Il Re all'altare del Pasubio

Il Re all'altare del Pasubio Il Re all'altare del Pasubio La glorificazione dei caduti della prima Armata L gVicenza, 28, notte. Il Pasubio ha aperto ieri tutta la magnificenza del suo padiglione dolomitico per accogliere il primo gruppo di Salme di decorati deposte nella cripta d'onore dell'Ossario, eretto per gli eroi del Pasubio e dedicato a tutti i caduti della I Armata. E domani S. M. il Re salirà lassù a celebrarvi il rito inaugurale, che sarà l'apoteosi della gloriosa Armata del Maresciallo d'Italia sen. conte Guglielmo Pecori-Giraldi. Quello di ieri è stato un rito austero di consacrazione di fronte alla maestà della morte; quello di domani sarà il rito" trionfale della glorificazione celebrato dalla maestà del Re nel nome augusto d'Italia. Un sepolcro che sfiderà i secoli Già duemila salme di Ignoti riposavano nell'Ossario dal 26 agosto 1920; e dicevano tutto l'immane sacrificio di sangue che è costata queste montagna, divenuta per tutta la guerra il cardine dell'intera fronte italiana. Una delle tante salme di Ignoti che furono portate ad Aquileia per scegliervi quella cui fossero destinati gli onori del Campidoglio, era discesa anche#dal "Pasubio: e chi sa che magari non sia quella che riposa sull'altare della Patria? Checché ne 6ia, questi duemila Ignoti del Pasubio sepolti nell'Ossario sono ben degni di trovare 6ul campo stesso del loro sacrificio un sepolcro degno di Roma. Fra gli scomparsi sul campo di battaglia nella' furia del combattimento vi sono le medaglie d'oro capitano Aldo Beltricco e tenente Ferdinando Urbi; e con ogni probabilità le loro ossa si confondono con quelle dei camerati, ai quali la morte sul campo ha tolto il nome per immedesimarli nel nome stesso d'Italia. l.a piccola schiera dei decorati che ha trovato il suo allineamento di perpetua pace nel mausoleo della I Armata è anch'essa guidata da due eroi, il cui sacrificio meritò la medaglia d'oro: il colonnello Antonio del conti Gioppi, e il colonnello Eduardo Suarez; il primo intrepido guidatore degli alpini del ÌV Gruppo nella grande maggioranza piemontesi, e il secondo caduto alla testa dei fanti del 217.0 Reggimento. Queste due fulgide figure di soldati c di condottieri fiammeggiano per tutti gli altri che furono ieri traslati nel sepolcro comune e per tutti quelli che allo stesso sepolcro verranno dai cimiteri di guerra del Pasubio che il tempo e le intemperie insidiano e distruggono. E* stata questa visione di labilità dei cimiteri di guerra d'alta montagna che guidò il Comitato Nazionale per il Sacello-Ossario del Pasubio a preparare un sepolcro che sfidasse i secoli, come li sfiderà la gloria dei difensori del Pasubio. E il sepolcro è riuscito degno della montagna che lo ha ispirato. Anzi 6i può dire ohe l'architetto Ferruccio Chemello — ispirato dalla pietà del Aglio Guido, tenente degli alpini, caduto sull'Ori igwia — abbia gareggiato con le ciclopiclìe Dolomiti per dare al monumento una grandiosità veramente romana. La torre piramidale tronca è alta 35 metri su una base di 21 metri di lato; ma più che le misure geometriche, è la squadratura della pietra greggia tratta dalla sovrastante montagna cho dà all'edilizio la sua imponenza e la sua austerità. Impresa non comune questa di erigere una mole coii colossale a 1300 metri di altitudine, fra difficoltà gravissime; ma che^ l'architetto vicentino risolse magnìficamente, coadiuvato dal costruttore Giorgio Pravato di Thiene, il quale ne ha fatto un suo titolo d'onore. Alla felice soluzione» architettonica corrispose una impareggiabile soluzione artistica, mercè l'opera del pittore fiorentino prof. Tito Chini, combattente anch'egli della I Armata; del fabbro veneziano comm. Umberto Beilotto e dello scultore vicentino Giuseppe Zanetti, anche questi combattenti che hanno trasfuso nell'opera d'arte la loro passione di guerra. Tito Chini si può dire che abbia addirittura ricreato l'Ossario con il poema pittorico che vi ha traccialo nella cripta, nel sacello, nella sala dei cimeli, nella sala dell'apoteosi e nella cupola della glorificazione. Egli ha dato all'Ossario la sua anima. Dalle ossa dei camerati morti egli ha visto idealmente sprigionarsi le Mainino del sacrificio e le ha viste alzarsi fino ai bagliori ardenti della fede e salire su su tino ai nimbi della gloria. in queste tre regióni d'un fuoco ideale si architetta la costruzione pittorica delle decorazioni a grafite e a fresco del Chini, dando all'interno del sacello la magnificenza degli antichi mosaici bizantini. La Madonna degli alpini 41 cavaliere del lavoro comm. Umberto Beilotto, dal canto suo, con possa geniale ha forgiato nel ferro il suo poema del sacrificio, della fede e della gloria. Il 6uo cancello che sbarra l'ingresso all'Ossario disegna le tre Croci del Calvario che proiettano sul cono araldico tre Spade, legando in mirabile sint«J.l'ideale religioso s bellico ebe na ispirato t lpcfphaiitpccdvzcfh6de{lcscIspslIflcdgeefsfdcentntzccgbiddmflSSsPlgcdIAn—slitLAqsntiaegmsvee l'Ossario. E proprio stamane ha voluto^completare la sua mirabile opera, portando nel centro della cripta un quadripode 6ul quale farà ardere la fiamma votiva che darà al sepolcro bagliori sanguigni. E col quadripode ha portato due artistiche lampade per gli arconi del sacello, nelle quali con la sua inesauribile inventiva di veneziano ha fuso insieme il ferro e il verro, traendone un motivo di forza e di eleganza che armonizza a perfezione fra la schiera dei santi guerrieri che il Chini ha fregeati nelle pareti del sacello. Infine 6 pure del Beilotto la griglia che dal centro del pavimento del sacello lascia vedere la sottostante cripta: griglia in bronzo, riproducete la croce di guerra annodata coi nodi di Savoia e ornata di simboliche finiture di quercia, di olivo, di alloro e di Dal canto 6uo lo scultore Giuseppe Zanetti ha tratto dal candido marmo di Carrara una 6tatua della Madonna dalle purissime linee e dall'espressione ineffabile, che rievoca con evidenza soggiogatrice l'origine dell'Ossario. La quale appunto si deve al fatto che gli alpini del Pasubio nel dicembre 1917 chiesero si vicentini una statua dell'Immacolata, da collocare in una delle caverne per celebrarvi il Natale. Era il Natale dopo Caporetto; e quell'atto di fede degli alpini del Pasubio trovò pronta e generosa corrispondenza nelle popolazioni del Vicentino che concorsero con 27X00 lire, raccolte per pubblica sottoscrizione por far si che quella grotta di guerra si trasformasse in perpetuo in un sacello che coprisse le ossa dei morti del Pasubio. Il concorso della I Armata trasformò l'idea semplice nel grandioso monumento attuale, per il quale il Comitato Nazionale per l'Ossario del Pasubio ha raccolto 350.000 lire e la Fondazione « 3 Novembre 1018 » della I Armata, divenutane proprietaria, ha profuso oltre 600.000 lire. Senza tener conto delle prestazioni dell'architetto e degli artisti che furono tutte gratuite. La Immacolata del Pasubio dello Zanetti, dicevo, esprime a perfezione l'idea che ispirò gli alpini, perchè essa fonde in mirabile espressione la sua maternità insieme divina e umana. Le sue mani pare sollevino.in offerta i morti raccolti ai suoi piedi e il suo II, sguardo dolcemente plorante verso il cielo si j fisa 6ulla Trinità che il Chini ha frescatojda maestro sul soffitto del sacello, quasi per consognare alla gloria eterna del cielo gli eroi accolti 60tto la sua materna protezione. La statua poi 6i drizza sul marmoreo altare donato dalla Banca Cattolica Vicentina, le cui linee s'inquadrano nell'insieme artistico dell' intera costruzione romanico-bizantina. Questo è proprio un monumento di fede, che non ha ancora il suo eguale iti italia e che mentre è costruito nel selvaggio e soggiogante isolamento della montagna, potrebbe benissimo figurare a Roma, a Torino, e in qualsiasi altra grande città. Ad esso poi dan voce le epigrafi dei quattro frontoni, delle quali non posso dir bene perchè sono modesta opera mia, ma che assolvono la funzione di dire le origini e il significato dell'Ossario. Quella sovrastante il portale del Sacello dice: « Eroi della prima Armata — Splenderete in eterno ». E quella che sovrasta all'ingresso dell'Ossario: « Vigilante il Pasubio — l Custodi invitti — Adombra della Croce — Dormono in pace ». Dal lato che guarda il Pasubio è inciso : <• Per volere di commilitoni — E voto di popolo ». Nel lato di mezzodì la lapide riassume le glorie della I Annata, scuttnn Italiw, e dice: « La Prima Armata — Infranto due volte — L'orooalio nemico — Balzò — Dal pasubio al Brennero — Assicurando all'Italia — I suoi termini sacri ». Infine nella sala dei cimeli è murata la lapide che sarà domani scoperta da S. M. il Re ; « fi Re vittorioso — Memore reverente l'Italia — .4pre — Al eulto dei secoli — L'Ossario del Pasubio — D'italica fede — Altare e faro ». Bandiere per il passaggio del Re Intorno a questo altare del sacrificio e a questo faro di gloria 6i schiereranno domani spiritualmente tutti gli italiani che troveranno nel Re l'augusto celebrante della loro gratitudine per i morti del Pasubio, per tutti i morti della I Annata. Vicenza e Selvio si preparano febbrilmente a celebrare domani le glorie della I Armata e a ricevere S. M. il Re che verrà ad inaugurare l'Ossario. Vicenza mostrerà il Sovrano il PiarzaleVicenza mostrerà ai sovrano il piazzale della Vittoria; e Selvio il suo Cimitero monti-1mcntp.le di guerra della SS. Trinità e la Esposizione delle visioni pittoriche del Pa-subio valle dei Signori, divenuta Valle Oel Pasubio, e tutti ! paesi che saranno attra- iversati dal Sovrano, sono già imbandierati ie inghirlandati. • Sono eia arrivati i MarescialU d'Italia Diaz e Pecori Giraldi; i comandanti d'Armata Pe- titti di Roreto, Albriccl, Morrone, Ferrari; i generali di Corpo d'Armata Zoppi e Monesi; i generali ùi Divisione Giacoma Ferrari e Maglietta, benemeriti dell'Ossario, uno, come ex-presidente della Fondazione, e l'altro, come ex-presidente del Comitato; il generale Andrea Graziani e il generale Balzali della Milizia, il gen. Garioni, il gen. Schiarini e tanti altri. Il Governo sarà rappresentato dal ministro Rocco — che terrà il discorso ufficiale —. dal sottosegretario alla Guerra generale Cavallero e dal contrammiraglio Lodolo, per il Ministero della Marina. SoBo*inoltre arrivati l'on. Casertano, presidente della Camera, S. E. il gen. Zupelli, vicepresidente del Senato, S. E. mons. Panizzardi. vescovo da campo, parecchie medaglie d'oro e combattenti da ogni parte d'Italia. La cerimonia di domani sarà breve e austera. S. M. il Re arriverà all'Ossario alle .renderà omaggio alle Salme e quindi salirà al Sacello, dove il vescovo di Viceu za, mons. Rodolfi, celebrerà la Messa e dirà brevi parole di carattere religioso. Quindi il Maresciallo Pecori Giraldi dirà brevi parole sul Monumento, e il ministro Rocco commemorerà i Caduti della I Armata. Dopo che il Re avrà visitato l'Ossario, le Associazioni e il popolo sfileranno dinanzi al Monumento e vi deporranno ì fiori della riconoscenza. GIUSEPPE DE MORI.