Presa di contatto e azioni di avanguardie

Presa di contatto e azioni di avanguardie LE MANOVRE SUL TRASIMENO Presa di contatto e azioni di avanguardie Imponente marcia degli « azzurri » •-, I « rossi » costretti a ritornare sulle posizioni •« Brillante manovra dell'Alessandria Cavalleria. (Da» nostro inviato speciale) Magione, 6, notte. Le e ostilità » — comi! si diceva ncl.c «grandi manovre » eli altri tempi — si sono aperte stanotte alle ore li. in questo momento la situazione — secondo il presupposto delle esercitazioni — era la seguente: il partilo « azzurro », ossia, re vogliamo ancora usare una vecchia fraseologia « l'esercito nazionale », scondito si ritira verso sud per la valle dei Tevere; il partito « rosso », ossia « invasore », avanza quasi parallelamente ad esso per la \alle vii Chiana e per ia conca orientale del Trasimeno, da Arezzo e Cortona verso Chiusi e orvieto. 1 a rosei », mediante ricognizioni aeree, hanno avvistato ingenti concento-amenti degli «azzurri» nella regione a sud di Perugia: quindi, per parare l'eventuale controffensiva dell'avversario e per meglio pi eleggere sul Manco sinistro la propria avanzata, hanno spostato un distaccamento delle tic armi da Coitomi verso Perugia. Questo distaccamento ha preso posizione dalla sponda nord-orientale del Trasimeno ni contrafforti occidentali 'dell'alta Valle Tiherina; e precisamente sulla linea, naturalmente formata e perciò di faeUe difesa, elio da Monte r.umano (quota 420) a Castel Higune (quota 1)53) al Colle Sassi Bianchi (quota 706); e passando a cavaliere della via di comunicazione tra l'alta Valle del Caina e la Valle del Nesc; sopra San Giovanni del Palliano, trova appoggio terminale di ala a Monte Gnbioio (quota 576). Gli «azzurri», per conio loro, mediante le ricognizioni aeree hanno sorpreso la mossa del « rossi • ed hanno anche informazioni dell'esiguità delle forze che guarniscono la linea suddetta. Deliberano perciò una rapida controffensiva, azione che viene effettuata da una divisione rinforzata. Tale la situazione alle ore 0. La partenza all'alba 11 distaccamento dei « rossi », comandato dal generale di divisione Adolfo Leoncini, medaglia d'oro, 6 costituito da un reggimento di fanteria, da un battaglione di bersaglieri ciclisti, da un gruppo di squadroni di cavalleria, da due gruppi di artiglieria da campagna, da un plotone di telegrafisti, da una squadriglia aerea da ricognizione vicina e dai relativi servizi di sanità e sussistenza. La divisione rinforzata degli « azzurri », comandata dal generale di divisione Enrico Lodomez, è costituita da una brigata di fanteria di tre reggimenti, da un reggimento di artiglieria da campagna, da un battaglione di mitragliatrici divisionale, da un battaglione di zappatori minatori, da una sezione ottica, da una sezione fotoeletttica, da un gruppo di aeroplani da ricognizione e dai relativi servizi di sanità e di sussistenza; e, inoltre, da un ^maglione di bersaglieri ciclisti e da un gruppo di squadroni di cavalleria, da un gruppo di cannoni da 105, da un gruppo di obici da 1-ì'J, da un battaglione di moschettieri bombardieri (Milizia Nazionale). Alla prima alba i due partiti hanno iniziato le rispettive azioni. 1 « rossi », in adempiniento al compito loro affidato di una difesa offensiva sulle provenienze da Perugia, 6ono venuti spiegandosi sulla linea summentovata: Monte Hufllano-Collc Sa?«i Bianchi- Monto Gudiolo; e, intanto, spingevano innanzi in ricognizione i reparti di cavalleria e i bersaglieri ciclisti. Gli « azzurri » hanno proceduto alla prima tappa della marcia di accostamento dell'avversario.- Questa marcia costituisce la vera sostanza delle esercitazioni di oggi; esperimento di importanza più che notevole, sia per le condizioni di terreno, sia per le modalità secondo cui è stata concepita ed attuala. Questo dislocamento di una divisione rinforzala, dislocamento effettuato in prossimità dell'avversario e, quindi, con tutte le misure di sicurezza del caso, attraverso un terreno eccezionalmente complicalo e fraslaglìnto, "è sia- to, sotto il riguardo tecnico, di un interesse veramente vivo e fruttifero di veri e fouda- mentoli insegnamenti. L'avanzata per vie parallele La divisione dogli « azzurri » era dislocata nella regione a sud di Perugia. Alle ore 0 i reparti t-i attestavano sulla linea di par- tenza: San Biagio della Valle-Pila-Ponte del- le Pietre-stazione dì Perugia, o^sia Fonte* veggie, quindi muovevano divisi in tre colonne principali: la prima, quella di destra, dalla stazione di Fontcveggic per a Chiugiana, a Podere Poggiolo sino a Migiana; la seconda, quella di centro, dalla Pila per a Castel delle Chiane, San Mariano, Torricelle, 6trada di Magione; la terza, quella di sinistra, da San Biagio in Valle per a Bagnai a, a Solomco, a Monte Melino ed a Monte Sperello. Queste tre colonne avanzano, come abbiamo accennato, con lo opportune misure di sicurezza e collegate al laterale su quella di centro; con questa procedeva, insieme col grosso dell'avanguardia, il comando divisionale. Oltre poi alle misure di sicurezza, di marcia, speciali alle tre colonne, la sicurezza dell'intero corpo, nella sua complessa formaeione e nel suo ampio ordinamento di mar eia, è espletata dal gruppo degli squadroni di cavalleria, cui era affidato l'incarico dell'esplorazione vicina sul fronte della difesa, secondo le direttrici di marcia della colonna centrale e da due colonne secondarie: una, forte di una compagnia di fanteria sulla, sinistra della colonna di sinistra e che avanzava per Agello, Monlebuono, Molinella; l'altra formata dal battaglione dei bersaglieri ciclisti e dal battaglione dei moschettieri bombardieri sulla destra delta colonna di destra, e che avanzava direttamente da Perugia, per San Marco, Santa Maria di Cenerente. Ponte delle Cupe, Colle del Cardinale. Chi abbia un po' di pratica di cose militari, capisce di quale portata sia questo problema di faro avanzare una divisione su tre colonne principali e due secondarie di protezione di ali; di farla avanzare per vie parallele, ma tanto con la necessità della simultaneità della marcia, quanto del collegamento continuo tra tali cinque staccati elementi. Se fosse luogo qui, potrei citare numerosi esempi in cui questo tipo di marcia diede luogo, se bene attuato, a grandiosi successi militari; ed esempi anche più numerosi potrei citare in cui lo stesso tipo di marcia fallito all'atto pratico nella precisione di movimento, che essa inevitabilmente comporta, diede luoKO ad insuccessi tremendi. L'esperimento dunque, come già sopra dicevo, è di vivo Interesse, e l'esperimento, anche nel caso attuale, è felicemente riuscito. Una ricognizione dei « rossi » interrotta Seguiamo la marcia delle colonne. Mattino fosco, con minacele di pioggia; una nuvolalia leggera leggera stagna nella valle; nubi di cupo grigiore corrono il cielo, si adagiano, nascondendolo, su qualche più alto cacume di monte. Le colonne degli « azzurri » sono in marcia da un'ora, da un'ora e mezza. Seguiamo quella di protezione all'ala destra, quella cioè formata dal battaglione dei bersaglieri ciclisti del maggiore Vincenzo Roberliello, e dal 'battaglione dei moschettici bombardieri del console Mozzoni. Abbiamo passato coll'avanguardia Santa Maria di Cenerente, Capo Cavallo e Ponte delle Cupe. I bersaglieri avanzano — sono circa le 8 — per la strada ad orien.'i di Monte Tonazzu, verso il Colle del Cardinale. Ed ecco le prime fucilate. Appunto ad Osteria del Colle è un reparto di bersaglieri ciclisti «rossi», secsi da Monte Gudiolo In ricognizione. Breve azione ìli fuoco La scaramuccia si svolge in un insidioso terreno, in parte boschivo, in parte composto di campi c vigneti. Gli « azzurri » incalzano, avanzando. Crepita la moschetteria dall'una e dall'altra parte; tempestano rabbiose le raffiche di mitragliatrice. 1 «rossi» sfruttando abilmente le possibilità difensive che loro offre il terreno, resistono tenacemente; ma già reparti « azzurri », saliti su Monte Torazza, si affacciano al ciglio, sulla desila dei « rossi »; dall'alto li investono col fuoco di fianco; minacciano di aggirarli e chiudere loro la via della ritirata. 1 « rossi », avendo i giudici di campo giudicata insostenibile la loro posizione, ripiegano a salti successivi, tentando con azione di fuoco dì i | j . | j contenere l'avanzata degli « azzurri ». Questi li premono occupando successivamente Osteria del Colle, Collo del cardinale, San Giovanni delle Prugnete, Menestrello. I messaggi dal cielo Verso le 11, 'disunpegnatisi completamente i «rossi» dal conlatto con gli avversari e ritiratisi sulla loro posiziono di Monte Gudiolo, gli « azzurri » avanzano, occupando ia puma orientale di Monte Tezio sino a Cioce della Pieve ed a San G'iatigiiano. Questa 1 azione della colonna leggera protettiva di destra degli azzurri. Le tre colonne principali della divisione sono venute intanto avanzando per le loro rispettive strade, che ho sopra indicato. Il collegamento tra di esse, per la simultaneità delia marcia, ù mantenuto 'dagli aerei. Questi solcano il cielo sopra lo truppe in movimento; osservano le posizioni successivamente raggiunte e chiedono, mediatile cenni convenzionali, questa o qquella indicazione precisa; quindi partono o trasmettono dati ed informazioni, Tacendo cadere dall'alto i loro messaggi al comando della divisione, che, come ho detto, procede con la colonna centrale; e ricevono da questo lo opportune indicazioni e gii ordini, che poi riportano alle singole colonne operanti. Altri aerei compiono invece il servizio di esplorazione vicina, precedendo dal cielo la marcia terrestre delle colonne. La marcia si svolgeva in perfetta regolarità, quando venne a turbarla o ad ostacolarla, sulla colonna di sinistra e poi anche parzialmente su quella del centro, una improvvisa e vivacissima azione della cavalleria rossa. 11 gruppo degli squadroni dei « rossi », composto di cavalleria del reggimento Alessandria comandato dal maggiore Guido Accame, spingendosi avanti, in ricognizione offensiva, aveva occupato nel primo maitino Magione e quindi era sceso per la strada ad oriente di Monte Sperello. di Monte Penna e di Monte Melino, sino alla depressione di Capolungo. Veniva così arditamente e abilmente ad insinuarsi tra la colonna di sinistra della divisione azzurra e l'altra piccola colonna secondaria protettiva sulla estrema sinistra dell'intera divisione. E riusciva cosi felicemente in questa quasi temeraria azione, che, travolgendo i minori reparti biancheggianti, irrompeva in pieno sui lianahi della colonna di sinistra degli « azzurri » in marcia e la caricava con impeto travolgente, risalendola dalla coda verso la testn ; non solo, ma girandola in testa, si rovesciava sulla colonna di centro, caricandone l'avanguardia, cui seguiva immediatamente, come ho detto, lo stesso comando di divisione, il quale per poco non rimaneva travolto. Compiuta questa brillantissima impresa, i cavalleggeri dell'Alessandria del maggiore Accame, riuscivano ancora a disimpegnarsi, ripiegando rapidamente versoMagione e poi. dopo avere constatato come si orano intanto andate formando le linee degli « azzurri », abbandonavano l'azione per ritirarsi verso Passignano e Tuoro, il luogo già famoso per l'agguato di Annibale in cui incapparono le legioni romane del console Flaminio. Il motto dei cavalieri piemontesi è sempre vivo Quest'azione della cavalleria rossa è certo l'episodio saliente della giornata, il più movimentato, il più pittoresco, oltreché il più fortunato per i « rossi ». Ma, come abbiamo già altra volta dichiarato, iti queste esercii azioni di oggi non conviene cercare il pittoieisco, l'iiupressionank. Bellissimo episodio questo dei cavalleggeri dell'* Alessandria », e die testimonia, ancora una volta, — se ve ne fosse bisogno — deillo spirito di iniziativa, dell'aggressività e dell'efficienza combattiva della nostra cavalleria; dopo che essa nella grande guerra, sacrificandosi eroicamente, ha dimostrato di saper portare sempre vivo «d'alto il motto' 'tradizionale dei cavalieri piemontesi: « ,1 pied ci à dumi mun honneur est cgal ». Bellissimo episodio, dunque, ma episodio. La sostanza della giornata resta la complessa ed imponenle 'marcia della Divisione azzurra attraverso il terreno che ho dello, suddivisa nelle varie colonne, come ho descritlto. E l'anima vitale di questa anarcia è stato il collegamento stabilito per mezzo degli aerei ira i varii elementi, cioè tra le varie colonne della Divisione, collegamento effettuato per le vie del cielo e per mezzo di aia, tra le truppe muovemesi ih terra. A metà delle esercitazioni, verso le 11, il capo di Stalo Maggiore dell'Esercito, maresciallo d'Italia Badoglio, accompagnato dal colonnello di Stato Maggiore Siciliani, raggiungeva la colonna di centro della Divisione azzurra, in località La Torricella, ed il Comando della Divisione. Egli si ini ratteneva qualche tempo a conferire col comandante degli « azzurri », generale Lodomez, col comandante delle fanterie azzurre generale Pizzarello, medaglia d'oro, e con il generale Sani, ispettore generale delia cavalleria, che anch'egli presenziava alle manovre. Poi il maresciallo Badoglio, conversando, con quella bonaria affabilità che lo dislingue, con alcuni giornalisti, illustrava egli stesso i concetti fon. (lamentali di questa esercitazione, insistendo sulla circostanza che si tratta in modo particolare e quasi esclusivamente di esperimenti tecnici, di cui la marcia di oggi, compiuta dalla divisione azzurra, è stato uno dei veramente importanti e appunto per il riguardo tecnico, dei più singolarmente significativi. Ed il capo dello Stato Maggiore dell'Esercito esprimeva con calorose parole 11 suo compiacimento per tutto lo sviluppo ed il risultato della manovra. La situazione stasera è la seguente: i « rossi » tengono saldamente la loro linea di Monte nutrtano-Colli Sassi Bianchi-Monte Gudiolo; linea rispetto a cui gli « azzurri » non sono ancora giunti a contatto, se non a distanza colla colonna leggera di estrema destra che si attesta, come abbiamo veduto, sulle pendici di monte Tezio; le colonne degli «azzurri» si attestano sulla linea che dalle pendici occidentali di monte Tezio si prolunga verso ovest per la valle del torrente Caina ; e poi oltre monte Sperello, per la depressione dell' emissario del Trasimeno, vanno al lago. Su questa linea approssimativamente sono stasera distribuite le grandi guardie della divisione Lodomez, che domani riprenderà la sua marcia per l'investimento delle posizioni dei « rossi ». MARIO BASSI.