Il problema della paoe

Il problema della paoe INCHIESTA NATALIZIA | Il problema della paoe (Servizio speciale della « Stampa ») Parigi, 24, notte, a II problema della pace » è 11 tìtolo di una tocbiesta che 11 New York Herald ha com: pduto, in occasione del Natale, presso alcuni dei personaggi più in vista della politica mondiale, allo scopo di sapere In qua! modo la buona volontà internazionale potrebbe progredire nel corso del prossimo anmo per assicurare la pace, D ministro americano Kellogg ha risposto: « Ciascuna nazione deve studiare i costumi, le istituzioni e le aspirazioni delle altre Nazioni, perchè un tale studio può sopprimere i sospetti e oli antagonismi di razze. Bisogna pure dissipare il timore degli armamenti a. Re Alberto del Belgio si è mostrato della 6tessa opinione, aggiungendo peraltro che la stampa può contribuire ad insegnare alle nazioni a conoscersi meglio e quindi allo stabilimento della pace. Il Re ha concluso: « La pace del mondo non sarà assicurata se non con la buona volontà universale dei popoli, e questa volontà dipende, mollo dalla loro attitudine a comprendersi. L'anno che sta per terminare ha visto in Europa II consolidamento di istituzioni e di accordi dal quaii è permesso sperare grandi risultati, soprattutto se noi, riusciremo a generalizzarli e ad estenderli, ma che non potrebbero riservare che crudeli disillusioni qualora lo spirito di pace non li vivificasse ». , L'opinione di Briand è espressa in poche righe: « Credere in questo momento ad una guerra europea è una pazzia criminale, poiché una guerra di tal genere schiaccicrebbe vincitori e vinti. Noi assisteremmo in tal caso al crollo della civiltà e vedremmo l'inizio di un'epoca analoga a quella che segui la caduta dell'Impero Romano, lo làccio tutti gli storti necessaril per trasformare in realtà i princtpii della Società delle Nazioni. Dopo sei anni di sforzi di tal genere, una prima pedina è stata posta: il Paltò di Locamo. Ed è italo necessario un anno per mettere quel Patto in vigore con l'entrata della Germania nella Società delle Nazioni ». Per il segretario di Stato del Tesoro americano, Mellon, vi è un solo mezzo per avere la pace: ridurre gli armamenti di terra e di mare. In qual modo? Anzitutto con accordi regionali tra paesi vicini o limitrofi, che abbiano ragione di temere i reciproci armamenti. Sul mare, gli Stali Uniti « sono disposti a partecipare a qualsiasi accordo pratico che possa estendere le clausole di Washington a tutti i tipi di navi ». Aggiungiamo che MellOD si è guardato bene dal dire ana sola parola circa i debiti. Lord Robert Cecil ha detto: «/ due grandi eventi della pace sono stati gli accordi di Locamo e l'entrata delXS. Germania nella Società delle Nazioni. Bisognerebbe ora realizzare un accordo generale in vista della riduzione e della limitazione deOli armamenti. L'avvenire, sotto questo riguardo, apparisce sotto una luce favorevole », Stmsemann ha cosi risposto alla doman Bla del giornale americano: c Se ogni uomo che detiene in Francia ed I* Germania una particella di potere pensaste come la penso io e come la pensa Briand, non sarebbe difficile ristabilire la pace europea, grazie alla fiducia reciproca e ad una fruttuosa collaborazione tra la Germania ed f suoi ex-nemici. Sventuratamente, bisogna fare i conti anche con delle poderose opposi zioni. Conosco le difficoltà contro le quali lotta Briand; le mie, del resto, non sono minori. Tuttavia noto che ogni giorno si compie una evoluzione verso una migliore intesa reciproca con le grandi Nazioni che ci hanno combattuto ». Il Ministro degli Esteri polacco Zaleski ha dichiarato: '* Annetto la massima importanza alla Con ferenza del disarmo, poiché la soluzione di tale problema alleggerirebbe i bilanci dei Governi, e le economie che ne risulterebbero potrebbero servire a scopi produttivi. Annetto pure una grande importanza alla Con ferenza economica. Organizzata giuridicamente e garantita dalle Nazioni che appartengono Olla Società delle Nazioni, la pace dovrebbe torà essere economicamente realizzata con uno spirito che tenga conto degli interessi vitali di tulle le Nazioni >. n Ministro cinese Wellington Koo ha detto: '■ L'opinione pubblica cinese, che nel postato veniva trascurata, è ora un nuovo fattore che deve essere riconosciuto e rispettalo qualora si voglia ottenere la pace mondiale. La mia opinione è che gli accordi per statuire la pace mondiale sono meno importanti 'del desiderio dei popoli democratici di ottenerla. Lo spirito del popolo cinese è in completo accordo con i sentimenti che fanno del Natale un simbolo di benevolenza per una grande parte dell'Europa ». In Quanto al Primo Ministro giapponese. iWakatsvki, egli ha dichiarato nel modo più esplicito di ritenere che gli accordi internazionali per la pace sono sufficienti per mantenerla qualora tutte le Nazioni siano egualmente desiderose di servirsi delle facilitazioni che sono messe a loro disposizione per tale ecopo. La tensione germano-polacca e ana protesta alla Lituania per Merael (Servizio speciale della • Stampa ») Berlino, 21. notte. I decreti di espulsione emanati dalle autorità lituane contro numerosi cittadini germanici abitanti in territorio di Memel hanno provocato — secondo pubblica il lokal Anzeirjer — una protesta diplomatiIca dàlia Germania, 11 Governo di Berlino ba impartito istruzioni al suo ministro a Kaunaa perche chieda la revoca del provvedimento, ritenuto ingiustificato. Tra la Polonia e la Germania continua Iona certa tensione e prosegue la polemica per via diplomatica a proposito del discorso che un deputato pronunciò al Reichstag, all'indomani delle elezioni amministrative dell'Alta Slesia. L'oratore emise apprezzamenti sull'atteggiamento del Governo polacco di fronte alla minoranza tedesca, ciò che irritò il Governo di Varsavia Ad una prima sua nota, a cui il Governo di Berlino già diede risposta, segue •ra nna seconda nota diretta dalla Legaeione polacca al Ministero degli Esteri di Germania. Un nuovo motivo di attrito tra la Polonia e la Germania è poi dato da tra complicato intrigo spionistico, nel quale si è cercato di immischiare il dottor Lukascbek, membro tedesco della Commissione mieta della Società delle Nazioni per la tutela delle minoranze nell'Alta Slesia Il presidente della Commissione, lo sviz E«ro Calonder, protesta — in una dichia razione ufficiale — contro il tentativo di ■ereditare la Commissione con manovre o polemiche inscenate contro membri di essa.

Persone citate: Alberto, Briand, Iona, Mellon, Robert Cecil, Zaleski