Il tremendo processo del recluso a Cuneo

Il tremendo processo del recluso a Cuneo Il tremendo processo del recluso a Cuneo Circostanze mìnime, questioni di minuti: assassino o innocente ? — La sfilata dei testi e le deposizioni scritte « I giurati non ritengono necessaria la gita a Torino per il sopraluogo. Cuneo, 27, notte. Poco dopo le 9 11 presidente, gr. uff. Lavagna, api'c l'udienza presente un pubblico sempre più fitto: anche starnati-.? vi è nell'aula odore di polvere. La battaglia si restringe sempre più intorno ad una posizione figurativa che tuttavia chiameremo strategica: i se cioè il Salvi si sia allontanato o meno dalla Fontana Fredda con la Maria Talenti ». Ritorniamo cioè alla famosa questione Bosio. La difesa si impernia a sua volta su di un punto preciso: « Il Salvi fu visto da testimoni in unte le ore de! pomeriggio e della seta del 23 agosto, eccetto ohe per un tempo bravissimo-. dalle 19,50 alle 20,5 circa. In questo correre di pochi minuti non ha potuto compiere il delitto, a giorno ancora alto, in luogo frequentato, mentre nessun altro teste (alrinfuori dal Bosio) ha visto il Salvi muoversi dalla Fontana Fredda. L'accura d'ai Uosio di avere visto dopo le ore 20 il Salvi che conduceva per mano la bambina verso il Castello MedioevaJe fu ritrattata; dunque? •. Fin dalle prime battute si comprende come le parti si preparano a sfoderare le armi più affilate. La difesa si chiude nella sua fortezza costruiia di minuti; l'accusa cerca di spostare il terreno del delitto nella località e nel tempo. Di qui infiniti attacchi e contrattacchi, che hanno movimontato e movimenteranno l'udienza di questo sensazionale processo. Si riprende l'esame dei testi. Ore e distanze Grlner Ferruccio è il primo teste della giornata; frequentatorti della Fontana • Fredda, perchè in quel periodo era disoccupalo, depone che nel pomeriggio del 24 agosto, cioè il giorno dopo il delitto, si soffermò a conversare col Salvi il quale gli parlò della scomparsa della Maria. Pioverà Evasio, il giorno del delitto sostò al Valentino dalle 13 alle 19,30. Egli soleva trattenersi con le bambine allora sue coetanee, tra cui vi era pure la piccola Maria. Nel pomeriggio la viti ima non fu avvicinata da alcuno. Precisa che quando si allontanò la Talenti stava trastullandosi in riva al Po con altri ragazzi. Aw. Dagasso: — Ed II Salvi? Teste: — Era 6eduto presso la fontana. Difesa, in coro: — Prendiamo attol E' chiamato un altro habitué della Fontana fredda. Nazzareno Pudrini. Ha ora 13 anni ed è quindi naturale che inizi la sua deposizione dicendo di non ricordare nulla. Pres.: — Però quando fosti interrogato hai detto la verità? Teste: — Ho sempre detto !a verità, anche quando ero ancora un ragazzo. Pudrini dichiarò allora di essere stato alla Fontana fredda fino alle 20.5. Vide un signore 111 Salvi) che parlava con la Maria. Aw. Torchio: — Ma lo ha poi smentito... Presidente: — E' vero. Sempre nell'interrogatorio 11 Pudrini ha dichiarato che verso le 20 la piccola Maria si allontanò bOi« verso il Po, dirigendosi verso un carro che P'a distante pochi metri dalla Fontana fredda. Difesa: — E' la famosa carovana! n Salvi ha detto il vero dunque I P. M e P. C.: — No no, non si tratta della carovana Presidente, proseguendo nella lettura: — « ... e dal suo posto il Salvi poteva vedere la Maria che si allontanava ». Avv. Torchio, trionfalmente: — n Salvi ha detto il vero ancora... Pres. : — decorre preelsare che... Avv. DagnvìO: - -••.•t <••• fresi,lente, ieri siamo caduti nini in errore Pres.: — Avv. Dagaseo. non mi inter rompa... Avv Dagasso: — Ripeto che siamo caduti tutti in errore. Presidente: — Le tolgo la parola. Il patrono della Difesa non si arrende, n Presidente si alza di scatto e dichiara sospesa la seduta; si allontana e rientia dopo alcun! istanti. Il Presidente dice: — Ripeto alla difesa che non permetto che si prosegua con questo sistema, e ricordo che vi è l'articolo 13 del Codice ni Procedura. Aw. Dagasso: - Ce lo legga! Presidente: — Non lo leggerò, ma lo applicherò sospendendo il dibattimento cine die. Avv. Dagasso: - Domando la parola Presidente: — Non glie ia concedo P. M.: — Tutte le volto che il presidente contesta una circostanza importante la Difesa fa ostruzionismo. Avv. Daeasso: — Anche lei ci Investe... Siamn bombardati da tutte le parti! 11 Presidente prosegue facendo precisare- al teste Pudrini ed al salvi la distanza della carovana dalla Fontana Fredda. li teste ed il Salvi sono concordi nel fissarla in una quindicina di metri ed nuche meno Cinque testi non ammessi L'aw. Dagasso ha finalmente la parola e dichiara che deve anzitutto chiarire la propria posizione personale in seguito all'incidente occorso co! Presidente, verso il quale professa, come sempre, la massima deferenza e quell'obbedienza che si deve all'autorità massima della Corte. «Ma noi, prosegue, abbiamo incontrato una tremenda responsabilità, che sosterremo a qualunque costo, anche se doves sii- • svestire la toga» Cosi è esaurito questo incidente, che per un momento ha minacciato di aggravarsi seriamente, e la difesa finisce le sue contestazioni La bonaccia però /> di breve durala, perche, non appena il Prediente chiama la te<te Cerosa Maria, che con altre quattro fu citala dalla Parte Givi.e ed ammessa per deporre sulla circostanza af fermata da Luigi Borio ne! primo processo, la Difesa insorge sollevando formale inciderne uer la non accettazione delle cinque lesti L'avv Dagasso ? l'avv. Torchio, riferen dosi agli articoli 3J9 e 54* de! Codice di Pro eriura. svolgono la loro tesi. La Parte Cibile, aw. Signorini, controbatte, sostenuta dal P. M- avv. Capticelo. La difesa replica ed altrettanto fa l'avvocato Signorini. Aw. Torchio: — AMora non la finiremo più. Aw. Signorini: — Averte paura della luce. Aw. Torchio: — Non della luce, ma d'al]c vostre manovre. Ma vi sorvegleremo... Mentre il Presidente 6i ritira per stendere una dona ordinanza con cui respingerà l'istanza del^a P. C., l'avv. Torchio insor!•?;•: — Domandiamo che in questo frattempo le cinque testi siano isolate. Presidente fa un gesto come per dire: — Ma questo è un caso nuovo! Avv. Dagasso: — Le sorveg!:er»mo noi. Difatti esce dall'aula di'jlro all'avv. Signorini, che si awia verso il corridoio. In questo momento Anna Talenti, Parte Civile, e il fratello Guglielmo investono l'avv. Torchio che reagisce energicamente». Intervengono il P. M., l'ufficiale giudiziario Rocca ed un maresciallo dei carabinieri. Anche il presidente si affaccia per un momento alla porla dui suo gabinetto per vedere quale è la causa di tutto quel baccano. Dopo una attesa di mezz'ora anche questo incidente è definito con la non ammissione delle cinque testi che sono licenziate. La studentessa ex venditrice d'acqua E' la volta di Angiolina Demaria, una ragazza di 15 anni, che fu coetanea della Mafia e come essa, venditrice di acqua. Ora è studentessa: ha elevato di parecchi gradini la sua posizione sociale. Conobbe il Salvi e lo v-idu qualche volta compiere atti un po' troppo azzardali con alcune ragazzine. Il Presidente cerca di sapere qualcosa di più. Ella cosi si esprime: — CU grattava le ginocchia I (ilarità). Feclude però di avere visto con la piccola Maria il Salvi. 11 Presidente a questo punto si ricorda di avere dimenticato di chiarire col leste Stantero, il 'barcaiuolo, se fosse vero che la bambina usasse saltare da una barca all'altra per offrire ai passeggieri acqua Starnerò è nell'aula e commenta ad alta voce: — Non me lo hanno domandato. Richiamalo alla pedana risponde su questa circostanza, escludendo e prosegue: — Ma ho altro da dire. Presidente: — Sentiamo, sentiamo. Starnerò : — Ho un particolare che avevo dimenticato finora. Salvi nel pomeriggio del 23 era presso la Fontana Fredda con due donne. Difesa: — Che c'entra questo? Salvi : — Non è vero. Starnerò rivolgendosi verso la gabbia: — Non ti ricordi che li gridai: « Guarda, Milan, che li squagli? » {ilarità). Ed il teste prosegue ripetendo la narrazione già fatta della scoperta del cadavere e della scena che segui quando la famiglia Talenti si trovò in presenza della vittima, scena a cui assistette pure il Salvi. Lo Starnerò con la sua narrativa colorita, in purissimo gergo torinese, nella sua mimica espressiva fino al punto di inginocchiarsi sulla pedana — improvvisato fondo di barca — par descrivere come ripescò il cadaverino, si fa seguire con attenzione. Ha perù un difetto, quello di usare come interiezione certi moccoli cosi fiorili da indurne il presidente a richiamarlo. Per finire con un;- nota di diversivo allegro da tutto onesto contenuto tragico in Stante.ro ricorda, non sappiamo a quale proposito, ! suoi numerosi salvataggi, dicendo che non fu mai ricompensato a sufficienza e conclude: — E' meglio salvare ima bestia perchè almeno mi danno 25 lire ! L'uscita amena è sottolineata da uno scoppio di ilarità, che il presidente frena rimandando la seduta a! pomeriggio. il padron di casa e il signor Drusa 11 pubblico va infittendosi nell'udienza pomeridiana, in misura impressionante, tanto che il Presidente ha dato ordine che l'ingresso nell'aula sia rigorosamente controllalo. Più numciose die non slamane le signore: la tirala d'oreeciii presidenziale ha avuto effetto per... l'espaee d'un inalili, niente più. Il pomeriggio si presenta più calmo: l'intermezzo meridiano ha portato consiglio di ino derazione e di tregua fra gli avversari. Perfettamente intonate all'ambiente sono le deposizioni che si seguono senza notevoli incidenti e ci* portano nell'emiciclo alcuni interessami tipi. La serie è aperta dal figlio della portinaia delia casa dei Salvi, in -'ia Ormea, 15. Andrea Trlberli Anche Iti portinaia — che al primo processo aggravò con le sue dichiarazioni la posizione del Salvi avrebbe oggi dovuto comparile, ma una giustificata maialila l'ha tenuta lontana. Verrà poi data lettura dela sua deposizione. Il Triuerli vide la sera del delitto rincasare il Salvi alle 20,30. mentre per solito rientrava puntualmente olle 19. Pareva accigliato e dopo poco temp' tu visto uscire di casa dalla madre .1*1 teste. Il giorno Uopo il 24. verso ie 3 il Triberti intese profferire dalia madre dei Salvi questa frase: ■ Come hanno fallo a fare il tuo nome'.' ». Noto che la stessa sera la Talenti madre si recò dal Salvi. Soltanto l'indomani seppe dai giornali della scomparsa della bambina S'inizia ora la serie dei testi che depongono su ciicostanze secondarie ma che contribuiscono a colorire l'ambiente di questo dra min a. Ecco il padrone di casa del Salvi, Del Pietro, clic dice non essergli risultato che maltrattasse la moglie. Quanto alle occupazioni dei genitori de) Salvi ricorda che il padre di costui lavorava. Avv. Torchio: — Risultò al teste od ai suoi inquilini clie il padre fosse impiegato in uno... stabilimento di via Come Verde? Teste: — No, lavorava da lattotiiere presso un privato. P M. : — I! teste che è cosi bene informato, sa che la mogi.e si sia separala da) Salvi pe-' mancanza di letto? Teste: — Non ho mai messo il naso negli affari altrui, né li diio fra marito e moglie ilarità). Un tipo energico è Alessandro Brusa che inizia ia sua deposizione cosi: — La famiglia Salvi per me era una brava famiglia Avv. Signorini: — Famiglia modello. Teste: — Sissignore: e glielo dimostro dicendole che mio figlio era promesso sposo della Salvi figlia. Pres. : — E perchè il matrimonio non si fece? 'leste: — Eh, signor presidenteI La guerra la guerra... Pres.: — Lei non sapeva Che sul conto di questa sua mancata nuora corressero voci? Teste. —- Non è vero e glielo dimostro. Se la ragazza non avesse avuto una condotta buona, io non le avrei accordato la mano di mio figlio {ilarità). Presidente: — Mn badi, signor Brusa, che il Saivi stesso ammette di aver collocato la sorella al Buon Pastore. Teste, sc-atlando: — Macché Buon Pastore! 1-n ragazza era In un istituto, diremo cosi, di istruzione, presso Firenze, donde scrivevi a mio figlio. P. M. : — In un educandato, insomma. Avv. Dagasso: — Non faccia dell'Ironia, signor Procuratore Generale; qui c'è la vita d'un uomo in ballo. Avv. Signorini: — Straordinario; il teste nega e l'imputato ammette. Avv. Torchio: — Salvi ammette e dice tutto quello che gli fate dire. II teste ha giurato 1 Una macchietta Questa che sentiamo ora è certamente la macchietta più originale di tutto il processo: un settantenne vegeto ed arzillo, di ottimo umore, loquace ed espressivo, e per giunta volontario, di guerra Chiede: — l'euss parie piemóntcìs? Ed inizia la sua deposizione, o, meglio, la conversazione con il Presidente, coi giurali, cogli avvocati ed anche... col pubblico. Le interruzioni e le domande non lo smontano, ad ogni fine di periodo domanda anzi a quanti lo ascoltano: — Vaiò ben parti? Conobbe la famiglia Salvi, sul cui conto non può dire nulla di male. La madre Salvi godeva persino la protezione di una contessa .Movimento di curiosila). Una voce: — La con'.essa Azzurra. Teste: — Non la conosco (Ilarità).Poi, poi li ho persi di vista tutti. Venne la guerra ed lo, vecchio furiere maggiore dei bersaglieri, partii volontario, hanno capito? Beit con i me sinquantases ani, t addio bellaI Presidente: — Bravo, questo vi fa onore. Teste: — I la cherdD! Avv. Dagasso: — Teniamone conto per la moralità del teste. Presidente: — E della sorella del Salvi? Teste: — Fu semprp una brava ragazza. Anzi stamane ho visto sui giornali ch'a l'han daie luti ii. tildi. Questo non va. Difesa: — E' la Parte civile, signor Gravelli! {Ilarità). Ed il vecchio figlio di 1 nmarmora è congedato. Attraversa la sala gesticolando e brontolando: «Om-sto non vai». Una nota refrigerante era necessaria prima dell'inizio d^Jle Interminabili letture degli interro'-rntorii dPi lesti assenti, del verbali, delle perizie, lettura che occupa oltre due ore. II teste che affermò il falso Si leggono cosi i verbali della testimonianza delia Carabelli, la donna che ebbe ad affermare che il salvi le propose l'impianto di uno stabilimento da Uie a Cuneo Com'è noto il Salvi conicsiò l'affermazióne di questa teste, affermando che si trattava non già di uno stabilimento., idroterapico, ma di un allevamento di galline. Di maggiore interesse è invece la lettura della deposizione di Guglielmo Garridano. 11 teste, tanto in istruttoria come al processo di Torino, disse di aver visto il giorno del delitto la piccola .viaria 'l'aleuti ed altre due bimbe acuompa| gnaie da un uomo che non era il Salvi. La lettura di questo verbale dà luogo a qualche batti!>ecco tra la P. C. e la Difesa. Seguono le perizie mediche, quella del dottor Fulchtri di Torino, che conclude essere la morte di Maria Talenti dovuta ad accidentale annegamento, e quella dei dottori Canuto e Tovo, che attribuiscono invece la morte a mano omicida. L'assassino dopo avere sfogato sulla piccola bambina le proprie brame l'avrebbe uccisa, gettandola nelle acque del Po. Infine si passa aila leitura delle semenze del iribuuale e della Corte di Appello che condannarono Giovanni Bosio, il teste che affermo il falso, e della sentenza nella. Corie di Causazione che rinvio il processo per la revisione alla nostra Corte di Assise affermando che « la deposizione te stimoniule del Bosio costituì per la sezione di accusa un elemento decisivo a carico dei Salvi e non potè non concorrere in maniera influenti6tìimn a determinare l'affermazione di colpevolezza dello stesso ». Niente sopiiiluogò Qui dovrebbe aver termine l'udienza pomeridiana, ma l'avv. Signorini propone al presidente di emettere un'ordinanza perche i giurati vogliano recarsi a Torino per prendere visione del punto preciso in cui fu visto il Salvi conversare con la mamma dei la| lenti e venere il Castello del Valentino dov'è ] la Fontana Fredda e dove si trovava nelj l'agosto del 1922 il famoso carrozzone. Il presidente concede cinque minuti di tempo allineile 1 giurati possano adunarei nell'attigua saletta e deliberare in proposito. Pochi minuti dopo i giudici popolari rientrano nell'aula e il primo giurato dichiara che essi non vedono la necessita di un viaggio a Torino con relativa visita al Valentino Propone invece che il processo continui questa sera ancora, affinchè almeno un avvocalo od il P M. possano parlare. Inorpellala la P. C e il P. M dichiarano di non poter loro malgrado accogliere l'invito dei giurati Interviene allora l'avv Dagasso che dice: — Se credono posso parlare io. Il presidente, ringraziato l'avvocalo d< Ila difesa per la sua generosa offerta, sorride ■:. . rinvia la sedute a venerdì moiiina. Nella seduta di venerdì potrebbe esaurirsi la discussione ed eccezione fatta per eventuali fulmini a ciel sereno, venerdì sera potremo avere il verdetto e la sentenza. ,

Luoghi citati: Cuneo, Firenze, Torino