Le interviste estere di Mussolini

Le interviste estere di Mussolini Le interviste estere di Mussolini «Politica di pace, non pacifista» Londra, 18, notte. La Jteuter ha te New York che l'Allottateci Preti pubblica una intervista t uta da) eoo corrispondente romano con Mussolini, il quale, tra l'altro, ha dichiarato Che un accordo franco-italiano costituisce tana tra le esigenze fondamentali dello sviluppo europeo: « Lo spirito informatore 'della politica italiana si fonda sulla necessità di provvedere al bisogno di espansione morale, spirituale e fisica del paese mediante una politica pacifica, ma non pacifista. Il raggiungimento di questo scopo lion * ptinfo incompatibile coiramiciiia e la tooperaiione eolle altre nazioni. In linea di fatto, l'Italia ha bisogno di cooperare e di intendersi con esse, specialmente colla Francia e eolVlnghilterra ». Mussolini quindi si è manifestato eonjrtato dell'urgenza di ristabilire l'equilibrio europeo. 11 quale offre la formula migliore Ber il mantenimento della pace: ■ La tendenza a considerare gli asiatici tome barbari deve estere abbandonata, — koggiunse Mussolini — e il cosidetln pentolo asiatico cesserà non appena saranno abbattute le barriere tra la mentalità orientale e quella occidentale ». Mussolini ha chiarito il suo concetto delrequilibrio delle forze mediante esempliti fazioni fisiche: a Gli organimi che si sviluppano ptA rapidamente sono destinati a superare nel peso gli altri e a far pendere la bilancia te roprio favore. Perciò, l'equilibri© fra i popoli che sono i più vigorosi deve costantemente ristabilirsi. In questo concetto si trova fra taltro la -isposta al frequente quesito intorno alle aspirazioni coloniali italiane, quantunque — ha spiegato Mussolini — ciò non ignifichi affatto che VJtaUa ti disponga ad afferrare per la gola la prima nazione he passa per strapparle Ima c'ionia. E" impossibile r>er ora abolire la guerra, l'Italia perciò si tiene pronta a difendersi da un momento all'altro contro l'attacco di chicchessia. Ma U maggior bisogno del popolo italiano è di lavorare. La colitica Italiana,, senta essere pacifista, è pacifica. E i numerosi patti finora stipulati stanno a comprovarla ». Circa la comunanza di interessi fra l'Inghilterra e l'Italia nel Mediterraneo, Mussolini ha ietto che nell'amicizia fra ie due nazioni non esiste alcun che di coercitivo: « Una tradizione H amicizia che non fu fnai rotta né tradita darebbe luogo alla Cooper azione tra onesti due paesi, anche se non esistessero molte ragioni economiche ■f politiche in tal senso. Inoltre, le ue nazioni guono le slesse direttive nolxtiche fondate sul vrincipio del mantenimento 'dell'equilibrio nel Mediterraneo e dello sviluppa dei commerci per acerc^ere la prosperità dei due ; opoli. Entrambe le na Sioni — ha terminato testualmente Mas Bolini — hanno dimostrato, sottoscriven do il Patto di Locamo, di essere pronte a far sacrifici ver il mantenimento de. a pace ». [Verso una secessione parlamentare in Ungheria (■errixio apertale della « Stampa •) Budapest, 18, mattino In sèguito al risultati delle elezioni, che hanno dato compleneivamente 23 deputati di opposizione su «18, siamo In Ungheria alla vi gllia di una secessione parlamentare. I depu tati dei tre partiti di sinistra cioè liberili democratici e socialisti hanno iniziato trai talTO per addivenire ad una dichiarazione collettiva, che verrà fatta nella prima seduta Uella nuova legislatura- In questa dichiara gone sarà detto che, dato ti modo come si sono svolte le elezioni, a voto palese nella maggior parte dei collegi e nelle condizioni 81 silenzioso terrore anche ne! collegi a voto segreto, il risultato delle elezioni non rispec ehi* volontà del paese; e pertanto Toppo glzione di sinistra non puf. considerarle coir «alide * decisive l'opposizione ili smisti lon prenderebbe cprind* parte al lavori della Camera de< deputati Non è ancor deciso se ^arno-la loirlca vorrebbe, dopo queste dichia razioni i ?3 deputati denr>rranno 11 loro man- dato* o se, come li vocifera, si limiteranno ta, non prendere parte al lavori parlamen'ari « L'Italia ha bisogno di lavorare» Parigi, 18, notte. Il Figaro pubblica un'intervista che lo scrittore Marcel Boulanger ha avuto con l'on. Mussoiini nel corso di uno sua inchiesta romana II BouUuger scrive: « A palazzo Chigi noi abbiamo posto delle questioni fi-anche e nette circa le voci di armamenti alla frontiera, di una minaccia per Nizza e del pericolo che correrebbe la Corsica « A proposito di armamenti italiani, ha detto l'on. Mussolini, le voci non hanno alcun senso comune. Vi sono in tutto duemila uomini della milizia fascista disseminati sulla frontiera da Ventimiglia a Fiume ». Ed il Presidente ha ripetuto ancora una volta: « Duemila non uno di più », Quanto al famoso attacco di Nizza ed al pericolo per la Corsica, l'on. Mussolini ha dichiarato riden do che esso è una ridicolaggine ed ha aggiunto : « La voce non merita altro nome: è una favola per i fanciulli. E' STiaMT^ rÌdtC°la * ^ 31 ***** • iuS^'. j ,,,... _. , _ !rananae poi dell Albania e dona scoiGl¬ ene il trattato di Tirana ha avuto a nevra, l'on. Mussolini ha detto: «Io non ho mai pensato un solo istante che la pubblicazione del trattato italoalbanese, che sarà depositato alla Società delle Nazioni, dovesse nuocere olla pace delle conversazioni di Ginevra, ma d'altra parte quelle conversazioni sono state sconvolte? E perchè avrebbero dovuto esserlo? L'Albania richiama estremamente l'attenzione dell'Italia che vi ha dei grandi interessi Ma la sua integrità territoriale e ia sua indipendenza saranno rigorosamente rispettate. Un trattato era necessario per precisare e regolare bene tutti i punti che potevano interessare l'Albania e l'Italia nei loro rapporti presenti e futuri. Ma non vi è nulla. nessuno deve vederci nulla, che sia di natura tale da destare l'allarme. L'Italia ha bisogno di lavorare, ecco tutto, e noi domandiamo semplicemente che ci si lasci tranquilli ». Lo scrittore francese fa seguire le dichiarazioni del capo del Governo Italiano da questo commento: « Che cosa ai può trovare di allarmante o di minaccioso In queste parole? Sono forse questi i propositi di un nemico? Ora che le preoccupazioni di Ginevra sono state scartate, almeno momentaneamente, vorrà Briand riprendere il suo progetto che egli aveva dato II diritto di considerare come deciso e di realizzazione Imminente? E poiché nulla si oppone all'incontro, quali ragioni potrebbero accamparsi per lasciar svanire questa probabilità di un nuovo accordo in favore della pace della povera Europa? ». «La prova massima del fascismo è Dell'ordina Intarnazlonalt » Roma, 18, notte. Un articolo del direttore della Tribuna precisa le funzioni che in questa nuova fase di regime totalitario si intendono assegnate al Partito fascista. L'articolo premette che sarebbe grave errore ritenere che la funzione e l'importanza del Partito siano oggi diminuite, dopo che lo Stato si è ricostituito nelle sue sagome fondamentali, e così continua: • 11 partito con le sue gerarchie deve agire differentemente, ma ha molto da fare. La sagoma dello stato fascista non è ancora lo Stato fascista! I prefetti restituiti alla massima autorità non 6ono ancora e non possono essere, dato il caratteie della funzione di Governo (anche del Governo fascista) l'iniziativa creatrice, il costume. Di più. lo Stato non è la società e soprattutto lo Stato fascista na^ce dalla società nazionale, ma è lo strumento di questa per i fini della p lenza e non fine a se stesso. Ebbene, il partito deve promuovere appunto la società naziona e, scegliere e soste, e.e le iniziative, definire il costume. E' un'opera tutta diffelente da quella polemica e combattiva cu gli avversari. Vog iamo ripetere: più difficile, per la quale occorrono anche altre at titudini e per la qi.a'e il coraggio deve essere la pazienza romana, la fede deve di ventare tenacia ed ogni Improvvisazione audace deve cedere alla conquista continuativa e cocciuta >. - '• Specificati i compiti concreti nei quali si traduce questa disposizione conclude: • Infine c'è da ripetere per l'ennesima volta che 11 fascismo è una società, uno Stato, ma in funzione di potenza. Tutto ciò che è interno del fascismo deve valere pei l'azione clic l'Italia deve p^ter compiere fuor dei confini La prova massima de fascismo e e ^arè -empre nell'ordine inte'nazi naie il .latito. »«-. cagliato >allu politica inierna. da', rimplcvjolimento interno, ha appu- te il empito di determinare - e gli avvenimenti ■.■he ci circondano non affettuosamente Iti Europa e nel mondo devono essere chiari pe Umu _ quella misura intemazionale, che da 1 u mpo invochiamo per metto di tutte le no stre azioni.».