La nuova opposizione

La nuova opposizione LA CRISI RUSSA La nuova opposizione ¬ E' strano parlare di una « opposizione » nella Russia dei Soviety. Là c'è solo un partito, il partito comunista avansruardia del proletariato. Ogni opposizione è, per definizione, controrivoluzionaria e peviò va distrutta. Secondo questo schema ha agito vittoriosamente per più di otto anni Dzerginsky, il capo della Ce-ka prima e del G.P.U. poi, delia polizia politica sempre. L'opposizione distrutta o paralizzata con milioni di esuli e con centinaia di migliaia di soppressioni violente fuori del partito, inesorabile rinasce. E rinasce nel partito. E si presenta per la prima volta sotto la forma più gradita, sotto la forma dell'intransigenza. Lenin con grandissime difficoltà dovette lottare contro Buchàrin, (l'attuale portavoce del Politburò e di Stalin contro Zinoviafi e compagni) e contro Trotzky durante 1 incubazione della Nep (la nuova politica economica). La Nep, dicevano Trotzky e Buchàrin, è la sconfessione più aperta del marxismo ed è dei puro opportunismo localistico che perde di vista le necessità della rivoluzione proletaria mondiale. Ma Lenin che conosceva oltre i dettami del suo Marx la realtà profonda del vero problema russo, il problema agrario, impose la Nep e salvò per qualche anno ancora il regime soviettista. Dopo il Qoriire delle Nep >però l'opposizione cominciò ad assumere aspetti meno ortodossi. Molti di coto.ro che fuori e dentro il partito avevano lasciato passare l'uragano del comunismo di guerra del '19 e del '20 speravano che il ritorno della libertà nel campo economico ne favorisse il ritorno anche nel campo politico. Ma parecchi di coloro che s'illusero al riguardo hanno pagato il prezzo delle loro illusioni come quegli arditi intraprenditori che si slanciarono nel campo della speculazione commerciale e borsistica in regime bolscevico attenuato pure dalla Nep. Del cammino se n'è percorso dalla primavera del 1921 — inizio della nuova politica economica — ad oggi : il ritorno alla libertà sia pure condizionata e pericolosa ha periato i suoi frutti ed avuto i suoi sviluppi. Il contadino russo, che più di tutti si e valso dei benefici della Nep, impone inconsciamente la linea di condotta ai Soviety e provoca anche la orisi interna del partito dominante, anzi del partito, tourt-court: Via via che la campagna russa ritornava alla vita, al soffio prodigioso della libertà economica, l'industria statizzata o comunque impastoiata dallo Stato soviettista, non riusciva a risollevarsi. Anzi la risurrezione della campagna metteva a dura prova la capacità dell'organizzazione industriale del capitalismo di stato soviettista. La campagna, liberà ormai dall'incubo del comunismo di guerra, chiedeva alla città, in cambio del grano, o del denaro buono e tesaurizzabile o delle merci. La città non ha potuto rispondere in maniera soddisfacente. La mancanza di capitale — anche a non considerare i difetti inerenti ad ogni organizzazione statale — rendeva insuperabili gli ostacoli ad uno sviluppo industriale socializzato che seguisse almeno da vicino la marcia dei contadini. Sorse allora l'opposizione operaia. Essa trova la espressione più organica nella lettera di Sergio Medviedef e di Scialapnikof agli operai di Bakù. Medviedef contrappone la condizione attuale degli operai a quella di prima della guerra. Gli operai in regima di dittatura del proletariato stanno incomparabilmente peggio che in regime borghese. Perchè non s'industrializza intensivamente il paese e perchè tutto si commisura ai bisogni ed alle condizioni della campagna russa: e poi perchè manca il capitale. Si ottenga il capitale dall'estero: non viene perchè intimidito dalla legislazione e dal regime soviettisti? Si diano le più ampie garanzie al capitale estero, ma se ne assicuri l'entrata in Russia anche a costo di dolorose capitolazioni Solo allora l'industria russa riprenderà, il proletariato ritornerà a vivere umanamen. te e si potrà preparare il terreno per l'avvento futuro del socialismo. Si son fatte delle concessioni ai contadini di carattere tutt'altro che socialista : non si sacrifichi il proletariato che con la rivoluzione dell'ottobre s'è messo a capo della nuova civiltà. Medviedef e Scialapnikof attaccano inoltre violentemente la politica della Terza Internazionale. Che cos'è la Terza Internazionale se non il costoso organismo che ostacola l'unificazione del proletariato mondiale? Perchè non stare in contatto con tutti i partiti socialisti d'Europa, perchè combattere come nemici e peggio gli uomini più eminenti dei partiti socialisti? Perchè mantenere con l'oro russo quella masnada di piccoli borghesi stranieri che vengono alle sedute del Comintern dicendo di rappresentare il proletariato più evoluto e più cosciente, il proletariato comunista del proprio paese? L'opposizione operaia di Medviedef che risale al 1921 suscitò l'indignazione delle alte gerarchie e fu subito — o parve — liquidata. Uno dei più accaniti avversar» della tesi di Medviedet fu Trotzky e pour raus* Trotzky temeva che certe ide« sue vanisse' ro riconosciute nolo, «teroaoeee csserva- ztlvcsavindpcttlrlrrmSnpsvsm•mddlcps a o ù l i o a ' a- zioni del Medviedef e Trotzky fu l'aitoaBa» tore della cosidetta opposizione operala» Trotzky però rimaneva sempre sulla sua) linea marxista e sperava sempre nella rivoluzione proletaria mondiale: con la concessione della Nep, cui egli si era opposto,, si era dato un colpo quasi irreparabile) alla rivoluzione dell'ottobre. Lo stato soviettista avrebbe dovuto essere il centro di! irradiazione della rivoluzione sociale del nostro secolo e nello stesso tempo avrebbe) dovuto essere uno stato essenzialmente proletario, non uno Stato contadino piocolo borghese. Con la Xep si andava fatalmente verso il capitalismo : ci si dimenticava di industrializzare intensamente aU l'internp e di provocare in ogni modo lai rivoluzione del proletariato mondiale all'estero. Un'altra idea di Trotzky era quella d| rendere lo Stato soviettista uno Stato operaio, non uno Stato provvisto di una formidabile burocrazia parassitaria in cui i Soviety (i consigli) non esistessero che di nome, privi dell'influenza d'ogni volontà proletaria. Si democratizzi il partito: ai senta in esso il flusso e riflusso delle nuove forze operaie. Trotzky fu combattuto e) scomunicato circa due anni fa principalmente per opera di Zinovieff perchè unti» leninista, ma soprattutto perchè dopo la moiie di Lenin la figura dell'organizzatore dell'esercito rosso dava ombra agli altri uomini del Cremlino. La « Nuova opposizione » capeggiata dai •Zinovieff, in che si distingue dalle antiche? Essa intanto dopo il Congresso ultimo in cui fu sconfessata non può parlare direttamente non avendo nessun organo' di stampa a disposizione. Quali le sue idee fondamentali, còme possono rilevarsi dall'esposizione che ne fanno le gerarchie condannatrici? Ecco : l.o) — Sfiducia nelle forze creatrici del proletariato e visione disfattista delle prospettive del socialismo in Russia fino a che] la Russia rimane l'unico paese soviettista* Si contesta che l'attuale Stato soviettista; abbia un carattere proletario. 2.o) — Ritorno ai metodi di comando! amministrativo nelle campagne, metodi del comunismo di guerra. Le ultime elezioni ai Soviety hanno rivelato una ripresa politica di elementi antibolscevichi, ripresa che ha suscitato un vero e proprio panico negli intransigenti tipo Zinovieff. 3.o) — Nel campo della politica econòmica l'industrializzazione del paese contraria alle direttive leniniste e che porterebbe con sè la contrapposizione del proletariato industriale ai contadini delle campagne; costringendo il partito a separarsi o dall'uno o dall'altro. L'industrializzazione pei) opera del capitalismo straniero equivarrebbe alla capitolazione dello stato soviettista! di fronte all'Europa borghese. 4.o) — Nel campo interno del partito al vorrebbe la « legalizzazione » o meglio il1 riconoscimento di varie frazioni o tendenze. Ora un tale riconoscimento sarebbe l'Inizio del riconoscimento di varii partiti politici e la rinascita del metodo democratico. Ciò che è contro il leninismo. Nessuna idea nuova nella nuova opposi» zione. VI si riscontrano le idee di Trotzky e quelle di Medviedef animate dall'ambizione delusa ed umiliata di Zinovieff: le) idee delle due ale estreme del partito riunite per ragioni di tattica ma non fondibili mai. Solo un'idea è comune a tutti coloro cBel militano nella nuova opposizione: d'ideai che si debba concedere a tutti gl'iscritti a] partito la facoltà di difendere il proprie! punto di vista con ogni possibile libertà» Idea — questa — che in parte ed ipocritamente viene riconosciuta da Buchàrin —+ che ha vergato la condanna — nel suo ottimo discorso di Leningrado. « Fate pura! ha detto Buchàrin — combattete per I vostri principi, difendete le vostre opinioni, prendete la pareli» nelle adunanze di partiton; ma aggiunge: «vi combatteremo! senza quartiere, però, se vi' ripiglia laveglia di cospirare nei boschi o di organizzare con metodi da congiura un partito! dentro il partito ». Il fatto nuovo è che l'opposizione continua a vivere attivamente dentro il partito! combattendo per le sue idee e agendo contro la dittatura del Politburò che finora era rimasta superiore ad ogni contestazione degna di rilievo. C'è però una curiosa contraddizione nel. 1 azione dell'opposizione di Zinovieff: questa vorrebbe la libertà di difendere i propri punti di vista; vorrebbe far apnello agli interessi delle masse, ma poi attacca iì governo perchè ha lasciato parlare i! paese; un po' più liberamente de! solito lidi? ultime elezioni dei Soviety concedendo ii \ot<t e permettendo la vittoria a persone e a ceti sociali pi ima esclusi o accurat'ai.nentej I evitati, t) E' certo però che il governo per attrarr») nel proprio ambito nuove energie dal nae» se e le opposizioni per vivere hanno bisogno di ricorrere al termine « democrazia »| che acquista-il sigli."';;ii.i vivo di paiola! [nuova ìieMa prosa sovifitfeia t'autripj» dallg 1 dittatura»

Persone citate: Lenin, Marx, Sergio Medviedef, Stalin

Luoghi citati: Bakù, Europa, Leningrado, Russia