De Rivera e l'esercito
De Rivera e l'esercito LA SITUAZIONE SPAGNUOLA De Rivera e l'esercito (Dal nostro inviato) più o meno appariscente traccia pubblica dei trascorsi, avvenimenti militari. La capitale della Spagna appare tranquilla e indifferente. K se gli stessi circoli governativi, a cominciare dal giornate ufficioso La Nacion, non vi confessassero che la giornata di domenica scorsa, cioè appena cinque giorni fa, è stata eccezionalmente grave per il Governo, che. ha superata la crisi, pericolosa con impensata rapidità e facilità, stentereste a credere che la Spagna sia stata nei giorni scorsi agitata da vn vasto pronv.nciam.ento militare, che comprendeva gii ufficiali di artiglieria di tutte le guarnigioni, eccezion fatta per quelle del Marocco. I circoli governativi hanno visto buio domenica scorsa, hanno sentita alle spalle una minaccia immediata, sono stali — com.e non mai — sotto l'incubo della fine del regime di De Rivera. Ancor oggi non vedono chiaro nell'avvenire e dai loro discorsi traspare la passata apprensione. La domenica pericolosa Domenica scorsa la situazione appariva particolarmente, grave; la posizione di De Rivera, investita dal pronunciamento, sembrava assai vacillante. Si sapeva che parecchi generali, anche di altre armi, erano decisi avversari di De Rivera. Si temeva che il Genio ed il Corpo sanitario, che da tempo davano marcali segni di iircquielezza e di avversione al regime di De Rivera, facessero causa comune con gli ufficiali d'artiglieria ed il pronunciamento si allargasse a tutta quella parte dell'esercito che ha maggior coltura e che gode maggior prestigio nel paese. De Rivera affrontò le difficoltà con fredda audacia. Gli occorreva, ad evitare un allargarsi ed un aggravarsi di pronunciamenti, dare immediata, pubblica prova agli ufficiali dell'esercito che il Re era solidale con lui. Perciò chiamò d'urgenza, il Re a Madrid. L'intervento del Re disorientò la ribellione militare che aveva fatto anche assegnamento svi dissensi tra Primo De Rivera ed il Re ed il desiderio, attribuito a Quest'ultimo, di uscire, da una situazione anormale che comprometteva sempre più la corona. Il Re si schierò a fianco di Da limerà e firmò il decreto, dello siato d'assedio. Rastarano ventiquattro ore a dissolvere le grosse nubi che si erano aggroppate sul ciclo, di Spagna. La popolazione ed i partiti rimasero silenziosi spettatori di quanto avvertiva : non vi fu la. più piocola manifestazione, prò o contro De Rivera, Il pronunciamento degli ufficiali d'axfiolieria parve quasi la fuggevole rappresentazione di una tragicommedia in un teatro vuoto. Oggi non vi è più lo stato d'assedio; la popolazione, non lui alterata la sua imperturbabile indifferenza a tutto guanto, avviene nel girone, politico militare di De Rivera; non si parla ne di De Rivera, nè degli ufficiali di artiglieria, nè di Re Alfonso. Si parla con assai più interesse, delle corse dei tori, la maggiore passione madritena. La politica è quasi totalmente assente dalia città, assente nelle folle, assenta anche nei circoli politici internazionali. De Rivera non pensa a dimettersi Sotto la vampa del sole estivo Madrid cessa di essere il centro politico della Spa. gna. Invano vi affaccendate alla ricerca di uomini politici. La capitale estiva della Spagna più che Madrid è San Sebastiano dove il Re ha fatto subito ritorno, dopo due soli giorni di permanenza qui, appena eliminata la spina del pronunciamento militare. U ministro degli Esteri e tutte le Ambasciate straniere, con tutto U personale, si trovano a San Sebastiano. Anche gli uomini politici della opposizione, dai repubblicani ai liberali ed ai conservatori si trovano in campagna. Gli ufficiali di artiglieria hanno scelto male il loro momento : il loro, pronunciamento non trovò nessurteco nella capitale vuota. Primo De Rivera ha trascorsa l'odierna giornata ad Aliacele dove ha assistito ad un banchetto offertogli dall' Unione Patriottica. Le informazioni giunte stasera ai giornali ufficiosi riferiscono gualcite brano illustrativo del discorso pronunciato da Primo De Rivera. Anzitutto De Rivera ha spiegato lo scopo ed il significato del plebiscito che incomincia domani e che durerà Ire giorni. Gli spagnuoli non sono chiamuti a dare il ioru colo su una que- MADRID, K>. \sInvano si cercherebbe a Madrid qualche | dhssrsgPaasvcpadsvAhbpdrdsdcnlzvnsrltdpmmvvgtdnnapgmvtTgesdrsI4enpNrcmid stionr. politica. Il Governo non ha bisogna della loro approvazione. « Il plebiscito — ha detto De Rivera — deve dare aUe folle spagnuole d'America ed a tutti i circoli stranieri la. precisa conoscenza del pensiero del popolo spognuolo e della sua adesione al Governo che la rappresenta ». Il giornale ufficioso El Debate riferisce che Primo De Rivera ha chiuso il suo discorso annunziando che egli rimarrà al potete ancora <t tre, sei, nave anni, sempre disposto a sacrificarsi per la Patria ». Questo annunzio è una risposta alla voce che correva all'estero ed. anche in alcuni circoli, spagnuoli intorno alla supposta intenzione di De Rivera di dimettersi appena sarà noto l'esito del plebiscito, che dorrebbe rappresentare una specie di ben servito popolare al dittatore. Primo De Rivera si è affrettato a smentire oggi, ad Albacete, la voce delle sue dimissioni ed ha definito lo scopo ed U compilo del plebiscito fatto solamente e semplicemente per uso esterno. Anche nei circoli di Mad.rUI. più vicini a De Rivera si smentisce recisamente che egli abbia intenzione di dimettersi. Dov'è nascosto il segreto Malgrado il successo dei giorni scorsi sugli ufficiali di artiglieria, la posizione di De Rivera è lungi daltessere solida. Il segreto è nascosto in grembo alle convulsioni militari. Si ritiene possibile a non lontana scadenza unmuovo moto militare meglio organizzato, con l'esperienza delle due fallile prove passate. Gli avversari di De Rivera nell'esercito sono numerosi ed occupano alti gradi. Solo Ve. sefeito agitato da contrasti e da spirito, di ribellione tiene in pugno le malferme sorli di De Rivera. Il rovesciamento della situazione — ri ripetono da parecchie parli dell'opposizione — potrebbe avvenire improvvisamente fra poche settimane. Un muovo e più vasto e più deciso colpo iW mano militare potrebbe abbattere De Rivera in ventiquattrore. Cosi come è avvenuto in Grecia per la dittatura di Pangalos. Ma ove questa congiura che fermenta entro all'esercito ed ai suoi margini si dissolvesse prima di concretarsi o fallisse, non si esclude che De Rivera possa continuare a dominare i destini della Spagna ancora per. qualche anno. Dalla sola popolazione e dai partiti politici, che pur gli sono in grande maggioranza avversi ma che non osano rischiare il quieto vivere. De Rivera, almeno per ora e per tutto quest'anno, non ha da temer, nulla. Tutte le minacce, tutti t pericoli che gli gorgoglino intorno e che possono, avere esplosioni imprevedute provengono dall'esercito, e si svolgono nella cerchia armata della sua stessa amministrazione militare-, insomma quelli che gli diedero il bastone di dittatore ora si agitano per toglierglielo. LUCIANO MAGRINI.
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