Il balzo della lira Immediata ripercussione dei provvedimenti finanziari

Il balzo della lira Immediata ripercussione dei provvedimenti finanziari Il balzo della lira Immediata ripercussione dei provvedimenti finanziari T.fl mint-Q^ìnTIP ftt T.ftTUÌra IcUdì qUUba^lUilC U.1 UUllllldi I eLondra, 1, notte. L'eco del nuovo colpo di timone nelle nostre finanze ha avuto ripercussioni immediate allo Stock Exchange, dove l'avvenimento del giorno è stato il rialzo della lira. Il nostro cambio -aveva chiuso ieri sera a quasi 149; Iti ripresa borsistica di stamane lo elevava di colpo a 143; e le quotazioni successive segnavano un apprezzamento costante, fino al livello massimo di 133. Le consuete reazioni momentanee dell'ultima ora non riuscirono a detrarre neanche un paio di punti alla quotazione migliore della giornata; talché la chiusura seguiva, in forma eccellente, a 134,75, con un vantaggio di oltre quattordici punti sulla finale di ieri. Il franco francese intanto terminava a 163 e quello belga a 174,25. La politica ài deflazione portata innanzi da Mussolini con una mossa cosi, risoluta solleva gli elogi e gli inc.uoram.enti ".Ua City, la quale spera di tutto cuore le non abbia a ripetersi il fenomeno aciaduto nel Belgio, dove un semestre di cambio stabile, a livello soddisfacente, filli per sfasciarsi, sotto la pressione dei grandi industriali. - Una riunione di banchieri r presso il ministro Volpi Roma, 1, notte. problema finanziario, in rapporto alla sta ed alla finalità dei provvedimenti li ieri dal Governo, predomina su i altro nella cronaca politica di Roma, i comunicato ufficiale dice: convocati dal ministro delle Finanze, le Volpi di Misurata, si sono riuniti i ju,3presentanti delle seguenti Banche: Commerciale Italiana, Credilo Italiano, Nazionale di credito. Banco di Roma, Commerciale "\Trlestina, Banca America e Italia, Italo-bri^'fannica e Istituto di Credito Marittimo. Sono ^intervenuti alla riunione anche il direttore aiioenerale del Tesoro, il direttore generale e il t •'elcedircttore generale della Banca d'Italia. H «71 ministro ha esposto ai banchieri da i lui' riuniti la portala dei provvedimenti fi, nanztari approvati dal Consiglio dei Ministri, ». riconfermando la volontà inflessibile del capo del Governo, da lui interpretata ed attuata, affinchè il processo di risanamento e rivalutazione della lira si svolga fermamente, con una deflazione decisa ed organica, che 'Venga conto di tutti gli elementi ricostruitivi e' produttivi, adeguati ai reali bisogni del fojpaese. Il ministro delle Finanze ha illustrato se agli intervenuti i criteri che debbono inforsi piare la collaborazione tecnica e morale dele.£U istituti di credilo all'opera del Governo (nazionale. 5 f «7 rappresentanti delle Banche hanno etpfesso al ministro il loro pieno consenso e la loro completa solidarietà ai ptovvedimenti attuati, dichiarando che il migliore spirito di 'collaborazione animerà tutti t rappresentanti 'dell'alta Banca nel proposito che il Paese |esca più forte e più tempralo di prima dalla isfase delicata per le finanze e per il credilo ^nazionale die esso ora traversa ». ;) ' Le quotazioni .atcamdzndmfbssdtlipnclrindrnizdgsngvcscmslpmsccasaricprltrli capo del Governo s'è recato stamane per tempo a Palazzo Chigi, dove ha avuto ama serie di notevoli colloqui. Di maggiore rilievo quello col ministro Ideile Finanze, conte Volpi, il quale si è intrattenuto a lungo presso l'on. Mussolini. Il ministro delle Finanze ha riferito al capo del Governo l'impressione arrecata negli ambienti finanziari ed economici 'dai provvedimenti approvati ieri dal Consiglio dpi ministri, per la rivalutazione Ideila lira e la tutela del risparmio. Gli Ufficiosi rilevano che questa impressione è generalmente molto buona. Il ministro Volpi ha inoltre informato Si capo del Governo sui primi dati odierni del mercato dei cambi, presso tutte le maggiori borse straniere, oltre che in quelle italiane. Il Lavoro d'Italia e La 'Tribuna notano che questi dati segnavano già una notevole ripresa della nostra valuta in tutti i mercati. Stamane, dopo pochi minuti dall'apertura della Borsa di Londre, la lira aveva realizzato un miglioromento di circa dieci punti, in confronto delle quotazioni di chiusura di ieri. Simile miglioramento ci è anche effettuato presso le altre Borse estere. In chiusura, la Borsa di Roma segnava un miglioramento di 15 punti per la sterlina (da 150 a 134,50-135) e di quasi tre punti per il dollaro (da 30,80 a 27,80-28). Un proporzionale miglioramento era riscontrato per le altre valute pregiate. I titoli di Stato si sono anche essi avvantaggiati; il Consolidato è migliorato di un punto e di circa altrettanto la Rendita. Come sui mercati italiani, il miglioramento della lira si è accentuato nella giornata sui mercati di Parigi e di Londra che in chiusura segnavano queste quotazioni: Parigi 118,80; Londra 132,12. Ieri in chiusura la lira italiana segnava le seguenti quotazioni: Pa rigi 111,25 e Londra 148,87. Dopo il colloquio con il ministro Volpi, il capo del Governo ha continuato a seguire il corso del mercato dei cambi presso le diverse Borse italiane ed estere. Illustrando tali prime ripercussioni in Borsa dei provvedimenti finanziari, La {Tribuna, scrive : . ' «'1 mercati finanziari italiani e le grandi piazze di Londra, New York e di Zurigo e dell'estero in generale, si attendevamo dei provvedimenti deflazionisti dopo la deliberazione presa dal Consiglio dei Ministri del 2 agosto e le parole pronunciate a Pesaro dal Presidente del Consiglio dei ministri; ma non prevedevano che il primo taglio nella ci roofazione cartacea sarebbe stato di tanta importanza e che si fosse potuto smobilitare e trasferire à copertura della circolazione ner conto del commercio tutto il prestito Morgan di 90 milioni di dollari. Questi provvedimenti e la sensazione di decisioni irrevocabili di proseguire e di portare a termine vittorioso la battaglia per la lira, ohe promana dalle deliberazioni del Governo hanno prodotto favorevolissima e profonda impressione negli ambienti finanziari italiani ed esteri e gli effetti non si sono fatti attendere». Il giornale, nel riferire le ultime quotazioni della Borsa, non si nasconde che da attendersi oscillazioni Ione viva- pezllssnstmcgzm ci i1ltorno ai corsi "ffii realizzati, ma con elude esprimendo l'assoluta fiducia che, .al di fuori di ogni oscillazione, la via scelta dal Governo nella restrizione della circolazione e nell'aumento delle riserve auree, sia destinata a non fallire alla meta. La funzione della riserva aurea Il Messaggero scrive che la riduzione della circolazione di Stalo non poteva iniziarsi sotto migliori auspicii e definisce geniale e lungimirante l'operazione ideata dal Tesoro. Indi -.ontinua: «Non vi è dubbio che questa sensibile maggiore efficienza della riserva aurea, confrontata con la seinDro minore Quantità di biglietti da garantire, muti radicalmente aspetto al problema monetario italiano e sposti sensibilmente e in modo naturale la baso di quella stabilizzazione che avrà luogo naturalmente, allorquando il processo di rivalutazione della lira sarà compiuto secondo il piano lungimirante dell'on. Mussolini e le possibilità intrinseche della situazione economica nazionale. Non vi e dubbio ormai che il Governo fascista, dopo aver riordinato lo Stato, equilibrato disciplinato le masse, risolti i problemi politici, spirituali, amministrativi e sociali ereditati pesantemente dai vecchi regimi, abbia progressivamente a risolvere, con il riassetto produttivo Cil economico, anche quel problema monetario Clio in Italia non consisto soldi tuo nella gravezza del cambio, ma anche nella circostanza del corso legale e forzoso che prima della guerra gli srorzi dei finanzieri c degli statisti non riusci mai a troncare. « Poiché il risanamento finanziario odierno è compiuto secondo le direttive della urigliore tecnica monetaria, e cioè a.vvianrlnsi verso l'autonomia deLla Banca di emissione, che dovrà governare la moneta nazionale, secondo criteri rigidamente bancari, è certo che anche il problema del. riassetto generale monetario potrà essere risalto — cerio non subito ma fra qualche anno — nel corso dell'imponente fatica ». Il giornale rileva inoltre lo sgravio dei pesi fiscali ieri deliberati dal Consiglio dei ministri, nel che vede confermata la salda situazione del bilancio dello Stato e conclude : « Questi importanti sgravi fiscali mostrano come il Governo intenda, durante la fase più aspra della crisi di rivalutazione che il paese affronterà con disciplina e in vista degli,alti fini da raggiungere e per la tutela del|cnctpsrlcsnbcrrludzrmdnuufivatscdnpnsneicmdtlrisparmio nazionale, andare spontaneamente incontro alle esigenze che si manifesteranno, compiendo cosi un'opera di previdenza e di preveggenza attraverso le quali si tempereranno nei tempi aspri della grande battaglia le mirabili forze ricostruttive del regime ». La deflazione a l'industria Taluni ragguagli fornisce II Lavoro d'I¬ gslevtstaira in rapporto alla situazione finanzia- ria del paese. L'organo dello Corporazioni, | a r r i a i è i ; , n a i e i a2 l a a a e e o veioo sd ». ae a- premesso che la questione predominante era l'immediata restrizione ridila circolazione per due miliardi ed 800 milioni -di lire, osserva: « In un ambiente industriale e commerciale eccessivamente pesante e senza mollezze ambientali di capitali circolanti, la notizia potrebbe provocate alquante preoccupazioni ed anche artificiosamente acuirle, ma mèle si apporrebbe citi volesse farsi schermo delle provvidenze governative per rovesciare sulle spalle del lavoratore il peso eventuale, che, se mai, tutti devono solidamente sostenere ». Il giornale cita al riguardo la situazione dei diversi istituti di credito per constatare che, al 30 giugno, dopo otto mesi di regime bancario caratterizzato dalla tendenza alla restrizione dello sconto, la massa liquida disponibile era tale che il commercio e l'industria hanno fatto regolami ento le loro chiusure di line esercizio ed il saldo giugno in condizioni normali, onde ritiene di poter concludere: » I sei mesi che si preannunziano di rigore bancario, a causa della forte riduzione della circolazione per due miliardi e mezzo, non intacca la vita dei nostri organismi bancari. Essi hanno una riserva riì fatto che. nonostante che la Ranca d'Italia socchiuda gli sportelli allo sconto, permetterà loro di arrivare alle essemblee del nuovo anno (primo trimestre del 1927) jn validissime condizioni. Dopo avere prospettata la situazione dei maggiori istituti di credito, aggiunge che ora essi devono, per loro iniziativa, allargare il risconto ed assicurare al commercio ed all'industria quol sollievo di circolazione che permetterà loro di affrontare il prossimo futuro senza eccessivi gravami e soprattutto senza alcuna minaccia di gravame sulla mano d'opera. E il giornale conclude : « E' indubbio che il Governo aveva antiveduto e preparato tulio ciò. Le cifre sono cifre e noi siamo qui per difenderle, anche quando queste cifre si chiamano denaro » 3 (I« La vigilanza del pubblio* risparmio Si apprende da fonte ufficiosa che il Governo intende dare sollecita attuazione ai provvedinienti concernenti tra l'altro la vigilanza del pubblico risparmio presso gli Istituti di credito. Il Lavoro d'Italia ritiene che i provvedimenti verranno inviati in settimana al Re per la firma Lo stesso giornale nel suo editoriale crede che, come correttivo della deflazione avremo certamente un aumento del risparmio, conseguenza questa prevedibile dell'aumento della fiducia della Nazione nella propria valuta. E continua: « Ciò contribuirà a sollevare il credito ed a rendere meno costoso il denaro. E' naturale che, in un primo momento, bisogna scontare le conseguenze della deflazione la quale determina sempre un aumento degli investimenti fissi del capitale. Le aziende dovranno provvedere a ricostituire rapidamente il loro capitale di esercizio ed avviarsi ad una vita normale, lontana da quella prosperità artificiosa e fittizia che non ingannava più nessuno e che era pericolosa per la nostra compagine economica. Vedranno allora volgersi verso di esse quel risparmio, che sino ad oggi si è allontanalo pauroso, e si consolideranno su posizioni forse meno brillanti, ma certamente solide e durature. Siamo in guerra combattuta ed i sacrifici sono per tutti Se i produttori vedranno migliorata la situazione dei rentiers e dei risparmiatori in genere, devono pensare.ohe, in un secondo tempo, anche la loro situazione sarà migliorata dall'affluire sul mercato di denaro liquido e di qualità migliore ». L'Impero cosi conclude il suo editoriale : « Non sappiamo ancora 6e l'esempio del Tesoro statale dovrà essere imitato dai cittadini, col generoso e fiero gesto del popolo romano allorché, minacciando 11 nemico, i cittadini e le cittadine correvano- ad offrire l'oro superfluo dei loro monili ai forzieri dell'erario. Questo supremo dono, questo sfolgorante sacrificio potrà forse essere riservato alla fase decisiva della battaglia e certamente sarebbe il co}po d'ala per il definitivo trionfo della lira ■f . .. • h- , ,,„._ i hw |.un*°°'°SS} ™a.pffli,M» La circolazione I complessi provvedimenti del comunicato dei ministri riguardano la circolazione cartacea, la vigilanza sugli istituti di credito ordinario e gli sgravi tributari. Intendo per oggi occuparmi brevemente dei primi, i quali traducono in atto delle misure già prese in via di massima in una riunione ministeriale del 2 agosto scorso. Per spiegarci chiaramente, esaminiamo le deliberazioni una ad una: La) La portata della prima di esse si comprende beine tenendo presente una osservazione che avemmo più volte occasione di fare. E cioè che, durante il periodo bellico e immediatamente successivo, la circolazione cartacea assunse due caratteri ben distinti: quello ordinario, per corrispondere ai bisogni del commercio e dell'attività produttiva del paese; e l'altro, eccezionale, per cui la carta rappresentava una forma di prestito forzoso prelevato dallo Stato per le supreme necessità nazionali. Il Tesoro, quando doveva eseguire pagamenti, si faceva anticipare le somme dagli Istituti di omissione, autorizzandoli ad emettere la quantità di biglietti necessari. Talvolta questa forma diveniva un poco più complessa. Lo Stato lanciava un prestito pubblico: i privati — persone fisiche od enti collettivi — lo sottoscrivevano e gli Istituti di emissione venivano autorizzati a fare, sui titoli così sottoscritti, delie anticipazioni a saggi di favore, stampando all'uopo i biglietti. Cosi la circolazione complessiva figura al passivo delle banche centrali sotto due imputazio-* ni: quella per conto dello Stato e quella per conto del commercio, le quali però non hanno sempre una distinzione nettissima. Come contropartita all'attivo stanno, a carico del commercio o dello Stato ed a favore dello banche, le anticipazioni-, i risconti, le cambiali e cosi dicendo. In cifra tonda, la circolazione odierna sommava a 19,5 miliardi, di oui 6,7 segnata a debito dello Stato. Se questa è la situazione giuridica e contabile, sotto l'aspetto economico però quella massa di 19,5 miliardi costituisce un mld■paprs«lrtagni dei cittadini: ed è a questa massa che si sono adeguati tutti i prezzi. Col primo e col secondo provvedimento, lo Stato mira a diminuire e infine ad estinguere completamente, dentro un periodo massimo di otto anni, il suo debite verso gli Istituti di emissione, oggi ridotti alla Banca d'Italia. Innanzi tutto, versa subito ad essa i 90 milioni di dollari circa del prestito Morgan — che il Tesoro ripa | ga gradatamente al creditore in rate veli¬ e a a e i o a i o : l o i e llaao ticinquennali — pari a 455 milioni di lire oro ed a 2,5 miliardi di lire-carta. Con. questa operazione la-circolazione hancanà a debito dello Stato resta ridotta, sempre in cifra tonda, da 6,7 a 4,2 miliardi e la Banca d'Italia aumenta di 455 milioni la sua riserva, aurea, perchè il dollaro vale oro. Negli anni successivi, il Tesoro rimborsa alla. Banca non meno di 500 milioni annui, riducendo di altrettanto il debito, col devolvere a tale scopo evidentemente una parte corrispondente degli avanzi effettivi di bilancio. Siccome con questa operazione la circolozione complessiva cartacea non viene toccata, cosi essa presenta il carattere di una operazione finanziaria ed amministrativa. Lo Stato, cioè, prosegue la sua importante opera di miglioramento Dntrimoniale, alleggerendo il patrimonio pubblico dai debiti. L'Istituto di emissione pone in evidenza questa situazione, facendo figurare nei suoi rendiconti una cifra di circolazione cartacea a debito dello Stato sempre minore. Non si tratta però affatto di una semplice questione di forma neppure sotto l'aspetto dell'effetto economico della circolazione. La carta, che aveva per suo contrapposto all'attivo della banca un debito dello Stato, era una vera e tipica immobilizzazione: mentre tutti i biglietti emessi per conto del commercio co.m..tuiscono, 0 dovrebbero costituire, la contropartita di operazioni bancariamente sane, rappresentate cioè da un portafoglio liquido e realizzahile senza perdita. Quindi la liberazione della passività statale è un passo logico per permettere alla Banca d'Italia, di procedere successivamente ad una utile revisione delle sue attività commerciali : è, cioè, la premessa per addivenire poi ad una rivalutazione, 0 ad una stabilizzazione della lira. Anchie il mezzo usato per rimborsare i primi 2500 milioni è stato accortamente prescelto.-Data la decisione di affidare all'Istituto di emissione il controllo dei cambi, diveniva inutile per il Tesoro la disponibilità dei 90 milioni di dollari, che saranno invece utilissimi alla Banca d'Italia, .'e saprà bene usarli senza spenderli. Questa del resto parrebbe essere l'idea del Ministero, dato che nel suo comunicato parla di aumento della riserva aurea dell'Istituto, ossia di quella massa aurea che oggi non serve a niente, ma che sarà preziosa il giorno in cui la lira verrà fissata ad un qualsiasi rapporto con l'oro; 2-a). Sempre nell'ordine delle considerazioni sopra svolte, rientra la riconferma di 'eliminare, dentro tre mesi, la Sezione autonoma del Consorzio valori industriali. Qua però abbiamo una operazione di vera e propria deflazione monetaria. Come è noto, l'ammortamento delle perdite della Sezione ed è formato priiincapalmemte acoantanando l'importo della tassa di circolazione dovuta <aU-'Erario dagli Istituti di emissione: importo che la Sentane convertiva in buo- i del Tesoro. Dentro ottobre, il Tesoro ritirerà 1 miliardo di questi buoni, versandone rammoaxtare alla Banca d'Italia, che dovrà distruggere altrettanti biglietti; 3.a). Aitai 400 milioni di biglietti — e quindi in totale 1400 milioni — vengono ritirati ed annullati con diverso carattere. Di fianco alla circolazione cartacea bancaria stanno 2100 millomi di moneta <( di Migliane », emessa dallo Stato e costituita dai pezzi di piccolo taglio di 5, 10, 25 lire, i quali servono per le transazioni al minuto. Questa massa non forma oggetto di contrattazione sul mercato internazionale; resta esclusivamente all'interno e il suo valore è perciò regolato rigidamente dal « principio quantitatnvo>i. Eliminando quimdi,tutti i biglietti da 25 lire, per 400 milióni, la ricerca del rnr-r,ca.io si precipiì^rà interamente sui 1700 milioni residui dei Iwgldetti da. 5 e da 10 lire, i quali acquisteranno cosi un valore di rarità tanto elevato, che il Governo ■pensa di poterli sostituire con pezzi di argento di coirrispoindenie valore, senza pericolo. 4.a). Di importanza vitale resta ancora rullitelo punto, che il comunicato ministeriale espone molto succintamente così: « Un decreto-legge provvedo al blocco della circolazione per conto del commercio». Siccome la circolaxione a detrito dello Stato, che è, ripetiamo,' di 6,7 miliardi, resta destinata a scomparire e non rimane perciò altra. ca.usa di emiissaome cartacea se non le necessità del commercio, e, chiaro che questo futuro decreto-legge assumerà un'importanza eccezionale. Dalla quantità di circolazione « bloccata » dipenderà difatti la decisione che il Governilo vorrà prendere circa il valore definitivo della lira. ATTILIO CABIATI.

Persone citate: Mussolini