Caccia e cacciatori

Caccia e cacciatoriCaccia e cacciatori L'inìzio della nuova annata - La prima giornata ha dato risultato modesto - Una fiorente associazione piemontese. L'apertura della caccia ha dato quei risultati che era lecito prevedere per la scarsità del nostro (patrimonio cinegetico e per il cattivo tempo che non ha favorito le nidiate, l-'ugiaiii e pernici, nella totalità dèi casi, sono in ritardo di un buon mese e le quaglie quasi non hanno nidificato. Vane quindi lo speranze di coloro che fidandosi sulle solite voci dei bene informati, davano la stagione 1926 come eccezionale per questa selvaggina migratoria. Non è. a ventiquattro ore dall'apertura della caccia die si può con esattezza riferire di essa; purtuttaviu dai primi cacciatori ritornati in città si può asserire con unti certa sicurezza che. le quaglie sono mancate completamente o quasi nelle pianure di Strambino, di San Maurizio, di Cherasco, di Carmagnola, di Garignano, del Biellese. Pochissimi i cacciatori che ne hanno incarnierate 6; eccezionali i carnieri di una dozzina. Helatlvamente migliori le notizie clic giungono dall'Alessandrino e dall'Astigiano. Buona caccia avrebbero invece fatto coloro che hanno battuto certe zone collinose del Monferrato. In genere, specie nelle regioni in cui esistono sezioni della « Selva » notevole abbondanza di nidiate di pernici, ma di uno sviluppo inferiore al medio. Molte sono state risparmiate ma non poche 6ono cadute sotto i colpi di cacciatori poco scrupolosi. Anche le lepri ricominciano a comparire in certe nostre campagne da cui erano quasi completamente scomparse. Se la selvaggina non era abbondante, il numero dei cucciatoti sparsi per la campagna era invece sbalordilivo. Da ogni siepe, da ogni campo di granturco sbucavano frotte di nenibrottiani. T*i eco non faceva che riportare i violenti richiami ai cani ed il loro guaire. gli strepiti delie calorose discussioni per la • condottai' di caccia, di imprecazioni rumorose contro tutti e contro nessuno, ed nncìio il rumore di qualche sparo scg.iito quasi sempre da... « sfoghi » più o meno classici! Segno che non tutti i colpi andavano al bersaglio. Si sarebbe detto che certi cacciatori avessero lo scopo di mettere in guardia la selvaggina. Vi è un buon Pio andie per essa! Migliori i risultati ottenuti dalle «vecchie volpi », che hanno abbandonato la quagliaper cacciare lungo i confini delle numerosa e (ben fornite riserve di caccia. Lo « vecchie volpi 7,, a dire il vero, erano però in numero un poco esagerato! Si può dire che la massima parte della selvaggina che aveva preso il cattivo vezzo di varcare i sacri confini, non p è più rientrata. A Pollenzo ed a Cherasco pareechie comitive hanno ucciso dai sci ai dieci capi na fagiani e lepri. Anche attorno a Racconigi, Stupinigi, La Mandria si sarebbero ottenuti dei notevoli successi. Il fagiano e": in ritardo, già lo abbiamo dot. to In nessuna riserva si e cacciato ieri. totalità di esso ha rinvialo l'apertura ira il 10 od il SO .settembre. Sarebbe stata cosa veramenie ottima se l'inizio dell'arino venatorie l'osse stato ritardato di almeno 15 giorni. In complesso « apertura », por la totalità dei cacciatori, poco soddisfacente e pochissimo lavoro per lo guardie daziarie. Nei primi giorni di caccia i cacciatori pagano voJontieri la. loro tangente al Comune e ne conservano gelosamente ]a ricevuta come prova della loro abilita venatoria. In media, su dieci cacciatori che rientravano a 'l'orino, solo duo potevano ostensibilmente " con certa superbia faro la lorn brava denuncia od avviarsi all'apposito ufficio. E forse alunni di questi erano dei volontari sovventori de'le gabello comunali, perché per quel benedetto affare della ricevuta davano pesi iperbolici ai inciti capi di selvaggina sperduti nello ampie tasche o nei capaci carnieri. LA SELVA [ primi coi|i: sono stati sparali: fortunati ed illusi già si ritrovano nei crocchi a narrare delle loro fortune e delle loro disillusioni. In genere l'apertura di caccia è stata per la totalità, o quasi, dei cacciatori fonie di amarezze. Im quaglio che dovevano trovarsi in grandissimo numero hanno, in molte regioni, fatto... cilecca. Si sono invece notate e 111 unti certa abbondanza perinei e lepri. Il rilevare nelle nostre terre, il cui patrimonio cinegetico è ridotto agli osi remi, notevole abbondanza di certa selvaggina è un latto che esce dal nonnaie; occorro cercarne le cause. Il merito quasi esclusivo di questa provvidenziale ripresa, sia pure a scartamento ridotto, risale ad una nostra benemerita Società: La Selva, Ifnianc cacciatori di Torino e provincia per il ripopolamento e la protezione della selvaggina •. L'Unione, che fi ligia alla sua divisa « ripopolamento e protezione », fondata nel 1904 da un volonteroso od entusiastico gruppo cii appassionati è stata nei suoi primi anni di vita assai fiorente. La grande guerra, alla quale parteciparono quasi tutti i suoi soci, ridusse all'estremo le sue file, ti pochi rimasti, fedeli alla consegua avuta, mantennero in vita a costo di gravi sacrifici morali 0 materiali la loro società. L'attività delia Selva divenne subito notevolissima nell'iaimediato dopo guerra. 1 soci atiTnentarono di numero, le sezioni si moltiplicarono, le lineiate dj selvaggina si fecero più ricche. Attualmente le sezioni sono 38 od i soci raggi tìngeranno presto i 3000. Scopi dell'Associazione, cmincniemeiife apolitica ed alla quale appartengono le più svariato categorie di persone, sono quelli di provvedere al ri: poiamento della selvaggina, alia sorve¬ glianza nella osservanza elolla legge sulla caccia. Al raggiungimento del primo scopo ha provveduto quesf anno acquistando all'osterò a prezzi favolosi (U 3tX) por lepre e L. 150 per coppia di starne) quaranta lepri e :!40 starne. Alla sorveglianza provvede sia incitando ad esercitarla gli agenti della forza pubblica o dei corpi autorizzati al quali assegna, premi in denaro ogni qualvolta elevano contravvenzioni seguite da condanne, sia a mezzo dei suoi quaranta agenti giurati c volontari scelti fra i soci. Questi in brevissimo tempo hanno elevato 5(1 contravvenzioni, . die rappresentano gli 8/10 di tutte quello fatte nel circondario di 'l'orino. La Selva è ila più fòrte, numericamente ed economicamente, associazione del Piemonte ed e fra le più forti e meglio organizzate d'Italia. .Nello scorso mino, le venne assegnato con onorifica motivazione. un premio di lire scoi) dal Ministero di Agricoltura, li concorso si rinnova quest'anno. La nostra Unione e ormai classificata fra le primissime oerchè nessuna Associazione d'Italia ha fatto una lanciata di ' selvaggina quale quella de La Selva e nessuna associazione ha devaio, a mezzo dolile suo guardie, K»f« contravvenzioni, seguite da condanno. Nel marzo scorso, sapendo come molti cacciatori approfittassero del permesso eli caccia agli acquatici od alle beccacce, por uccidere anche altra selvaggina, d'accordo e in unione alla Milizia Nazionale, ha esercitato- attivo servizio di vigilanza allo stazioni, accertando una decina di contravvenzioni. Queste furono numerose in giugno in Valle Soana, .in vallo dell'Orco e in quel di Cllieri, dove si eletcneva selvaggina in tempo di caccia proibita per servirsene di richiamo. L'Unione è inscritta nel registro delle associazioni presso il Ministero e, come tale, può costituirsi Parie Civile — more paupericm — nei giudizi penali, per contravvenzioni alle leggi sulla caccia, diritto di cui si serve anche per evitare che gli agenti scopritori siano lasciali in balia delle furbe trovate dei di. tensori. La Selva svolgo anche una attiva propaganda per ottenere una migliore educazione cinegetica. Pubblica manifesti e noie che distribuisce larghtesiinamente in tutu i centri della sua giurisdizione. Tiene a cura dei suoi soci numerose conferenze nello sedi delle singole sezioni e nelle località in cui si presenta l'opportunità di crearne dede nuove. In queste riunioni, oltreché della necessità di organizzazione, si tarla del doveri degli onesti cacciatori e della popolazione in genere nei rapporti della protezione della selvaggina. I volani! erosi e bene-meriti dirigenti della Selva staiimo svolgendo le pratiche necessarie per la creazione di urna bandita di rifugio e ripopolamento. Per essa, malgrado ie generose offerte gratuite di terreno, permangono a superare gravi difficoltà di ordine finanziario. La Società spera die venga resa obbligatoria l'associazione a tutti coloro die sono muniti di permesso di caccia e che si addivenga alla costituzione di un grande Eni a provinciale. 11 problema cinegetico farebbe cosi un gran passo avanti Onesta benemerita società, di cui 6 precidente attivissimo ed entusiasta l'avv. cav. Omero Agostini, come la grande maggioranza delle società d-d!;i provincia (Snsa, Pinerolo, Tono Pellico. Chtv'asso, Carmagnola, Praigclato, Glaveno, Ciiorgnè, ecc.) e iscritta alla Federazione provinciale torinese, retta, come f> noto, dallo stesso «w. Agostini. Abbiamo voluto, approfittando dell'attualità cinegetica, richiamare l'attenzione su questa associazione dio, lottando con fede e volontà raccogliendo spesso amarezze, ma mai disarmando nella lotla che le muovono cacciatori disonesti e bracconieri, svolge un'opera veramente meritoria ed uiiic per il nostro povero patrimonio cinegetico. E' necessario ancora ;r-'g:ungere die f.u Silva sopperisce olle ingenti spèse delle lanciato, dei proni! agli agenti 0 defla propaganda, prelevando i fondi dalle qur.ie dei stioi soci, aprendo nel suo seno speciali sottoscrizioni ed organizzando, sempre nella sua famiglia, gare «li tiro. G. L. DELLE ANI.

Persone citate: Agostini, La Selva, Omero Agostini, Silva, Tono Pellico