Giornata di sole sul Lemano

Giornata di sole sul Lemano Giornata di sole sul Lemano (Dal nostro intlato) 10. notte Ginevra, Stasera Ginevra impazza, ed impazzerà domani e dopodomani: è la festa patriottica e carnevalesca dell' « Escalade ». E la gente si riversa in comitive e gruppi mascherati, chiassosi per le strade; affolla 1 caffè, i fahartnj, balla, beve e canta; si dà al buon tempo e fa gazzarra Proprio un carnevale fuori stagione; una specie di Piedigrotta sulle rive del Lemano. La festa trae origine da un episodio storico e bellico; quando, tentando il Duca di Savoia di ricuperare ed assicurarsi il dominio di Ginevra, la notte dall'll al 12 dicembre del 1602 fece assaltare dalle sue soldatesche, al comando di un De Sonnaz, la città. Un primo nucleo di savoiardi, approfittando che i genevesi non erano sull'avviso, potè giungere di sorpresa sino sul cammino di ronda del castello, la. dove ora si svolge la via de La Coraterie. Ma un caporale genevese riuscì a calare In saracinesca della porta dove 1 savoiardi facevano impeto; quindi la « mère Royaume •>, che stava preparando il rancio ai soldati di guardia alla Cittadella, accorsa al rumore del combattimento, rovesciava sugli assalitori le marmitte di brodaglia bollente, mettendoli cosi in rotta. E così I' h Escalade » fu sventata e respinta, e la liberta ginevrina ancora una volta fu salva. Sicché la gente, anche nella già tanto rigidamente austera atta di Calvino, trae dal fatto argomento e ragione di chiasso; e si traveste in domino, o maschera il proprio imsu di un grande naso di cartone, e fa strepito e baldoria. Sfondo di gaiezza e voci allarrnistiche Questo lo sfondo. Sn questo sfondo di gaiezza scapigliata,' le notizie della giornata, per dò che riguarda i colloquii diplomatici e la seduta del Consiglio della Società delle Nazioni si delineano con un contrasto patente di gravità e di solennità. Le voci allarmistiche cui ieri accennavo riguardo alle trattative diplomatiche persistono, ed in certi ambienti si aggravano. Si insiste sull'opposizione di Poincaré a quanto Briand avrebbe concluso a Ginevra; si dice ch«s lo Stato Maggiore francese protesterebbe con molto battere di sciabole contro l'avvistata fine del controllo militare interalleato in Germania, e che la Conferenza degli Ambasciatori non sarebbe affatto disposta a riconoscere, com'è necessario per una felice conclusione dei lavori ginevrini, che la Germania ha adempiuto in misura soddisfacente agli obblighi del trattato. Riguardo alla Conferenza degli Ambasciatori si dice che essa rinviava le sue decisioni ad oggi non perchè ad esse non potesse giungervi anche ieri, ma perchè le decisioni erano, riguardo appunto ai lavori ginevrini, assolutamente negative. D'altra parte, stamattina qui si sono nuovamente riuniti i cinque: Briand, Chamberlain, Scialoja, Stresemann e Vandervelde. Si sono riuniti al Beau Rivaqe, da Chamberlain, verso le 10 e mezza e sono stati a discutere s<n dopo il tocco. Uscendo, Briand — che è sempre il più accostabile e il più loquace di tutti — ha concesso qualche battuta di dialogo ai giornalisti che attendevano. A voler sviluppare le sue poche frasi, ci sarebbe da tirar fuori un mezzo articolo. Ma questa è appunto una specialità di Briand, di aver Varia di far credere, di soddisfare, con quella cortesia e quella cordialità di cui i francesi hanno innata l'arte, la curiosità di coloro che sono rimasti fuori della porta, ansiosi di ciò che si svolgeva al di là di quella porta; di offrire loro abbastanza materia di supposizioni e di diecussioni perchè siano contenti senza però scoprire nulla di ciò che non deve essere scoperto. Arte sopraffina di uomo di governo, che ha dietro di sè decenni di esperienza, e dietro della propria esperienza ancora una scuola politica più volte secolare. Il vecchio Briand, con la sua larga faccia di modesto borghese di una qualche provincia francese, con le sue gote floscie ed un po' cascanti, colle sue sopracciglia folte, coi suoi occhi che paiono riflettere soltanto una lunga stanchezza di vivere, ma che a tratti improvvisamente si illuminano e scintillano più di quelli di qualunque giovane, sa tale arte a meraviglia, e l'usa abilissimamente in confronto dei suoi colleghi, con una bonomia sorniona e cordiale, che riesce perfettamente — è tutto dire t — a dare l'impressione della sincerità più aperta e di un ingenuo candore. Briand: - Speriamo-. Stamane, uscendo dal colloquio a cinque, ha detto In sostanza: — Tutto va bene. Abbiamo discusso di due questioni che rimanevano ancora in sospeso, e dovremo trattar te di nuovo dopo cho avremo avuto le notizie che attendiamo dalla Conferenza degli Ambasciatori. Sono conversazioni laboriose, che prendono molto tempo; ma speriamo che domani avremo felicemente concluso. Speriamo... Poi, attraverso le grandi e lucide vetrate dell'atrio del Beau Rivage, guardò fuori il sereno ei il sole che oggi incantavano Ginevra: lo specchio del 'ago dove nuotavano i cigni a schiere e 3u cui si libravano in lunghi voli i gabbiani, e i monti dell'opposta riva scintillanti di neve. Ripeta : — Speriamo. Ma è veramente un pec dove cato lasciare questo delizioso paese oggi è regnata la primavera... Poi usd Stresemann. Disse, attraversando rapido l'atrio: — Ci «ara un comunicato ! — Gli altri, Scialoja e Vandervelde, uscirono senza dire nulla ed il comunicato collettivo poco più tardi d Informava : « l rappresentanti delle Potente che fanno parte della Conferenza degli Ambasciatori si sono riuniti questa mattina con •> rappresentante della Germania per rendersi conto dei risultati delle conversazioni ehe hanno avuto luogo giovedì a ParigiEssi hanno potuto constatare un progresso soddisfacente nell'insieme. Essi attendono ancora la relazione ehe deve essere loro rimessa dalla Conferenza degli Ambasciatori in seguito alla riunione del pomeriggio, % si riuniranno per una nuova deliberazione sabato mattina alle 11 ». L'Impressione del drcoli meglio informati e più vicini alle varie delegazioni è che l'ottimismo generico a cui questo comunicato si ispira, ed anche quello più preciso cui apparivano ispirate le parole di Briand (il quale — badiamo» — avrebbe in sostanza promesso l'accordo per domani sera) abbia consistenti ragioni e basi solide, e costituisca la nota più significativa e più autenticamente autorevole a cui vanno intonati la cronaca ed 1 commenti di questa quinta, anzi, per riguardo alle trattative extra-societarie, sesta giornata ginevrina. Le due questioni ancora pendenti cui alludeva Briand nelle sue dichiarazioni sarebbero quella delle fortificazioni tedesche sulla frontiera orientale (per cui la Commissione militare interalleata di controllo avrebbe rilevato dei mancamenti da parte della Germania agli impegni) e quella dell'esportazione delle anni. . La riunione del Consiglio n Consiglio della Sodetà delle Nazioni si è poi riunito oggi come di consueto alle 16, e ha discusso le seguenti questioni: l.o) Mandati. — Su relazione del rappresentante del Paesi Bassi, Van Karnebeck, il Consiglio ha deliberato per ragioni tecniche di aggiornare alla sua prossima sessione l'esame dei lavori della Commissione dei mandati; — 2.o) E*ecustone delle raccomandazioni del Consiglio concernenti la questione greco-bulgara (rifugiati); — 3.o) deliberazione deli Assemblea relativa all'estensione delle misure di assistenza ai rifugiati. — In vista di dare seguito a questa deliberazione dell'Assemblea, il Consiglio, su relazione del ['appi-esentante della Czeco-Slovacchia, ha invitato l'Alto Ccrmmissario per i rifugiati e l'organizzazione intemazionale del Lavoro a studiare come le misure protettive di sistemazione e assistenza già prese a favore dei rifugiati russi e armeni potrebbero essere estese ad altri gruppi di rifugiati che si trovino in condizioni analoghe in conseguenza della guerra o di avvenimenti che direttamente si riattacchino alla guerra. Su proposta del rappresentante della Gran Bretagna sir Austen Chamberlain 11 Consiglio ha deliberato, per facilitare lo studio della questione, di domandare all'Ufficio internazionale del Lavoro di volergli fornire tutte le informazioni sulla estensione e l'urgenza del problema, cosi come sulle categorie del rifugiati, la loro natura, la loro residenza e il loro numero. (11 direttore dell'Ufficio internazionale del Lavoro, Albert Thomas, assisteva alla seduta); — 4.o) Untone internazionale di soccorso. - Su relazione del rappresentante dell'Italia, Sdalola, il Consiglio ha fissato al 4 luglio 1927 la data in cui sarà convocata a Ginevra la conferenza prevista per la creazione deirUnione. 11 Segretario Generale indirizzerà inviti a farsi rappresentare a tutti i Governi degli Stati membri della Sodetà delle Nazioni, così come a quelli dei paesi seguenti: Afganistan. Egitto, Ecuador, Stati Uniti, Hegiaz, Islanda, Lichtenstein, Messico, Monaco, San Marino, Sudan, Turchia, Unione delie repubbliche Soviettiste e socialiste di Russia. Il Segretario Generale indirizzerà del pari un invito al Comitato internazionale della Croce Rossa e alla Lega delle Società della Croce Rossa a farsi rappresentare ufficialmente alla conferenza a titolo consultativo. Inoltre, parecchi membri dell t Commissione preparatoria saranno invitati a prendere parte, a titolò di esperti, ai lavori della Conferenza; — 5.o) Riforma bancaria e monetaria dclTEstonin. Inde li Consiglio, rtanttosi in seduta segreta, ha proceduto a varie nomine di Commissioni. MARIO BASSI. ■bbbV-—