Le norme per la panificazione nella nostra Provincia

Le norme per la panificazione nella nostra Provincia Le norme per la panificazione nella nostra Provincia Abburattamento all'80 % " Divieto di fabbricare pane e dolci nello stesso locale — I grissini di forma grossa sono permessi Il prezzo di vendita sarà fissato oggi. ì La Commissione annonaria provinciale, a cui dalla legge è demandalo di fissare il tasso di abburattamento delle furine e le norme pei la panificazione a datare da douiuiii 1.0 settembre, si è adunata ieri in Prefettura. In assenza del Prefetto la presidenza venne assuma dal vice-preletto. Erano presenti i signori: gen. Ltna. commissario al Comune; S. E. Corinaldi; comm. Martino Secondo; cav. uff. Domenico Vollero; prof. Camilla, difettore della Scuola di panificazione; Eterno, rapprosertante dei proprietari forni; Scarpa; Santini, dell'Alleanza Cooperativa Torinese. La Commissione avova a sua disposizione, lier i necessari confronti, del pane confezionato con farina abburattata ull'òO% e all'Sò %. Naturalmente, quello abburattalo all'85% era di colore molto più scuro dell'altro. Ma la Commissione non si fermò a questa considerazione esteriore. Tenne conto piuttosto della qualità del grano che sj produce nella nostra Provincia e dei sui'! particolari carati Ieri, che impongono nonne c-jieciali. CoU'anjdar del tempo affluii i ino ai nostri mulini i j grani — di altre caratteristiche — del Vene-.lo. dell'Emilia e di altre regioni, i quali sug- ! geriranno, forse, qualche modificazione alio ; norme ieri stabilite per la panificazione nella nostra Provincia. La Commissione, vagliati tutti gli elementi del caso, tenuto conto delle (inalila che si prefiggeva il decreto de! pane unico, fatti i computi di sua competenza, ha emanato te .vguenti disposizioni che — come è noto — hanno vigore di leg.-'o: , i grani della nuova | Le disposizioni •■ Art. 1.0. — Tenuto conio che i grani della provincia di Torino sono inferiori nel peso naturale a quelli di altre Provincie, e cop¬ pi eduzione raccolti In condizioni jiuco favev revoli e contenenti umidità ed impulita superiori nìla normale, stabilisce iter ora l'abburattamento delle furine all'SO salvo le ventilali modifiche che si 1 elidessero necessarie quando, per la soiha rotazione, affluiranno in provincia grani di altre località. Alio scopo di non peggiorare la qualità del pane, iv-s;a proibita la miscela nelle farine destinata alla panificazione delle farinette provienienti dalla molitura del grano destinalo alla panificazione. Il prezzo della farina abburattata all'80 % è stabilito in lire 2ijti (dueeentosessuntotto) al quintale. i mugnai non potranno produrre farina destinata alla panificazione se non al tasso di abburattamento sopraindicato, e dovranno conservare tale farina in locali separati da queìli in cui avi anno in deposito la farina | da pasta; i sacchi, oltre alla etichetta piombata, dovranno portare impressa, con timbro a caratteri grandi, l'indicazione « farina litio unico ». oppure « farina da pasta ».' • Art. 3. — I mugnai dovranno consegnare la farina na pasta solo ai pastifici e a quei fornai che presentemente già fabbricano pasta e che siano autorizzati a continuare la fabbricazione con speciale licenza del Municipio; gli imi e gli altri dovranno tenore un registro di carico e scarico della farina da pasta che viene loro consegnata. « Art. 4. — Col 10 settembre non è ammessa oleuna scorta di furina da panificazione presso i mugnai, né alcuna scorta di farina presso i pasticceri, in quanto le eventuali rimanenze possedute potranno essere cedute al pastifici. Art. 5. — Dal Lo al 10 settembre viene consentita la consumazione delie scorte di farina all'attuale grado di abburattamento che si trovino presso i fornai, avvertendo che non potendosi consentire, per disposizione ministeriale, che alcuni confezionino pane bianco ed altri pane di nuovo tipo, dovranno provvedere da loro stessi, o a mezzo della loro Associazione, alla cessione delle scorte esuberanti a quegli esercizi che ne siano privi 0 ne abbiano in misura scarsa. In difetto di un direno accordo, dovrà intervenire l'Autorità municipale, ordinando eventualmente il censimento delle farine esistenti « Ari. 6. — Per quanto concerne la biscotteria consentita dall'art. 8, e concèsso il termino di un mese, a decorrere dal Lo settembre, per In smaltimento delle scorte esistenti, avvertendo che potrà adottarsi il sistema di cessione delle scorte da parte di esercenti che ne abbiano ad esuberanza ad altri che non ne abbiano che in scarsa misura. c Art. 7. — I sindaci ed i podestà sono incaricati di fare subito le opportune comunicazioni agli interessati e di stabilire, d'accordo colla Commissione annonaria, il nuovo prezzo del pano, e di vigilare perchè il decreto-legge 13 agosto 1020, N. 1448. e le presenti Istruzioni siano rigorosamente osservate, procedendo contro i contravventori. « Art. 3. — Ad evitare la promiscuità di latina da pane con quella di altri cereali, è vietato ai fornai di confezionare e vendere nello slesso locale pasticceria, biscotteria 0 , •\rt. 2. -- A decorrere dal Lo settembre 1 dolci di qualsiasi genere. ., ! mie da a 3S lire al quintale di diminuzio ; ìte nel prezzo delle furine, eccettuate, beiiin c Art. 9. — 1 mugnai di bassa e alta macinazione non potranno produrre, anche per conio di privali, farina a tasso diverso dell'SO %. « Art. 10. — E' permessa la fabbricazione dei grissini di forma grossa, da stabilirsi dall'Autorità comunale, la quale determinerà pure ii prezzo di vendita, che dovrà essere pari a quello del pane ». La misura del ribasso Per quasito riguarda la disposizione contenuta all'ai 1. 7 di queste norme, cioè la lissazione da pari-: delle Autorità municipali (Iti prezzo a cui dovrà essere venduto il pane, sappiamo che la Commissione Annonaria Comunale è slata convocala per o^rgi, appunto per determinarlo, il nuovo prezzo ti: vendita sarà messo in relazione col nuovo ncpsmcsslstdcsnqstddpdal quintale. Nella quindicina scorsa il prezzo della ialina marea B superiore ha oscillato da 304 a 30iì lire al quintale. Sono dirn- WO, quelle non ingenti scorte che possono esistere presso ciascun fornaio. E' perciò probabilissimo che la commissione annonaria comunale stabilisca una corrispondente diminuzione nel prezzo di vendita del pane. Ciò senza contare che col tipo unico in forme di 200 grammi vi è chi assicura che vi sarà una resa di pane superiore a quella media considerata nel vigente « da10 di panificazione ». Sarchi' 10 cioè sudi fatti esperimenti che avrebbero dato per risultato una resa di 120-121 chili di liane per ogni 100 chili di farina. 1 fornai pero conte, stano tale cifra perchè secondo essi la resa | silurerebbe invece «di 114-115 chiM di pane. prezzo di 'la farina, già stabilito in lire 203 I ldsdtnddpgvddmscrpncssarbrlnfbv»li' la vecchia Jisputu che risorge ogni qualvolta c'è qualche modificazione nel regime del pane. 1 panettieri sostengono sempre che la resa è inferiore a quella che altri ésperimeutalori ottengono. La cittadinanza ha orinai perduto ogni interesse a questa annosa controvèrsia. Piuttosto, ciò che sta moltissimo a cuore dei cittadini, adesso, è che il nuovo pane confezionalo a cesi alto lasso venga cono bene. Ad ottenere questo scopo non saranno mai troppe e la diligenza dei fornai e la vigilanza uelle autorità. Innegabilmente, ad un pubblico come il torinese di finissimo gusto e abituato ad un pane molto pregiato, il nuovo tipo richiede dei sacrifizi di palato e di , stomaco. Ma nessuno si impressiona eover1 chiarnente di ciò. Tutti, con rassegnalo buon volere accetteranno il pane bigio senza troppe recriminazioni. Ma lutti i consumatori hanno il diritto — ed il dovere — di esigere che il pane — già meno gradito per altre ,-ugioni — sia, almeno, cotto alla perfezione di guisa che mediente la completa cottura siano attenuati sensibilmente gli inconvenienti derivanti rial minor grado di finezza delle farine imp'e sgute. E qui s: « parrà » 1 efficacia del not-tro I Ufficio municipale d'igiene, al quale si rivol-1 sgono fidenti i consumatori per essere tute¬ lati con equa ed inflessibile giustizia sia contro ogni imperizia di fabbricazione come contro ogni tentativo di indebiti lucri. La vigilanza Per le farine la sorveglianza naturalmente verrà esercitata ai molini: dall'Ufficio d'igiene per quelli in città, e dagli ufficiali sanitari locali — sotto la direzione del medico provinciale comm. prof. Sacchi — quelli situati nella Provincia. Per ciò che riguarda il pane al glutine per i diabetici sappiamo che la Commissione ha espresso il suo parere favorevole perchè si continui a produrlo, con le dovute garanzie. La Commissione ha pure autorizzato la fabbricazione riti grissini grossi (i ecsidetti rubata) mettendo però per condizione che vengano venduti alio stesso prezzo del pane. E su questo punto vedremo quale sarà l'opinione dei proprietari forno... Una dello disposizioni adottate dalla Commissione è quella che fa divieto di fabbricare e vendere, nello stesso locale, pane e dolciumi. Lo scopo di questa proibizione è quello di prevenire ed impedire eventuali abusi. Si sa che i pasticceri d'ora innanzi non potranno più adoperare farina di grano per confezionare dolciumi. Ora, come si può immaginare, questo non vuol dire che tutti i pasticceri debbano chiudere bottega. 1 ghiottoni si rassicurino... Vuol dire semplicemente che per fabbricare pasticceria si dovranno usare altre farine. Vi seno dei cercali che vi si prestami ottimamente: fa\e. miglio, saggina e, anche, sega';»., possono essere benissimo impiegale a tale scopo, per non parlare che di sisianze genuine e pei fellamente commestibili. La Commissione volle evitare che nello stesso forno ci producesse pane e dolciumi, appunto in vista della varietà delle farine che i isticceri possono adoperare e il cui uso è solutamenie vietato nella confezione del liane. In conclusione: da domani avremo un pa> alquanto più scuro perchè conterrà dal 5 ne -. lill'S -, di crusca in più di quello a cui eravamo abituati. Esperti panificatori ci hanno assi irato che il pane all'80% sarà ottimo, nurcliè venga ben cotto. L'adempimento ai auésta condizione è nllidata alla coscienza dei proprietari forno. In difetto, dovrà per. sarci l'UM'iiio municipale d'igiene, senza ves sazioni. ma senza debolezze o di--cùi,tinnita ; d'azione e noi riteniamo clic cosi sarà. Ma ricordino i cittadini che la tutela del loro interessi debbono esercitarla per primi loro stessi.

Persone citate: Corinaldi, Domenico Vollero, Eterno, Martino Secondo, Sacchi, Santini, Scarpa

Luoghi citati: Emilia, Torino