La grandiosa dimostrazione romana e il discorso di Mussolini

La grandiosa dimostrazione romana e il discorso di Mussolini Roma, li, notte. La notizia dell'attentato, dì t'usasi immediatamente in città, ha prodotto dappertutto grande emozione ed un vivo senso di indignazione. Alle ore 17, la cittadinanza romana ho fntto all'Oli. Mussolini un'imponente manifestazione pur lo scampato pericolo. L'animazione nel centro della città era stata intensissima per tutto il pomeriggio, e alij 17 la folla ha cominciato ad addensarsi iti Piazza Colonna. In breve la piazza si è venuta straordinariamente affollando di fascisti in camicia nera, coi gagliardetti e le musiche, e di cittadini. Le musiche intonano « Giovinezza » tra gli evviva, gli alala e i canti dei fascisti e della folla. Di tratto in tratto, la folla invoca a gran voce l'on. Mussolini. Alle 18 tutic le finestre dei palazzi prospicienti la piazza Colonna sono gremite ed affollate. Ad un tratto, sono le 18,5, l'on. Mussolini si affaccia al balcone del salone della « Vittoria ». La folla prorompe nel grido di « evviva il Ducei ». agita i ctippelli ed applaude freneticamente. L'on. Mussolini è seguito dall'on A. Turati, dai ministri Gittriati e Fedele, da alcuni sottosegretari e altre autorità dui Partito. Sul balcone sono pure i labari delie Federazioni dell'Urbe e della Federazione Laziale Sabina. L'on. Mussolini vorrebbe cominciare a parlare, ma la folla, che si assiepa sull'ala destra della galleria, e che non può udire la parola del capo del Governo, gli fa una calorosa manifestazione. ristabilito il silenzio, l'on. Mussolini con voce chiara e forte, tale da poter essere udita nettamente dalla folla, dice: L'on. Mussolini ha detto: u Romani, camicie vere! «Nel grido formidabile col quale mi sa. lutate per la terza volta a questa ringhiera (la folla grida: — l'ultima! l'ultima voltai), io sento tutta la pienezza della vostra fede, tutto l'assoluto della vostra dedizione (io. folla grida: — SI, sii). Camicie nere! Prima di variarvi dell'episodio che mi riguarda, io voglio evocare dinanzi a voi la figuro immacolata di .un camerata fascista che, due anni or sono, in attesto stesso giorno, cadde, in Roma per mano criminale-. Armando Casalina (A questo punto la folla grida: — Viva Casalinil ed il Capo del Governo saluta romanamente). « Ed ora vi dirò poche cose probabilmente importanti. Prima di tutto, a manifestazione finita, io esigo cty.e non avvengano turbamenti nell'ordine pubblico. (Voci: — Siamo stufi!). Un gran popolo, come è indubbiamente il popolo italiano, tiene, davanti ad ogni eventualità, i suoi nervi perfettamente a posto. (Voci: — No! no! 11 Duce è uno solo!). Un grande partito, come è csrMssimamenle il Partito nazionale fascista, si rende perlellaxa.cu.te conto che non bisogna in alcun modo turbare la superba disciplina della nazione. (Applausi vivissimi e grida: ■— Bisogna finirla!), « Afa da questa ringhiera io voglio pronunziare alcune gravi parole che debbono essere esattamente interpretate da chi di ragione. Bisogna finirla! (prolungati applausi). Bisogna finirla con certe tolleranze colpevoli ed inaudite (acclamazioni scroscianti) di oltre frontiera (a questo punto le acclamazioni si fanno addirittura deliranti; la folla agita cappelli e fazzoletti, e l'on. Mussolini deve attendere qualche minuto prima di poter riprendere la paiola), se veramente si tiene all'amicizia del popolo italiano, amicizia che episodi di questo genere potrebbero fatalaienta compromettere. (La dimostrazione entusiastica si rinnova con maggiore intensità e voci gridano: — E' già compromessa). « Credo inoltre, Aopo severa meditazione, che bisogna applicare altre misure .(vosi;; — £a forca!), e questo dico non per. me (voci: — Ppr te! Tu sei la nazione!), perchè io amo di vivere realmente in pericolo (no! no! — si grida dalla folla), ma per la nazione, la nazione italiana che strenuamente lavora; perchè questo è il suo dovere, il suo privilegio, la sua speranza e la sua gloria, non può essere, non deve essere periodicamente turbala da un gruppo di criminali -(scroscianti e prolungate ovazioni). » Come abbiamo abolito il sistema degli scioperi aenerali rotativi e permanenti (ilarità), intendiamo frenare ta serie degli attentali ricorrendo anche all'applicazione della pena capitale (fre> netiche acclamazioni). Così diventerà sempre meno comodo mettere quasi in pericolo desistenza del regime e la tranquillità del popolo italiano (ovazioni formidabili). Voi sapete che quando parlo direttamente al popolo non pronunzio delle vane parole (Voci: — Lo sappiamo! lo sappiamo!); ma non faccio che preannunziare delle azioni che svilupperò con quel metodo, con quella tenacia n con quel sistema (applausi, una voce: — Fascisticamente! e Mussolini ripete: — Fascisticamentel), c/te stanno alla base del carattere del nuovo italiano fascista. Ca¬ micie nere! (la folla grida: A noi!). A noi — esclama Mussolini — per tutte le battaglie e per tulle le vittorie! ». La fine del discorso del Capo del Governo è salutata da una dimostrazione ad. dirittura impressionante; la folla che gremisce la piazza e tutti i balconi agita ! fazzoletti, sventola i cappelli, mentre i gagliardetti si inchinano. La grandiosa dimostrazione romana e il discorso di Mussolini

Luoghi citati: Roma, Urbe