronunciato al « Pelgrims ^1 New York: soddisfazione espressa dal Presigli ha detto, riveste un grande io, perchè noi in Inghilterra nunel Presidente Coolidge una fìdu■.intensa. L'amicizia tra i nostri due ò di lieto auspicio per la futura pace inondo ». / '11. Tatore qualsiasi non misura/molto o ' in un discorso post-pyandiale rio grado di esagerazione è ani->rd Cecil è tra 1 politici più esistano, e dato,che egli esagerato in questo anUi 'a intesa anglo-amerisarebbe stata fatta appartiene al Go"10 già, a suo America non 1 semplice » inorevole, cinque