L'ultima riunione della maggioranza del Comune di Milano

L'ultima riunione della maggioranza del Comune di Milano L'ultima riunione della maggioranza del Comune di Milano Le dimissioni -- L'imminente decreto di nomina del commissario on. Belloni -- Un titolo nobiliare al sen. Mangiabili? Milano, 12, nono. 11 sen. Mangiagalli tu ò incontrato staiiiìane, nel pvojirio gabinetto <U lavoro a Palazzo Marino, con l'ani lìclloni, c si è intrattenuto cou lui a colloquio. La convcisaziono è durata più tli mezz'ora, od alle 9,3">, allorclii; usci dal gabinetto del sindaco, l'onorevole ilei,oni apparve vi6ibilm'Ciitie COmMOSSÒ. L'on. Belloni provvide (minili ad informare l'on. Federzoiìi <lel colloquio avuto col sen. Mangiagalli. Interrogato dal Secolo, il sen. Mangiagalli ha detto clic durante la conversazione si ilii-i'ii^b sulla opportunità o meno eh convocarelli Consilio comunale, in quanto, ove tutta la maggioranza si fosse reca dimissionaria, la necessità di tale convocazione sarebbe venuta a mancare. « Io però avrei desiderato riunire il Consiglio per due ragioni : prima, perchè e la legge che lo vuole; poi ìier un motivo sentimentale, e cioè per dare ai cou=:glieri il mio saluto ed il mio ringraziamento i>er l'ODera da essi prestata, c per la loro leale oollaborazione coslaiueiiNnie offertami. Ho Berò inviato twlo mio saluto per lettera». Si è stabilito inwce che nei locali delia Federazione fascista, in via S. Raffaele, (>, 6i radunassero i consiglieri non solo del gruppo fascista, ma di tutta la maggioranza. Con le dimissioni della maggioranza consigliare si avranno i membri del Consiglio comunale dimissionari nella proporzione della metà più uno, il che, a norma di legge, impedisce al Consiglio stesso di funzionare. Ciò porterà alia emanazione, da parte dal prefetto, di un decreto che nominerà l'on. Bclloni Commissario prefettizio per la città di Milano, decreto che eviterà lo scioglimento del Consiglio. il sen. Mar.ffiagaHi si congeda La nomina dell'ori. Belloni a Commissario prefettizio sarà temporanea, in attesa di un decreto reafc, che ne stabilirà le 6ue dcnnitive e più ampie funzioni. La lettera che il poti. Mangiagalli ha diretto ai consiglieri della maggioranza è la seguente : « On. Signore, « i*el lasciare l'ufficio di sindaco, tenuto »er ouattro. anni in uno dei periodi più teroDastosi della vita italiana, oso dire, con vantaggio di Milano e della Patria, il mio pensiero si volge al Consiglio, clic fu sempre largo di cordiale appoggio all' Aram inistrazione da me presieduta, e porgo quindi a Lei, egregio consigliere, le mie fervide grazie e il mio cordiale saluto. . '« Con distinti doveri. >. « MangiagaZU ». Inoltre a. senatore Mangiagalli ha indi.'•••rtazato la seguente latiterà al Segretario generale del Comune, gr. uff. Pizzagalli: « Caro Pizzagalli» E' con vivo rincrescimento che lo mi separo da Lei, avendo in un lungo periodo di affettuosa dimestichezza, appreso con quanta lealtà, con quanto fervore, con quanta intelligenza Ella mi abbia dato la Sua preziosa collaborazione per l'o-pera volta a far grande Milano. « Le esprimo la mia memore riconoscenza e la mia cordiale amicizia. • Mangiagalli ». Co6i pure ha scritto ai segretari di riparto, all'ingegnere capo, al medico capo, al capo del servizio ganitario e al ragioniere capo in questi termini: « Pregiatissimo Signore, Nel quattro anni 'del mio sindacato, che segnano un periodo glorioso ma anche il più tempestoso per il nostro paese, ho avuto continue prove della Sua fedele e preziosa collaborazione ispirata sempre al desiderio di fare questa nostra cara MEano sempre più civile e sempre più grande. « Voglia' gradire l'espressione della mia memore gratitudine e i miei cordiali doveri e saluti ». Intanto si apprende ohe il Presidente del Consiglio ha inviato ieri una cordiale lettera autografa in risposta a quella a lui indirizzata dal sen. Mangiagalii. Il Popolo d'Italia dice che la lettera, redatta in termini caldi e affettuosi costituisce un riconoscimento dell'opera assidua ed instancabile svolta dal sen. Mangiagalli durante il lungo periodo della sua gestione amministrativa. La città condotterà Lo slesso'Popolo d'Italia pubblica un nuovo commento alla situazione con il titolo: «La città condotterà ». In esso è detto: « La girando Milano non è solo ima aspira/ione. E' una necessità. Vi sono nella vita d<wi popoli, delle città condoUicw. Militilo ó la prima città conflot.l.iera dell'Italia unitaria. Milano non e la città degli sbandamenti improvvisi. Vi e una chiese dirigente elio ha saputo essere all'altezza dei suoi compiti noi periodi più critici della storia nazionale. Nel periodo dall'intervento, essa ha dato la tonalità massima aiì'iniervejitismo. I iiiù grandi movimenti politici si sono forgiati a Milano. La città che può sembrare avere un carattere nordico, è invoco tipicanr'ivtc latina e fonde mirabilmente tutte li qualità regionali della nostra 6tirpe. « Governare Milano signJilca non perdere mai di vista la 6ua funzione nella vita nazionale. So Milano ha avuto il lSDcS, ha avuto poi, nel 190G, la grande Esposizione intemazionale che ha segnato la ripresa della nostra vita industriale e commerciale. Con la creazione della sua Università, ha voluto essere una città completa, anche noi campo degli studi e dello spirito. « A Milano non si può concepire la ordinaria- cmmina'sto'azinne. Nella vita di un popolo qualcuno bisogna che abbia il pesto più grande degli altri. Ad esempio il progetto del canale navigabile Milano-Venezia, era un progetto dogmo di Milano. I tecnici pa-sono scartarlo. Magioni di economia possono differirne e sconsigliarno .l'attuazione. Tuttavia l'idea ed il progetto sono degni di Milano, di questa edita che noti ha il mare e neanche i llumi sonanti come l'Adige, il Po. l'Arno <xl il Tevere. A Milano non si possono immogàinare le strade di 10 metri e le caso di una altezza come conigliere, bisogna preparare un piano regolatore che contempli la grande città, che deve raggiungere entro il secolo i due mil'ionl di abitanti. Questo devono comprendere gli amministratori dol Comune di Milano, tenendo presente la nuova forza morale, unitaria, la consistenza economica, il contributo che tutte le classi possono dare per fare di questa metropoli „un centro di vita civile e di sviluppi moderni. « Il Fascismo, che ha già riempito di se le regioni d'Italia, bisogna clic saturi di questa magnìfica visione, la vita e l'avvenire di Milano ». La riunione della maggioranza La riunione della' maggioranza alla sede della Federazione fascista si e poi svolta secondo il piano stabilito. Essa era al completo, come era stato annunziato. Presiedeva l'on. Ernesto Belloni, al quale 6. stata fatta una dimostrazione di simpatia. Dopo brevi dichiarazioni del Presidente stesso, fu approvato all'unanimità un ordine del giorno nel quale i consiglieri della maggioranza rassegnano le loro dimissioni. I consiglieri stessi si riunirono poscia in mossa a Palazzo Marino, ricevuti dall'ex-sindaco sen. Mangiagalli. L'on. Belloni ha portato al senatore Mangiagalli i ringraziamenti più fervidi di tutta la cittadinanza e del Governo nazionale per l'opera mirabile che egli ha spiegato a favore della nostra città. Il sen. Mangiagalli, assai commosso, ha risposto ringraziando tutti i suoi preziosi collaboratori, dicendosi 6icuro che sotto l'alta guida del fascismo e per la competenza e passione del nuovo commissario eletto per Milano la città ritrarrà anche per l'avvenire larghi benefici. A nome deiconsiglieri rispose al senatore Mangiagalli l'on. Dino Alfieri. II senatore Mangiagalli nel pomeriggio ha lasciato Milano per la sua villa di Premeno, dove è stato raggiunto stasera dall'on. Belloni e dall'on. Alfieri. Si preannunzia per domani un decreto del Prefetto, che in seguito alle dimissioni della maggioranza del consiglio nomina l'on. Belloni commissario prefettizio e ciò in attesa della sua nomina ad alto commissario o commissario straordinario. I giornali della sera raccolgono la voce che al senatore Mangiagalii verrà conferito un titolo nobiliare. La notizia perù merita conferma.