Mussolini a Perugia

Mussolini a Perugia Mussolini a Perugia Il discorso sul fascismo alla folla - La prolusione universitaria al corsi per gli stranieri i e o i . i o e i e e ¬ PERUGIA, 5, notte. Dopo tre anni, dal giorno in cui il capo del Governo fu accolto cittadino di Perugia, ieri sera, a tarda ora, in stretto incognito, l'oriMussolini è giunto presso Perugia, ospite dei conti Benmicellt; al loro castello di Solfa<nano. E stamane, alle 9 precise, in automc-i tiile. egli ha fatto il suo ingrosso nella citta, piena di bandiere, labari, archi di trionfo e fanfare. Ut macchina del Primo Ministro, entrava da porta Pesa, ha attraversato il più popolare quartiere di Perugia; e percorrendo via Pin•uricehio, via Cesare Battisti, piazza negli Aratri, è giunta in piazza della P*^™**; sempre tra lo acclamazioni della folla e getto di fiori. Alla Prefetuira attendevano tutte ie autorità convenute: il Guardasigilli on. hoc co, i sottosegretari Grandi, Cavallero, Bonzani, Cantalupo, Balbo, Panunzio, lon. Casertano; i generali della milizia Cassims ed Agostini; il sen. Peano, gli on. Bastianini, tendoni. Giunta; il conte Gallenga, il rettore ed i professori dell'Università e numerosi studenti stranieri. Il capo del Governo giunge verso lo ore nove e ricevo l'omaggio di tutte le personalità, mentre la folla acclama, entusiasticamente. Ha luogo quindi un ricevimento in Prefettura, al quale partecipano tutti i membri del Governo, l'arcivescovo e le autorità civili e militari della regione. L oiiorevole Mussolini s'intrattiene cordialmente con quasi tutte le personalità presentategli; quindi passa dinanzi a tutti i sindaci ed ai podestà dell'Umbria, disposti in dia. 50.001 ■•mini passati li rivista Terminato il ricevimento. Mussolini, eegmto «alte autorità, si avvia vesso. la Piazza d'Armi, per passare in rivista i Fasci e 1 Sindacati dell'Umbria Per avere un'idea di quello che è stata questa rivista, passata ti ali'on. Mussolini, basti immaginare che, nella piazza d'Armi di Perugia. 6i sono radunati circa 50 mila uomini, concentratisi durante la notte di fervida preparazione, per mezzo di 37 treni speciali, giunti da Terontola e da Foligno. Solo da Terni sono giunti cinonerniln onerai in camicia nera; e 900 operai della •Peritatola» adunatisi nelle loro officine, sono snlati con la musica in testa per la città, fra l'entusiasmo della folla. L'on. Mussolini, con passo rapido, percorre l'immenso fronte di schieramento; mentre le musiche intonano le note di « Giovinezza ». Alle 10,30 la rivista è terminata; e per la vie XX Settembre, e per piazza della Prefettura, il corteo risale in città. Nella piazza ove sorge il palazzo dei Priori, si affolla una marea umana: tutte le associazioni cittadine, tutti i reparti del Fascio di Perugia, del fascio femminile delle piccole italiane, degli avamrnardisti e dei Balilla sono presenti. Dopo una breve permanenza nel palazzo della Prefettura, il capo del Governo 6 sceso per passare in rivista i reparti della Milizia c le truppe; quindi l'on. Mussolini ha fatto il suo ingresso nella sala dei Notati gremita d'invitati, tra cui molte signoro. L'imponente adunanza ha acclamato a lungo il Primo Ministro, che — dopo poche parole di saluto del Rettore e del Sindaco — ha Iniziata la sua conferenza dal tema: « Boma antica sul mare ». (Vedi più tolto il resoconto della conferenza). Uscito dalla 6ala dei Notari, l'on. Musso lini si è recato 6ulla attigua scala della Veccara, che dà sulla piazza. Ivi era stata eretta per lui una tribuna. Al suo apparire, il popolo lo ha acclamato frenticamente. Intorno al capo del Governo stavano i ministri ed i sottosegretari di Stato, il presidente della Camera, Casertano, e le autorità. Ottenuto con ripetuti squilli di tromba un po' di silenzio, l'on. Bastianini ha pronunciato le seguenti parole:. « n popolo dell'Umbria fascista ed operosa, il popolo dei campi e delle officine, fi popolo delle città e dei nostri borghi, è qui raccolto intorno a voi. Duce di tutte le sue battaglio, intorno a voi, che siete al culmine di tutti i suoi pensieri e di tutte le sue speranze. Leggete negli occhi del fascisti col distintivo e di quelli senza distintivo.che sono qui raccolti intorno a voi, una sola volontà: quella di servirvi fedelmente, di combattere con voi per tutte le battaglie che voi ancora coman derete alla nazione italiana (applausi). Siate certo della fedeltà di questo popolo, che vi segue con ardore, con fede e con passione. Duce, salve! ». Dalla tonta Iella taooara Gessate quindi le acclamazioni delia folla, a cui l'on. Mussolini sorrideva salutando amichevolmente con la mano, egli ha parlato per una ventina di minuti, a voce alta; e perchè da tutti i punti principali della città le sue parole potessero essere udite, erano stati impiantati vari apparecchi altoparlanti, dinanzi ai quali pure • stazionava folla entusiaste. Ecco il discorso: ■ Camicie nere I , « Mi place, dopo aver per un'ora evocato le grandi ombre del passato, mi place di immergermi ancora una volta nella vostra potente ardente e viva umanità. E' la seconda volta che ho la grande ventura di parlare in questa piazza magnifica, che ò il cuore della vostra superba e laboriosa regione; e guardando nel vostri occhi e leggendo dentro le vostre anime, io sento che il tempo non vi ha menomamente cambiati [No! Ho! — urla la folla), ibbene rafforzati {acclamazioni). Il fascismo 6 tal cosa che quando si è impadronito di un'anima non la lascia più! (ripetufi applausi). < Dopo quattro anni, durante i quali il regime ha compiuto* un'opera gigantesca in tutti 1 campi, noi, a cominciane da colui che vi parla, siamo ancora tutti sulla bieccla, soldati fedeli alla consegna, militi pronti a tutte le battaglie. Nulla da fare contro di me, nulla da faro contro di noi (fa folla prorompe in una delirante ovazione, molti grtdono a gran voce: — La forca! la forca per i fuorusciti e per i nemici Ih mirndoclcptnis4 , a a e i a l n e , a i r « Nò le piccole subdole vociferazioni anonime degli impolenti, degli spodestati, nò le insidie dirette o indirette degli avversari irriducibili, nò il dramma tentato o riuscito, niente, nessuna forza al mondo, potrà farmi deflettere dal mio cammino! (entusiastiche' ovazioni). Non 60lo, ma io voglio dirvi cosa che scenderà grata ai vostri spiriti inquieti: la lotta lo la cerco (riso, applausi). Gli ostacoli io non li evito. Le opposizioni, invece di piegarmi, mi rendono ancora più duro, più tenace, più intransigente (bene! acclamazioni). E non vi dico questo per esibirmi In ima veste di estetismo che ripugna profondamente al mio spirito; ,vi dico questo perdio profondamente lo sento, lo ho un dovere da compiere, ho una consegna da rispettare; ho preso l'impegno e la consegna di dare la grandezza materiale e morale al popolo italiano! (ovazioni). Questa consegna, questo supremo dovere non mi è stato, dato da piccole assemblee legiferanti, o da circoli politici più o meno clandestini. Mi è 6tato dato, ed il retaggio è 6acro, da tutti i fascisti caduti durante gli anni delle nostre battaglie (appianisi). E sento che questa consegna ini ò siata data da quasi o da tutto il portolo italiano! (euffa la folla prorompe in unico grido: Sì!). Dal popolo italiano, che finalmente ò uscito dal suo grado di minorità civile in cui fu lungamente tenuto da Governi inetti ed limbelli (bene!) ed oggi guarda tranquillamente negli «echi agli-altri pqipeli, perchè sente che in Italia In questo scorcio del secolo ventesimo et compie una esperienza che è di un enonne interesse, sia pure storico, sia pure politico, per tutti gli Stati e per tatti I popoli (vivissime acclamazióni). Forse noi siamo i portatori di un nuovo sistema politico, siamo i portatori di un nuovo tipo di civiltà (acclamazioni), e questo tipo di civiltà parte da presupposti lapidarli, infrangibili e fondamentali in tutte le società umane. Le società umane non 6i sviluppano nè progrediscono e non grandeggiano se non c'è il disinteresse In chi comanda (ovazioni). Siamo l'unico popolo che ancora ha il coraggio di esaltare le vittorie duramente conseguite, che non intende di sciupare quell'incomparabile patrimonio morale tramandatoci dai caduti della guerra e vi sente un aculeo, uno stimolo, un potente coefficiente per la sua grandezza'. « Questo è il fascismo mentre si avvia a celebrare il quarto anniversario della marcia su Roma, mentre 6l avvia ad entrare nel quarto anno del regime, e non fu mai più forte, più compatto, più solidale di oggi! (E" vero! — grida la folla). Anzi, affermo che tutte le forze del fascismo vanno perfezionandosi, armonizzandosi, diventano più complesse, ma più formidabili. Oggi si può dire che tutto il popolo italiano marcia all'ombra dei nostri gagliardetti; dai balilla, nei quali noi vediamo te grandi speranze del domani, l'aurora che si affaccia all'orizzonte del mondo, agli avanguardisti, anello di congiunzione tra l'infanzia e la giovinezza, ai militi, che sono la grande riserva delle energie guerriere della nazione, agli Inscritti nei Sindacati, che ripudiano nettamente tutte le forze distruttive degli elementi del disordine sociale, a tutti coloro che occupano posti nelle gerarchie dello Stato, del Comuni e delle pubbliche Amministrazioni. E' una forza grandissima, che non può essere tacciata di tirannia, perchè non esiste tirannia dove un milione di inscritti si raccoglie in un solo partito, tre milioni nelle altre organizzazioni e venti milioni di cittadini sono controllati dallo Stato e si riconoscono garantiti e protetti dallo Stato. « Se mai vi fu nella storia regime di democrazia, cioè uno Stato di popolo, è 11 no stro (La folla prorompe in una grande e prolungata ovazione). Ma la nostra non ò una democrazia rinunciataria e vile e condiscendente agli istinti meno nobili delle masse; una democrazia che ha sempre paura e soprattutto ha paura quando ha arato un po' di coraggio; non è il liberalismo, che ritiene di poter assidersi al disopra della mischia degli interessi e delle categorie della collettività nazionale. Tutto ciò è dà noi ripudiato, ripudiato come disintegratore delle virtù del popolo italiano. Noi siamo nettissimi nello nostre affermazioni, nettissimi nelle nostre negazioni. Qui è il segno della nostra forza invincibile! (Applausi vivissimi). « Camicie nere! La nostra storia di popolo è grandemente istruttiva. Cartagine è un pianeta nel cielo della storia, ma Roma è ancora oggi un astro grandeggiante sul nostro orizzonte. Cosi siamo noi. Possiamo pie4 garci qualche volta, ma l'a.dma non si piega Possiamo sostare, ma poi riprendiamo più rapidamente la nostra marcia. Ed il fascismo questa marcia continuerà passo passo, con metodo, con energia e con passione, sino a che tutte le mete non siano raggiunte! ». Un delirio di applausi saluta la fine del discorso. La folla agita gagliardetti e bandiere, e tende le mani verso Mussolini gridando • evviva ». L'sssaniJons dal comande della Milizia Alle ore 14,20 in Prefettura l'on. Mussolini ha ricevuto varie rapinresemanze, e Ua queste la rappresentanza della Legione perugi¬ nMgMpltnLrdMempLetCtamge na della Milizia, col comandante « console » Mazzoni, che fu capitano dei bersaglieri in guerra nella compagnia dote militava l'on. MussoMnd. Il « console » Mozzoni, che ha pronunziato un breve discorso, ha presentalo a nome della Lesione, tuia magnifica artistica targa in bronzo di soggetto francescano, ideata ed eseguita da artisti militi della Legione stessa. L'on. Mussolini iha risposto ringraziando vivamente, e mettendo in evidenza la importanza sempre maggiore della Milizia siia politicamente che militarmente, e per questo egli ha detto che stava per assumerne l'alto comando. Queste parole hanno provocato entusiastici, formidalbili : A noi.'. L'on. Mussolini si è intrattenuto coi militi e specialmente con gli artisti autori della targa; indi le rappresentanze della Società Ceramiche Deruta e quella degli ex-combattenU gli hanno offerto un grande evaso di ceramica e oro e un grande piatto con da* dica di stile classico. Il Capo del Governo ha poi ricevuto le madri e vedovi di guerra; quindi si è recato presso i delegati dei fasci adunati nellal sa}a del Consiglio provinciale, i quali gli hanno fatto una lunga ovazione. Nel ringraziarli, egli ha pronunciato parole di in* citamento patriottico, ammonendo di informare la loro azione al più puro disinteresse ed esortandoli a cacciare dal partito tutti 1 profittatori. Alle ore 17, ossen^ilató dalle autorità ed acclamato dalla folla, l'on. Mussolini è partite» con treno speciale alla volta di Roma, Insieme con i membri del Governo che erano convenuti a Perugia. Al momento della partenza l'on. Mussolini ha espresso il suo più vivo compiacimento ed i suoi ringraziamenti per le grandiose accoglienze ricevute.