Perchè la vita è cara

Perchè la vita è cara Perchè la vita è cara Con questo titolo —die in questi momenti è molto suggestivo ed invitante — Mario Viana ha leste pubblicato, per i tipi del.a Casa editrici; Gobetti, un volumetto nel quale indaga le ragioni profonde e generali del tormentoso aumentare del costo della vita. In realtà, perù, l'autore si limita a combattere con appassionato vigore la tendenza protezionistica che in quasi tutti gli Stati di Europa, dopo la guerra, è riuscita a riprendere il sopravvento, distruggendo, pezzo per pezzo, tutte le faticose conquiste che con assidua pazienza il liberismo era riuscito ad ottenere. La passione ohe il Viana porta nella discussione è tanta che lo trascina anche avi eccessività verbali, come quella, ad esempio, che lo induce ad intitolare il primo capitolo così: a 11 protezionismo causa di tutti 1 mali che affliggono l'umanità», 11 che appare leggermente esagerato... Ma, pur atraverso a questa parziale, intermittente, uniateralità di visiono, è giusto riconoscere chi! l'autore in molti punti dell'argomento tratato vede giusto e chiaro. Vede giusto quando afferma che il protezionismo devia il capitale dalle imprese redditizie e quando rileva che ne', nostro paese vi sono delle industrie che non avendo alcuna ragione — o troppo scarse ragioni — di vita, traggono i mezzi artificiosi '.Iella oro esistenza sottraendo linfa vitale ad altre attività nazionali e danneggiando perciò le altre industrie e tutti i consumatori in genere. Il bilancio fallimentare degli impiegati e degli operai Esaminando, in apposito capitolo, lo conseguenze del protezionismo, l'autore, dono aver constatato come il protezionismo rincari la vita, faccia alimentare i costi di produzione, cagioni una diminuzione delle esportazioni e provochi, di conseguenza, l'aumento delle importazioni, riporta dal « Conto riassuntivo del Tesoro » pubblicato dal Ministero 'delle Finanze, i numeri indici del costo della vita, per dimostrare come i provvedimenti protezionistici adottati, dopo il 1931, da quasi tutti i paesi del mondo abbiano determinato una rapida generale risalita dot prezzi. E ner darne una dimostrazione • pratica, pubblica il bilancio di una famiglia di un modesto impiegato — che e poi, in genere, ugnale a quello delle famiglie operaie, o almeno, della grande maggioranza di osse — per mettere in evidenza il costante e crescente «deficit» di esso. Infntti, contro una entrata di lire 895,55 mensili, lo spese — rigorosamente contenute entro limiti che rasentano l'indigenza — ascendono a lire 10GH 50, con uno sbilancio passivo, dunque, di lire 164,95. E l'autore calcola che, in regime libero, questo impiegato potrebbe viver bene con circa POI) lire al mese. Il Viana cita l'esempio del conte di Cavour «hi cui politica, doganale liberista, derivata dalla grande scuola di Manchester, ha 'dato al Piemonte la floridezza ». e ricorda come ancora nel 1S70 l'Italia esportasse più che non importasse, mentre nel 19-» ri fu uno sbilancio di oltre 5 miliardi a nostro sfavore. Xcl volume sono pure riporate alcune tabelle dalle quali appare come nel 10°1 ci siano piovati i dazi doganali in misura che per talune « voci » raggiunse perfino il 182 %. L'autore ritiene ed afferma che: «il problema della pace è dunque dipendente da queilo della prosperità economica ed u un problema di equilibrio internazionale. 11 benessere reciproco delle Nozioni evita le rivolte, la decadenza ilei popoli, le guerre di conquista, l'or ristabilire questo equilibrio compromesso — onde sollevare le angustie dell ordine economico dei popoli — occorre sostituire, aita lotta economica, una collaborazione tra le nazioni europee. La ricostruzione e la prosperità europea — condizioni assolutamente indispensabili per una pace sicura e durevole — non sono possibili che sulla base economica ». L'ultimo capitolo del libro è dedicato al problema delle ■ Materie prime e mercato mondiale ». A questo proposito vengono ciate le parole dell'ex-imnistro Schanzer, il quale ha sci'ito: « I conflitti moderni si manifestano essenzialmente come conflitti economici. Sono soprattutto le rivalità noi campo della produzione e le aspre lolle per la conquista dei mercati mondiali, in relazione alte necessità demografiche che nei tetani nostri spingono i popoli alle guerre. 11 conflito fra l'Austria e la Serbia non si sarebbe rasformato in un conflitto mondiale se non fosse esistito il tremendo antagonismo economico fra la Germania e l'Inghilterra. Vi cono dei paesi die mentre debbono nutrire una densissima popolazione hanno scarso erritorio e difettano di materie primo per la produzione ». Chi non ravvisa l'Italia in questo abbozzo di ritrailo? Le cause concomitanti Questa è l'opera dd Viana, abbastanza completa, nei ristretti limiti in cui è stata, oivdiaiuo volutamente, contenuta, lì più- non apprendendoci nulla cii nuovo, e opera lodevole in quanto rimette dinanzi all'attenzione del pubblico alcuni aspetti del problema dei caro viveri, clic sono lasciati tioppo spesso n ombra, sia per i poderosi interessi che st avvantaggiano di questa semi-oscurità, sia per le troppo facli oblivioni dd grosso pub- b Ma l'intero libro non si occupa che di quegli _ *:a pur gravissimi 0 vastissimi — problèmi, che involgono questioni d'aita portala intemazionale e' che riguardano intimamente il giuoco di altalena che nel mondo et svolge ira contrastanti interessi di larghissime classi sociali le (piali, alternandosi al poere, riescono volta a volta, ad imporre particolari punti di vista in rapporto alla polìtica doganale. Ora il titolo dea volume faceva sperare in una trattazione, se anche memo prorottila, più ampia e meno incompleta. « La vita 0 cara» non solo per le strettoie del protezionismo, imi anche per una foha di malsani speculazioni che sul mercato riescono a malvagiamente perfezionare, allargare e completare ali dietti del proteziomsano. Vi e tutta una cerio di fenomeni di patologia economica che inquinano i mercati eli trasformano in campi di preda per i senza scrupoli. He pur si giùngesse a demolire — e sarà mpresa difficilissima e che forse costerà doori crudeli — tutte io artificiose soprooti'iituire del proi-pziumsino, rimarrebbero imi sempre altre gravi cause non meno artfficio-i ed eliminabili di perturbamento dei mercati. 11 costo il-Ua vita non scenderà ai suoi limiti naturali fino a die non scompariranno è lo protezioni arnitrarie e vessatorie e tutti i parassitami dd mercato. per mantenere questi in vita e perchè siano lavdaii ni intubati, hanm. operalo e corano tuttora pressioni gigantesche piovenienti da colossali coalizioni dinteressi 11e'-ii;'mi. Una saggia- politica dei consumi, che badasse soltanto e veramente oli interesse della generalità potrebbe recare un non piccolo sollievo alle angustie dei consuma tiri e, in defUutiva, dei produttori. Ma gli ostecoli elio si erigono davanti a chi accenni a ncamminane! per questa via sono tali e ian. e hanno cosi vasto e profonde interferenze n tutte le attività d'ogni Paese che 1 esperi, mento o non venne neppur tentato 0 venne abbandonalo quasi subito. Olii stessi modesti particolari dall'approvi g-ionainento dei mercati, le più umili operazioni normali di rifornimento sono siate oggetto, da parte degli speculatori, di infinie incrostazioni parassitarie e predaci, che bastano esse 60lle ad alterare, in misura considerevole ed in. senso peggiorativo, il normale svolgimento degli scambi. E non partiamo dei sistemi antiquali, antieeouomtlci, irrazionali con i quali avviene il rifornimento del mercati delle derrate alimentari. Si aprirebbe qui un altro vastissimo campo di utili riforme per uno spirito di aroveggente ed energico che si prononessodi spazzare via riso-Iutamenie dai nostri mercati i metodi antidiluviani le superfetazioni artificiose c maliziose che producon< il rincaro dei prodotti, i parassiti che inicstano ogni luogo e materia di scambio, fruppinendosi fra jl consumo 0 la produzione, eho non esitano a ricorrere ad artifizi talvolta criminosi pur •!'! assicurare a 60 su-: ■;. ed al coitipari indispensabili, l'Indebito lucro eccessi¬ vo, spremuto dai dolori e dalle privazioni del prossimo. E sarebbe perciò necessario, ed è augurabile, che, pur non tralasciando di trattare i problemi d'alta politica economica ìnlcrnazdouaCe, tutti coloro che sentono la vergogna ed il danno di questo ingiusto ed esasperante stailo di cose, si unissero in una santa crociata per combattere ed eliminare — nei limiti delle possibilità umane — queste cause accessorie e concomitanti del caro vita, per restituire ail commercio ed alla produzione j loro genuini caratteri, senza intromissioni frodolente, e per ridare pace all'antimo dei consumatori taglieggiati in queste diverse maniere. L'unione di tutti i volenterosi, di tutti quelli che si preoccupano dell'avvenire, di timi quelli che un'alta idealità sospinge ad operare, non sarà superflua per combattere questa buona battaglia. L, E. tsppv

Persone citate: Cavour, Gobetti, Mario Viana, Schanzer, Viana

Luoghi citati: Austria, Europa, Germania, Inghilterra, Italia, Manchester, Piemonte, Serbia