La "Juventus" campione d'Italia

La "Juventus" campione d'ItaliaLa "Juventus" campione d'Italia ! torinesi hanno ragione delia squadra romena per 5 goals a 0 (Dai nostro inviato speciali) Roma, 23, mattino. I La partite clic ieri ebbero a disputare allo Stml-o Nazionale la Juventus di Tonno e Ml'Alba di lloma, a coronamento dell'intcrmi- «abile campionato di quest'anno, presentava, un interesse special'/. In giuoco non era il I massimo titolo nazionale, che — si sapeva in precedenza — eia naturalo appannaggio della, squadra settentrionale, che ha a>uto roliòre e l'orgoglio di primeggiare nel « girone tìi ferro»; si trattava invéce por Roma di dimostrare che la degrlngotad'e di Torino fu Bovina, si, alla innegabile superiorità tecnica degli striscioni bianco-ritti, ina verino favorita addirittura dallo staio d'animo penoso, che paralizzo le forze dei romani. Le attenuanti ci sono siate fornite ampiamente dal giornali della capitale; L'assenza Si Corbions, ancora dolorante per le disav- Jenture napoletane,, e di Bucovl, ritornato ennltlvamentc in Ungheria, avevano uilInente Écompaginato la squadra da farla trollare miseramente sotto l colpi di maglio Bel team lorinese, abituato più dell'altro a tombattere su vaste pelouse d-i! tonilo soffice. Bisognava dimostrare clic nella giornata ili Torino l'Alba non si inginocchiò davanti ai trionfatori e che se noi! potè tenere loro lesta fu perché mutilata nella composizione e minata da una depressione morale inspic(tabile. L La rivincita mancata Bisognava provare che 1 campioni dei football centro-meridionale potevano tener testa bile più agguerrite squadre del Nord, e spelare, se non nella vittoria, in una buona aftermazione. che frenasse, almeno per ora, le critiche a cui è fatto segno il nuovo ordinamento calcistico italiano. Ai rilievi dei giornali i diligenti settentrionali sull'ultima partita rispondevano i giornali romani nei giorni scorsi che il campo più ristretto, il fondo più duro ed U fatto di giuocare tra. gli applausi del proprio pubblico avrebbero iornito all'Alba lo spunto per rendere dura la vittoria degli avversari ed acquistare il diritto di entrare a fronte alla nella Divisione Nazionale. Tutte le speranze fiorite nella vigilia., in base ad induzioni di innegabile valore teorico, sono crollate allo Stadio, liti dalle prime battute si è sentito che la differenza di classe tra le due antagoniste era troppo forte perchè potesse venire colmala con il coraggio e con l'entusiasmo. Alba era priva anche ieri di Corbion e di Bucovi, ma ri giuoco che essa ha svolto e staio talmente primitivo nelle sue concezioni tse pure una concezione era possibile vedervi! che la presenza dei due giuocatori ditlicilmente avrebbe colmato il distacco che separava i romani dai torinesi. Ciò che manca ai primi è uppunto il giuoco di squadra, quello che permette di vedere nella partila non un susseguirsi di occasioni impreviste che sorgono nell'orgasmo della lotta, e che appunto per ciò difficilmente si possono sfruttare, ma una serie di occasioni che trovano un team eddestrato a provocarle e ad approfittarnePiombare tutti su una palla e senza dubbio un'ottima cosa quando si tratta di imbottigliare in una mischia confusa di uomini i'atìacco avversario, impedendogli di « lavorare » con il suo ritmo consueto, ma non è semine la lattica migliore. Non per la difesa, perchè basta ad atleti rotti a tutte le astuzie spostare improvvisamente il giuoco per rovesciare la lotta sul lato che per forza si lascia scoperto, e non per l'attacco, perchè 60 accade di respingere lontano la palla non Vi è nessuno che possa raccoglierla e impegnare seriamente le estreme linee difensive bv\ersi!no. che hanno tutto il tempo di piazzarsi e di aspettare il pallone a pie termo, ■mentre gli attaccanti romani l'inseguono per .lutto ti campo. Finche il foot-ball sarà giuoco di squadra, non di Individui, il senso della posizione v la padronanza del pallone saranno assai più rilevanti coenlcicuti di vittoria che non la ioga ed il coraggio, e la tecnica ivai-rà più della passione perchè il goal è frutto il più delie volte dì maestria stilistica che di fortunosa improvvisazione. Per [questo l'Alba ha perduto ieri con punteggio tosi grave. Eppure non sono mancati i giuocatori abili. Eppure i terzini non si sono sbandati davanti all'insidia sempre pronta, aJla l'orza tempie crescente dell'attacco torinese, e pure gli halves hanno tenuto costantemente il loro posto, eppure i forwards hanno puntalo pili | volte sul goal avversario ma il valore indi- yiduale di Mai-tei e di Bianchi e la volonte rosila di alcuni tra i loro compagni non hanno servito ad opporre al finissimo giuoco di (.quadra dei torinesi un qualunque giuoco idi squadra anche se meno penetrante, perchè pochi uomini vaganti per il campo con la preoccupazione ili respingere il pallone itìal loro terreno e di impossessarsene dure-, volmentc e fruttuosamente nel terreno av versarlo, nulla possono contro un team che affronta iu lotta con sicura coscienza e alza tra la propria rete e l'attacco avversario una muraglia granitica. Poteva è vero l'Alba salvare l'onore della giornata al 41. o minuto della ripresa quando Fosaneili e Maneschi si 60no trovati a ridosso del goal torinese avendo davanti a sè Rosetta e Combi, ee Degni non fosse stato allontanato dal campo dal suo trainar e se i due forwards bianco-verdi non si fossero attardati in un palleggio inutile. Combi difficilmente avrebbe •potuto impedire il goal. E' bastato un attimo idi esitazione dei romani perchè Rosetta ponesse piombare su loro e salvare disperatamente in corner. Poteva l'Alba diminuire lo 'ecoore del punti ove Ricci non avesse commesso due volte l'imprudenza di abbandonare la rete per muovere incontro agli avversari. Sarebbe occorso però non limitarsi a respingere la palla, allontanando momentaneamente la pressione juvemtlna, ma bloccarla e impedire ai torinesi di impadronir6ene e segnare a goal scoperto. 1, Differenza manifesta Ma se amebe Ricci non avesse commesso terrori, ee anche Fasanelii e Maneschi non avessero dato tempo a Rosetta di rompere una situazione assai critica, l'Alba avrebbe pur dovuto insaccare almeno tre goale uno Sei quali, l'ultimo della giornata è stato frutto di una smagliante azione offensiva. E per una squadra Insaccare tre goals sul proprio campo, sorretta daHUncitamento del proprio pubblico sospinta alla lotta da un innegabile suggestivo desiderio di rivincita iè un 6egno di inferiorità che non ammette attenuanti. Ho voluto di proposito insistere sul giuoco dell'Alba perchè quanto ho scritto finora serve a chiarire anche il giuoco torinese che non è stato brillantissimo soprattutto perchè crsdo che potesse non essere brillante una squadra che è nell'agone dalla prima domenica di ottobre. 1 giuocatori sono stanclù di combattere -ed hanno affrontato la partita con la persuasione di vincere da gran signori 6enza ricorrere alle più sottili risorse della loro perizia consumata. Perciò 66 l'attacco he marciato per quasi tutto il match con quattro uomini perchè tVoJack ha preferito servire- di collegamento tra la seconda e la prima linea, la ricchezza dei goals raccolti lo pone al sicuro da ogni critica. In compenso le linee retrostanti hanno dato egregia prova della loro valentia. Due nomini si sono imposti alla ammirazione dttJta foila; Viola per l'intelligente lavoro di intercettamento e di passaggi e per la sicurezza nel giuoco di testa; e Rosetta fche ha spazzato il campo con sicurezza eccezionale le poche volte che i romani si 6ono fatti minacciosi. Irruente Meneghetti nel frenare le discese di Zivoli e di Maneschi; sicuro è parso Allemandi e quasi sempre felice nei rimandi. Combi pochissimo impegnato Ei è salvato bene nel secondo tempo da alcuni tiri insidiosi quantunque in precedenza lesse stato duramente colpito al braccio. Ci6 premesso i facile descrivere le vicende Bilia pcrtita. Si inisla dopo le ore il allo Pastore, Hinzer e Torrioni. L'Alba ha opposto- Ricci, iMaitei e Bianchi, novità, Torti e Delle Fratte, Loprete, Fasauelli, Degni, Maneschi e Zivoll. La partita stadio nazionale, pieno ancora di sol?, sotto ìa direzione dell'arbitro Gain a. La Juventus Mia sostituito soltanto Grabbi con MeiwgnotM. della squadra che giuoco a Milano «d ha messo in campo: Coinbi, Rotella, Allcinanill, Mencghetfi, Vioia, Bigatto, Munerati, yojacV I romani godono del favore del campo e puntano subito all'attacco. Formati, beiltflciano cii un calcio di punizione e pare debbano impegnare la difei-j. avversaria, ma Nicla libera. 1 torinesi prendono imn.rdiatainentc il sopravvento. Al settimo minuto Votiteli scende minaccioso, eviia gli avversari e passa il pallone al c-i:i1ro; Bianchi esita un momento: ne approfitta Pastore ter calciare raso terra e sellare il primo f;''n]s. Lo smacco non abbatte i romani, i quali tentano il pareggio, ma non vi riescono nè al 19.0 minuto nè ci ?8.o; la puma ulta l>ereltè 7.ivoii calcia aito e la seconda ter che Loprete manda .-1 pallone a iato del goal. Nella rimessa in giunco l'attacco tori nese insiste nuovamente sotto la pomi di Iticci, il quale si libera molto bene da una puntata in avanti di Torriani uscendo dal goal e cogliendo la palla al volo. Ma non riesce a impedire al 44.0 minutò che la ,lureutus segni il secondo goni della giornata, nuovamente per merito di Pastore, dopo un rapido palleggio Munerati, Pastoie, Hinzer. Nella ripresa si accentua il predominio torinese anche perchè dopo pochi minuti il romano Degni, che abitualmente giuoca al centro della seconda linea, essendosi trovato a disagio al centro con Berti e di fronte al rifiuto ottenuto ha preferito lasciare il campo. Cosi l'attacco romano si è ridotto a quattro uomini, il che ha contribuito ad aumentare la confusione della prima linea. Perciò al lS.o minuto Pastore può segnare il terzo goal dopo avete avuto il pallone da Munerati. Al 42.o minuto l'Alba subisce un altro goal, il quarto della giornata; il pallone è portato in linea dall'attacco Juventino: Ricci esce dalla porta e tenta di afferrarlo ma non gli riesce che a respingerlo. Il pallone è ribaltino e Matte! nella speranza di poterlo salvare piomba sul goal vuoto ma segna il 4.o goal per la squadra avversarla. Un minuto dopo il predominio torinese culmina nel quinto goal. Ricci esce e si butta in plongeone respinge. Hirtzer velocissimo passa a Munerati. il quale raccoglie il pallone e con un colpo di testa lo manda a finire nella rete. La folla lascia il campo avvilita in preda alla delusione e commentando la sfortuna che ha colpito ì romani. Ma sfortuna soltanto, onestamente, non si può dire che ci sia stata- ~ __„. „. G. STOLFI.

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