L'impiccatore della matrigna alle Assise di Cuneo

L'impiccatore della matrigna alle Assise di Cuneo L'impiccatore della matrigna alle Assise di Cuneo Clamorose accuse al padre dell'assassino Cuneo, 21, notte. Il processo dell'impiccatore della matrigna i è iniziato stamane, uavanti a un'enorme olla. Nel pubblico predomina l'elemento femminile. I giurati entrano poco dopo le 9 nel'aula. Al banco dei patroni siedono gli avvocali Mona e Lombardo, per la P. C, e gli avvocati l'ocelli e Cabutto, per la Difesa. L'accusa u sostenuta dall'avv. Capuccio, mentre anche oggi presiede con la consueta perizia ii gr. ufi. Lavagna. Tutti gli sguardi naturalmente .s'appuntano sul gabbione. L'imputato diciottenne Agostino Girando appari rannicchialo in un angolo. Tiene il capo chino ed è accasciato. Ha corpoiatura non eccessivamente robusta e il prolUo normaleQuando il gr. uff. Lavagna, dopo aver riassunto ai giurati il fatto, si accinge ad in.zinre l'interrogatorio, avviene un incidente. Gli avvocati Motta e Lombardo, di P. C, lasciano il loro banco, che è il più arretrato, e anno per occupare quello che 6ta dinanzi al tavolo presidenziale. Presidente: — Signori avvocati, non posso permettere. Il loro posto è là. Avv. Motta: — Pensiamo alla salute, signor Presidente. Laggiù c'è troppa correnti1 d'aria... La questione sembra farsi seria, perchè il Presidente spiega che tra i giurati e l'imputato la visuale non deve essere intercetata. E gli avvocati, a malincuore, sono costretti a rimanere nella loro posizione arretrata. L'imputato piange Ed eccoci all'interrogatorio. Nella sala l'attenzione è vivissima. 11 Giraudo si alza e scoppia in pianto. Quindi, con voce monotona, debolissima, comincia: — « 1 sòn stait un disgrassiàl ». A 11 anni è morta la mia mamma. Mio padre, sposandosi una seconda volta, portò in casa quella donna, che mi maltrattò sempre. Ho sempre lavorato, ho fatto sempre il mio dovere, ma sono stato un disgraziato. Ho perso la mia povera mamma, e quella donna, che ne prese il posto, mi odiava... A questo punto l'accusato scoppia ancora in pianto. Pres.: — Animo, dunque, Giraudo, raccontate. Imp.: — « Pcnss nenl •. E scoppia ancora in sinphiozzi. Pres.: — Allora è vero ciò che raccontaste poi ai carabinieri? Imp. (sommessamente): — SU Pres.: — E non potete ripeterlo ai giurati? L'imputato non pronunzia parola. Pres.: — Visto che non volete parlare, leggeremo il verbale dell'interrogatorio. Ma prima il grand'uff. Lavagna chiarisce alcuni particolari, che coloriscono l'ambiente entro il quale il delitto maturi) e fu consumato. Forse c'è, come sfondo a questo truce quadro di sangue, una ragione di interesse. L'Agostino, precoce anche nella sua attività commerciale, aveva chirplo al padre 150» lire per la costruzione di una casetta, in cui si sarebbe allocato, separandosi dalla famiglia. Ciò. perchè credeva che la vita col padre e con la matrigna g'.i sarebbe stata impossibile. Si giunse al giorno frattant'i del delitto. La scena del delitto La scena dello scempio è ricostruita. La lettura avviene in mezzo ad un silenzio impressionante. Nei gabbione l'Agostino piange senza interruzione. Pres • — Giraudo: dunque, vostra matrigna chiedeva disperatamente aiuto, quando voi cercavate tli colpirla co! tridente nell'armadio. Imp : — No, mi scherniva! Pres • _ Andiamo, com'è -possibile ciò? E poi non vi sentiste tremar la mano quando vi accingeste a scrivere la lettera alla presenza della vittima agonizzante? L'agostino non risponde, quasi come se la domanda lo colpisca al pari di ima mazzata E .'olla lettura del verbale d interrogatorio termina questa prima emozionante parte del processo. L'imputato siede accasciato. La rievocazione del delitto lo ha abbat- tUViéne quindi chiamato nell'emiciclo il padre dell'imputato. La sua figura rivela precarie condizioni di salute e precoce vecchiaia Fgli rievoca con parola semplice la scena del delitto. La sua deposizione è spesso interrotta dagli avvocati di difesa. Ad un certo punto quando rievoca le volte in cui I ' il tiglio picchiò la matrigna un avvocato ln:orrompe : — Già, picchiavate anche voi. Teste: — Cd salsa! Mac 'ita volta... Il teste continua la sua narrazione e .juando viene a rievocare il tragico istante in cui l'Agostino afferrò per il co-.lci la Cayre, la sua voce è alterata. Afferma di aver in tale momento detto al figlio: — Ammazzami per primo, perchè non veda ! E con questa battuta, che desta nell'aula nuova impressione, l'udienza antimeridiana è tolta. Le accuse della madre Nell'udienza pomeridiana il pubblico trabocca. Ad aumentarlo sono venute anche parecchie studentesse delle Normali. Probabilmente hanno marinalo la suola... Viene chiamata la madri.- de! a Cayre. I.a vecchietta depone senza prestare giuramento e si esprimo in schietto « patois », tanto che il presidènte ed I giurali, durano a fatica a comprendere quanto dice la vecchia. Al tavolo 'iella stampa giungo solo qualche frase .staccala. La donna afferma che il padre dell'imputato aveva più volle percosso la moglie, raccomandando ripetutamente al figlio : — Pica dvr s'ia marastra ' Questa affermazione della donna provoca nell'aula vivissima impressione. Fra gli avvocati nascono dei battibecchi-La difesa vorrebbe l'incriminazione del vecchio Giraudo. Il presi.lente taglia corto: > — E' 'vero che l'Agostino ha più volte minaccialo la matrigna con il coltello e-la ri voi tella? Teste: - Manara,,, {ilarità). Alla madre segue una sorella dell'uccisa. Narra come più volto la Felicita avesse con lei a lagnarsi delle continue vessazioni cui era fatta segno da parte del marito e del !ìirliastro. Conferma anche lei clic l'Agostino ebbe n minacciare più volte la matrigna non una rivoltella A questo punto un avvocato della difesa chiede che venga prodotta davanti ai giurati la rivoltella. La vediamo anche noi: è una vecchia pistola, arrugginita, ad avauoariea, e probabilmente non usata più ila parecchi lustri. I! presidente osserva .- dichiaro ch'essa i% ormai inservibile e non certo atta ad uccidere. La constavi/..one vale a tranquillare le timorate signore e signorine che sono nell'aula ed una nota d'ilarità, tosto repressa dal presidente, si diffonde fra il pubblico. Una vecchia loquace Anche la sorella dell'uccisa viene licenziata e nell'emiciclo si presenta Giacomo Valla zio dell'uccisa. Occorre strappargli le parole con il cavatappi Dice poco e quel poco è esprèsso in modo confuso e difficilmente comprensibile. La teste che segue. Maddalena Giraudo, e un caratteristico tipo di vecchietta di Valle Va.raita. Non ha biso.-no delle preghiere del Presidente, per parlare forte. La teste urla ed accompagna la sua deposizione con mimica espressiva. Hicorda come poco prima del delitto senti Felicita Caire invocare aiuto. iSon ritenne però di accorrere o di chiamate sente. Presidente: — La vostra condotta non è stata certamente encomiabile. Teste: — Non ho osato intervenire perchè l'Agostino inseguiva la matrigna tirando sassi, lina volta l'Agostino, mentre stavo ritornando a Sampeyre, mi affrontò e mi buttò a terra... Queste battute provocano nell'aula viva ilarità, perchè la toste, che ha più di ojnquantacinque anni, non possiede certo le grazie della Venere di Milo. La teste viene licenziata ed' entra nell'aula il sindaco di Sampeyre: Bernardo Isolotto. Il teste depone sulla circostanza della lettera scritta dal Giraudo, mentre Felicita Caire slava rantolando, l^a lettera venne consegnata a lui poco dopo il delitto dall'uccisore 6teeso, che passò a trovarlo prima di andare dai carabinieri per costituirsi. Seguono il dott. Fara, medico condotto di Sampeyre, il parroco del paese Don Fina, il barbiere Mac a, pure di Sampeyre ed infine il maresciallo dei carabinieri Arnoletti della stazione di Sampeyre Durante quest'ultima deposizione nascono fra gli avvocati della P. C. e della difesa vivaci battibecchi. Interviene il presidente Il teste viene licenziato e l'udienza pomeridiana viene, poco dopo le 13, tolta e rinviata a domani mattina alle ore 9.

Luoghi citati: Cuneo, Milo, Sampeyre