AOSTA

AOSTA AOSTA Oominio degli Challant, daeato di Savoia, dipartimento napoleonico, ppovineia d'Italia Aosta, 7, notte. Ovunque, nella vecchia città dei « Salassi», dal Jeu do l'Arquebusc alla Casa di Sanl Anselmo e all'Arco th Augusto, è vivo l'entusiasmo por l'annunciata elevazione di Aosta a capoluogo di provincia.. I valligiani, scesi oKfc'ì in città per il mercato, nonno voluto accorrere sulla vecchia piazza di .san Francesco — ora Carlo Alberto — tutta imbandierata, per acclamare al Governo a al Primo Ministro, e ovunque si preparano dimostrazioni. Al Comune di Aosta .sono giunti in giornata molti telegrammi di felicitazione da Comuni, da Etiti e da personalità del Governo. Stasera un imponente corteo di oltre 7000 persone si è svolto per le vie della città. In piazza Carlo Alberto, dal balcone del Palazzo comunale, lianno parlato il generale De .Antonio, commissario straordinario della città, il fiduciario circondariale dei Fasci della Valle colonnello commendator Giuseppe Caio e il gr. uff. avvocato Chabloz, deputato provinciale. Stati generali e pittoresche cavalcate Intanto, nella cronaca dell'avvenimento rilluisce la storia di Aosta. Dal 1032, essendo conte della città Umberto Biancamano capostipite di Casa Savoia l'amministrazione della Valle venne affidata a dei Visconti. La carica o la dignità divennero poi ereditarie e dovevano appartenere al ramo cadetto dei Marchesi di Monferrato, Il quale diede poi origine all'illustre e potentissima casa degli Cliullant, che domino a lungo nella Valle, dovo si possono ancora ammirare lo temibili piazzeforti e i turriti e ricchi castelli. Tommaso I, conte di Savoia, pubblicò le celebri Charles des franchisi vaidóstaines nel 1089. i>a principale eli queste franchigie consisteva essenzialmente nel fatto che i Conti 'di Savoia non potevano riscuotere dal popolo valdostano nessuna imposta o tassa, se queste non erano consentite dai Trols Etais, composti dal clero, dalla nobiltà e dal popolo. Questi tre Stati, chiamati anche Etats Generaux si riunivano in Aosta nel chiostro della Cattedrale o innanzi al convento di San Francesco pubblicamente, quando si trattava di prendere deliberazioni importanti, come in occasione di guerre, tli matrimoni, di mercati o di donazioni principesche o per divergenze fra il popolo c il clero. La Valle d'Aosta ebbe poi una sua legislazione speciale. Famosa per le sue caratteristiche, essa era raccolta in un complesso di norme denominate Coutumier, che non era altro che un codice civile e penale completo delia legislazione del Ducato. Questo codice venne pubblicato nel 1588 e annunciato a voce in tutti i Comuni e dai pulpiti di tutte le chiese. Rimase in vigore fino al 1770, cioè fino alla data in cui Carlo Emanuele III pubblicò Les royales constitution, che abrogarono tutti gli antichi privilegi, creando cosi nella Valle un nuovo sistema di organizzazione e dì amministrazione. Fino dal regno di Fmanuele Filiberto, i Conti e i Duchi di Casa Savoia venivano ogni sette ammi a tenere in Aosta le Oudiences generales, dette anche per la loro solennità Grands jours. Essi varcavano con numeroso seguito di pittoresche cavalcate il posto del Piccolo San Bernardo: erano salutati da tutti i paesi della Valdigne e ricevuti in Aosta, nel sobborgo Saint Genin, dove convenivano tutte le autorità in forma solenne e offrivano loro, in segno di omaggio e simbolo di fedeltà, un po' di sale. Il primo atto del signore era quello di andare a giurare solennemente, inginocchiato davanti all'altare maggiore della Cattedrale, di osservare e rispettare le franchigie del Ducato di Aosta. Il glorioso Conseil des commi* visse, prospero d'ogni be. ne e di imparziale giustizia, Ano al 1840 e l'ultima sua memorabile seduta fu presieduta dal vescovo Andrea Jourdain di Aosta. Il dipartimento napoleonico Nel 1773 il Re Vittorio Amedeo III istituìpoi, un comando militare, un intendente per l'amministrazione civile e un tribunale de connalssence per l'amministrazione della giustizia. Pubblicò anche un regolamento e o . e , r e a o speciale per il Ducato .li Aosta, che venne revocato con la proclamaxiane di Re Carlo Alberto. Nelle varie e cruenti guerre contro i francesi i valdostani dimostrarono sempre il più puro e nòbile eroismo, rimanendo fedelissimi ai loro beneainati Duchi di .Savoia. Nel 18110 Napoleone Bonaparte, valicato il Gran San Bernardo, occupava Aosta e la Vallata creando il famoso Déparlement de la Doire. Poi venne creati la Provincia di Aosta e in seguito l'Intendenza di Aosta. Al passaggio di Napoleone gli occupanti francesi ayeyano portato nella Valle di Aosta un decreto dato a Saint Clourl, « terinidore dell'anno 13 della repubblica » col quale si estendevano alla Provincia di Aosta tutto le leggi istituite dalla rivoluzione. I francesi si sentirono rispondere .neramente dai va.ldo6t.ani che Gasa di Savoia nella 6ua giustizia e nella sua munificenza aveva provveduto a tutto ciò da oltre trenit'anni,. prima della rivoluzione francese e in modo pienamente equo e soddisfacente, tanto per i signori quanto per il popolo, alludendo con questa risposta ai famosi editti del 1771 e del 17K-;, che unitamente agli altri connessivi fu feaiplnlvSlidpsdrtlronp un vero modello per tutta. l'Europa di;istituzione delle proprietà allodiali e libere. La tedia di Cavour L'ultimo intendente di Aosta e prefetto fu il barone Giulio de Rollanti, divenuto fai seguito deputato regionale e che fu poi nominato senatore. Il barone De Rollanti, fine diplomatico, oltre ad aver avuto missioni delicatissime presso le principali Corti d'Europa, visitò diverse volte e minutamente tutta la Vallata, accompagnandovi anche 11 Come di Cavour, preparando con le sue buone parole le .popolazioni alla nuova organizzazione e alla costituzione, tanto che ponili anni fa nella casa lei cav. Lagiiier tli Saint Pierre si notavano ancora due sedie (Idrate, su una delle quali era scritto: Cliaise au Conte de Cavour e sull'altra: Cliaise du linran de itnlland. Quando furono stabiliti 1 circondari e le sottoprefetture, non avendo questi la personalità giuridica, il Palazzo di Giustizia — 1 antico palazzo del Conseil des commis. costruito rei 1*178 — passò all'amministrazione della Provincia: cosicché ora, riacquistando il circondario di Aosta la personalità giuridica di Provincia, il Palazzo di Giustizia e il palazzo dei baroni Rcmcat, attualmente sede della Sottoprefettura, dovranno ripassare all'amministrazione della nuova Provincia di Aosta. E' però doveroso ricordare che la Provincia di Torino ha sempre usato grandi riguardi per il circondario di Aosta, avendo avuto cura del suo patrimonio storico e delle sue particolari condizioni: e sovrattutto concedendo i locali del Tribunale, nonché l'attuale Regia Pretura, per un prezzo di affitto assolutamente insignificante. Dopo il Congresso di Vienna, rientrando i Re di Sardegna nei loro possedimenti valdostani, le popolazioni con giubilo immenso diedero al vento le vecchie bandiere e fecero suonare a stormo per alcuni giorni le campane non depredate. E' facile quindi considerare con quale giubilo oggi il popolo valdostano, che ha sempre aspirato al ritorno della sua secolare importanza nell'amministrazione regionale accoglie la sospirata notizia e inneggia all'on. Mussolini, al Governo fascista: ma 6pecia.lmente al Primo Ministro che nel discorso di Cagliari espresse l'intendimento di rivalutare le regioni, secondando le tradizioni etniche, storiche e morali, creando in tal modo una omogenea unL là territoriale e un perfetto ordinamento a base regionale. Il popolo valdostano ha condizioni sue particolari per aver avuto il diritto a questo beneficio. La città ctie ha giubilato per la meritata ricompensa al battaglione che porta il suo nome — il battaglione che si è coperto di gloria in guerra — dopo .avere accolto con disciplina l'abolizione del suo Tribunale che era stato anche Assise di perfetta giustizia, ha esultato quindi stasera con particolare fervore vedendo esaudita la sua aspirazione di lunghi anni, col provvedimento governativo che la riporta olla tradizionale dignità.