Il grande pittore morto

Il grande pittore morto Il grande pittore morto Parigi, 6, notte. Claudio Monel, il grande pittore, si è spento — come già ne siete informati — all'età di 86 anni, ieri nella sua proprietà di Giverny, in mezzo a quel giardino magnifico che «gli aveva creato ad immagine della sua arte. Claudio Monet era stato malato di influenza e se ne era rimesso; ma era rimasto molto debole, tanto che i medici, che lo visitavano Quotidianamente, non si erano nascosta la prossima fine. Ieri l'amico ài Pìssarro. di Sisley, di nenoir, di Sezanne e di Clemenceau ha. cessato di vivere sotto il suo tetto campagnnolo di tegole rosse. Quelmaestro del colore non vedrà più svilo s/rtrgno lo sbocciare ed il rinchiudersi delle ninfee, che egli aveva fissale in un insieme di tele meravigliose di cui ha tatto dono allo Stato. Claudio Monet, quasi cieco, non riceveva, da tempo, piii che pochi, fidati amici, tra cui Clemenceau. La loro amicizia era stata fedele ma non esenti da burrasche, e anche due anni fa, non volendo il Monel separar, si. dalle tele che il « Tigre » aveva fatto acquistare dallo Stato, era sorto tra i due amici un po' di malumore, che non aveva però impedito a Clemenceau di andarlo a trovare gitasi, ogni mese. Egli si è trovalo al suo capezzale, insieme al figlio del grande artista, per raccoglierne l'estremo respiro. Monet è morto lungi dagli onori che egli non amava, tanto che aveva sempre rifiutato la croce della Legion d'Onore offertagli parecchie volte. Vu un solitario della grande razza, nn mago della luce. Egli dipingeva volentieri parecchie volte lo stesso quadro, con colori diversi. Si hanno di lui numerosi quadri, identici di Venezia, per esempio, ese. guiti in ioni diversi. Si narra che, in passato, egli portasse af/nì giorno seco una decina di tele che, a seconda dei mutamenti di luce, sostituiva sul cavalletto, ciò che ha fatto dire di Monel che egli avesse avuto nella sua lunga carriera parecchi periodi. Fatto è che l'artista, innamorato di varii temi, consacrò loro i. suoi, sforzi facendo numerose opere su un tema unirò, concepito come le strofe di un poema o come il tema di una sinfonia, i: cosi, abbiamo la serie delle « stazioni di San Lazzaro > di Argcntcuil, dei Pagliai, delle ninfee, la facciata della cattedrale di fìouen, dei paesaggi, della Norvegia, delle vedute di Londra, quelle dì Venezia ed ancora le ninfee che egli aveva ripreso poco tempo prima della sua morte. Ma da una ventina di anni Monel non dipingeva più i suoi quadri che a memoria. Di quella generazione che si e battuta intorno all'Olimpia e ora troneggia, al Louvre non rimane oggi più che Teodoro Guillamin, le cui esposizioni retrospettive del Salone di autunno di quest'anno riportano un legìttimo successo. Claude Monet Con Claudio Monet, spentosi ieri nella sua villa di Oiverny, in quella sua casa ov'egli t'era ritirato quasi ad assistere dal saldo rifugio della gloria al declinale del periodo aureo della pittura francese, è scomparso il maggiore c più significativo rappresentante di quella generazione di artisti che impegnò le sue battaglie per il rinnovamento dell'arte in nome dell'impressionismo. Come nacque IV impressionismo » Nola i! l'origine di questa parola ch'ebbe poi tanta fortuna nel mondo intero da estendersi, anche essendone mutato il significato fondamentale, a definire caratteri non solo della pittura ma pure della scultura, della letteratura e delia poesia. 11 lo aprile 187», un gruppo di pittori in maggior porte giovani e siriteinaticamente rifiutati dai Salone parigini perchè troppo rivoluzionaria appariva ai benpensanti giudici la loro estetica, inaugurava chez Kadar, boulevard des Capueines, una mostra sotto la insegna di Sociéte anonyme des artistes peintree, fcculpteurs et graveurs ». V'erano uomini come Boudin, Hracquemont, Cai*, Gustave Colin, Lépinc. De Nittis, Ottin, Desboulin, che pure intendevano le loro ricerche in differenti direzioni. Ma Monet espose, tra parecchie tele e pastelli, una che recava il titolo di Impression, soleil levant. Bastò questo titolo semiplicissimo per sollevate la tempesta. Tutti gli espositori furono battezzati in blocco come • impressionisti », la scuola fu consacrata, e quei battaglieri giovani che in nome dell'arte già etan disposti ad accettare gli affronti della critica, la derisione del pubblico, la fame e l'oscurità, coraggiosamente e allegramente si strinsero sotto la nuova bandiera che doveva poi gloriosamente sventolare sull'Europa intera. Con una semplice denominazione, vuota in fondo d'ogni significato teorico, Claudio Monet aveva determinato un movimento, o per dir meglio aveva concretato agli occhi del pubblico le tendenze pittoriclie ch'erano nell'aria: rendere la natura tal quale la si ,^i»'c, inventando ed adottando all'occorrenza ™r**Vi i mezzi adatti a questa riproduzione realistica; ma tener eontri, così operando, che lll[ti Sii oggetti sono avviluppati e ricevono colorazione dall'atmosfera solare, e che quin di un quadro non è la semplice rappresentazione di questi oggetti, bensì quella dell'atmosfera in cui le cose 6ono immerse come in un vibrante fluido. Dipingere la luce in tutte le 6ue magiche colorazioni: ecco lo sforzo incessante di Monet. Il colore, come ha notato con esattezza un 6uo critico, non fu per lui die un agente traemissore della luce. < Di tutti i colori egli si Gervl senza predilezione alcuna per l'uno o per l'altro, subordinandoli alla potenza dell'effetto radiante. Agi sperimentalmente come la natura 6tessa, secondo i mezzi materiali ed imperfetti di cui gli era dato valersi ». Egli non volle essere un rivoluzionario, nè si curò di sbandierare una formola nuova o di bandire •una verità, come tanti hanno creduto e credono; dotato di un occhio eccezionalmente sottile e penetrante, di una mano felicissima nella trascrizione dell'atto visivo, il pittore del famoso Déjeuner sur l'herbc usò del suo buon diritto di • 6e dóbrouiller » tecnicamente dinanzi il motivo che la natura gli offriva. Non cercò altro. Ed in ciò fu bene il rappresentante di una generazione che in letteratura dava Zola e Maupassant. Come egli divenne glorioso Claude Monet era nato a Parigi il 14 novembre 1840. Portalo fanciullo a Le Havre, qui trascorse l'adolescenza e dovette al pittore ISoudim, aJl.ievo di Troyon, di Isabey e di Couture, i primi insegnamenti, sempre poi ricordati dal discepolo glorioso con gratitudine infinita. Consigliano successivamente dal Troyon stesso, e allievo di Glejvre... per quindici giorni, a ventitre anni risolveva di cercar solo la sua via, e a venticinque, per due marine esposte al Salon 1865, era saflttiato cordialmente da Paul Mantz, il temuto critico delia Gazette des Ueaux-Arts. Riliutato successivamente a vari salons. figurava tuttavia in effige in quello del '70 mei celebre quadro di Fan tin-La tour, L'Atelier des Italignolles. Seguirono poi le esposizioni impressionistiche, e le note battaglie per l'arto capeggiate da Théodore Duret e dal grande editore Charpentier. Ma, come al solilo, fu fuori dalla patria che Monet dovette ondare a cercare il battesimo della fama; ed a Londra, ne] 1883, il tempo eroito dell'isolamento e delia negazione insultante da parte del pubblico e della critica aveva line. Nel 1833 l'Esposizione Internazionale della Galleria Petit accoglieva il ribelle fra. uomini come Besnard, Steven?, Cazin. Sargent, e ijuattro anni dopo, insieme a un altro grande misconosciuto, Rodin, Monet organizzava fra il ristretto generale la sua mostra personale ov'erano raccolti i frutti di ventìcinque anni di lavoro accanito. ' Da allora la sua vito, non fu che un'ascesa continua verso la gloria, anche se tardo fu il riconoscimento ufficiale, con quell'offerta di un seggio, all'Accademia di Belle Arti, ette il decano della pittura francese ricusò sorridendo. Ritiratosi a Giverny, il vecchio artista non lasci-ava di ripiegarsi su se stesso in continua ricerca come per raggiungere alfine quelle estreme sottigliezze del sogno e dell'idealizzazione della luce ch'erano state la méta suprema d^lla sua lunga e dura vita. 11 suo nome sonava intanto come il più puro ed il più .rappresentativo della gloriosa tradizioni) di Francia Molto egli dovette sorridere, in questi ultimi vent'anni, scorgendo quanto in pittura andava intorno a lui prendendo forma ; ma taceva, tutto rapito nell'amore dei riflessi dell'acque stagnanti che con la usata costanza il suo occhio scrutava a strapparne i più riposti segreti. E la morte di questo vegliardo tra le braccia dell'antico sostenitore dell'impressionismo Clemenceau, ha veramente valore di sii bolo. , mar. ber.

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