Le sette fidanzate del falso ex-ufficiale

Le sette fidanzate del falso ex-ufficiale Le sette fidanzate del falso ex-ufficiale Un ballerino d'eccezione - Galop finale 11 falso principe indiano Tevanna Ray hai dla tio tip po discuoia; naturalmente gli imi- Nunon non Manno ne la fantasia nè l'auda- hacia del maestro; essi si muovono in un am- gDiente più modesto, ma tanno de! loro me-Igglio perche la figura dell'avventuriero, che ebbe i suoi grandi in Cagliostro ed in Casanova, non scompaia dalla storia. L'individuo di cui ora ci occupiamo fece la sua comparsa a 'l'orino un anno addietro. Giovane iissivno, profumato come «ti mazzo di ticii ambulante, presentava quel < aratie-.atieo tipo destinato a far fortuna con -tusatesle donne. Diceva chiamarsi Liborio Dragotto (ma non si hanno clementi che stiano a provare che questo nome eia veramente il sue, nativo di Messina, capitano del ~2.o Reggimento « Piemonte Cavalleria », che l'aveva lasciato per dedicarsi al commercio. In realtà sembrava non esercitasse alcuna professione. Come baili ben! Prese subito in affitto un appartamento In via Morghen, e trovò modo, senza sborsare un soldo, di aiiiinobigliarlo convenientemente. Oliando il nido in pronto il bt'il apravcsnplante ex-capitano vi portò una giovane don- rHa: Anna Nardi, di Napoli, con una piccola bimba di due anni. Agli amici — poiché ii Dragotto aveva subito sirene numerose relazioni — il giovane ed elegante signore confidò, con visibile compiacimento, che si trattava di una amica relazione della quale non riusciva a liberarsi. Quella donna in- igcrnamcrala pazza, aveva per lui abbandonato | ^il marito ed altri due figli. Egli non si seti tiva il coraggio di scacciarla; ma tuttavia 6iava 6t.udidii:io il modo di rompere quel legame, ormai tormentoso, perchè intendeva bposarsi... sul serio. A prova di questo suo intendimento c'era la circostanza che l'elegante ex-capitano aveva già iniziato contemporaneamente più d'un flirl con diveise signorine di buona condì csbprzpdlzione ed in breve era riuscito, mercé la sua faccia tosta, ad introdursi in parecchie oric- ste famiglie, in ciascuna delie quali era con-Psiderale quale fidanzato semi-ufficiale dellaKfigliuola disponibile 11 misterioso fascino >col quale -il giovanotto riusciva ad ammaliare le incaute giovani, era tutto nel ballo. Egli ballava alla perfezione. Una ballerina fra le sue braccia era certa di fare una magnifica, iignra. i.e donne, specialmeine quando som. incito giova- srvsanni, hanno bene spesso di queste debolezze. I a.Tolto dal ballo, il Dragotto era di una vuo- plaggine e di una ignoranza spaventosa; tale °da chiederei come mai, con uria tale mancali- «za di cultura generale, egli avesse potuto I no I cessene stato promosso capitano. Ma queste considerazioni le. facevano gli nomini che avevano occasiona di avvicinarlo, non le donne, per le quali il famoso ballerino dal volto abbronzalo, dall'occhio nero e brillante, rappresentava l'ideale del sesso mascolino. 11 giovanotto conosceva la forza delle sue seduzioni e conosceva altresì la debolezza di un cuore di donna. Ja quale «juando e presa nelle rei: d'amore non ra lgsgssgiona più tanto pel sottile. 1 suor campi diI '±Sattaglia furono dunque le sale da balio dei i circoli più noli della città, dove le sigilo-, rine, accompagnale dalla mamma, vanno u fcercare la dolce estasiarne'distrazióne di wi giro di (ox-lrott, di shimmy o di charleston. I 11 Dragotto si era procurate le tessere ili etutti questi ritrovi 1 quali, grazie al suo titolo di ex-capitano ed all'eleganza con la ?fluale l'abbigliava il suo sarto, gli spalati- Uicarono le loro porte-. I RarHohio.. i* ' I eBarbableu in diciottesimo | gA casa, il Dragotto non rimaneva che po- Chissimo: il tempo di consumare i suoi-pasti [e di fare toeletta. Occupazione, questa, di Unon poca importanza, alla quale dedicava la maggiore delle cure. Un Don Giovanni come lui doveva radersi lutti i giorni, cambiare di biancheria e d'abiti due volle ai giorno, e ia signora, che conviveva con lui, aveva non poco lavoro a preparare al brillante ex-ca- pitano tutto quanto gli occorreva. Egli non , nava mai a piedi, ma sempre in vettura od Uin automobile per recarsi ai « the », nei sa- , lotti, o nelle salo da ballo. . L'ex-ufficiale di « Piemonte Cavalleria » in I breve tempo riuscì a fidanzarsi quasi con- j temporaneamente con sette signorine. Ognu- j na credeva di essere l'unica a tenere le cbia- ■ Vi del suo cuore, e non immaginava neppure lontaYiamente che si trattava di una vera e propria cooperativa. Si comprende come dovendo suddividere il suo tempo con laute donne, andare a ritrovi e ad appuntamenti i diversi, la sua giornata fosse oltrcmotio la- j boriosa. Liborio dovea fare sforzi prodigiosi j ri1 memoria per non commettere errori, a meno che non tenesse una cerni e propria I contabilità. Per non cadere in fallo, nellchiamare por nome le sette fidanzato, aveva I adottato per tutte un unico, grazioso nomi- ! gnolo, che le lusingava moltissimo. Due di nueste giovani, prima della calata a Torino del bollente ex-ufitoiale, erano amicissime. Egli manovrò in modo da dividerle, senza che immaginassero di essere rivali. Ma per condurre una simile vita di lueso e di svago, il Dragotto aveva bisogno vii moltodenaro. Vedremo ora a qual fonte egli attingesse. Il Don Giovanni di Messina non era egli stesso vittoria dell'amore, era invece un freddo calcolatore, il quale procedeva ad un metodico e continuato sfruttameli mi delle -sue fidanzate, che, per essere sei te. egli paragonava alle sette piaghe d'Egitto, mentre invece l'unico flagello per quelle sventurate era lui. Fra una danza e l'altra, nello sciorinare le sue frivole e convenzionali frasi di Complimento, il Dragotto trovava modo di avanzare,' cosi per puro desiderio di rendere un segnalato favore alla sue belle, domanda di denaro. L'argenteria, die disgusto! In tal modo alla fidanzata, che per comprensione chiameremo numero uno, il giovanotto riusci a spillale in più riprese, la non indifferente cifra di quarantamila ire. !A quella numero due ventimila, e ad altre, Borrirne non indifferenti. Diceva di giuocarc in Borsa e di aver avute informazioni sicure e precise sull'aumento di certi titoli. Sollecitava quindi le sue fidanzate a partecipare alla buona fortuna ohe si presentava. Se le Bignorine fossero state più osservatrici si sarebbero 6iibito accorte che il giovane cosi esperto nella danze, appariva assolutamente digiuno in fatto di operazioni finanziarie. Un suo occasionale conoscente, col quale si Sennò un giorno davanti ad un ufficio di cambista notò perfino che egli neppure sapeva leggere il listino di Borsa. Ma l'amore aveva messa una triplice benda sugli occhi di quelle brave signorine, le quali credevano di aumentare la loro dote affidando i proprii capitali eli'intraprendente ballerino. Perfino la zia della fidanzata numero uno si decise un giorno a dare in anticipo cinquemila lire per il regalo di nozze e questo enaro svanì come una nuvoletta di rumo, Nè solamente ni denaro nella (loie si limiava l'ingordigia del giovane: egli non disdcgnavn di raccogliere gli spiccioli che le signorine avevano dalle loro famiglie per spe¬ utte di toilette, o di racimolare oggetti che istematicamente vendeva. ilnvitato a pranzo nelle diverse caso, egli allettava il massimo disdegno per l'argeneria. — sono gusti — egli diceva — ormai pasati cii nunla. I/argehteria si trova ora in agiate case borghesi e alcune volte anche m case di onerai rifatti, lo non posso più ioli era ri a. — Forsechè troverebbe più bella la posateria di legno, come si usa nei reclusori? — azzardo pei fare dello spirito uno dei convitati. — E perchè no? Chi facesse fare dei cucchiai e delle forchette in Val Gardena... — ... iter rimescolare l'insalala? Ma la giovane fidanzata inebbriata dal fascino di quell'uomo che ballava cosi bene, non solamente non rise di questi scherzi, ma persuase la mamma a consegnare l'argohtè- ria al Dragotto, il quale l'avrebbe tramutati n titoli di maggior valore. Naturalmente i giovane prese timo ed in cambici non diede che buone parole e... speranze future. I suoi piccoli scherzi Questo... bello spirito, con tali manovre era riuscito a passare i tre mesi di \illeggialura ^Viìn,n]I3,?,,0^ml0-5,1 mar?-„in montagna, in collina od in campagna, delle famiglie/delle sue diverse fidanzate, le quali si tenevano ben coutente di essere onorate delia sua preziosa presenza. 11 Dragotto era di una rapacità senza limiti, come innocente scherzo penava via un anellino, due orecchini, perchè non li trovava di suo gusto; nascondeva il borsellino della fidanzata ed eseguiva litri simili giochetti di società, l'na volta " f.1 ' . f '*lBlu1d5* 1111:1 «««nonna che la !fJiK'^a 5,1C P°r«ava non si addiceva al suo Pi*0 ?, ** impossesso per cambiargliela K" di suo gusto. Se ì genitori di que sia innocente ragazza non glie ne compreranno un'altra, vi è da giurare che quest'inverno essa non metterà più pelliccia. 1 fidanzamenti anelavano bene, ma col passare ciei mesi le sette giovani non vedevano avvicinarsi abbastanza preslo il sognato giorno in cui, a braccio dell'elegante ballerino, avrebbero salito lo scalone del Municipio per pronunciare quel si delizioso. Le ragazze, °«nuna l)eV Proprio conio, sollecitava il don «mvanni, il quale dopo aver cercato di imi Ja romana.condotta di Fabio Massimo, clle Sl memo il titolo di Temporeggiatore. lini per parlare del grave ostacolo che la giovane donna, venuta a rifugiarsi sono il suo lei io, opponeva al 'matrimonio di lui, per geloso amore e per interesse. Quella confessione acni maggiormente il desiderio delle sette fidanzate. Queir uomo... fatale aveva un presàgio di più. Ma il Dragotto si accorse che i genitori delie sette ragazze cominciavano a nutrire qualche dubbio ih so- '±}f /TfViVi?^rn»^^«ttUt&nU<!l a ,d'',? £«Mmhn??££2?ì en < w\ "ul *u,al °, :i L l^nfi 'h???6 faf^PlraSS «;5e£S5 r1 P ,aJ° a hm * *ueI I0nidlU0" ««e puntate simultanee, b Partendo volle pero lasciare un ultimo e gradito ricordo alle oue belle. Alla lldaii zaiu numero uno propose una fuga roman?**ca come unico mezzo di sciogliere i legaUfi ai quella antica amante che non voleva lasciarlo a nessun costo. Ma se la giovane e™ 6ta,a ,an!0 ingenua da consegnargli og- getti e danaro, non lo fu altrettanto quan- do si trattò cii affida rgltei senza essere prima passata dal Municipio. Rispose recisaUnente di no. Tuttavia non seppe invece ri fiutargli un bellissimo e costoso binoccolo da campagna die il giovanotto le domandò per portarlo con sè in una progettata gita, — Mi servirà per vederti anche da ion tano. Il lacrimoso risveglio con questa facezia il Dragotto si allontaU0 dicendole: . Arrivederci! ». Andò a casa, preparò la valigia, fece uno scarto di tutto il vestiario che non gli serviva e lo mandò ad impegnare insieme al binoccoiio. Fece poi una breve visita alla fidanzata numero due e numero tre e riuscì a spillare ad en. innube poco più di un migliaio di lire. FI DDlilis| c• «! hnddsapCinzstruae9nneastlcavsdcdseanrUcsctsdCvcccelGneI nIlminiente prese il treno, l'ultima cosa che potesse ancor prendere. L'assenza dell'elegante ballerino non poteva essere lungo tempo tollerata dalie sette fidanzate. Dopo una cniin<licina di giorni, poiché egli non scriveva nè accennava a far si vivo in qualche modo, l'agitazione in quei piccoli cuori si fece spasmodica, I.e più ardite si rivolsero all'Utiicio Anagrafe, ii quale forni l'indirizzo del fortunato Don Giovanni, e. dopo qualche esitazione le sette fidanzate, separatamente senza che runa sa pesse delle altre, si presentarono alla casa di via Morghen. Qui avvennero scene comicissime, con... contorno di lacrime e svenimenti, lutto il bagaglio che porta con sè la più nera delle disillusioni. De povere fidanzate dovettero purtroppo convincersi che quella certa signora, tanto innamorata del Dragotto, da voler seguirlo in ogni luogo, era soltanto la sua... legittimissima móglie, e che la bambina era sua bìglia. La signora, al pari delle sette fidanzate, era stata abbandonata dall'incostante ballerino, il quale non si sa con precisione quale strada abbia preso. Si suppone che, a siiniglianza del Cervo Bianco, abbandonando l'Italia si sia rifugiato in Isvizzera. La madre della fidanzata numero uno, quando apprese dalla figlia singhiozzante le imprese di quell'audace avventuriero, si recò direttamente in QnestaiTa, dove 6porse regolare denuncia per truffa, e non contenta di ciò, andò nello studio tìell'avv. Rango D'Aragona, al quale affidò la cura di tutelare i suoi interessi per il ricupero degli oggetti truffati. La Polizia iniziò le indagini, ma ancora non è noto quale preciso risultato esse abbiano avuto. Sembra però che si sia trovato traccia del sedicente ufficiale di cavalleria, il quale una diecina di anni addietro sarebbe stato a GeHova, guardia-sala alla Ferrovia, poscia a Como ed a Novara, dove sempre era vissuto di espedienti. Dalle ricerche in città si è appurato che tutti i diversi oggetti che egli si era fatto consegnare dalle sette fidanzate, erano stati da lui subito impegnati. In seguito, egli aveva pure vendute iepolizze del Monte per procurarsi altro denaro La sua vita di lusso e di ozii costava molto e Liborio credeva di aver trovata una inesauribile miniera nelle tasche delle giovani ed inesperte signorine. Sarà egli andato a tentare una simile avventura in un'altra Ciper ora le ricerche cittadine sembra non abbiano portato cho al ricupero di alcuni monili trovati presso Agenzie di pegno. !

Luoghi citati: Como, Egitto, Isvizzera, Italia, Messina, Napoli, Novara, Piemonte, Torino