Chi è l'anarchico

Chi è l'anarchico Firenze, 13, mattino. La Nazione pubblica: Le prime pubblicazioni circa le generalità dell'autore del nefando attentato contro l'on. Mussolini hanno prodotto vivissimo orgasmo in tutta la Garfagnana, dove la giornata di eri è passata in un fervore affannoso di ricerche, negli iitllci di anagrafe di tutti i 17 comuni della zona. Tutti i Giovannini 6cmo stali cosi riveduti e sottoposte ad un attento esame le loro origini e le loro discendenze. 1 registri dello Stato Civile sono stati accuratamente compulsati e neppure i morti sono stati lasciati in pace, perchè si è cercato se tra essi vi fosse qualche Giovannini, le cui generalità fornissero U bandolo per ricercare le orìgini e il nome dichiarato dall'attentatore. Non si trovò nulla. Di fronte a ciò l'autorità inquirente di Roma ha sottoposto a nuovi stringenti interrogatori l'arrestato, riuscendo a farsi dire le vere generalità: Gino Lucetti di Avanza. Allora, qui, fu fatto un rapido controllo e la figura dell'autore dell'attentato fu identificata in pieno. Ne seguirono immediate operazioni, delle quali vi diamo la cronaca. La retata notturna Alle 4,30 di ieri giungeva a Massa un autocarro, dal quale, sotto buona scorta, furono fatti scendere 10 arrestati — fra cui alcune donne - i quali vennero subito trasportati alle carceri. Gli arrestati provenivano da Carrara ed erano stati arrestati nelle diverse frazioni di Avenza, durante la notte. L'operazione era stata compiuta con tanta cura e sollecitudine, che nessuno s'era accorto di nulla. Fra i dieci arrestati vi è l'intera famiglia di Gino Lucetti (meglio conosciuto col nomi( nolo dì Carolan), fu Filippo e di Adele Cruci ' scalpellino, nato il 31 agosto 1900, da cii . un anno fuggito in Francia. Non vi era alcun dubbio che questi fosse veramente l'autore dell'attentato. Da indagini eseguite sui precedenti del Lucetti, è risultato che questi, appartenente ad una famiglia di benestanti di Avenza, non aveva mai avuta occupazione fissa. Soleva lavorare le terre che sua madre possedeva insieme alla casa di abitazione. Aveva fin dai suoi anni giovanili militato nelle file del partito repubblicano, in contrasto colle idee del padre, il quale era anarchico, di idee e di atteggiamenti estremisti. La figura dell'anarchico U giovane Lucetti però 6i dimostrò sempre un violento ed in ogni discussione provocava incidenti e conflitti vivaci, anche coi suoi stessi compagni di fede. Durante la guerra si mantenne sempre, appartato, sinché colla classe del 1900 fu chiamato sotto le armi ed egli andò a far parte degli arditi, senza per altro partecipare a fatti d'arme. Ritornato a casa dalle armi egli apparve profondamente trasformato. Si dichiarò anarchico u'dividualista e conduceva in tutti i ritrovi del pae*e una estrema campagna antimilitarista. Entrò successivamente nell'amicizia di quei pochi anarchici individualisti, che si trovavano ad Avenza e che formavano un gruppo compatto, che spesso dava da fare ali autorità 11 Lucetti fu più volte.in conflitto con quegli elementi reimbDlicaiii-nazionalist: di Carrara, che dovevano più tardi formare i fascio. Quando questo sorse, il ducetti eoi suoi compagni si preoccuparono di far si^che l'idea nuova non si affermasse, intimorendo e minacciando operai e cittadini. Due giorni dopo la fondazione del Fascio di Avefza. nel maggio tól^ad^Wto uno di tali fascisti, un fondatore, certo Almo Becchi, di 24 anni, ferroviere entrò in un esercizio r>er acquistarvi delle sigarette e trovòne^salfìn mezzo ai suoi compagni, il Lucetti, che dopo averlo ^«*0^dm,^ningiuriato, lo aggredì, colpendolo con pugni al viso sì da rompergli un labbro. nero anche gli altri anarchici. cosk^sM U Becchi, sopraffatto, dovette andarcene. Da allora ebbe inizio la lotta fra i fascisti e la sparuta pattuglia degli «Baraci, trai quali emergeva in ogni occasione U Lucetti che, sebbene malaticcio, era sempre il più miuac cioso e il più manesco. I fascisti del luogo ricordano che una sera egli ebbe a pronunciare minacciose parole contro i dirigenti del partito fascista. Fra l'altro ebbe a dire: . Nessuno deve locarmi, perchè altrimenti mi vendicherei. E uno la 'pagherebbe per tutti La fuga a Marsiglia a bordo di un veliero Si giunse cosi al 26 settembre deU-anno scorso Un fascista, certo Alessandro Perfetti di Avenza, si avvicinò ad un gruppo di operai chiedendo un cerino. Tra questi era il Lucetti, il quale alla domanda rispose: _ Vuoi del fuoco? EccoloI - Ed estratta la pistola sparò un colpo contro il Perfetti, che rimase ferito ad un braccio. Un altro fascista, che si trovava nei pressi certo Antonio Vatteroni corse in difesa del camerata e sparò contro un anarchico, che rimase ferito al collo e al padiglione dell'orecchio destro. Il Lucetti, che perdeva egli pure sangue in quantità, scappò e. malgrado fosse ricercato, riuscì a far perdere ogni traccia di sè. Solo più tardi si seppe che egli, nascostosi a bordo di un ve¬ Le prime generalità erano false: egli è Gino Lucetti di A veti za •• Faggi a Marsiglia dopo un conflitto con fascisti ed oggi doveva subire il processo - L'arresto dei suoi famigliari. liero carico di marmo, nel porto di Avenza, era riuscito ad allontanarsi di notte. Due giorni più tardi sbarcava a Marsiglia, dove venne accollo dai sovversivi colà rifugiati, tra i quali molti suoi compaesani. Durante la permanenza a Marsiglia rimase in assidua corrispondenza coi suoi amici di Avenza. Tra i suoi amici si fanno i nomi di Gino Bibbi di Carlo, di 27 anni, studente di ingegneria al Politecnico di Milano, giovane facoltoso, clic, con grande prodigalità, pagava spesso per tutta la compagnia; Carlo Pisani, pilade Menconi di Angelo, dottore in scienze commerciali a Milano e che fu poi presidente dell'avanguardia repubblicana di carrara e Stefano vatteroni. Partito il Lucetti sembrò tornare la cai ma nel gruppo anarchico, tanto che i fascisti diminuirono l'assidua vigilanza sull'atti vita degli anarchici. Oggi si sarebbe dovuto discutere al nostro tribunale penale il processo contro il Lucetti ed altri fascisti, che avevano partecipato al fatto del 26 settembre. Un complice ? Il giorno 9 di questo mese fu notato in paese l'anarchico Stefano Vatteroni, che da tempo non si vedeva più, in animato colloquio con un altro anarchico, il Pilade Menconi. La sera, il Vatteroni partiva per Roma ed il giorno dopo avvenne l'attentato contro il Duce. Il Vatteroni è • quindi ritenuto uno dei due individui che furono visti in compagnia del Lucetti poco prima del lancio della bomba. Egli infatti è bruno, alto, coi capelli lisci, ha una cicatrice sotto l'occhio sinisiro: vestiva un abito color marron, cravatta rossa svolazzante, cappello nero floscio. I suoi connotati corrispondono perciò a quelli forniti al riguardo di uno dei giovani che accompagnavano il dinamitardo. Egli è per questo attivamente ricercato. L'arresto di tutti i famigliari Gli arrestati, sino a stanotte, ammontano come si disse a 10 e cioè: Argante Pucci di 27 anni, barrocciaio, pregiudicato, anarchico; Adele Crudeli fu Stefano, di anni Mi, madre del Lucetti; Asmi ut a Lucetti di anni 46. sorella del dinamitardo, convivente col l'anarchico Domenico Bibbi, pure arrestato la scorsa notte, notissimo anche lui per la parte attiva presa in tutte le manifestazioni anarchiche e nella propaganda. Durante una perquisizione operata dai fascisti in casa sua, nel 1921, furono rinvenuti opuscoli sovversivi in quantità e corrispondenza di argo mento sovversivo; (un suo tìglio si uova a Marsiglia e pare sia stato poco tempo fa espulso in seguito"«al suo atteggiamento estremista) ; Gino Bibbi, nipote del preceden te e del quale si è già parlato. Aggiungesl che questi più volte fu arrestato per la sua attività politica; ultimamente perchè trovato a distribuire il foglio antifascista .Von mollare.. Insieme a lui è stata arrestala anche sua sorella Maria. Arrestati sono anche: Lu certi Ida, sorella dell'attentatore, di anni 2-S Lucetti Giuseppe ed Andrea, ambedue fratelli del dinamitardo; Pisana Ercolano, in celialo, anch'egli anarchico e pregiudicato. Essi sono stati trovati in casa loro, mentre dormivano. Si sono vestiti, hanno seguito senza opposizione gli agenti. L'indignazione ad Avenza Ad Avenza 6i è recato il questore di Massa e un maggiore dei carabinieri per prendere In consegna gli arrestati e trasportarli alle carceri di Massa. L'operazione è avvenuta tranquillamente, senza dar nell'occhio, tanto che pochi se ne sono accorti. La notizia che l'autore dell'attentato è nativo di Avenza ha prodotto come è facile immaginare una viva impressione e la popò lazlone è rimasta indignatissima. Malgrado tale senso di indignazione, l'ordine pubblico non e stato turbato. ' La direzione del servizio di ordine pubblico è stato assunto personalmente dall'ispettore generale di pub blica sicurezza, comm. Consolo, inviato da Roma e dal questore di Massa, comm. Rai logini. Militi della 85.a Legione e carabi nieri presidiano le carceri e sorvegliano gli arrestati, anche per evitare che possano ave re qualsiasi comunicazione col di fuori. Chi è l'anarchico