Eupen e Malmedy

Eupen e MalmedyEupen e Malmedy Un corcninzeato ufScios© tedesco vivacemente poleolco (Servizio speciale della r Stampa » ) Berlino, 21, notte. La smentita belga è perentoria: tra'tntive ime e propri*, tra i) Belgio e la Germania, per la retrocessione di Enycn e d! Malmedy, non sono state; tnmo meno porrebbero aver* luogo ora. La stampa germanica no prende atto, non eenza rammarico, e denuncia In ciò una pressione «*ro.iiaia da Poincaré é dallo diplomazia francese in generale, per impedire un rlawlctnamento tra Belgio e Gonna, nla. Quanto alle trattative t.r» rruesti due pae el. sono abbastanza chiare lo poche parole dì commento della souii-ulllclosa taegllche Rundschauii Anche da parte tedesca si potrà accertare Mie non si sono condotte trattative uffli'iall o formali col Belgio; «)a esistono peraltro conversazioni. c0nsulta7.lr.nl, contratti, scambi di ldoe e:,tra-iif(1niall, o non furmall, per mezzo dei Quali si può preparare o cercare un'intesa >. I}. Ciò cLe lignifica la smentita belga La Vosslsche tellurio non ha peli sulla lingua, e scrive recisamente: • La smentita del Presidente del Consiglio belga significa the le conversazioni svolte durante le u'time settimane, circa un ritorno di Eupen e di Malniedv alla Germania, sono fallite quando si era ormai prossimi alla conclusione, avendo urlato nell'opposizione di Poincaré, che si è fatta valere a Bruxelles con una forte pressione ». Il (riornale soggiunge che bisogna leggere molto attentamente le smentite ufficiali. Quel la del Capo del Governo belga nega soltanto l'esistenza di trattative ufficiali; ma d'al fronde si conoscono perfino 1 nomi delle persone tra le quali le conversazioni hanno 'avuto luogo: da parte belga i ministri Francjjul « Vandervelde e 11 signor r>elacroix; e da parte germanica 11 presidente della Neichstank dottor Schaft, il rruale certamente n(>n Ita agito senza essere In contatto col cancelliere e col ministro degli Esteri. 1 due doverti! — rileva ancora la Vosslsche Zeitung — approvavano dunque e favorivano la cosa. E l'iniziativa — sempre fecondo la Vosslschc teiiuna — sarebbe partita dal Belgio: portene è noto da un pezzo che esso considera come un dono avvelenato quello di Eupen e Malmedy, fattogli dal trattato di Versaglla. La Germania dal canto suo, era disposta a Intendersi col Belgio per la questione dei 120 milioni di marchi messi In circolazione nel Belgio occupato, nel periodo dell'inflazione. La Tossisene Zeitung crede inoltre di poter (affermare che, sui punti capitali, i due paesi èTcno già giunti a una intesa. La rctroces sione del due distretti di Eupen e di Mai mely avrebbe dovuto coinpierst 1n autunno Inoltrato, con la riserva dell'approvazione del Parlamento belga. La pubblicazione dell'accordo sarebbe venuta press'a poco a colncldoere con la sessione della Società delle Nazioni. 1 Governi delle po'enze occidentali erano informati delle trattative tra Berlino e Brisselle, e nessuna opposizione fu fetta né da Londra ne da Parigi, lino a quando Poincaré non tomo al potere. Questi si affrettò B fa-1 a Bniieelle. non una netta opposizione all'accordo, ma una serie di obiezioni: non solo 11 Belgio e la Germania, ma tutti 1 firmatari del trattato di Versaglla avrebbero dovuto dare 11 loro place* all'accordo; o questo avrebbe dovuto per lo meno ottenere la approvazione della Società delle Nazioni. Il Belgio e la Germania erano disposti a un eompromewo: cioè a chiedere U consenso delle principali Potenze firmatarie del trattato d1 Versaglla. Anche 11 plano Dawes, che rappresenta una modificazione delle clausole del trattato stesso, fu approvato dalle soie Potenze principali. Ma «neh» contro iincom- promesso siffatto, Poincaré fece valere 'ulta ìa sua Influenza a Brusselie. giungendo cosi a ottenere la perentoria scotilessione delle trattative per parte di Jaspar. La Deutsche Tages Zeitung rilerisce che. nel circoli americani di Berlino, si esclude ogni attendibilità alla notizia, data dai giornali francesi, secondo la quale l'ispettore americano per le riparazioni si sarebbe schierato contro la retrocessione di Eupen e di M.lmedy: nonché esser consultato in proposito, egli ion ha potuto nemmeno dare un avviso su ciò, giacché il suo compito si esaurisce nel sorvegliare l'esecuzione del piano Dawes. E' infatti sempre stato evidente che l'accordo tra Belgio e Germania potrebbe aver luogo all'infuorl dei piano Dawes. D'altra parte, l'America ha espresso abbastanza spasso l'opinione di desiderare soprattutto una vera pace e una piena conciliazione in Europa. Il contrasto tra l'attuale atteggiamento del Governo francese e l'azione di Brland a Locamo è pure rilevato. Anche 6ulla questione di Tangerl, e specialmente sull atteggiamento della Spagna, la 6tampa germanica pubblica ampie Informazioni insistendo con quasi allarme sull'influenza che gli attriti per Tangerl potrebbero esercitare sulla prossima sessione della Società delle Nazioni. . La nota della « Wolff » All'ultlm'ora poi. circa le fallile trattative del Belgio colla Germania, per 1 territori di Eupen e Malmedy, 11 Governo germanico fa pubblicare dall'ufficiosa Agenzia H'olff un lungo comunicato che, senza nominare la Francia, contiene apprezzamenti polemici appena velati contro di questa, e che nella sostanza sono nssat severi. 11 comunicato comiincla col dire che le notizie dilfuse dalla stampa estera, e specialmente francése, cir••a Eupen e Malmedy, hanno lo scopo evidente di gettare il discredito sulle intenzioni della politica germanica. • Mescolando informazioni vere e false, si è voluto produrre VImpressione che la Germania volesse approfittare in modo ricattatorio delle difficolta finanziarie dal Belgio, e che questo sia slato salvato dal pericolo di soggiacere a tali manovre grazie all'energico intervento di terze Potenze. Il Governo germanico nulla so di questa attività di terze potenze. Ad esso risulta semplicemente che, tra finanzieri belgi e tedeschi, già da. tempo n svolgevano conversazioni relativamente ad uno collaboratane germanica a piani intemazionali intesi a risanare la valuta belga, senza bisogno di una speciale iniziativa tedesca. Si è anche parlato de.lla possibilità di abbinare all'azione comune nel campo finanziario un accordo sulla sorte futura dì Eupen e Malmedy. Queste conversazioni non ebbero U carattere di trattative ufficiali tra Governo e Governo, per quanto il Governo aermanlco ne sia stato informato, e le abbia seguite con grande interesse. Un'intesa, come quella che si aveva di mira, avrebbe servito ugualmente agli interessi dei due paesi, e non ad uno solo di essi, a scapito dell'altro. Se Videa di una intera così fatta ha perduto per ora ogni importanza, perchè terze Potenze si oppongono alla sua realizzazione — ciò che il Governo tedesco ignora — sarebbe un tentativo pericoloso di immischiarsi, con pressioni politiche, nei veri interessi di due popoli vicini, e sarebbe un tentativo in evidente contraddizione col senso degli accordi di locamo, il cui significato essenz\ale è quello di consolidare la pace in Occidente ». L. a. cdnqamdcgnseapdGvpmlmBtmnduzoc

Persone citate: Dawes, Jaspar, Poincaré