L'ABISSINIA

L'ABISSINIA L'ABISSINIA j » ferrovia sum. ! italiana non poi , ziun.-! nel 1919 dal Un editoriale del «Temps» e l'atteggiamento francese (Servizio speciale della « Starnila •) Parigi, 30, notte.. La stampai parigina si è finora mantenuta molto riservata nei propri commenti intorno al ricorso di Ras Tatari alla Lega delle Nazioni. Probabilmente per attenuare l'impressione che la diplomazia francese abbia avuto o abbia una parte nella mossa del Governo etiopico contro l'accordo anglo-italiano, gli osservatori politici degli organi più autorevoli si Utilitario a ricostruire i fatti, registrando con soddisfazione ii passo del Times dove viene attribuita al Foreign Office l'intenzione di non opporsi al deferimento della vertenza ai consesso di Ginevra L'Inghilterra e le aspirazioni italiane Vi demmo ieri sera il breve commento del Journal des Débals. Stasera, delia questione si occupa il Temps, nell'articolo di fondo. E la tattica adottata, per questo primo assaggio, dal foglio repubblicano consiste nel rilevao-o ohe intorno alle aspirazioni abissine dell'Italia, l'Inghilterra non avrebbe avuto sempre l'opinione benevola die ha, oggi. Oggi, i due Governi sembrano perfettamente d'accordo nel considerare che le concessioni attese dall'Etiopia non costituiscono nè' una menomazione della sovranità e indipendenza politica di quest'ultima nèuna violazione del trattato tripartito del 1906; ma pochi-anni addietro quale era in proposito il pensiero dell'Inghilterra? Giacché l'idea di uno scambiò di appoggi fra- i due Governi negli affari.del lago Tsana e della ferrovia somalo-eritrea non è una novità, ma. tu già oggetto- di studi durante le trattative di Londra dei 1919. Scrive il Temps: « Nella lettera di Sir Robert Graham a Mussolini (il noto documento del u-dicembre 1925) cè un pasìo molto interessante; quello in cui- è ricordato che nel novembre del 1919 i delegali italiani che si trovavano a Londra offrivano alilnghiltenra l'appoggio dell'Italia per quelfio die concerne il controllo delle acque del lago Tsana, a condizione che la acque oei Jago isana, a -™1 Brettagna appoggiasse la domanda ita H«]« relativa lilla, concessione (Iella ferrovia., \ < «alia - ora detto a quel!epoca - chiede , aita Gran Brettagna (come si rise.va pure il diritto di chiedere alla Francia) un influenza • economica esclusiva nell ovest dell Ktiopia e ; "afia i et alita del territorio che attraverserà la ferrovia summenzionata •. Questa offerta è essere presa in considera- dal Gabinetto britannico, «pria f-ipaliiHiitt: — è deito nella lettera dell'ambasciatore Graham — a causa delle forti obbiezioni che sollevava l'idea di permettere ad una potenza straniera di stabilire un genere qualsiasi di controlilo 6uile sorgenti del fiume, il ausile presenta una importanza cosi vitale per la prosperità u por l'esi.ìteuza deil'Iigitto n del Sudan ». Queste obbiezioni capitali dal punto di vista inglese; cadono por il fatto ilei lo relazioni di reciproci fiducia che oggi esistono tra Londra e Roma, e che dispongono il Gabinetto britannico ad estendete a tale questione il principio di aimichevolo cooperazione rivelatosi cosi prezioso in siltri casi. Tutlavia, quello che importa ritenere del precedente a elio ringhili terra ammette, nel 1926, la proposta italiana che nel 1319 aveva respinta, e che considera attualmente elio tale proposta non è in disaccordo col trattato del 1906 ». sldde La tesi di Ras Tafari E qui, facendosi interprete della tesi di Ras Tafari, il giornale continua: « Il Governo abissino è d'avviso che, mettendosi d'accordo fi a di esse per prestarsi uno scambievole appoggio, l'Inghilterra e l'Italia vegliano esercitare sull'Etiopia unsi tono pressione per indurla ad accettare le lo.- i domande. Se il Governo abissino comu ci .;• siila Lega deWe Nazioni le note che ha ric. ni.» Uaii'Iagltiltevra e dall'Italia, si è si.Jo «copo che l'Istituto intemazioiKile di Ginevra si renila conto so e?sc siano compatibili con l'Indipendenza dell'Etiopia, panico- larmenle por il pa-sso ove è detto che una parie di quell'Impero sarà riservata all'inlluenza economica di una potenza determinata » Ma, insistendo a bella posta sulle buone Intenzioni proclamate da Roma e da Londra, lo scrittore dell'articolo concludo: « Nondimeno, Sir Charles Bentick, ministro di Uran Brettagna ad Addis Abeba, comunicando la nota inglese a Ras Tafari Makonnen non manca di assicurarlo, d'ordine di Sir Austin. Chamberlain, dei sentimenti di co6tanto amicizia dell'Inghilterra per l'Abissinia; e il conte Colli, ministro d'Italia ad Addis Abeba, comunicandogli la nota italiana, assicura il reggente che non soltanto l'accordo anglo-italiano ha carattere esclusivamente economico e che non mira a ledere i diritti sovrani del Governo etiopico, ma che costiJuisce una nuova prova delle intenzioni amichevoli dell'Italia e dell'Inghilterra verso l'Impero, il quale resta « assolutamente libero di dire una risposta favorevole o sfavorevole alle domande di carattere economico che fossero ad esso presentale da ciascuno dei due Governi ». « Tali sono gli elementi della questione che il Consiglio delia Lega delle Nazioni può essere chiamato ad esaminare nel corso della sua sessione del mese di settembre, se il Governo abissino manterrà la sua protesta. Londra, si dice, non s'opporrà a un tale dibattito, ma Roma sembra provare qualche sorpresa per il passo del reggente etiopico. Siccome nessuno può avere interesse a complicare le cese, è permesso sperare che di qui al mese di settembre dei negoziati abilmente condotti dissipino ogni malinteso circa il carattere e la portata dell'accordo angio-italiano» Non occorre far rilevare come l'ultima frase dell'articolo citato contenga l'approvazione implicita delle diffidenze di Ras Tafari, e l'invito a Roma e a Londra a collocarsi sopra un terreno sul quale sarebbe facile, anche al primo venuto, mettere loro il bastone tra le ruote. Commenti romani Roma, 30 notte. Le ripercussioni della lettera di Ras^TafaiJ spingono taluni fogli fascisti a insistere net la polemica anti-societaria. Cesi il Tevere, accennando col suo editoriale alle funzioni della Società dello Nazioni e alla nota lette** di Rsis Tafari, scrive : » Un tempo la Francia — tanto per fare un esempio — era costretta a inviare armi • mumzioni e ufficiali istruttori qua e là, dove c'era da dare noia a una nazione sorella: ora invece con l'invenzione ginevrina si risparmiano le spese, perchè basta far presentare un ricorso alisi Società delle Nazioni. Vedremo dunque a Ginevra un nerisstmo personaggio perorare la causa della civiltà la contradittorio con un italiano e un inglese; e sarà uno dei sintomi più eloquenti della decadenza della razza bianca, e de! rapido • felice sorgere di una civiltà negra. La Francia, che è paese sensibilissimo e avveduta* ha capito la sorte che è riservata all'Europa, e 6i è rnllièe all'Affrica, e, accucciata dietro le spalle di Ras Tafari Makonnen, difende la razza negra dalle soperchierie anglo-italiane. Con questi sistemi noi a Ginevra fonderemo davvero la pace dei popoli ». Il Corriere d'Italia, organo del centro-cattolico, osserva che il Governo etiopico tollera un onere ben grave, quale è quello del monopolio francese della ferrovia di Gibuti, e che dal punto di vi6t:i giuridico le eccezioni di Ras Tafari non hanno base, e dimostrano solo il falso zelo di chi ha ispirato la nota: perchè è falso che la convenzione attuale sia qualche cosa di più temibile e di più oneroso di quelJo che la Francia ha ricavato a suo vantaggio. Pai canto suo, la Voce Repubblicana scrive infine che, nell'attuale questione, è necessario teneie presenti tutti gli elementi che servono ad impostarla, non soltanto di alcuni di essi; e rileva quindi: «L'accordo a due fra Inghilterra e Italia ha destato i sospetti della Francia, la quale pensa di correre ai ripari, associandosi a'ie preoccupazioni abissine esPo^tftinjtìlft lettera di Ras Tafari alla Società delle Nazioni; mentre l'Inghilterra tenta di confondere... le acque, per sbarazzarsi dei limiti stabiliti nei precedenti accordi con Mene!lek (1882) e con l'Italia e la Francia (1906) allo sfruttamento delle acque dello T«ma, e in generale al suo assoluto predominio ^nell'Affrica Orientale ». La questione coloniale tedesca e l'ingresso della Germania nella Lega (Servizio speciale della • Slampa •) Berlino, 33, notte. JXKolonial Reiclisarbeitsgemeinschaft dirige al Cancelliere Man una memoria a proposito di un recente discorso del ministro inglese delle Colonie, Amery. La memoria comincisi col ricordare che il ministro, secondo le notizie dei giornali, ha dichiarato che il Sud-Affrica tedesco, in seguito al trattato di Versailles è passato in possesso durature, e irrevocabile dell'Inghilterra, possesso gravato soltanto da una servitù a favore dolla Società della N'azioni. In questa dichiarazione — osserva il memoriale — si racchiude una nuova teoria sul carattere del mandato, cioè il concetto di un diritto di patronato perpetuo, limitato soltanto dall'obbligo di dare un rendiconto generale dell'amministrazione ogni anno alla Società delle Nazioni. In poche parole, ti i.ice insomma che il mandato è un'annessione senza indennizzo. Ora, questa teoria, è in contraddizione col tenore ed il senso di tutto il regola, mento della Società dello Nazioni, e particolarmente con l'ari. 22 del Fatto. La memoria continua ricordando che, fino ad oggi, nella Commissiono dei mandati è provalsa una concezione opposta a quella del ministro Amery, concezione che fino nd oggi non è stutsi contraddetta. Non è chiaro, e non si può nemmeno arguire dalle dichiarazioni del ministro degli esteri britannico Cliamber.ain. se la concezione del ministro Amery sia condivisa dal Gabinetto inglese. Se ciò fosse, le promosso platoniche fatte a Locamo che la Germania, col suo ingresso nella Società delle Nazioni sarebbe diventila idonea ad un mandato, perderebbero miche l'ultima speranza di una applicazione pratica. In ogni caso, è chiaro che l'art '^2 è interpretato in modo assai diverso dai differenti Governi, e che l'ingresso della Germania nella Legsi senza condizioni non condurrsi la questione ad una. soluzione. La Società coloniale che dirigo il suddetto memoriale a Marx, sostiene clic In partecipazione della Germania alla Lega delle Nazioni deve avvenire soltanto dopo una chiara regolamentazione delia questione coloniale, conformo alle promesse fatte alla Germania, Essa quindi prega ancora una volta urgentemente il Governo tedesco a. subordinare l'ingresso della Germania nella Lega delle Nazioni ad una chiara regolarne», fazione della questione coloniale. Verso le dimissioni del ministro GessJer? Berlino. 30 notte. La Muenchener \euste Xachrichtcn riferiva' oggi informazioni, avute da Berlino, secondo cui il dott. Gessler, ministro della Reichswher. avrebbe intenzione di abbandonare la sua carica e accennava già che, verosimUmeu;*, " suo successore sarebbe stato il ministro degli Interni, dott. Kuelz. Sempre secondo lo stesso giornale il mutamento doveva, eoa ogni verosimiglianza, avvenire prima degli inizi della sessione parlamentare di ottobre. Ma il Berllner Tageblatt osserva che Gessler ha già più- volte manifestato l'intenziono di ritirarsi dal governo, ma che non vi è però oggi nessun indizio per affermare che egli abbia preso una decisione demiitiva: quindi, è perfettamente superfluo architettare combinazioni sul suo successore. La neve in Alto Adige Merano, 30, notte. Iln seguito al freddo degli 6corsi giorni, 14 regioni montane dell'Alta Val Venosta e dai» la Valla deJlTsarco, superiori all'altezza M UDO metri, al sono coperta <U ;—