La Mostra piemontese dei grano inaugurata dal principe Ereditario

La Mostra piemontese dei grano inaugurata dal principe Ereditario A coronamento della campagna cerealicola testé chiusa si vanno inaugurando qua e là nei vari centri del Piemonte rielle Mostre Agrarie e specialmente di grano, a pubblica attestazione c dimostrazione dell'interesse vivo die — finalmente — tutti, Enti e privati, prendono a questa eésenzialissima produzione. Prime ìurono le mostre di Pinerolo e di Chlvasso. ieri quella di 'l'orino e domenica sarà quella di Vigorie, felice serie di esposizioni destinate a ter conoscere in tutte le zone quali notevoli progressi sono stati raggiunti neila granicoltura. La'Mostra del grano inaugurata ieri alla Mole Anto nel liana ebbe maggiore solennità dall'intervento del Principe Ereditario, ad attendere il quale poco prima delle 10 erano a' piedi della scalca le Autorità ed il Comitato promotore della Mostra. V'erano il Prefetto, Von. Ouilico. :-. E. Corinaldi, il vicequestore comm. Fede!?, il gr uff. De Albertis presidrote dell'Istituto Ronafous. della Società Orto-agricola e dell'Istituto Zootecnico caseario, t! gr. uff. Anselmi presidente della Deputazione provinciale, il vice-Commissario Delli Santi, il conte Tliaort di Revel. il marchese Gattinara, il generale Di San Marzano per il Fascio, l'avv. Peyretl.i, presidente della Commissione provinciale granaria, il prof. Chiei-Gamacchjo, direttore della Cattedra ambulante d'agricoltura, il prof. Bonacini di Pinerolo, il connn. Pasini per la Magistratura, il prof. Perronciio, il dott. De-Dominicis per il Provveditorato affli studi, il conte Filippi di Baldissero, il cav. Zavattero della Federazione agricoltori fascisti, il Capo Gabinetto del Municipio comm. Gualco. l'Intendente di Finanza comm. Calandra, il console Spelta, eoe. 11 Principe giunse alle 10. Accolto dalla Marcia reale, suonata dalla banda del Bonafous, e da un unanime applauso del pubblico raccolto nella grande aula si irecò subito al posto d'onore. Prende subito la parola l'aw. Peyretti. il quale dopo aver ringraziato S. A. e lo Autorità parla del significato e della' importanza della Mostra granaria, rilevando come, se vi fu un considerevole progresso generale, di cui ci si .può compiacere profondamente, esistono ancora troppo stridenti differenze di produzione tanto che ir alcuni poderi si raggiunse i -',1-30 quintali di grano per ettaro mentre in altri "« arrivò appena a 10-12. E questo -dice l'oratore — perchè non tutti gli agricoltori fanno il loro dovere verso la Patria c iverso l'economi^ nazionale. Fervide opere di razza tenace Si avanza a parlare il presidente della Cattedra Ambulante di Agricoltura, on. Quilico. Premessa una breve rievocazione delle glorie agricole di Roma, egli dice: « Oggi in questa Mole alta e solenne, in questa sala in cui ci pare di udire, ben degne rievocatrici, le voci del martirio e della patria, per nobile e confortevole gesto del primo cittadino di questa Tortaio industriale e colta, si sono potuti convocare a gran rapporto i migliori granicultori della Provincia. Li hanno convocati in fraterna collaborazione la Cattedra Ambulante di Agricoltura e la Commissione provinciale di propaganda granaria; questa fervida animatrice di quelle legioni di agricolturi che il Capo del Governo schierò e scaglio nella battaglia per una maggiore produzione granaria alla conquista del libero pane italiano, poco ma nostro, scuro, ma sicuro; di questo libero pane che vuol dire la difesa della nostra integrità e della nostra economia, lo sviluppo e la espansione delle nostre industrie e dei nostri traffici, la rivalutazione della nostra moneta insidiata nelle torbide gare di cupidigie ai nostri danni. Aggiunge poi. l'oratore, che l'opera di propaganda dev'essere completata e perfezionata dai Podestà perchè ancora molta strada rimane da compiere. « In questo che fu ben detto un ciclo eroico iji, battaglie combattute fra la tenacia della razza e la natura contrastante, attorno alla vecchia e benemerita Cattedra Ambulante, si 6ono ancora una volta serrati volonterosi e fidenti i produttori delle campagne affratellandosi in quello sforzo comune che rivela lo spirito tenace ed assiduo e generosamente nazionale della nostra massa rurale. Conscia della propria missione e del posto che l'agricoltura occupa nella gerarchia dei valori nazionali, la Cattedra Ambulante che ho l'onore di presiedere è stata instancabile e sempre bene accetta divulgatrice di quella tecnira agraria che si appoggia sulla moderna sperimentazione; dai dettami della meccanica applicata, ai miglioramenti del terreno e dei sistemi di coltivazione, all'uso dei fertilizzanti, alla difesa delle piante, ai precetti, infine, della genetica e della neo-coltura, a sicuro avviamento verso le maggiori produzioni!. L'on. Ouilico parla poi delle benemerenze grandi degli agricoltori in continua lotta contro le avversila naturali, dei progressi della tecnica culturale, del^a imprescindibile necessità della fusione delle energie, delle volontà, dei mezzi e dice eh? la Mostra è un convegno, una rassegna di vincitori. Avviandosi a con eludere il suo discorso Fon. Quilico si rivolge al Principe e dice: .. . «Altezza Reale! La buona nostra gente camtoagnuola, coltivatrice di fiori, di ortaggi e di biade. Vi offre, o Principe Augusto. 1 omagnio rituale delle 6pighe di grano legate al bel tricolore. Sono le promesse di una purissima stirpe italica per Voi che nella vostra fulgente Giovinezza volgete di nostro popolo magnifico, pieno di ardore, di fede e di vita, il conscio intelletto pensoso. Così si nsuggeJlEi.in Voi. che siete il simbolo vivente della novella Italia, il palpito concorte, l'affetto che unisce isgrgcoccabCvgctmr1cctCnpto l a e n a e il Piemonte, in fedeltà millenaria, a quella stirpe che nei secoli tenne alta e fiera la sua gloria e quella del popolo suo ». Un piccolo sardo orfano di guerra, ricoverato all'Istituto Bonafous, accompagnato dal grand'uff. De Albertis, si avanza verso il Principe e gli presenta un bel cespo di spighe onuste di granelli e legate da un nastro tri colore. Il Principe mostra, con un sorriso di compiacimento, di gradire il dono e scambia alcune cortesi parole col grand'uff. De Albertis. Citazioni all'ordine del giorno 11 prof. Chiei-Gamacchio, direttore della Cattedra ambulante, prende a parlare a sua volta e constata anzitutto che la battaglia del grano trovò il consenso generale degli agricoltori piemontesi. Ed essi combatterono con tale fervore e tale tenacia, che, malgrado le meno favorevoli climatologiche il Piemonte è riuscito a raggiunger» la media di quintali 15,3 di grano, mentre negli anni scorsi era considerevolmente più bassa. F. qualche agricoltore ha ottenuto perfino 42-43 quintali. Mette in evidenza le benemerenze di Pinnrolo e Chivasso che hanno iniziato le Mostre granarie. * Dichiara l'oratore che. tutti gli agricoltori piemontesi e in modo particolare gli espositori meriterebbero di essere citati a titolo di onore. Ma poiché tale elenco non è possibile fare, egli si limiterà a citare i principali intendendo con ciò di proclamare pubblicamente le benemerenze di tutti. E fa alcuni nomi: Circondario di Torino: Tommaso Bersano di Rosta, Filiberto Bosio di San Carlo, Pietro Mecca di Ciriè, Opera Nazionale Combattenti (tenuta di Casanova di Carmagnola), aw. Riccardo Sella di Candiolo, Giuseppe Benna di Monteu da Po, Giacomo Bonino di Front. Circondario di Ivrea: Eie' Accotto. di Vische; Battista Arnione, di Visclie; Germano Baro, di Candia; dott. Domenico Borello. di Ivrea: Pietro Bretti, di Caluso; dott. Severino Del Forno, di Mazze; Secondo Giliono. di Grotte; Giuseppe Giacolone, di Strambino; fratelli Favetto, di Romano; Martino Vassia, di strambino; Giovanni Villata, di Agite. Circondario di Pinerolo: Cav. Giuseppe Rivoira. di Villafranca; cav. Giuseppe Rosso, di Villafranca; Andrea Audero. di Macello; fratelli Rivoira, di Cavour; Bernardino A valle, di Villafranca; Giuseppe Aymaretti, di Villafranca; Ressoni e Trossi, di Pinerolo; Domenico Vagliengo, di Villafranca; Enrico Imberti, di Cavour; colonnello Carbone, di Cumiana: fratelli Gay, di Luscrna. Circondario di Susa: Matteo Canavero. dì Buttigliera; Manifattura Dora, di GiavenO; Domenico Sola, di Buttigliera Alta; Colombano Abbo. di Susa. Circondario di Aosta: Samuele Thomanet, don Michele Chenale, di Saint-Pierre; Francesco Bozon. di Sarre; Armando Gabencel, di Morgex. Oltre a questi privati, il prof. Quei cita le scuole e gli istituti che pure hanno molto henemeritalo e fa un particolare accenno al Circondario di Torino, che da solo ha dato ben centocinquanta espositori, e conclude riaffermando che la riconoscenza della Nazione va a tutti i buoni soldati, che hanno cosi validamente combattuto por la redenzione economica della Patria. Uno sguardo alla Mostra La paTte oratoria della cerimonia è finita. Il Principe, seguito dalle autorità, si alza e si reca nel salone sottostante alla grande aula, dove è disposta la mostra del grano e delle macchine. Gli fanno da guida e da illustratore l'avv. peyretti ed il prof. Chiei-Gamacchio, eh' gli presentano anche gli espositori. La mostra comprende oltre 1000 campioni e fu potuta organizzare mercè f contributi della Provincia, della Cassa di risparmio e dell'Opera Pia di San Paolo, e conta fra gli espositori anche le Istitwoni agricole della Provincia quali la scuola pratica di agricoltura di Lombriasco, quella di Caluso. il podere Pignatelli per la selezione delle sementi, l'Istituto Bonafous. il Laboratorio fuoputologico ed il- Consorzio sementi di Carmagnola. Il Principe si sofferma con particolare interesse allo stand del Laboratorio fttopatologico. Poi osserva la magnifica mostra della Valle d'Aosta dove accanto ai sacchetti contenenti i ricchi chicchi di grano dell'ultimo raccolto, vi sono altri sacchetti contenenti campioni dell'inverosimile terreno dal guai* la pazienza, la tenacia e l'abilità degli agricoltori valdostani hanno saputo far produrre grano. Terreno sassoso, arido, duro, ostile cosi ohe non si comprende -"ome abbia potuto dar tali pingui frutti, persino ad altitudini di oltre mille metri. Piti oltre è la mostra del podere Pignatei^ dove con procedimenti rigorosamente TansrdnsrisrgcLtsdsciènti no? vengono prodotterae^tPSKpw phY SonTte.^ Tutratto™ al salone sono !disposti fasci di spighe di tutte le varietà, alcune delle quali, di specie gigantesca, hanno steli di più di due metri. Al centro è la mostra delle marchine agricole moderne: selezionatrici di sementi, seminatrici, sarchiatrici rincalzatrici eri una curiosa irroratrice destinata a liberare i campi dalle male erbe mediante lo spandiniento d'una soluzione solforosa, innocua per il erano. Ultimata la visite alla mostra, il Principe, dopo di essersi congratulato con gli orga: niZ7atori, e dopo aver ricevuto gli omaggi delle autorità, risale in automobile e si allontana mentre la banda suona 1 inno rea.e e la folla applaude. La Mostra piemontese dei grano inaugurata dal principe Ereditario