Lusignani ha tentato la fuga e il suicidio

Lusignani ha tentato la fuga e il suicidio Lusignani ha tentato la fuga e il suicidio Sorpreso nel boseo di ano clinica di Bologne, madido cene an pulcino - Il veleno alla ■ano • Un aonno longhrasimo • La palmaaite falminante. Bolog 4 tte | del Pucci, "disse che questi gli aveva detto ! di recaisi nel bosco do\e aveva lasciato un Bologna, 4, notte. Un capitolo emozionante 6i aggiunge-oggi, alle complicate vicende del conte .Luigi Uisignani di Parma. L'orinai celebre finanziere ed avvocato, coinvolto nel fallimento Cuppini dj Heggio e nel fallimento della Banca 1 opolare Agricola di Parma, era ricoveralo, Jn istato d'arresto, dal 5 novembre, in una casa di salute a Bologna; nella villa Barussiana. a mela della rapida salita che conducei ali Osservanza, La villa, in posizione isolani, e circondata da un bosco che si prolunga sulle pendici della collina tino a viale Petrarca, oggi popolala di case signorili. Direttore della casa di salme è un noto professionista: il dottor Neri. Progetto temerario: piano semplicissimo 11,.pro(' Lusignani aveva potuto provare negli ultimi tempi della detenzione di essere affetto da non lievi disturbi, che richiedevano 1 assistenza medica in un ambiente Pi" adatto alle cure che non sia un carcere. Perciò fu autorizzato il suo trasferimento, bene inteso in staio di detenzione, alla Barussiana di Bologna. Nell'interno della villa fu disposto un servizio di vigilanzza, che fu affittato ai carubiitóeri. Questo servizio fu rafforzato li giorni or sono, in seguito alle confidenze deil'iiifewniere Carlo Pucci, danni H7, da Castel d'Aiano. addetto alla persona del Uisignani. il Pucci informò Infatti i carabinieri che i! come Luslgnani gli aveva offerto un compenso di alcune centinaia di lire perchè lo avesse aiutato a l'uggire. Per andarsene dalla casa di cura il Lusignani aveva ideato un piano assai semplice: bastava che gli l'os?e aperta una porta di comunicazione fra la sua camera da letto e quella attigua: ed egli avrebbe potuto tranquillamente svignarsela, eludendo la vigilanza ilei carabinieri messi di piamone nell'anticamera. Vero è che i carabinieri di tanto in tanto andavano ad assicurarsi che la porla 'li comunicazione fosse chiusa, secondo gii ordini impartiti dalla polizia, e dal direttore della Barussiana: ina sarebbe slato facile trovare fra una ispezione e i'alira il momento opportuno per tagliare la corda. Una volta superata quella barriera la via sarebbe stata liber»: e al limitare del bosco una automobile avrebbe potuto trovarsi pronta ad accogliere il fuggiasco e trasportarlo lontano, prima che la fuga fosse stata scoperta. Le rivelazioni dell'infermiere convinsero il comando della Compagnia interna dei carabinieri, che doveva rispondere della persona riel LusiKinani, della necessità di intensificare la vigilanza. Altri due carabinieri furono messi di guardia all'esterno della villa Barussiana, sotto le finestre della camera occupala dal conte Lusignani : e furono date anche più rigorose disposizioni per ridurre al minimo le ammissioni di estranei nella camera dell'infermo piantonato. Le spontanee comunicazioni fatte dall'infermiere Pucci fornirono una garanzìa circa il pericolo di un tentativo di evasione attraverso la porta in terna di comunicazione :'tuttavia i carabinieri di servizio non trascurarono di assicurarsi, a più o meno brevi intervalli, che la porta fosse chiusa. La stanza vuota « E' fuggito! » Negli ultimi giorni una sola persona munita dei permesso del Comando dei carabinieri aveva potuto introdursi nella camera del Luslgnani: la signorina Elisa Addasi di 28 anni, nipote del conte e dimorante a Bologna, in via dei Mille. La signorina Adelasi si recò a trovare lo zio nella giornata di mercoledì scorso. Non è arrischiato dedurre che il tentativo di evasione del Lusignani, attuato la notte fra il mercoledì e il giovedì, sia in relazione alla visita, della signorina Adelasi, lu quale — e qui la circostanza merita rilievo — la sera stessa si allontanava da Bologna. Quando i funzionari, scoperto il tentativo di fuga, si recarono al domicilio di lei per Interrogarla, si sentirono rispondere che essa era partita per Roma. li veniamo all'episodio della tentata evasione. Poco dopo le due di notte, i carabinieri, recatisi,ad ispezionare la stanza attigua a quella occupata dal come Lusignani, ebbero l'ingrata sorpresa di trovare la porta di coinutiicazione aporia. Un'occhiuta nelia camera da letto del ricoverato tradusse in realtà il sospetto, subito balenato, che il Lusignani avesse nreso W volo: la stanza era vuota. Immediatamente fu dato l'allarme e tutta la villa fu sottosopra. Per telefono vennero avvertiti la Questura e il Coniando del carabinieri, in pari tempo 1 militi di guardia alla villa si davano affannosamente alla ricerca del fuggiasco, per tutti i locali della villa: ma invano. La coincidenza del fatto clic a trovare nemmeno l'infermiere l'ucci sospettare clic cgil non foste estraneo alia tuga, sii seppe subito clic costui da poco tempo era smontato di servizio 0 cne i«r conSlietudine avrebbe dovuto andare a riposarsi I in un dormitorio posto in un fabbricato poco distante dalia villa. Un infermiere, che stava vestendosi per montare di servizio al postoBosco di vino. I quattro carabinieri corsero per il bosco che conduce all'ingresso della villa, sul viale Petrarca: c a mela della strada incontrarono l'infermiere che se ne stava ritornando con. un liusco in mano. Nascosto in fondo a un fosso Da principio il Pucci cercò di negare: ma pui messo alle strette Uni per confessare di essersi lasciato corrompere dietro il comperino eli .Vili lire e di avere accompagnato il Lu-noli si riusciva uiù r^ce ', a a i a , , r . I o e . e a a i nnn a a ni rel di lo ne te oi. 1 %[sull^ &aa iu fondo al bosco, do"ve lo aveva j Sciato. 1 carabinieri si fecero condurre nel j luogo indicato, ma non trovarono nessuno.Secondo quanto diceva l'infermiere, il Lusignani si era fermalo qui, in attesa di una vettura che avrebbe dovuto venire a prenderlo. Perlustrali i dintorni fu finalmente rinvenuto il conte, sdraialo in fondo ad un fosso, sull'erba, tutto bagnato per la pioggia che continuava a cadere da alcuni giorniVedendosi scoperto, iì Lusignani cerco di darsi la morte ed ingoiò 15 compresse d* Luminal » che aveva portato con se, evidentemente a quello scopo; ina i carabinieri furono pronti a strappargliene di mano una parte e a trasportarlo sollecitamente alla villa ove gli fecero praticare una lavatura gastrica dal dottore di servizio. Quando giunsero sul luogo il tenente Neri e un maresciallo e seppero dc'.i'arcaduto, tras«5ero in arresto l'infermiere. Nella giornata precedente a questo avventuroso tentativo, il Lusignani avrebbe dovuto essere tradotto a Reggio Emilia per il processo che sta per essere iniziato. All'uopo era già stato provveduto al mezzo di trasportoquando il conte Lusignani, informato della cosa, presentò due certificati medici del dottor Neri e del prof. Murri, i quali attestavano che egli era in condizioni tali da non poter essere tradotto. Fu in seguito a ciò che 6sospese la traduzione. In grave pencolo di vita 11 Lusignani catturato, curato e rimesso a letto, sono la sorveglianza diretta, questvolta, dei carabinieri, si assopì e dormi final giorno dopo, alle ore 15 circa. Verso sergli fu provaia la Tebbre e gli vennero misurali quasi 3» gradi, che aumentarono con l'avvicinarsi della notte. Visitato nuovamente, gli lu riscontrata una polmonite fulmnante, evidentemente prodotta dallo strapazzo e dall'azione stessa del « Luminal » checome è nolo, è un debilitante. Tuttora U conte Lusignani è in grave pericolo di vita. Sula faccenda sono in corso ancora le indagined è stata-aperta una inchiesta. Da persona che per ragioni professionaha potuto avvicinare in questi ultimi giornil ricoverato, che ha già fattu parlare tantdi sé, si apprende che le sue condizioni dsulule erano tali da far ritenere impossibilqualsiasi tentativo di fuga con mezzi proprcioè con lo sue gambe. L'autorità dovrà quindi vedere fino a qual punto sia arrivata lcomplicità dell'infermiere: 6e cioè egli si silimitato, come ha detto, ad accompagnare fuggiasco fino al margino del bosco. Il prgeilù di fuggire era diventato ormai l'idefissa del conte Lusignani, che non ne faoevmistero

Persone citate: Carlo Pucci, Cuppini, Murri, Pucci, Sula

Luoghi citati: Bologna, Parma, Reggio Emilia, Roma