La pace e il ferro

La pace e il ferro cese come secondo fi mio, non può essere una politica isolata, ma deve essere inquadrata in una politica generale mirante alla pacificazione ed alla ricostruzione dell'Europa Perciò, per realizzarla, occorre anche la partecipazione di altre Potenze e la collaborazione di coloro a cui competono i problemi delle riparazioni. « io faccio assegnamento sul consenso degli altri paesKsu tale politica, e penso specialmente agli Stati Uniti d'America che fino dai giorni di Versailles additarono la vera paeitleazione come uno dei loro scopi e promossero il movimento che portò all'accordo Dawes. Voglio dunque credere che anche ora sarà conforme alle direttive della politica degli Stati Uniti incoraggiare saggiamente il programma di Thoiry, il quale tende a fondare in Europa una vera pace non più minacciata dai pericoli di una occupazione militare ». A Poincaré E qui Streisemann viene a direttamente con Poincaré: « Non e certo cosa consona « tlea di pace il rinnovare la vecchia asserzione della responsabilità esclusiva della Germania nella guerra, come è stato fatto ultimamente, di fronte a noi, da un altissimo personaggio. L'opinione pubblica mondiale è troppo illuminata perche affermazioni siffatte possano essere credute. L'inevitabile parzialità ridi'uomo di .Stalo francese — die ha ribadito testò tale atteggi amen lo — è tropno evidente perche si abbiano da temere, da parte nostra, tali affermazioni. Ultimamente, un grande uomo di Staio, die guida il più grande e potente popolo della lena, ha preso po sizione in poche parole in un discorso al cimitero di Arlington di fronte a celeste que- polemizzare questa poli- stione. Egli ha detto che nessuno, esaminando i fatti, può dubitare che sinno state le condizioni economiche dell'Europa quelle che precipitarono nella guerra mondiale i paesi europei, sottoposti ad una eccessiva tensione. « Io non voglio qui discutere tale afférmazione. Iddio non diede agli uomini la conoscenza della verità, ma soltanto la facoltà di tendere verso la verità. Noi siamo pronti a sottoporci ad ogni 'Iribunale imparziale, che voglia indagare le cause della guerra mondiale. Il profondo solco che separa coloro che godono la libertà ila coloro che ancora l'attendono, è particolarmente evidente nella nuova situazione europea. La continuazione dell'occupazione militare è un'anomalia. Chi non vuole che la conciliazione fra i popoli sia sempre rimessa in giuoco da gravi oppressioni morali, tolga di mezzo le cause di tali oppressioni ». Stresemann è interrotto da applausi fragorosi allorquando parla della questione delle origini della guerra e dell'occupazione straniera. Egli conclude la parte del suo discorso che riguarda la politica estera con l'augurio che tutte le campane della Renania possono presto annunziare la liberazione del Paese, ed invita tutti a dare esempio di disciplina e a chiudersi in un patriottico silenzio, piuttosto che turbare con chiassose dimostrazioni lo svolgimento ulteriore della politica che tende alla liberazione. E' molto notata l'insistenza con la quale Stesemann ha parlato degli Stati Uniti d'America in relazione alle questioni europee, economiche e politiche. La pace e il ferro Stornano risponde a Poincaré « La politica di Thoiry non può essere una politica isolata » — Appello agli Stati Uniti d'America. (Servizio speciale della «Stampa*) Berlino. 2, notte. La conclusione del patto siderurgico ha fatto passare in questi giorni in seconda linea il luttuoso episodio di Gennersheiin, ma la profonda indignazione che questo ha prodotto è stata accresciuta dalla notizia di alcuni altri gravi incidenti a Treviri (dove, alcuni giorni addietro, un francese in bicicletta abbattè un passante con un colpo di rivoltella) e a Coblenza (dove un insegnante, accorso alle grida di aiuto di una donna rimasta introvabi le, fu percosse a sangue da un gruppo di soldati francesi). A rinfocolarla, si aggiunge ora il fatto che le autorità francesi del territorio occupato hanno arrestato, oltre aH'Iiolzrn.mn, che fu ferito dal sottotenente francese Rouzier, anche altri due giovani di Germersheim. A parte ogni minuta discussione sulle versioni contraddittorie che i francesi ed i tedeschi danno dell'eccidio, è unanime l'impressione penosa e la protesta contro uno stato di cose che dà origine ad incidenti estremamente pericolosi per la conciliazione franco-tedesca, che si cerca faticosamente di avviare. Anche se risulterà dalle indagini che l'ufficiale francese è stato provocati! a parole dai tedeschi, la sua risposta a colpi di rivoltella resterà un esempio di quella violenza militare di cui prima della guerra gli ufficiali prussiani diedero prove particolarmente denlorate in Francia, dove è ancora vivo il ricordo di Savcrrie. TI Bcrliner Tageblatt invoca, a fine di tranquilizzare la popolazione, un provvedimento col quale si tolgano di mano all'autorità militare francese le indagini giudiziarie per affidarle ad una commissione mista di funzionari francesi e tedeschi. E' infatti il minimo che si possa domandare. L'intesa con la Francia Della situazione insostenibile nei territori occupati, ed in generale della conciliazione tra Francia e Germania, ha riparlato oggi di proposito Stresemann, pronunciando a Colonia un grande discorso politico, al congresso del Partito popolare. Nella parte dedicata alla politica estera, il ministro ha rievocato le tappe del cammino percorso dall'occupazione della Ruhr agli accordi di Dawes e poi Locarno, Ginevra e Thoiry, facendo l'apologia di questa politica senza illusioni, nò idee di rivincita : i « Bisogna avea- fiducia nella Società delle Nazioni. Nemmeno gli uomini di Staio che dimostrano scetticismo ed ostilità verso di ««sa possono sottrarsi alla sua Influenza.' Jo sono del parerò ebe la vita internazionale ha realmente bisogno di forme nuove, e ad esse aspira. A Ginevra abbiamo, per lo meno, un prezioso punto di appoggio per queste 6forzo, e l'opportunità di contatti personali che offre la Società delle Nazioni — come ho esperdmeotato — ha per me un valore straordinario. Non a caso il mio colloquio col ministro degli Esteri francese ebbe luogo presso Ginevra. A Locarno e a Ginevra 6ono state gettate le basi suite quali e. possibile una soluzione dei problemi pendenti tra la Germania e i suoi ex-nemici. « Vengo con ciò al tema tanto dibattuto di un'intesa franco-tedesca. Conosco tutti gli ostacoli edi freni psicologici di ambo i paesi, ma credo che non si possa negare clic una conciliazione franco-tedeeca sia il nucleo di ogni conciliazione e pacificazione europea. Essa non è una questioni.' di tattica, ina il problema centrate dell'avvenire, ancorché nessuno posso il ire oggi se i popoli asseconderanno, su questo terreno, il desiderio e la volontà dei loro uomini di Stato. Io credo nel leale spirito di conciliazione del ministro degli Esteri francese, a cui mi legano parecchi anni di negoziati circa questioni importanti e contatti personali ir. occasione di conferenze diplomatiche. Mi pare di vcdric già (soggiunge Strcsemann rivolgendosi al tavolo della stampai, le benevoli frasi che mi definiranno « l'eternò ottimista > e l'« utopista fiducioso ». Essere semplicemente fiduciosi 6enza bisi reali è stoltezza, ma ó pure un errore totale credere che la politica possa essere guidata unicamente dalla diffidenza. La v«rh!» politica di gabinetto, die aveva per mono: .Diffidare di ognuno e ingannate tutti » anche in passato non fu moiiu rn:ltuosa. Essa dovrebbe ormai appartenere per sempre al passato. Per me, una cosa e cena ed è che la risurrezione della nuova Ge-mania uno essere basata soltanto «olla. pace. In ciò soltanto consiste il fondamento di ogni restaurazione delle nostre forze .. H carteHo siderurgico Strosemarm ha messo quindi in evidenza l'importanza degli accordi economici iiiternaziotiàji. dice-iido che l'industria si pone per prima su di unii strada che, al •disonni dei confini nazionali, crea nuovi ìegajni ripara ad u.noiuulie economiche dèi trattati di pace. Il patto siderurgico ha offerto occasione a Ptrescmnnn di osservare elio esso r un altro passo per una intósa con ia Fin-noia: • Non e allatto possibile die i capitani delle industrie tedesche — 1 quali, del resto, j,eile loro trattative, corno e ovvio, ha.u.-n agito d'accordo co! governo — lavorino a concludere accanii tra taluni paesi su determinai problemi industriali nell intento di fare cosi conmrronza ad altri paesi industriali, e di trasroimare la lolla tra single ditte in una luna tra gruppi. All'Inghilterra è sempre rimasto libero l'accesso al recente occordo siderurgico. Essa, per sua propria volontà, non vi ha partecipalo. «Nel campo politico, altretianto va detto ilei Trattato di fterlino concluso con i Sovieti e delle trattative per chiarire la politica dei dopoguerra tra Germania e Erancia. In passato era di moda, nei circoli dell'opposizione di presentare la politica estera germanica come dipendente dall'Inghilterra, ed un lien noto ambasciatore d'Inghilterra a Berli-, ino era chiamato il « Lord protettore della Germania •■ Ciò è altrettanto stolto quanto sarebbe oggi insensato die la Germania — economicamente o politicamente — volesse io potesse praticare una politica ostile all'Inghilterra. Verso discussioni aspre '■Lo stesso dicasi delle relazioni con gli altri Stati, e specialmente con gli Stati UV'.i d'America Sarebbe prematuro scendere a particolari sul come le trattative di Thoiry pòtrebberò condurre a risultati definitivi, lo prevedo che i mesi prossimi — nel quali dovremo occuparci di tali problemi — costituiranno un nuovo periodo di aspre discussioni, nel quale la pazienza ed i nervi saranno mes-.i alla prova. E" chiaro che. quando si vuole attuare qualche cooa sulla quali- l'opinione pubblica dei diversi Paesi non è già d'ac tordo, tutti gli avversari ci tale politica in porgono e impegnano la lotta, sia apertamalte, aia con altri mezzi. Una cosa sola te POMO dire. La politica di Thoiry, secondo il UBT&tclmento del Ministro degli Esteri fran¬

Persone citate: Dawes, Locarno, Poincaré