Le dimenticanze...

 Le dimenticanze... CRONACA SENZA FILI Le dimenticanze... yA' Genova si è latto molto scalpore perchè fcn chirurgo di quella città avrebbe, durante im difficile atto operatorio, dimenticato unii pinza nel corpo del paziente. Questo disgraziato era stato gravemente ferito da una rivoltellata dalla propria sorella e quindi fu necessario l'atto operatorio suddetto. Essendo poi morto, l'autopsia portò alla scoperta di una pinza, e appunto su questo insignificante ferro chirurgico a Genova si discute molto. La rivoltellata è passata in sott'ordiIte: il fratricidio sarebbe una cosa-., normale ; di straordinario c'è solo la faccenda della pinza. Ora, non per difendere la benemerita Corporazione dèi chirurghi, di cui io, voi, tutti potremmo un giorno o l'altro laver bisogno, mi sembra che bisogna guardarsi dalle esagerazioni. Anche un chirurgo è soggetto alle sue dimenticanze. Cosa volete che dimentichi un chirurgo? una sciabola, il rasoio Gillette, l'orologio? Sarebbe stato singolare che avesse dimenticato qualche cosa di diverso d'una pinza. Giorni 6ono, come è stato narrato in cronaca, un signore di Torino andò a far visita ad un amico in automobile. Uscendo, si dimenticò di risalire in macchina, e quando se ne ricordò erano passate otto ore. Naturalmente la macchina non c'era più. E un'automobile non è una pinza. Si sono letti casi di persone che hanno dimenticato in carrozza, in treno, valige di gioielli, plichi di biglietti di banca, pacchi di titoli per centinaia di migliaia di lire. Una volta io ho fatto una visita al deposito municipale degli oggetti rinvenuti. Dai registri si potrebbero desumere singolarissimi dati sulle dimenticanze umane. Dico umane, ma ce ne sono delle... bestiali. D'inverno c'è, ad esempio, una quantità di gente che dimentica il paletot, a teatro, a caffè, in tanti altri posti. Una volta ne fu trovato uno in un prato I E' più ditltcile dimenticare un pastrano d'estate. Un mattino fu rinvenuta su una panchina del Valentino una sciabola e s'ignorò sempre il Dome di quel disattento figlio di Marte che lebbe a. dimenticarla in quei posto. Tra gli oggetti più singolari in quarantena nell'Ufficio municipale apposito c'è — o almeno c'è stato sino a qualche, anno fa — un grande uccello impagliato. Non si è mai saputo a chi bppartenesse quell'uccello, ' nessuno ne ha mai rivendicato la proprietà. Casi di dimenticanza ne avvengono moltissimi. Ne vanno BOggetti uomini o donne, gente d'affari o professionisti, individui che hanno la tosta nelle nuvole, ma anche persone posate e di grande ingegnò. Del resto là storia non ci racconta che Archimede usci dal bagno e percorse le vie di Siracusa nudo? Aveva semplicemente dimenticato gli abiti nello spogliatoio. Sono mille i casi di distrazione. Ma se la diim- iiirnnza è compiuta da un chirurgo allora si grida. Un motivo c'è. Tizio dimentica il pastrano, la valigia coi gioielli, magari il portafogli o «un semplice parapioggia, e non danneggia nessuno; .anzi, riempie di contentezza chi ritrova la cosa dimenticata, sia che se la tenga, sia che gli dia modo di fare l'uomo probo recandosi in Municipio a depositarla. Ma un disgraziato che si trovi nel ventre una pinza non sua non ha neppure il modo di avvisarne il legittimo proprietario, perchè di solito muore prima di compiere questo atto doveroso di onesto Cittadino. Ricordo che, anni fa. nella mia città natale si fece un gran discorrere perchè nell'addome di una signorina, che era stata operata di laparatomia, fu trovata una compressa di sette metri di garza. Sette metri dì garza: un garzone addirittura! IjB, disgraziata non resistette a una simile maternità, e morì. Il caso d'una pinzetta dimenticata durante il lavoro non è del resto nuovo negli annali della chirurgia. E neppure l'epiBodio della garza. Un pezzo di garza — meno però di 7 metri — dimenticato in una parte del corpo d'una paziente forni qualche anno la materia d'un grosso processo da parte d: un cliente, che credette di dover fare pagare a caro prezzo quel pezzo di garza di icui s'era trovato inopinatamente in possesso. 11 chirurgo fu assolto e la sentenza aveva questo preciso inciso: «Anche ammettendo che questa compressa di garza sia 6tata dimenticata dal. chirurgo durante l'operazione, questa dimenticanza, che può essere spiegato, da molte circostanze, non può costituire una colpa che implichi la responsabilità dell'operatore ». La garza è una cosa leggpra, che. può sfuggire di mano. Se l'operatore avesse, dimenticato nel ventre del signore un numero della Gazzetta Ufficiale, un fascicolo dell'» Archivio Storico della Letteratura italiana • o un volume del « Digesto ». è probabile che il Tribunale sarebbe addivenuto a conclusioni più severe. Ma cosa è un po' di garza? Un velo, un nulla, un soffio. Voliamo dunque, sorvoliamo. E una pinza che cosa è in confronto dell'automobile dimenticata, come ho detto, da quell'industriale torinese? Un ca60 grave per l'ammalato e per il chirurgo sarebbe se questi, invece di dimenticare una umile pinza, dimenticasse, ad esempio, nel ventre del cliente il suo taccuino delle vi site. Come sarebbe risolto il caso? Con un'al tra operazione, ma a spese di chi? Graiis. Il cliente potrebbe esigere di essere paptaio per la sua... prestazione. Con quale tariffa? Se l'operatore dimentica una pinzetta, il maz zo delle chiavi, il termometro, può anche non disturbare il cliente con una seconda operazione, ma il taccuino delle visite... Co me rassegnarsi a perderlo? E il conto delle visite fatte ai clienti? E il programma di «juelle da fare? Potrebbe anche darsi il caso (tutto può capitare) che un bel giorno un chirurgo, molto occupato, non ricordasse più in quale ammalato abbia dimenticato il taccuino. E allora sarà costretto a ricorrere al giornale per un annunzio di questo genere: « Coloro che hanno recenlemente subito un'operazione e ritengono di poter conservate nel loro addomp un laccuino del prof. X. Y., sono pregati di farsi conoscere perchè si possa rapidamente procederà alla verifica. Nota bene: La nuova operazione sarà fatta senza supplemento di spesa *. emme.

Persone citate: Boggetti, Casi

Luoghi citati: Genova, Siracusa, Torino