Svizzera e Sovieti

Svizzera e Sovieti Svizzera e Sovieti Storia di un conflitto lEervlzlo special- della «Stampa*! Gi Ginevra, 20, notte. Sotto questi titoli, un « Veridicus » pubblica, — e il suo editore parigino Delpeuch diffonde largamente negli ambienti internazionali diplomatici o giornalistici, — Una fiera requisitoria contro il Consiglio federale svizzero. Non è necessario essere molto addentro aille segrete cose della politica internazionale, per comprendere «he questa pubblicazione esce dall'Ambasciata, sovietica di Parigi, ma ciò che conferisce un sapore particolare a questo pamphlet è il fatto che ha una prefazione di ben quarant'una pagine, firmata da Mattilias Morhardt, che .vanta la qualità di ex-segreta.rio generale della Lega dei diritti dell'uomo e quella attuale di presidente della Società di studi idocumentari e critici sulla guerra. Lo scrittone svizzero-francese rifa la storta del conflitto tra Berna e Mosca, riprendendolo dalle sue origini, che risalgono al 1918, al domani dell'armistizio. Poi viene all'assassinio di Vorowski. Questi aveva un passaporto diplomatico rilasciatogli dalla Legazione svizzera presso il Quirinale, ma la sua posizione a Losanna era piuttosto speciale, poiché gli Alleati non lo consideravano più come .invitato, non avendo voluto la Russia firmare il Concordato relativo al regime degli Stretti. Per questa ragione il Consiglio Federale rifiutò di concedere il passaporto diplomatico al corriere dei Sovieti che doveva assicurare le relazioni tra Losanna e Mosca, via Berlino. 11 Morhardt accusa il Consiglio Federale di aver provocato, con questo incidente, una violenta commozione nel. l'opinione pubblica, determinando così la formazione di un ambiente favorevole per la premeditazione e l'organizzazione del delitto Conrad! In realtà, ai primi del maggio 1923, sii ebbe nella stampa svizzera, ma speciailmente in quella losannese e ginevrina, una violenta campagna antibolscevica, e una delegazione della « Lega Nazionale » (una organizzazione a tendenze nazionaliste) si recò all'albergo Savoye per intimare alla delegazione russa di allontanarsi dal territorio svizzero. Tre giorni dopo, la sera del 10 maggio, giorno dell'Ascensione, Conrad i, — uno svizzero nato a Pietrogrado — sorprendeva Vorowsky mentre pranzava insieme con due dei suoNCOllaboratori: Arens e Divilkowsky, lo abbatteva con una rivoltellata e feriva gli altri due.. Il Morhardt eleva contro 11 Consiglio Federale l'accusa di aver favorito l'assassinio, per non aver preso, ne fatto prendere dalla polizia di Losanna, nessuna misura di protezione a favore della delegazione russa, neanche dopo che la manifestazione della Lega Nazionale metteva in rilievo i pericoli che la delegazione stessa correva. Il Morhardt prosegue insistendo nell'accusa che iJ Consiglio Federale è in gran parte responsabile dell' assoluzione di Conradi, e del suo complice Polounine, sia per il modo con cui ha fatto presentare le condoglianze alla Signora Vorowsky, sia per non aver deferito l'assassino alla giustizia federale, lasciandolo giudicare dal tribunale cantonale, e cioè in un ambiente fiera-mente ostile al governo dei Sovieti, aia per aver fornito certi documenti alla difesa. H Morhardt, nel fare la critica deJ proEesso di Losanna, accusa il presidente di aver permesso che la difesa facesse :1 processo al bolscevismo e di aver tollerato che Vorow6ky fosse ingiuriato e attacca persino il procuratore generale per i suoi «strani procedimenti n. Questa parte della requisitoria il Morhardt così la riassume: '« Eccoci dunque in presenza di un grunpo di fatti indiscutibili ed indiscussi. Essi 6ono: « a) il fatto che il Governo svizzero, rifiutando di vistare il passaporto del corriere diplomatico russo, ha preso partito nel confilo insorto tra il SesTetariato di una Confp-enza internazionale e il Governo sovietico; 4) il fatto che questa inferenza ha fatto ■•"e a Losanna una atmosfera favorevole ; premeditazione ed all'esecuzione dell'ass rollio di Vorowsky ; « e) il 'fatto che il Confidilo federale ha trinstitìcato In polizia losannese di aver lasciato senza protezione la persona minacciata di Vorowsky; ■ d) il fatto che il Consiglio federale ha voluto considerare il delitto di Conradi come un atto di vendetta individuale ; • 6) il fatto che il Consiglio federale ha rifiutato di esprimere il suo rincrescimento al Governo sovietico ». Ciò posto il Morhardt riproduce le note diplomatiche che si sono scambiate tra Berna e Mosca e accusa il Consiglio Federale di non aver dato alla Russia le dovute soddisfazioni, come dovettero darle la Grecia dopo l'assassinio di Janina, e l'Egitto, dopo l'omicidio del sirdar Lee Stack. L'ultima parte dell'opuscolo è dedicata ai negoziati che si sono svolti nel gennaio e nel febbraio di quest'anno, — mediatrice la Francia. I fatti, recentissimi, sono noti a tutti. La Società delle Nazioni aveva invitato la Russia a partecipare alla Conferenza internazionale del disarmo che deve riunirsi prossimamente a Ginevra : la Russia accettò l'invito, eccependo però di non poter mandare 1 snoi delegati in Isvizzera, dove la loro vita non era sicura. La Francia cercò di rimuovere l'ostacolo; ma le trattative, laboriosissime, fallirono e poiché la Società delle Nazioni, il 18 marzo, confermò Ginevra quale sede della Conferenza, Cicerin scrisse una nota in cui riafferma tutte le sue accuse contro il Governo svizzero, insinua che la Società delle Nazioni, escludendo di fatto l'Unione delle Repubbliche Sovietiche, prosegue lo scopo ben determinato di provocare il fallimento della Conferenza Come si vede, l'opuscolo Morhardt non reca al dibattito relativo al conflitto russo, elvetico nessuna nuova circostanza, se non forse il fatto che. per la prima volta, tutti i Qriffs dei bolscevichi contro Berna sono presentati al pubblico organicamente esposti. Ma una pubblicazione di questo genere, è sempre un fatto politico, cioè un gesto che si propone di raggiungere un risultato preciso e immediato. Che '•osa si propone il Governo di Mosca con questa requisitoria contro il Consiglio Federale, ch'esso ha fatto redigere da un « quasi » cittadino svizzero ? Non lo muove certo la speranza di sollevare l'opinione pubblica elvetica contro il Governo federale: lo strumento è troppo inadeguato all'impresa. Ed allora ? Si tratta di una difesa nei riguardi dell'opinione mondiale, al momento in cui sta per aprirsi la Conferenza dn disarmo? Forse. Ma se 6i pon mente che l'ultimo documento accolto nel pamphlet è precisamente la lettera di Cicerin eh» cerca di togliere a priori qualsiasi possibilità di successo alla Conferenza del disarmo, vien latto di supporre che vi è in questa pubblicazione una mossa contro la Società delle Nazioni, la cui opera la Russia ha sempre cercato di svalutare A mene però che non si Imiti di un gesto per « uso interno » : numerosi, infatti, sono in Russia coloro che disapprovano la politica di Cicerin e forse piova al gran capo della diplomazia sovietica che uno straniero, un neutrale, dimostri i torti del Consiglio federale e.valorizzi le ragioni che giustificano la condotta del diplomai icò bolscevico. . Solo lo sviluppo ulteriore delle polemiche » cui darà luogo l'opuscolo Morhardt ci -, 'ra dire quale di queste varie ipotesi e .i vera.

Persone citate: Arens, Savoye, Stack