Un teatro, un capocomico e un'attrice

Un teatro, un capocomico e un'attrice Un teatro, un capocomico e un'attrice Colloquio a tre Una conversazione con Ari.sìitle Uaghctti ed Elsa. Merlin!. Assistono due altri persomi.:.:: che, come in certe commedie, non parlano- uni e l'a-to, il bel spinone dell'attore e la morbida pechinese dell'uttrice. — Vedi — ini dice Daghet'.i quasi continuasse un discorso — le prime doline presentano Un guaio: sono due voite donne: una prima volta porcile... sono nata cosi, la seconda perche sono... prime donne!... Elsa Merlin! accoglie l'improvvisa t sortita » dei suo compagno d'arte con .ina saia risata: ESaKeratol Siamo donne coiiip tutte ie i altre Mica do mie^ E- trii CótìTiffiVile «7 altr!-.,MlL'_l 001 r".LJ,':- r J?*0??1- u,11 c,u- ?sl sere donna una sola \u!ut e per davvero Vero, Yu-lo? La graziosa pechinese, fedele al suo ruolo, tace coscienziosamente. — Siamo semplici, molto semplici! — continua la giovano attrice. — lo poi, in special modo, credo nella trasparenza dell'anima iemmlnlle!... — in fauo di trasparenze femminili conosco soliamo le tolleltes. il resto è buio posto — ribatte serio laghetti. — Voglio dire che in noi, attrici, i sentimenti ainorap.o spontanei, senza passaggi misteriosi In zone oscure e strane. Tutto è limpido. Sono invenzioni dei poeti le penombra del nostro cuore... # # Elsa Merlin! deve aver ragione. Il suo tem oV'vUto~ìuon"de^ pera meo rivela atteggiamenti nuovi e imprevisti sempre la stessa anima e la stessa donna che agisce con spontaneità, quasi i)er impulso, anclie quando non si presenta nel ruolo di attrice. Ella va incontro alla scsuia e alla vita con la medesima semplicità, seréna e sorridente. Le complicazioni dell'eterno femminino svaniscono nei suoi occhioni da Madame Untici il;/. 11 suo capocomico invece ha un'opinione diversa delle prime attrici. Infatti conosce pure il rovescio... della medaglia, anche porcile deve allrontare le due tacce con mot o'taiior^Le pYpcoVe^wtenze nella vita "del-1l'arte richiedono forse altrettanta ubilità quanta ne occorre per comporre un personaggio. Pensate che la prima donna e un personaggio vivo, di umore... mutevole, ma avvezzo al dominio, e avrete un'idea approssimativa delle difficoltà che possono sorgere a trattare con esse. — Una prima donna 6 tanto più grande — sentenzia laghetti — quanti più capricci ha da soddisfare, quante più bizze ha da sfogare. Disogna saper leggere, un dal mattino, negli occhi delia compagna d'arte, quello che si annuncia di bello o di brutto per la giornata... E se 6i è cattivi metereologi si corre il rischio di essere sorpresi da un temporale, con tuoni e fulmini, i-cariche elettriche coniro le quali nessun inventore ha saputo ancora trovare un parafulmine... — Con tanta elettricità, i poveri capocomici dovrebbero essere tutti inceneriti! Dovete convenire però che non è sempre dalla prima danna che discendono 1 fulmini. Un po' per uno... Ed Elsa Merlin! 6grana una risata argentina, che le scopre i denti bellissimi. Balbetti ha una... controscena dclizloza e tace, grave come un magistrato. E' curioso come Basdietti, che sulla scena possiede il accigliato, le rughe (ehi si: qualcuna è vjsi M(j q(| 9, dlsegnano nette e severe, l'occhio è sempre un poco assorto, ma tuttavia vivo e ridente. Parafrasando le sue parole, si potrebbe dire che anche certi attori sono due volte uomini. E diversi. Bagli-etti lo è for;;a tre volte; c'è in lui l'uomo, l'attore e il cacciatore. La sua gravità solengll si parla dell' arte, tono e i.l greto suscitatori Irresistibili dell'ila no1nonflrecimCPfa'; Ila" un "oUo'piuu'óslo ne scompare se gli si parla dell arte, che e. serve quasi con umiltà di spirito, ma ,,,, .,n. ^ atteggiamenti Ipercritici. hei.s-. co„ soontaneltà chiara a «erena. Ma bensì con spontaneità chiara e serena- Ma so vi accade, con un diversivo, di condurlo pian piano a discorrere di caccia, il suo vol- £ g| v & ^ }& ]acjd'zza g, ^ delle I) che è una... sventura per la selvaggina a tiro. sforma in giocondità, ed egli, come tutti i cacciatori, fa alle schioppettate (niente pa ' 1 erano sfuggite all'occhio del vecchio ca poco. 1có <v&C(.llio ,u esperienza, non frainten: (]iain0i per carità!) ma per sostenere il ruolo Adeseo si pernia In tre, di un po' di tutto anche di arte e la conversazione deHH'aMore è piacevolissima, Baghettl ha una signorilità, un'eleganza tutta 6un, nel farmuilar paradossi e arguzie che rassomigliano a fuochi artificiali ; ti 6uo discorso è tutto' iridescente dì cciiori. Ed anche la giovane prima attrice ascoltandolo ride e gli perdona le frecciate al suo 6esso. Soaio temperamenti diversi, l'uno dall'altra, ma si completano. — Baghetti. come hai scovato la tua prima attrice? — Come Diogene, col lanternino. Ma lui cercava l'uomo e 1o la prima donna. L'ho incontrato un giorno nella... mia Compagnia, due anni fa. E' vero. Elsa Merlini, allora giovanissima, era uina signorina irrequieta, ricca di doti e di sogni. Le doti ragguardevolissime non di prima attrice occorrono certe spalle che la signorina Elsa non aveva ancora... mostrate. Era appena una promeraa. In due anni le doli di attrice sono maturate, la promessa ò stata mantenuta, e le spalle!-... Ahi per questo il pubblico sl è già pronunciato favorevolmente. L'avvenire d'arte di Elsa Meri lini non potrà essere che lieto poiché ella si è . avviata sulla scena tranquilla e sicura. C'ò ! in questa testolina, c'è nell'ombra di quegli ! occhi, intelligenza e volontà. E poi c'è anche l'entusiasmo felice della gioventù. -- All'avvenire non devo pensarci. E' ancora tanto lunga la strada da percorrere e la mia responsabilità è cos'i grande I — dice con una punta di malinconia. — ìai critica vi ha accolta bene. — Sì, ma i critici hanno un certo carattere del quale è meglio diffidare;; non si sa quello elio diranno fra un mino o fra due... Nel timore di aver peccato fanno fare a noi la penitenza. pressione «cria è già scomparsa. LaL'c-. i naturale gaiezza ha subito il sopravvento in l qllehl;1 giovane attrice, _ Fra due anni... C'è temi», veroT Ed io j non ho^frette.. g nfc ^ ^ fc ^ | ,., tre, e allora... glissons, n'appuyons pas. lezza, di arrivare alla mèta. — Accetto l'augurio. La conversazione si snoda. Si parla di '.•.uro e di autori, più specialmente di giovani autori e di opere nuove... di là da venire. Ma io non Intendo fare un'intervista aesse gl. Due concorsi drammatici. i.a Bàssegne te scimmie e lo specchio, ha testé indetto il 3.o e il 4.o suo concorso dram! malico, por due produzioni da rappresentarri nel settembre — rispettivamente ni teatro Argentina di Doma e a! teatro della Pei gola dì Firenze — dalle Compagnie Hertramol lioiiini-Qnarra e Caribalda Niccoli, delle qua1 j Ra è oitia Un soffitto restaurato Il teatro Carignano, ncll'aprirsì a! primi del prossimo settembre per una nuova stagione di prosa, offrirà ni pubblico una sorpresa: il restauro del soffitto. i\'e aveva bisogno, quel povero soffitto, ni un rinnovamento I Se vi ricordale, od alzare gli occhi verso di lui, c'era da scandalizzarsi. Quciiu fitta corona di figure mitologiche, disposte torno torno al rotondo fincslrone centrale, appariva sbiadita e rovinata dal tempo, scalcinata, chiazzala. Uen poco si Indovinava. In quel deperimento, in quello sfacelo, delle sisnifl t:;t'/in,Mi e delle figure originarie, ."arecchie di queste poverette, sembravano reduci da una battaglia apocalittica: elii senza testa, chi senza un braccio, chi senza un piede. Avevano, del re*lo, la loro brava età, cioè non meno di otianta nimi di vita, poiché il soffitto era slnto dipinto verso il 18',5 dal famoso Francesco Gonin, dopo un incendio che aveva rovinato quello primitivo. L'amministrazione del teatro, convinta della necessità dei restauri, ha messo a profitto il periodo estivo di chiusura del teatro per porre mano ai lavori, che si sono svolti sono la direzione dell'ing. Chevallev. Una complicata intelaiatura, un acreo castello di travi è staio tessuto lassù in alto, un robusto tavolato vi ò stato gettato sopra, a due metri dal soffitto, e i pittori hanno iniziato i loro lavori. In meno di due mesi l'opera era finita. Proprio ieri mattina una Commissione municipale di tecnici ha collaudato ed lavoro, che ha riportato allaprimitiva freschezza la ricca e movimentata decorazione do! fionin. Eppure l'opera di restauri è stata Intralciata iti non lievi difficoltà. Si era stabilito, in un primo tempo, di ripassare e ritoccare le figure sbiadite, di rimettere a nuovo, cioè, l'affresco già esistente. Ma ciò non lardò a rivelarsi impossibile. Dove 1 pittori passavano col pennello i nuovi colori, si formava come una crosta che si sollevava, si accartocciava e cadeva. Dove si voleva fare 11 nuovo, si perdeva anche il vecchio. Ciò fu attribuito al gesso Impiegato nella costruzio1 Iie„de,1 eo1'1!11?- che è a traliccio, gesso che,sotto la quasi secolare azione del calore sviluppantesi nella sala durante gli spettacoli, aveva subito dei mutamenti nella sua composizione chimica. Perciò fu abbandonata' l'idea del lavoro ad affresco, e si adottò la soluzione del mezzo affresco. Le figure vennero man mano raschiate e fedelmente riprodotte, settore per seitore, fino a che tutti i quattordici scomparti furono rinnovati. Ora, che tutta l'opera del Gonin è rifatta, sia nelle figure sia nelle decorazioni floreali, ecc., essa si presenta veramente in un suggestivo aspetto di movimenti, di varietà, di colori indovinati ed io-'nati all'ambiente. E il pubblico non potrà che apprezzare e plaudire. Ma mi .-.:a non è la sola novità che ci «sorbi il vecchio ed aristocratico teatro. Entro un paio di mesi, e forse aneto prima, il soffitto iarà decorato di un grandioso lampadario, che effonderà una luce di ini-: aia e migliaia di candela. Esso è. stato pro« -ito dall'ine. Chevalley, e risponde rà ai requisite moderno di dare luco diffusa e smorzata, por mezzo di caratteristici globi opalescenti. Anche il lampadario si intonerà all'ambiente, poiché riprodurrà il motivo della p;ilma sii'izza'a che corre frequentemente sul soffitto e liniero le pareti della sala. Il Carignano deve essere sempre all'altezza del tempi, deve continuare ad essere uno de! teatri più tipicamente artistici, raccolti, comodi, aristcraticì. A questa direttiva, che fa onore all'Amministrazione, si ispira ed uniforma l'opera restauratrice che abbiamo Illustrata. Ma essa non è che una piccola parte, una anticipazione di un complesso e completo quadro di rinnovamento. Possiamo, anticipando gli avvenimenti, farne cenno. C'è, anche qui, un programma minimo ed uno massimo. Il programma minimo, che dovrebbe realizzarsi l'aiino venturo, comprende la costruzione di una cassa armonica al piedi del palcoscenico, in guisa da rendere maggiormente adatta la saia a spettacoli musicali. Tale luogo per l'orchestra doveva, anzi, essere eseguito nel corrente anno; ma difficoltà tecniche inerenti alle costruzioni sotterranee, hanno consigliato di rimandarla. Conti mporuneamente verrà rinfrescata tutta la sala, j.uliie e ripassate le dorature, ritoccati, ove occorra, gii stucchi. Il programma massimo è assai più vasto e grandioso, ma esso, occorre dirlo subito, è subordinato alia ricostruzione di via Roma. E' quindi... in mente Del! Possiamo, ad ogni modo, ricordare, che 6l tratterebbe di rimodernare completamente le scale di accesso ai varii ordini di posti, rendendole più spaziose e più comode; di ingrandire 11 ufoyer» al piano terreno, di aprire altri sfoghi al piani superiori. Particolarmente interessante è il punto che riguarda la facciata. Questa dovrebbe essere avanzata di qualche poco sulla attuale, verso la piazza, ed avere aspetto monumentale, con colonnato, grandiosi ingressi, ecc.; dovrebbe inoltre, all'altezza del primo piano, essere decorata e fornita di un ampio terrazzo. In una parola, quello che adesco manca al Carignano (e, dal più al meno, a quasi tutti i teatri torinesi) cioè una facciata. dovrebl>e esserci, e come: degna dello storico teatro che le sta dietro, degno dello storico palazzo che le sta davanti, palazzo Carignano, degna della bella piazza su cui si apre. Attacchiamoci alla speranza: chi vivrà vedrà... Certo che non vi è torinese 11 quale non si auguri di veder realizzata, e presto, questa aspirazione.

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