L'«Antica Filarmonica» di Moncalieri

L'«Antica Filarmonica» di Moncalieri L'«Antica Filarmonica» di Moncalieri Oggi, Moncalieri celebrerà, per Iniziativa di un Comitato poeto sotto il patronato della Principessa Letizia, il centenario di fondazione d'una istituzione musicale che, durante un secolo di esistenza, acquistò non poche benemerenze presso i 6uoi cittadini: la «Società Antica Filarmonica». Per l'occasione, uno dei membri del Comitato organizzatore dei festeggiamenti, il dott. cav. Camillo G addano, in un succoso volumetto, rievoca, sulla scorta di documenti del Consiglio comunale e della Società, tutta la storia della ■ Filarmonica » in questi ultimi cent'anni, che per l'Italia furono cosi densi di eventi. La Società filarmonica venne fondata nel 1826 dall'avv. Valerio Appiano, maggiore di cavalleria » nelle R. Armate », in ritiro e sindaco di Moncalieri negli anni 1!H5 e 1826. Come fosse costituita da principio la Società e da quali fonti ritraesse i mezzi di esistenza non appare ria adeun documento. Le prime notizie 6u di essa compaiono nell'ordinato del Civico Consiglio del 29 maggio 1838 dove è detto : • considerato che si approssima la test* del Beato Bernardo, che sarà onorata quest'anno df.lla presenza dei preziosissimi nostri amatissimi uuca le loro A.A. R.U. di Savoia e di Genova e che saranno insufficienti le lire 450 stanziate, mette a disposizione del Sindaco altre lire 150 ». E crepi l'avarizia! Solo nel 18-16, vent'anni dopo la fondazione delia Società, il Civico Consiglio comincia ad occuparsi dei musici e l'ordinato del 17 aprile riferisce- » Questa città ha una compagnia formante l'intero corpo di musica detta turca, la quale senza pagamento di sorta e 6ùH'invito d! chi primeggia l'amministrazione, interviene in corpo alle pubbliche funzioni, aprimento e chiusura del Tiro a segno e nella giorni festivi ultimate tutte le funzioni ecclesiastiche si raduna sulla pubblica piazza maggiore di questo concentrico e fa sentire durante un'ora scielti (sic) pezzi di musica; volendo pertanto questo Consiglio gratificare in parte 11 musicanti per li servizi prestati e di animarli a continuarli onde sempre più aumentarsi e mantenersi a numero, loro accorda la gratificazione di lire cento... colla spedizione di mandato al loro capo signor Piglia Cesare ». La gratificazione di lire cento viene accordata anche negli anni successivi e nel 1848 avendo luogo in Torino una gran festa per le riforme accordate dal Re Carlo Alberto, il Consiglio, per la fausta ricorrenza, delibera va che ■ per maggiore decoro nell'interveni re alla detta festa debbasi invitare la Società delli inarmonici di intervenirvi in uniforme accordandole una giatillcazione di lire sessanta oltre l'omnibus che sarà a carico della Città ». Ma, anche coll'omnibus pagato, le finanze della Società vanno maluccio, tanto che il tesoriere Roncaglia in una sua relazione del 1852 segnala che la Filarmonica, la quale ha provvisto gli strumenti a tutti i musici, è in debito verso i suoi fornitori di lire 478,75. Allora interviene il Consiglio che decide di mettere la Società sotto il suo patronato Ma nella banda sorgevano spesso discensioni e contrasti, generati talvolta da sentimenti troppo vivi e permalosi di vanità . di amor proprio, tanto ohe un brutto giorno l'Ispettore della musica signor Costerò 6i dimetteva. Ne seguiva l'esempio il sotto-capo musica Foglia. Era una crisi beli'e buona. La Giunta municipale, per fronteggiare la situazione, scese a patti ed accettò, in data 6 marzo 1861, le seguenti condizioni, poste dal Foglia per il ritiro delle dimissioni: • 1) Saranno provvisoriamente presi in affitto sino al 16 corrente un bombardone e due clarini per essere affatto inservibili li attuali -eoo che ogni rottura accada sia a carico di cui li usa. « 2) Si faranno riparare li strumenti ritenuti dai soci Carpignano, Piacenza, Ronco, • Delfino, Gastaldi e Appiano. •« 3) Col mezzo del sarto Aimerito si acconceranno le tuniche ritenute dai soci Carpionano, Piacenza, Battantier, Baravalle Antonio, Roncaglia Giovanni, Filippone Agostino, Delfino Alessandro, Gastaldi, Appiano, Toso, e la tunica e 1 calzoni del socio Faroppa. « Tali riparazioni si volano dalla Giunta onde possa il Corpo musicale disimpegnare il servizio nel giorno 14 in occasione del compleanno di S. M. il Re Vittorio Emanuele II e di S. A. R. il Principe Ereditario, non che quello nella circostanza che la Guardia Nazionale saluterà 1 suoi compagni mobilitati reduci da Napoli ». Seguirono altre movimentate vicende. La disciplina dei musicanti era sempre più zoppicante. Si giunse, nel 1862, perfino od una vera e propria ribellione all'Autorità Comunale. La gesta eroicomica avvenne così. Nel dicembre 1861 il Consiglio Comunale aveva sciolto il Corpo musicale, invitando i suoi componenti a restituire « le assise e 11 strumenti da essi loro ritenuti ». Ma da quell'orecchio i seguaci di Euterpe non vollero sentirci. Non ottemperarono all'invito e, in segno di indipendenza, continuarono a riunirsi in un locale del Municipio già destinato alla esecuzione delle prove dei concerti. Allora il Consiglio intimò al bidello di consegnare le chiavi di detto locale, allo 6Copo d'impedire il rinnovarsi della manifestazione... sovversiva. Ma pare che in quel tempo soffiasse a Moncalieri un certo venticello di fronda, perchè anche il bidello fece il 6ordoAllora si ricorse ai grandi mezzi, e venne disposto «che sul mattino del giorno otto venisse tale località custodita dalle guardie municipali e nello stesso mattino aperta coll'opera di un artefice, attesoché li due principali dtale commissione, appositamente chiamatnella 6ala delle comunali adunanze non as sentivano all'istanza che loro si faceva dallo stesso signor riferente per le rimessioni delle chiavi di tale località nel termine che ad essi loro veniva accordato». Questa bega fu di difficile appianamento e il Municipio dovette ancora una volta cedere rinunziando alla proprietà delle uniformi demusicanti, e degli strumenti. Subentrò sue cessivamente un periodo di perfetta intesa e di bonaccia. Ma nel 1872 la Giunta Municipale dovette emettere un voto di biasimo perchè il Corpo musicale aveva pubblicato un programma per le feste di Santa Ceciliapromettendo l'intervento dell'Autorità Comunale mentre questa non era stata neppure interpellata. Nel curioso volumetto del dott. Gaidano sono poi riferite altre gustose vicende della Filarmonica. Come... amenità cronistica mette conto di rilevare che nel settembre 188veniva nominato maestro il cav. GiuseppRossi, fu Salvatore, che era contemporanea mente direttore della Banda municipale dTorino. Era il famoso maestro « brut e bòn » di cui i torinesi han serbato buona memoria Resosi dimissionario, nel 1890, il Rossi, a succedergli venne chiamato il maestro LuigBufalettì, allora capo musica del 72.o Fanteria di stanza della nostra città. Accadde poi una scissione di modo che pequalche tempo Moncalieri ebbe due bande quella della « Filarmonica » e la « UnionFilarmonica » Questa duplicità dei Corpi mu sleali cittadini aveva dato occasione a qualche frizzo bonariamente mordace, che l'autore dell'opuscolo cosi espone: « Lo spirito popolare che per tutte le co se che appassionano un po' gli animi hsempre il suo frizzo, la sua satira, avev'denominato la banda della Società Filarino sica IO musica dia pieuva e ciò perchè ersuccesso qualche volta che la banda non aveva potuto eseguire i suoi concerti in pubblico a causa della pioggia. Ma avvenne unvolta che dovendo suonare sulla piazzn Vitorio Emanuele la banda dell'Unione Filarmonica ne fu impedita da un fortissimo vento e allerti la banda dell'Unione diventò linmica dèi veni, appellativo che ta seguitI» venne cambiato in quello di musicadicadreaa, perchè il M.o BartanJ erche la drigeva, à motivo degli acciacchi che da.tempo lo tormentavano e che non m.**™*™venir mene la sua verve, avevo bisogno d•=i>rler=i fra una sonata e l'altri? ». Adesso, si capisce, è tutt'altra cosa ed moncalieresi tanno bene a celebrare la lor• Antica Filarmonica »'